Jaya Sagade e la tutela legale della sposa bambina in India
3.3 Diritti umani violati dal matrimonio precoce
I trattati internazionali sui diritti umani fondamentali si trovano il loro fondamento principalmente a partire dalla Carta ONU del 1945, dalla UDHR adottata tre anni 54
dopo e da due accordi Onu, l’ICCPR e ICESCR. L'adozione di tali misure prevedeva 55
l'apertura di Stati, organismi internazionali, attori e organizzazioni della società
Che, come è stato visto, è fissata ai 18 anni. 50
«Un rapporto sessuale o degli atti sessuali commessi dal marito con la moglie, la quale moglie non abbia 51
un’età inferiore ai 15 anni, non è considerato stupro», Codice Penale Indiano, Sezione 375, eccezione numero 2. Salerno, op cit., p.81.
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Ivi., p. 82. 53
The Universal Declaration of Human Rights (UDHR).
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Rispettivamente International Covenant on Civil and Political Rights e International Covenant on Economic, 55
civile internazionale ad inserire i diritti umani nell'ordine del giorno legale internazionale. Ad oggi si è creato un sistema legale globale atto ad individuare e proteggere i diritti umani fondamentali, il cui scopo è quello di proteggere i diritti fondamentali di ogni bambino, donna e uomo attraverso la legge. Visto che il numero di nazioni che vogliono entrare a far parte di questo programma è in rapida crescita, il programma stesso si sta espandendo giorno per giorno. Tuttavia, come vedremo in seguito, c’è un’ alta percentuale di paesi che ratifica gli accordi, ma non li mantiene. 56
I primi veri convegni sui diritti umani di bambine e ragazze sono invece la Women’s
Convention del 1979 e la Children's Convention del 1989. In particolare, per la 57 58 59
tematica considerata, è importante ricordare anche il Marriage Convention del 1962 delle Nazioni Unite, nel quale si riconobbero l’importanza di innalzare l'età 60
minima del matrimonio e di garantire alle persone la libertà di sposarsi secondo libero consenso e volontà, tali argomentazioni possono essere rintracciate già nella
Slavery Convention del 1956. Entrata in vigore nel 1964 e non rettificata dall’India, 61
la Convention on Consent to Marriage, Minimum Age for Marriage and
Registration for Marriages, avrebbe potuto dare un contributo fondamentale nella
questione dei matrimoni precoci, perché avrebbe, almeno teoricamente, costretto gli stati rettificanti a: - rendere legalmente nulli i matrimoni che non avessero il pieno consenso delle parti; - apporre l’obbligo di registrazione di ciascun rito; - definire chiaramente l’età minima per contrarre il matrimonio. Secondo quanto emerge 62
dall’analisi di Salerno, una registrazione matrimoniale non obbligatoria, porterebbe via via ciascuno Stato a sopperire a tale mancanza, ricorrendo a delle leggi apposite che abbiano il fine ultimo di registrare qualsiasi celebrazione, per assurdo anche il
Hafner-Burton, Emilie M., and Kiyoteru Tsutsui. Human Rights in a Globalizing World: The Paradox of Empty 56
Promises. American Journal of Sociology 110, no. 5, 2005, p. 1374.
Convention on the Elimination of All Forms of Discrimination against Women. 57
Convention on the Rights of the Child. 58
Sagade, op. cit., p. 111-112. 59
Convention on Consent to Marriage, Minimum Age for Marriage and Registration of Marriages. 60
The Supplementary convention on the Abolition of Slavery, the Slave Trade, and Institution and Practices 61
Similar to Slavery. Sagade pp:2; 24 nota 5,; 112. Salerno, op cit., p. 80.
