• Non ci sono risultati.

COMMERCIO NOTIZIE

Nel documento Cronache Economiche. N.003, Anno 1986 (pagine 115-127)

Le colonne che seguono danno notizia, in sintesi, delle più significative Isotto l'aspetto promozionale) delibe-razioni assunte dalla Giunta dell'Istituto camerale tori-nese nel corso delle sedute del primo semestre 1986

125 gennaio, 21 febbraio, 17 marzo, 23 aprile, 21 mag-gio, 19 giugno).

• Agricoltura.In ordine cronologico, ecco le otto

de-cisioni più importanti; 1) concessione di un contri-buto all'Unione Agricoltori della provincia di Torino per l'organizzazione di un convegno di studio sulla coltivazione della soia programmato l'8 febbraio '86 presso l'Istituto tecnico agrario di Lombriasco, lo-calità al centro di una vasta area che può essere util-mente interessata alla coltura di tale pianta oleo-protaginosa; 2) stanziamento di fondi per la liquida-zione di spese relative all'adesione dell'istituto ca-merale torinese alla partecipazione, nell'ambito del-l'Unione regionale delle Camere di commercio del Piemonte, al Salone dell'alimentazione CIBUS '86 di Parma; 3) concessione alla Facoltà di agraria del-l'Università degli studi di Torino di un contributo fi-nanziario relativo all'analisi di campioni di vino Ida e f f e t t u a r e presso il Laboratorio chimico-merceologico cameralel ottenuti nel quadro di un programma di miglioramento genetico della vite, at-traverso selezioni clonali, iniziato nel 1976; 4) espressione di parere favorevole al nuovo statuto del Consorzio di gestione della Stazione alpina di Sauze d'Oulx e del Centro di addestramento per l'e-conomia montana «Vittorino Vezzani» di Oulx (re-so più adeguato ad una moderna gestione dell'en-te, con l'introduzione fra i soci delle organizzazioni professionali agricole regionali); 5) concessione di un supporto finanziario all'Osservatorio piemonte-se di frutticoltura «A. Geispiemonte-ser» per l'organizzazio-ne di un corso di frutticoltura teorico-pratico; 61 li-quidazione di un contributo alla Scuola di ammini-strazione aziendale di Torino per l'organizzazione di un corso per la formazione di quadri dirigenti riser-vati a giovani laureati inseriti o in fase di inserimen-to in strutture cooperative, consortili e nelle asso-ciazioni dei produttori agricoli; 7) stanziamento di una somma a favore del Laboratorio chimico-mer-ceologico camerale torinese da utilizzare per l'ab-battimento del costo delle analisi per il metanolo e il dietilenglicole per i vini destinati, in piccole parti-te, all'esportazione; 8) adesione al progetto « Lane d'Italia » proposto dalla CCIAA di Vercelli per la va-lorizzazione della lana di pecora e del pelo di coni-glio d'angora di produzione nazionale.

9 Commercio interno ed estero. Diciotto le

delibera-zioni di rilievo; a) partecipazione, tramite il Centro Estero Camere Commercio Piemontesi, alla fiera per apparecchiature industriali «Made in Europe» orga-nizzata dal Japan Trade Center a Kobe dal 26 al 30 marzo; 2) concessione contributi al Centro Estero camerale per organizzazione partecipazione azien-de torinesi alla mostra NAHB (Dallas 17-20 gennaio per macchinari e tecniche dell'edilizia), ISPO Mona-co (20-23 febbraio per abbigliamento e attrezzatu-re di sport), SAE Detroit (24-28 febbraio per il pri-mo impianto auto e accessori), Hannover (9-16 apri-le per l'automazione industriaapri-le, apri-le tecnologie e la subfornitura); 3) messa a disposizione dell'ANVA Confesercenti di pullman per la visita a Bologna (25-28 gennaio) della VI Mostra-mercato dei metodi, del-la cultura e delle tecnologie dell'ambudel-lantato; 4) ero-gazione all'Associazione commercianti della provin-cia di Torino di un contributo da ripartire fra tutte le organizzazioni partecipanti (prescindendo dall'As-sociazione a cui aderiscono) ad ALCOM '86, 21 " mostra italiana dell'alimentazione e delle attrezza-ture per il commercio in programma a Torino Espo-sizioni dal 1 8 al 28 marzo; 5) concessione a Torino Esposizioni spa, tramite il Centro Estero camerale, di un contributo per la più efficace realizzazione della 2 ' edizione del PAGEB, mostra della pasticceria,

