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DELLA REGIONE PIEMONTE IN MATERIA INFORMATICA

Nel documento Cronache Economiche. N.003, Anno 1986 (pagine 67-71)

Laura Bertino

L

a diffusione dell'informatica nella vita quotidiana costituisce per la realtà italia-na un fenomeno peculiare degli ultimi anni, foriero di notevoli trasformazioni, oggi certo più evidenti nel mondo del lavoro, ma di fat-to coinvolgenti l'intera società.

Anche l'Amministrazione pubblica si è in ge-nere dimostrata sensibile alla portata innova-tiva dei moderni strumenti di organizzazione e gestione delle informazioni e, seppure con un certo ritardo rispetto al settore privato, ha cercato di far propria la logica informatica per realizzare gli obiettivi dell'aumento dell'effi-cacia dell'azione dell'ente pubblico e del mi-glioramento qualitativo dei servizi resi ai cit-tadini.

Tra le esperienze compiute in questo campo, può offrire spunti interessanti quella avviata dalla Regione Piemonte, per la peculiarità del-le finalità perseguite.

L'atteggiamento della Regione in merito al-l'utilizzo degli strumenti informatici è stato in-fatti caratterizzato fin dal primo approccio da una scelta di fondo: creare un sistema infor-mativo regionale, che oltre a fungere da sup-porto all'attività amministrativa dell'ente ed alla sua struttura burocratica, fosse anche strumento di indirizzo e programmazione del-l'attività svolta nel campo dell'informatica da tutti i soggetti pubblici appartenenti alla co-munità regionale.

A tal fine, la Regione Piemonte ha costituito nel 1975 con l'Università degli Studi ed il Po-litecnico di Torino il Consorzio per il Siste-ma InforSiste-mativo (C.S.I. Piemonte), ente di di-ritto pubblico cui possono aderire gli enti pub-blici del Piemonte e della confinante Regione Valle d'Aosta, nonché i Centri di Ricerca e le organizzazioni sindacali e di categoria operanti nel Piemonte. Il Consorzio, che dispone di un

Centro di calcolo all'avanguardia fra quelli re-gionali, ha i seguenti compiti:

1) mettere a disposizione degli enti consorziati i mezzi per il trattamento automatico dei dati necessari ad ognuno di essi per la propria at-tività istituzionale;

2) coordinare secondo le direttive della pro-grammazione regionale, le iniziative degli en-ti pubblici del Piemonte nel settore dell'inmatica, curando in modo particolare la for-mazione del personale e la ricerca.

L'esperienza di questi anni di funzionamento del Consorzio si può considerare senz'altro positiva: il Consorzio ha potuto infatti svol-gere iniziative in tutti i settori della program-mazione regionale ed è riuscito a costruire quel tessuto di rapporti con gli enti pubblici locali che è uno dei suoi compiti principali. Il suc-cesso dell'iniziativa si può ascrivere principal-mente alle seguenti motivazioni:

1) le leggi regionali che disciplinano l'attività del Consorzio — e che costituiscono il corpus di leggi più organico riscontrabile fra le Re-gioni italiane — hanno, da un lato, sancito l'i-niziativa politica della Regione, impedendo che l'azione del Consorzio fosse di fatto scol-legata dagli indirizzi programmatici dettati dall'Ente regionale nell'ambito delle proprie competenze, e, dall'altro, hanno garantito il coinvolgimento totale del Consorzio in tutte le iniziative regionali nel settore dell'informa-tica, evitando così la proliferazione di inizia-tive scoordinate;

2) la gestione del Consorzio — ispirata a cri-teri aziendali — ha evitato i rischi frequente-mente connessi alla creazione di una struttu-ra pubblica. Ne è dimoststruttu-razione il fatto che il finanziamento delle attività consortili ha as-sunto nel corso degli anni sempre più la fisio-nomia di corrispettivo per l'erogazione di

ser-vizi, anziché di mero contributo per la sussi-stenza del Consorzio (la misura di quest'ulti-mo è passata dal 24,8% dell'amquest'ulti-montare com-plessivo delle entrate nel 1978 all'1,3% nel 1985).

