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Una vita dedicata a difendere la dignità e i diritti delle donne al di là dei confini e delle etnie

2.3. La Commissione e lo Joshi Report

Prima di dedicarsi alle considerazioni circa i risultati ottenuti dall’indagine della Commissione Joshi, Eleanor Rathbone accenna, nel suo Minotauro Indiano, alle cause del fallimento dell’Atto del 1891, di cui sopra. L’Atto fu una legge priva di risonanza. Infatti, «dopo 37 anni dalla sua applicazione, nessuno nel Paese ad eccezione di giudici, legali o qualche uomo colto che frequentava la Corte, lo conosceva». Molte erano 40

le cause imputabili a questa ignoranza generale. Da un lato, l’Atto aveva scatenato l’agitazione in alcune province e quindi era stato messo da parte; in molti casi avrebbe dovuto essere applicato proprio da amministratori disinteressati alla causa femminile che era ritenuta inutile quanto le donne stesse. Dall’altro lato, l’Atto di per sé risultava talvolta inapplicabile per via dell’assenza o della mancanza di accuratezza della trascrizioni ufficiali dell’epoca, in cui non venivano registrate tutte le nascite o gli altri eventi importanti, le quali risultavano quindi pressoché inutili per lo scopo. Ancor più grave a riguardo era il fatto che le vittime non sarebbero mai state disposte a denunciare il marito o i tutori. Cresciute con l’idea della completa devozione al marito, le ragazzine non avrebbero mai osato testimoniare contro di lui e contro quella realtà che era stata imposta loro come normale e giusta. 41

Rathbone, op. cit, p. 18.

40

Ivi, p. 19.

Tuttavia, le dispute sull’età del consenso si fecero più frequenti e nel 1928 il Governo decise di istituire la Commissione Joshi con il fine di verificare la reale gravità della situazione in India. La Commissione comprendeva nove membri indiani ad eccezione di una donna medico inglese. Sei dei membri indiani erano indù e tre erano mussulmani, di cui due erano dei giudici e quattro avvocati. Il presidente della Commissione era Sir Moropant Joshi, da cui derivò il nome dell’operazione stessa. La Commissione lavorò incessantemente per un anno, ispezionò casi in tutta l’India, interrogò 400 testimoni e fece produrre più di 8.000 questionari.

Una volta terminato il lavoro, la Commissione concluse asserendo che:

La maternità precoce (conseguenza del matrimonio precoce) è un male di enorme portata, che causa sia la mortalità infantile che quella delle puerpere. Molto spesso essa non causa solo la distruzione fisica delle ragazze, ma lede e compromette anche la conformazione fisica

(nonché lo stato di salute) di tutta la popolazione indiana. 42

In base alle ricerche della Commissione furono prodotti ben nove volumi, denominati anche

«

Report of the Age of Consent Committee

»

, lo Joshi Report. In questi volumi furono riportate le fattispecie riscontrate nel corso dell’inchiesta e si tentò di sfatare le omissioni e le finzioni che vigevano in India. Dopo un accurato esame di un precedente censimento, gli esaminatori arrivarono alla conclusione che più del 42% delle ragazzine venivano fatte sposare prima dei 14 anni. Allo stesso tempo si scoprì che il fatto non era circoscritto alla cultura indù, ma anzi che interessava anche quella mussulmana (48.4 indù; 37.01 mussulmani). Secondo i risultati del Censimento del 1931 i secondi superarono addirittura i primi. 43

Tuttavia nello Joshi Report stesso fu dichiarato che la realtà indiana era ben peggiore della situazione descritta e che non tutto era stato riportato per non scioccare eccessivamente l’opinione pubblica.

Oltre allo stupro maritale e prepuberale, un altro dei mali emersi dallo Joshi 44

Report, nominato nella precedente citazione della Commissione, fu l’enorme tasso di

mortalità delle puerpere. Al tempo dell’inchiesta si stimava che 100 ragazze su 1.000

Rathbone, op. cit., p. 21.

42

Ivi, p. 22.

43

Di cui si parlerà in seguito.

fossero destinate a morire di parto prima di cessare il periodo riproduttivo e che circa 200.000 madri morissero di parto ogni anno. Tali morti, aggiunse la Rathbone, altro non erano che il risultato dello sforzo di un corpo che era costretto a svolgere una funzione per il quale era ancora troppo debole e immaturo. 45

In particolare modo nel il contesto islamico, dallo Joshi Report emerse lampante la contrapposizione tra religione e legge. Da una parte, risulta che lo stesso Profeta Maometto contrasse matrimonio con una sposa bambina e da questa prospettiva si può intuire la giustificazione religiosa adottata dagli uomini mussulmani. La legge che andava quindi ad ostacolare l’esempio del Profeta non poteva essere attuata perché priva di qualsivoglia fondamento di applicazione, al di là di ogni suo altro fondamento etico o morale. Questo fu uno dei motivi per cui la legge non dispose mai l’annullamento del rito matrimoniale una volta celebrato, renderlo nullo avrebbe intaccato la religione. 46

Infine, un’altra preziosa riflessione dello Joshi Report, rivelato tra le pagine del Minotauro Indiano, è la contrapposizione tra la gravidanza (e possibile morte) precoce vista come una situazione collettiva e normale, quindi che capita contemporaneamente a molte ragazze, e il sati, visto invece come un evento singolo che causa scalpore. Più precisamente, dallo Joshi Report: 47

Se una donna sopravvive all'età di trent'anni, è in molti casi una donna anziana, quasi un'ombra di se stessa e di ciò che era prima. La sua vita è una lunga e continua sofferenza ed

è una vittima scarificale all'altare della tradizione. […] Se la legge tutela la prevenzione del

Sati, vi è ampia giustificazione che prevenga la maternità precoce, sia sulla base dell'umanità

che a favore della giustizia sociale. 48

Come è già stato menzionato, il sati fu ufficialmente proibito nel 1829. Tuttavia, anche se i roghi delle vedove non erano più così comuni, non vuol dire che non

Rathbone, op. cit., p.26.

45 Ivi., p. 51. 46 Ivi, p. 22. 47 Ibidem. 48

venissero più praticati all’epoca della Rathbone ed anzi erano stati largamente 49

rimpiazzati dai cosiddetti cold suttee, ovvero dalle uccisioni occulte delle vedove 50

che erano considerate scomode iettatrici poste oltre i margini della società.