confetteria, gelateria e caffè-bar, in calendario tra il 12 e il 16 aprile; 6) partecipazione al Consorzio per la gestione del mercato agro-alimentare all'in-grosso che verrà costruito nell'area metropolitana torinese con un apporto di Lit. 1 miliardo; 7) auto-rizzazione di una visita di 6 artigiani al Salone della subfornitura di Hannover; 8) autorizzazione di una visita di 6 artigiani alla manifestazione «PROMA AMBIENTE» in programma a Bilbao (Spagna) dal 18 al 22 aprile; 9) autorizzazione di una visita di 10 ar-tigiani all'IBA, Salone internazionale della panette-ria in svolgimento ad Amburgo dal 19 al 27 aprile; 10) autorizzazione di una visita di 9 artigiani al DRU-PA, salone internazionale della tipografia e della car-ta in calendario a Dusseldorf dal 2 al 1 5 maggio; 11 ) autorizzazione di una visita di 6 artigiani all'INATEC, salone internazionale delle tecnologie alimentari (Co-lonia 21-25 aprile); 1 2) autorizzazione di una visita di 12 artigiani a TRANSPORT, salone internaziona-le del trasporto per merci e persone (Monaco 10-14 giugno); 13) nomina del rag. Giuseppe Cinotto quale rappresentante camerale nel costituendo Co-mitato «Ente Fiera del Canavese» in Rivarolo Ca-navese; 14) designazione del rag. Gian Franco Be-dini a rappresentante camerale in seno alla Commis-. sione del mercato all'ingrosso delle carni del Comu-ne di Torino, in sostituzioComu-ne del dimissionario rag. Pietro Bagnati; 1 5) dichiarazione di disponibilità al-la colal-laborazione per un proficuo sviluppo del gemel-laggio tra Torino e Cordoba (Argentina); 16) orga-nizzazione di un incontro con dirigenti della Camera di commercio di Budapest (6 maggio) per far cono-scere agli operatori piemontesi lo sviluppo econo-mico ungherese, gli aspetti attuali della gestione economica in Ungheria e la possibilità di sviluppo dei rapporti d'affari con l'Italia; 17) ricevimento di una delegazione marsigliese per studiare i modi per au-mentare i contatti tra il Piemonte e la Provenza; 18) concessione all'ANVA Confesercenti di un contri-buto per l'organizzazione della 2a edizione di «Mo-da in Piazza - Crocetta '86», manifestazione fina-lizzata a porre l'attenzione sulla funzione attuale e possibile nel futuro del commercio ambulante a To-rino e in provincia.

• Artigianato e industria. Si va dal rinnovo

dell'ade-sione al CISCO, Centro italiano studi containers al-la concessione di un contributo alal-la Scuoal-la profes-sionale Orologiai di Torino; dal versamento di un contributo all'Associazione tappezzieri in stoffe di Torino e provincia (per l'acquisto di una stampatri-ce a mano da dare in dotazione alla propria scuola professionale) al supporto finanziario deliberato a fa-vore delle Società delle Scuole tecniche operaie San Carlo di Torino; dall'autorizzazione di uno stanzia-mento per il pagastanzia-mento in via diretta di spese riguar-danti 1'orgarlizzazione del convengo « Politiche di go-verno delle crisi industriali e di sostegno al nuovo sviluppo industriale in Italia e in Germania» (promos-so dal Goethe-lnstitut e dall'istituto piemontese di Scienze economiche e sociali «A. Gramsci») al rin-novo dell'adesione dell'Associazione mineraria su-balpina ed alla Società italiana gallerie; dalla forma-zione della graduatoria dei vincitori della XXXIV pre-miazione della fedeltà al lavoro e del progresso eco-nomico per il 1 985 (200 premi a lavoratori dipen-denti, 48 pensionati, 7 ad aziende gestite dal fondatore. 9 ad imprese gestite da eredi del fonda-tore, 1 ad una ditta che ha conseguito un brevetto per invenzione industriale di particolare valore so-ciale) alla partecipazione finanziaria alla ricerca pro-posta dall'Associazione Tecnocity di Torino per ve-rificare la realizzabilità di una borsa tecnologica a To-rino; dall'autorizzazione di un contributo all'ADACI, Associazione degli approvvigionatori e compratori italiani di Torino per l'organizzazione di un Conve-gno (30-31 maggio) sul tema « L'incremento del pro-fitto di impresa obiettivo primario degli anni '90» al-l'erogazione di contributi a fondo perduto alle im-prese artigiane per l'acquisto di nuovi macchinari o nuove attrezzature; dalle erogazioni sempre alle ditte artigiane di contributi a fondo perduto a

dimostra-zione di aver assunto apprendisti nel periodo 1 0 gen-naio - 30 giugno 1986 e per l'esecuzione di lavori di installazioni tecnologiche all'interno dell'azienda (tali da adeguare le attrezzature, gli impianti e i lo-cali alla vigente normativa in materia di antinfortu-nistica, ecologia ed ambiente) all'erogazione di un contributo al Comitato comprensoriale di Pinerolo per l'organizzazione della X Edizione della Mostra-mercato dell'artigianato piemontese (30 agosto - 7 settembre).