P

rima di illustrare sinteticamente i pro-getti più significativi realizzati dalla Re-gione Piemonte attraverso il C.S.I., va eviden-ziato che l'Ente ha perseguito con tali realiz-zazioni due direttrici principali di intervento, in attuazione degli stessi obiettivi che hanno determinato la creazione del Consorzio. Da un lato, è stato considerato obiettivo prevalente quello dell'organizzazione delle aree di attività della Regione, che sono state dotate di proce-dure informatiche di gestione in tutti i princi-pali settori, dall'altro, si è dato avvio ad ini-ziative di decentramento che rendessero pos-sibile il raccordo con gli enti pubblici locali, in funzione di un sistema informativo con ca-ratteristiche non accentrate.

Sotto quest'ultimo profilo è particolarmente interessante l'iniziativa promossa e finanzia-ta dalla Regione Piemonte per la sperimenfinanzia-ta- sperimenta-zione di strutture informatiche a livello di Comprensorio, cioè su di un'area del territo-rio piemontese comprendente più Comuni, ma di estensione inferiore a quella provinciale. Nel Comune di Ivrea è stato installato un centro di calcolo al servizio degli enti locali del Com-prensorio, le cui attrezzature di primo impian-to sono state acquistate dalla Regione Piemon-te ed i cui programmi sono stati realizzati dal C.S.I-, che ha curato anche la formazione de-gli operatori.

L'iniziativa volta a mettere a disposizione dei Comuni del Comprensorio procedure standar-dizzate di gestione del bilancio, dell'anagrafe e del personale ha avuto un esito soddisfacen-te, dimostrato dal numero di Comuni che si sono associati e dalla autonomia raggiunta dal centro di calcolo, la cui gestione quotidiana viene seguita direttamente dal personale co-munale. Attualmente è centralizzata presso il C.S.I- solo la manutenzione delle procedure e l'assistenza sistemistica.

Al di là dell'indubbia rilevanza di questa azio-ne di promozioazio-ne svolta dalla Regioazio-ne azio-nei con-fronti degli enti locali minori, è certo che il campo in cui sono state spese le risorse mag-giori in attrezzature ed in elaborazione di grammi è quello della automazione delle pro-cedure di gestione delle competenze istituzio-nali dell'Ente.

Il lavoro sviluppato in questa direzione dagli uffici regionali, in collaborazione con il C.S.I.

Piemonte, ha condotto alla definizione di una notevole quantità di progetti nei diversi set-tori che sono oggetto di continuo affinamen-to e sviluppo.

Tutti questi progetti sono stati impostati se-condo le linee generali del sistema informati-vo regionale, che è un sistema di elaborazio-ne distribuito, con le seguenti caratteristiche: — elaboratori multipli con potenzialità

suf-ficienti a svolgere una pluralità di appli-cazioni;

— coordinamento centralizzato per la proget-tazione ed imposproget-tazione dei sistemi decen-trati a rilevanza regionale;

— omogeneità a standards regionali tra i si-stemi centrali e decentrati definita in fun-zione delle scelte di indirizzo della Regio-ne e delle tecnologie disponibili. I progetti più significativi riguardano: 1) la Sanità, che si avvale di una rete per la trasmissione di testi e lo scambio di dati fra la Regione e le Unità sanitarie locali. Tale re-te è una applicazione della posta elettronica e consente collegamenti anche fra le stesse Unità sanitarie locali. In prospettiva, è previ-sta la realizzazione di sistemi previ-standard per la gestione amministrativa di tutte le Unità. La costruzione della rete ha perseguito l'obiet-tivo di ridurre al minimo i tempi di trasmis-sione di delibere, direttive, circolari e da que-sto punto di vista è un elemento per il raggiun-gimento di una maggiore efficienza nelle co-municazioni fra i vari soggetti istituzionali del Servizio Sanitario. Tale rete di trasmissione di dati può essere indirizzata all'attività di pro-grammazione dei servizi, propria delle Unità. Infatti, l'accesso agli archivi del sistema mativo socio-sanitario —- compendio di infor-mazioni sanitarie, socio-assistenziali e demo-grafiche — consentirà alle Unità sanitarie lo-cali di verificare i propri indicatori di funzio-namento rispetto al contesto regionale nel suo complesso. Nel medio periodo la rete diverrà struttura di supporto al progressivo decentra-mento informatico verso le Unità sanitarie lo-cali, in un disegno di informatica distribuita che porti la gestione delle informazioni nelle sedi in cui vengono prodotte;