matrimonio precoce. Salerno aggiunge inoltre che «un tale provvedimento non può che rafforzare la pratica dei matrimoni precoci poiché, essendo legalmente registrati, la società non solo prende atto della validità dei matrimoni prematuri, ma considera anche legalmente valida ed attuabile la suddetta pratica». 63
Tutti i più importanti convegni sui diritti umani hanno creato delle commissioni di controllo per monitorare il comportamento degli stati ed il loro adempimento o meno degli obblighi derivanti dalle loro rettifiche ai trattati stessi. Queste commissioni di monitoraggio ricevono report periodici inviati dagli Stati membri, nei quali questi ultimi dimostrano come si sono impegnati nel rispetto di quanto stabilito durante i convegni. Con il fine di aiutare gli stati membri ad adempiere ai loro obblighi e a sottoporre il rapporto nel modo corretto, CEDAW, HRC e CESCR hanno redatto una serie di raccomandazioni generali e di commenti nei quali vengono illustrati anche gli standard da rispettare. Ciascuno stato membro, 64
ratificando l’accordo, accetta come suo dovere legale il rispetto di quanto sottoscritto e s’incarica, nel contempo, di garantire la protezione che i suoi cittadini si aspettano. Pertanto, secondo Sagade, i diritti umani impongono tre livelli di dovere allo stato: per prima cosa lo stato firmatario è obbligato a rispettare i diritti umani nel momento in cui introduce qualsivoglia modifica alla sua legislazione che passa andare ad intaccare i diritti umani stessi; il secondo livello consiste nel fatto che lo Stato deve proteggere i diritti umani, poiché è da considerarsi attore legalmente responsabile nel caso in cui non si adoperi al rispetto di questi; infine, lo stato ha la responsabilità di portare a compimento l'effettiva applicazione dei diritti adottando misure atte a tale scopo, ovvero campagne d’informazione, aggiustamenti amministrativi al proprio interno, misure legislative, penali correttive e politiche economiche adatte. 65
Il matrimonio precoce è una violazione dei diritti umani della donna e del fanciullo. Per prima cosa, il matrimonio precoce può essere considerato un insieme di discriminazioni di genere ed età. Esso infatti va a danneggiare le bambine e viene puntualmente giustificato dal sistema sociale che si nasconde dietro la tradizione e la
Ivi., p. 81. 63
Sagade, op. cit., p. 112. 64
Sagade, op. cit., p. 114. 65
cultura. Il matrimonio precoce viola il diritto di non discriminazione su base di 66
sesso e genere , il quale è garantito invece da tutte le convenzioni internazionali sui 67
diritti umani e che fa ad oggi parte della legge consuetudinaria internazionale. La legge consuetudinaria internazionale va rispettata a priori da tutti e, di conseguenza, tale diritto va quindi obbligatoriamente rispettato da tutti gli stati indipendentemente dalla loro ratificazione o meno dei trattati internazionali su diritti umani . Nella pratica del matrimonio precoce vengono violati anche il diritto 68
fondamentale di eguaglianza tra le persone e il diritto di non discriminazione in base all’età. La possibilità negata alle ragazzine di sposare chi desiderano è una 69
violazione alla libertà di scegliere se e con chi formarsi una famiglia. 70
Il matrimonio precoce priva le bambine del loro diritto all’infanzia esponendole a seri rischi per la loro salute e riproduttività futura. Le gravidanze precoci ripetute e le relative complicazioni, prima tra tutte la morte di parto, negano loro il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale. 71
Bisogna tuttavia affermare che la discriminazione contro le bambine inizia ben prima del loro matrimonio precoce, la discriminazione viene alla luce con la bambina stessa. La dimostrazione perviene dai dati su malnutrizione e anemia di bambine e ragazze, i quali mostrano una netta maggioranza di bambine malnutrite rispetto ai bambini maschi.
Un altro diritto fondamentale che viene violato è il diritto all'istruzione e all'indipendenza economica, privando le generazioni femminili indiane della 72
possibilità di vivere dignitosamente auto sostenendosi. Va di pari passo quindi, la
Ivi, p. 140. 66 Ivi, p. 133. 67 Ivi, p. 166 , nota 8. 68 Ivi, p. 139. 69 Ivi, pp. 148-149. 70 UDHR, Articolo 3. 71
Sagade, op. cit., p. 179. 72
violazione del diritto di avere il più alto standard di vita e di salute possibili nel 73
contesto in cui si vive, il quale va a interessare anche il livello di salute fisica e mentale della bambina. Infine, viene violato il diritto all’informazione, il quale consiste nel diritto a cercare, ricevere e impartire informazioni. In questa 74
sfaccettatura, va ricordata in primis la carenza di informazioni sulla vita riproduttiva e sessuale dedicata alle bambine, il loro non essere a conoscenza dell'esistenza delle malattie sessualmente trasmissibili e di possibilità/metodi per poterle prevenire. 75