• Altri settori. Venti decisioni: 1 ) contributo

finanzia-rio al Comitato organizzatore del XII Congresso na-zionale di merceologia (19-22 settembre a Torino sul tema «Contributo delle scienze merceologiche allo sviluppo delle regioni»; 2) contributo al Museo nazionale della montagna per sostenerne parte del-le spese di gestione '86; 3) contributo al Comitato organizzatore delle manifestazioni celebrative del 1 50° anniversario della costituzione a Torino del Corpo dei Bersaglieri; 4) conferma del geom. Italo Usseglio a rappresentante della Camera di commer-cio di Torino nel Consiglio di amministrazione dell'I-stituto «G. Pacchiotti» di Giaveno; 5) supporto (pre-stito materiale di proprietà e acquisto catalogo) alla Galleria Fulvio Ferrari di Torino curatrice di una mo-stra dei lavori d'arredamento degli architetti Rober-to Gabetti e Aimaro d'Isola (progettisti e arredaRober-tori del palazzo ospitante la Borsa Valori di Torino); 6) versamento quota associativa all'Associazione ita-liana per l'arbitrato; 7) concessione di un contribu-to al CEASCO, Centro assistenza scolastica per in-segnanti, allievi e genitori; 8) erogazione di un con-tributo alla Sagat, Società di gestione dell'aeropor-to dell'aeropor-torinese di Caselle per coprire parte delle spese inerenti le varie manifestazioni (denominate sinteti-camente « Pegaso '86») celebrative del trentenna-le della Società di cui l'istituto cameratrentenna-le è azionista; 9) stanziamento per il pagamento in via diretta di spese riguardanti l'organizzazione del convegno in-ternazionale «Evolution and Modem Aspects of In-duction Machines» promosso dal Dipartimento di elettrotecnica del Politecnico di Torino anche per ce-lebrare ad alto livello scientifico il primo centenario dell'invenzione del motore elettrico da parte di Ga-lileo Ferraris; 10) partecipazione all'aumento del ca-pitale sociale dell'Unioncamere Immobiliare srl con autorizzazione al versamento della quota offerta in opzione ammontante a Lit. 614.443.000; 11) con-ferimento del premio «Il Torinese dell'anno» per il 1985 al prof. Silvio Curto con la seguente motiva-zione «Per il rilevante contributo scientifico fornito allo studio e alla ricerca archeologica dell'antico Egit-to e l'appassionaEgit-to impegno profuso per portare il Museo Egizio torinese in primissimo piano nel mon-do»; 12) parere favorevole all'istituzione di un uffi-cio camerale decentrato nella città di Ivrea, tenuto conto della positiva esperienza dell'ufficio di Pine-rolo; 13) erogazione di un contributo all'Istituto uni-versitario di studi europei di Torino per coprire par-te delle relative spese di funzionamento nel corso del 1986; 14) rinnovo dell'adesione per il 1986 al CISMEC di Milano, Centro informazioni e studi sul-le Comunità europee; 1 5) concessione di un contri-buto alla sezione torinese della SIOI, Società italia-na per l'organizzazizone interitalia-nazioitalia-nale, a parziale supporto degli oneri di organizzazione e gestione del-la propria attività di informazione, documentazione e formazione; 16) conferma di adesione per il 1 986 alla SVIMEZ di Roma, Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno; 17) ospitalità alla biennale Con-ferenza per gli orari ferroviari per la formulazione di proposte per il biennio 1987/88; 18) designazione quale rappresentante della Camera di Commercio di Torino nel Consiglio di amministrazione della Sagat del comm. Giovanni Perfumo, membro della Giunta camerale; 19) concessione di contributo alla Depu-tazione Subalpina di Storia Patria per il sostegno del-la redel-lativa attività editoriale e di ricerca; 20) eroga-zione di un contributo al Museo nazionale del Cine-ma di Torino per coprire parte delle spese di ge-stione.

(trailibri)

P R E S E N T A T I D A G L I A U T O R I

G . Q U A R A N T A , L ' e r a dello sviluppo - V o i .

di cm 1 4 x 2 2 , pp. 350 - Franco Angeli, Mi-lano, 1986 - L. 23.000.