2) Agricoltura, per la quale sono in fase di avanzata realizzazione una anagrafe delle aziende agricole e una serie di banche dati ri-guardanti i finanziamenti sostenuti dall'Am-ministrazione regionale sul credito agrario, le informazioni sulle colture agrarie praticate in Piemonte nonché le informazioni rilevate dai

bilanci annuali presentati dalle aziende agri-cole;

3) la Pianificazione territoriale, per la quale sono stati attivati servizi in campo meteoro- ' logico. Il primo di questi è stato messo in fun-zione già alla fine del 1983, per la raccolta e l'analisi dei dati sulle precipitazioni nevose (re-te nivometrica, che la Regione Piemon(re-te ha predisposto in collaborazione con le altre Re-gioni dell'arco alpino, riunite nell'associazione Aineva). Nel corso del 1985 è entrato in fase applicativa anche il progetto di utilizzo di un radar meteorologico, installato sulla collina di Torino, che trasmette i dati da elaborare al C.S.I.. Il complessivo progetto di sistema me-teorologico dovrà poi raccogliere dati sia da centraline automatiche, sia dalle diverse fon-ti regionali, nazionali ed internazionali. Le utenze previste sono:

— il settore agricolo per il controllo, in par-ticolare, della pericolosità delle nubi gran-dinifere;

— il settore forestale per la prevenzione de-gli incendi boschivi;

— la protezione civile e la difesa idrogeolo-gica;

— utenze esterne pubbliche e private; 4) la Cultura, per la quale molto rilevante ri-sulta la realizzazione del Sistema Biblioteca-rio regionale, sviluppato da un gruppo di pro-getto nel quale sono presenti l'Università ed il Politecnico di Torino, oltre ad importanti Amministrazioni locali piemontesi, e che si muove in stretto raccordo con le indicazioni nazionali. Il Sistema Bibliotecario regionale assicurerà un servizio integrato ed intercomu-nicante di informazioni bibliografiche, riferite sia alle Biblioteche presenti in Piemonte, sia alle Banche Dati internazionali;

5) la gestione del bilancio, del personale e

del-Viter degli atti amministrativi dell'Ente.

L

I esame di quest'ultimo gruppo di pro-getti presuppone alcune considerazio-ni sugli effetti della commercializzazione dei piccoli sistemi di automazione di ufficio, cioè dei micro e mini elaboratori.

Come è noto, il microelaboratore, usato co-me sistema locale autonomo per il trattaco-men- trattamen-to dei testi e dei dati, collegabile ad altri mi-croelaboratori o ad un grande elaboratore, ha realmente avviato l'automazione d'ufficio, de-terminando un grande passo in avanti verso

La sede del CSI Piemonte a Torino.

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la realizzazione di stazioni di lavoro multifun-zionali.

A fronte di questa situazione, la Regione Pie-monte ha stipulato nel corso del 1982 un ac-cordo programmatico con la più importante industria italiana del settore, la Società Oli-vetti, che le consente di sperimentare, in un apposito laboratorio costituito presso il C.S.I. Piemonte, i nuovi prodotti di automazione d'ufficio e di richiedere alla ditta produttrice il loro adeguamento alle particolari esigenze della pubblica amministrazione. L'accordo prevede inoltre che l'acquisto di questi siste-mi da parte della Regione avvenga a condi-zioni particolarmente vantaggiose. Tutto ciò ha consentito l'avvio di un proget-to globale per lo sviluppo delle attività di au-tomazione di ufficio che prevede la creazione presso gli uffici regionali di stazioni di lavoro multifunzionali in grado di svolgere attività di elaborazione di testi (Word processing), di

stione di messaggi (posta elettronica), di ge-stione della corrispondenza (protocollo) e di gestione delle informazioni, attraverso l'acces-so agli archivi automatizzati ed alle banche da-ti già esistenda-ti.