Giancarlo Quaranta, al termine di un lavoro di nove an-ni, delinea un nuovo approccio alla questione dello svi-luppo. Prendendo spunto da molti stereotipi popolari su come il primo mondo dovrebbe mettersi in relazione con il secondo e con il terzo mondo, Quaranta vorrebbe dis-suadere tutti coloro il cui scopo nella vita è imporre agli altri — per qualsiasi motivo — i loro modi di essere. Il lettore, al quale vengono presentati due miti impropri e archetipici, quello della civiltà e quello dello sviluppo, si trova di fronte a una trattazione così ampia, esausti-va e nuoesausti-va, che rappresenta una lettura davvero salu-tare. Si accolgono con piacere il pensiero e le idee di Quaranta, che forniscono una base molto completa per contribuire alla risoluzione delle tensioni fra il primo e il terzo mondo.

Utilizzando, tra l'altro, i risultati della sua molteplice at-tività di ricerca, sia empirica, sia teorica, Quaranta si domanda perché mai, nonostante i miliardi di denaro eu-ropeo e americano che il primo mondo spende per lo svi-luppo del terzo mondo, i risultati, non solo nei casi mi-gliori sono stati scarsi, ma spesso addirittura contropro-ducenti. Il problema, naturalmente, non è nuovo, men-tre le risposte di Quaranta lo sono.

Chi scrive non può fare l'elenco di quei pochi coraggio-si che hanno avuto la volontà di prendere chiaramente posizione contro i clichés popolari che hanno definito e governato la relazione tra il «nord» e il «sud», tra la civiltà e le culture tribali. È una questione di antica data. Tolstoj, che scriveva più di cento anni fa, era profonda-mente assorbito da questo stesso problema. Sforzan-dosi di spiegare perché aveva fallito, nonostante tutti i suoi sforzi per migliorare le condizioni della sua mano-dopera contadina introducendo nuovi sistemi di colti-vazione, Tolstoj, alla fine, riesce a definire il problema, nel modo che segue: «Abbiamo tirato avanti a modo

nostro — il modo europeo — per lungo tempo, senza

fermarci a considerare la natura della forza lavoro. Pro-viamo a vedere la forza lavoro non come manodopera, ma come contadino russo, con le sue caratteristiche na-turali, e ad organizzare il nostro sistema agricolo di con-seguenza » (il primo corsivo è nostro) (Anna Karenina). Con la sua descrizione delle dimensioni storiche, socia-li e mitiche dello sviluppo, questo volume è una delle più interessanti dimostrazioni di cui io sia a conoscen-za di come funziona la mente di un uomo particolare. Scritto in modo esaustivo, il testo di Quaranta è tale da poter essere paragonato a A Study of History di Toyn-bee. Mentre, tuttavia, quello di Toynbee è stato un eser-cizio intellettuale di dimensioni monumentali, l'analisi di Quaranta — proprio come è giusto che sia — ha un orientamento pratico. Egli mette in luce il fatto che il nord ha affrontato il processo di sviluppo in un modo etnocentrico che è ben poco migliore dei goffi tentativi di trasformare i nativi americani in uomini bianchi effet-tuati nel secolo scorso dagli agenti federali incaricati di trattare con gli indiani d'America. I nativi americani non hanno accettato un simile modo di fare, e neanche il terzo mondo l'ha accettato e lo accetterà, e a buon di-ritto.

Un elemento che mi ha colpito, nell'analisi di Quaran-ta, è la perdita incredibile che ha accompagnato la co-struzione della civiltà, vale a dire ciò che egli chiama le scorie della civiltà, cioè coloro che sono stati lasciati fuori e ai quali è stata negata persino la possibilità di essere sfruttati.

In questo senso, quello che ha fatto Quaranta è uno stu-dio monumentale della civiltà come riflessione sullo svi-luppo. I risultati di questa analisi sollevano alcune que-stioni basilari e fondamentali circa la relazione fra il mon-do del nord e quello del sud. Quaranta considera la

ci-viltà come la risposta, prodotta con il neolitico, alla sfi-da a consolisfi-dare e a sistematizzare le conquiste fatte nel campo del controllo dell'ambiente. Il tribalismo — che non esisteva prima della civiltà — era, ed è, una rea-zione difensiva alla civiltà. A partire dal neolitico, la co-siddetta spinta civilizzatrice nell'occidente fu tesa a ren-dere stabile la relazione con la natura e a garantire il fu-turo dell'umanità. La tesi di Quaranta è che il risultato è stato l'esatto opposto, e che l'effetto destabilizzante è stato una conseguenza di un accento eccessivo po-sto sulla tecnologia e della scarsa considerazione di ciò che avviene al livello di base. Come antropologo di ba-se, non posso che applaudire questo sforzo. Quaranta riflette anche sulla relazione tra l'«era della civiltà» e l'incipiente «era dello sviluppo».