Ne deriva però l'esigenza di rivedere l'impo-stazione data ad alcuni di questi archivi che appaiono oggi superati dalle nuove esigenze. Ad esempio, le procedure di gestione del bi-lancio e del personale, che sono state fra le pri-me ad essere automatizzate dalla Regione Pie-monte, sono state concepite con lo scopo pre-cipuo di agevolare l'attività degli uffici (Ra-gioneria e Personale) deputati alla gestione amministrativa dei due settori; è perciò neces-saria una loro riorganizzazione, che ne garan-tisca l'adattabilità alle esigenze di elaborazione e trattamento dei dati degli uffici preposti agli altri settori dell'Ente. In particolare, sono al-lo studio il decentramento della gestione or-dinaria del personale, in modo da riservare

al-l'ufficio centrale unicamente le funzioni in ma-teria contrattuale e di elaborazione della nor-mativa, e la riorganizzazione delle procedure di bilancio, in modo da consentire, specie con riguardo agli investimenti, valutazioni diret-te in diret-termini di costi/benefici e uldiret-teriori valu-tazioni in ordine all'efficacia di singole spese. Un progetto che, a differenza di questi ulti-mi, è invece in sintonia con gli obiettivi di una automazione di ufficio globale è il progetto di gestione dell'iter degli atti amministrativi della Giunta regionale.

La procedura è stata infatti concepita per for-nire un servizio non solo all'ufficio (Segrete-ria della Giunta) incaricato di seguire gli adem-pimenti normativi per la formalizzazione delle decisioni dell'organo esecutivo regionale, ma a tutti gli uffici che partecipano all'iter delle deliberazioni.

Va qui premesso che gli uffici regionali sono organizzati in funzione delle competenze at-tribuite ai componenti della Giunta (gli Asses-sori). Il Presidente della Giunta delega ogni singolo membro a seguire uno specifico set-tore amministrativo, individuato normalmente con riferimento alle materie in cui può ope-rare l'Ente (urbanistica, agricoltura, sanità ecc.); gli uffici regionali vengono di conse-guenza raggruppati per Assessorati (all'urba-nistica, all'agricoltura, ecc.). La competenza ad assumere le decisioni finali fa tuttavia ca-po alla Giunta quale organo collegiale, per-ciò ogni deliberazione dell'organo esecutivo regionale presuppone una istruttoria effettuata dagli uffici dell'Assessorato, che si traduce in una proposta di deliberazione da sottoporre all'esame della Giunta ad iniziativa del singolo Assessore. Dopo che la Giunta ha adottato l'atto, questo deve superare favorevolmente il controllo di un organo statale, la Commis-sione di controllo, prima di poter spiegare i suoi effetti.

Orbene, la procedura automatizzata di gestio-ne di questo iter deliberativo risulterà gestio-nella sua versione definitiva così articolata: 1) l'Asses-sorato proponente invia a mezzo di un microe-laboratore all'archivio generale, memorizza-to sull'elaboramemorizza-tore centrale del C.S.I., l'ogget-to ed il tesl'ogget-to della proposta di deliberazione, 2) la Segreteria della Giunta, cui compete ef-fettuare una verifica sulla legittimità dell'at-to, se ne ritiene possibile l'iscrizione all'ordi-ne del giorno della Giunta, attraverso altri mi-croelaboratori invia il benestare

all'inserimen-to dell'oggetall'inserimen-to fra gli argomenti della prima seduta in programma; l'ordine del giorno vie-ne poi redatto con un programma completa-mente automatico; 3) terminata la seduta, gli oggetti delle deliberazioni vengono definitiva-mente memorizzati nell'archivio insieme con i dati essenziali per identificare i singoli atti (numero, data della seduta) e con i riferimen-ti contabili (eventuale importo della spesa e capitolo di bilancio cui è imputata); 4) ogni deliberazione viene riprodotta nella stesura de-finitiva attraverso una procedura che consente alla Segreteria della Giunta di richiamare il te-sto dalla memoria centrale, di trasferirlo su floppy disk e quindi di stamparlo; 5) l'atto vie-ne inviato al controllo sottoforma di docu-mento cartaceo, ma l'esito del controllo vie-ne memorizzato sull'archivio gevie-nerale come ulteriore dato informativo direttamente dal-l'organo di controllo.