C'è un paradosso, qui, al quale Quaranta si dedica, e cioè che la questione è, e continuerà a essere, se il nord, privo del controllo che aveva durante il periodo colonia-le, vorrà proseguire la ricerca dello sviluppo in modi più umili e più disposti alla cooperazione e se il sud vorrà abbandonare la sua rabbia, per scoprire le sue moltepli-ci fonti di forza. Una forza sulla quale, in definitiva, do-vrà fondarsi il futuro dell'umanità.

Il principio-guida di C.G. Jung era «non interferire», un principio che sarebbe dovuto essere, ma che sfortuna-tamente non è stato, quello di molte agenzie di svilup-po, se non di tutte, nel passato. Le immagini e i miti ar-chetipici di Jung hanno fornito una nuova visione del-l'unità del genere umano. Quaranta giunge alle stesse conclusioni, ma da una direzione del tutto diversa, per-ché considera il mito come l'antidoto simbolico alla li-nearità della civiltà occidentale. Inoltre, per trasferire tecnologia, è necessario coinvolgere il mito, perché il mito è tridimensionale e inclusivo, laddove i modelli oc-cidentali sono bidimensionali e frammentari, e virtual-mente impossibili da integrare nell'olismo del secondo e del terzo mondo. In questo contesto, le idee di Qua-ranta sul mito sono importanti, soprattutto per un mon-do che ha fatto di tutto per negare la dimensione miti-ca della civiltà.

In ogni libro ci sono inevitabilmente argomenti che il let-tore avrebbe desiderato vedere trattati. Il tema del ma-le è uno di essi. Difficima-le da considerare, e raramente ritenuto un elemento da superare nel processo di svi-luppo, il male è ingannevole, e si nasconde spesso die-tro alle buone intenzioni e a un altruismo di superficie. A parte ogni considerazione viziata da ideologia o da una particolare cultura, si tratta di un fatto della natura uma-na, che la nostra specie, alla fine, deve affrontare, per-ché è successo troppo spesso che le cose andavano be-ne, ma sono state poi distrutte dall'avidità e dalla gret-tezza. In fondo, si deve accettare il fatto che viviamo tutti in un mondo dove la bontà non si può imporre per legge, perché la bontà riguarda l'anima, ed è al di là del-l'intervento umano.

Trovo che questo libro sia molto importante e tale da provocare una riflessione, perché sono dell'idea che la risposta di Quaranta, dopotutto, sia la migliore: affidarsi a una ritribalizzazione del mondo.

P. Sylos Labini, Le classi sociali negli anni

' 8 0 - Voi. di c m 14 x 2 1 , pp. 2 6 3 - Later-za, Bari, 1 9 8 6 - L. 1 5 . 0 0 0 .

Mi occupai dei problemi riguardanti i mutamenti nella struttura delle società moderne, principalmente ma non esclusivamente della società italiana, nel 1972, in una conferenza il cui testo fu poi pubblicato nello stesso an-no. Due anni dopo, nel 1974, rielaborai l'analisi e pub-blicai, presso Laterza, un breve Saggio sulle classi

so-ciali, che negli anni successivi fu oggetto di numerosi

dibattiti.

Quell'analisi era stata provocata da esigenze diverse, alcune di carattere immediato: comprendere i motivi di quello che nel 1972 appariva come un nuovo pericolo fascista (non era la prima volta in questo dopoguerra); comprendere il ruolo politico delle classi medie in rapi-da trasformazione; individuare le ragioni del deludente esito delle riforme tentate nel decennio precedente. Aveva la sua parte anche un'esigenza interpretativa più ampia che mi si era presentata molti anni prima e che può essere chiarita dal titolo di una nota che avevo scrit-ta nel lonscrit-tano 1952 e che in seguito, per solleciscrit-tazione dell'amico Francesco Forte, pubblicai nella rivista « Eco-nomia e lavoro »: Produttori di ricchezza e produttori di

servizi: classe operaia e classe media. Come appunto

appare dal titolo, mettevo in evidenza l'ampia, se pure incompleta, sovrapposizione fra classe media e setto-re dei servizi privati e pubblici - altrimenti chiamato ter-ziario: in quella nota sostenevo che la crescita molto for-te di questo settore aveva portato e stava portando con sé una forte espansione della classe media, e cercavo di esaminare le conseguenze sociali e politiche di tale

Nel documento Cronache Economiche. N.003, Anno 1986 (pagine 115-127)