Come si vede, la procedura consegue il dupli-ce risultato di velocizzare gli adempimenti re-lativi alla stesura dell'ordine del giorno delle sedute ed alla dattiloscrittura dei testi delle de-liberazioni e di creare un archivio contenente tutti i dati essenziali, compresi quelli di bilan-cio, di ogni atto deliberativo, archivio condi-viso da tutti gli uffici regionali interessati e dal-l'organo di controllo.

Attualmente, devono ancora essere sperimen-tati il programma di file transfer per la ripro-duzione dei testi ed il programma che consen-tirà, con opportune protezioni a garanzia della riservatezza di certe informazioni contenute nell'archivio, l'accesso all'organo di control-lo, ma si spera per l'inizio del 1987 di poter attuare anche queste fasi della procedura. Per quanto riguarda le difficoltà incontrate nell'attuazione del progetto, queste vanno sen-z'altro imputate a due fattori, il tecnico e l'u-mano.

L'individuazione di un microelaboratore che garantisse buone prestazioni di word proces-sing e fosse al contempo in grado di colloquia-re con l'elaboratocolloquia-re centrale ha infatti richie-sto una lunga sperimentazione dei prodotti Olivetti presso il laboratorio del C.S.I., che ha gradualmente condotto alle necessarie mo-difiche delle apparecchiature prescelte. D'altro canto, l'introduzione della nuova pro-cedura presso gli uffici regionali, sta incon-trando alcune resistenze, la cui motivazione va ricercata nella scarsa conoscenza che i fun-zionari hanno delle possibilità loro offerte dal-l'accesso all'archivio delle deliberazioni (ricer-che di precedenti, collegamento fra progetti di spesa e loro attuazione formale, ecc.) e nella

ancora imperfetta padronanza dell'uso dei mi-croelaboratori e delle procedure di gestione dell'iter da parte del personale esecutivo. Va notato che quest'ultimo inconveniente si è verificato non solo nell'attuazione del pro-getto in questione, ma più in generale ogni qualvolta si è fatto uso di microelaboratori. L'Amministrazione regionale sta pertanto in-tensificando l'opera di formazione del perso-nale, in modo da conseguire il massimo di col-laborazione nell'attuazione dei progetti da parte dei responsabili diretti del lavoro d'uf-ficio.

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conclusione di questa breve analisi va ancora sottolineato che la Regione Pie-monte, pur avendo dato vita in Italia alla più completa iniziativa di costruzione di un siste-ma inforsiste-mativo regionale dotato di mezzi ade-guati, non ritiene di essere giunta ad un pun-to di arrivo.

Ne sono dimostrazione gli incarichi che nel corrente anno sono stati affidati dalla Giun-ta regionale al C.S.I., con un finanziamento di circa 10.000.000.000 di lire, per lo svilup-po di progetti già iniziati o l'avvio di nuovi incarichi che comprendono anche la promo-zione di laboratori di ricerca e di sperimenta-zione sulle nuove frontiere dell'informatica. È infatti intenzione della Regione stabilire un collegamento con la ricerca informatica avan-zata al fine di tenere costantemente aggiornate le tecnologie del C.S.I. e di costituire ulterio-ri occasioni di collaborazione con i due Ate-nei e con l'industria piemontese.

A tal fine, nel 1984 è stato avviato un proget-to Regione - C.S.I. - Politecnico sul CAD/CAM (computer aided design - compu-ter aided manifacturing) ed è stata finanziata l'iniziativa di un laboratorio di Intelligenza Artificiale presso il C.S.I., con l'apporto de-terminante della Facoltà di Informatica del-l'Università di Torino. Ciò al fine di porre in essere una compiuta sperimentazione in due settori tecnologicamente avanzati del merca-to della produzione assistita da calcolamerca-tore per acquisire competenze e risorse che, in prospet-tiva, dovrebbero essere finalizzate al suppor-to dei setsuppor-tori produttivi in termini sia di ricer-ca sia di formazione ed eventualmente ad un'attività di erogazione di servizi alle imprese.

LA SPESA PER CONSUMI

Nel documento Cronache Economiche. N.003, Anno 1986 (pagine 67-71)