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Compensazione: un‟espressione non idiomatica della lingua di partenza è resa da un idioma nella lingua di arrivo.

TRADURRE IL LINGUAGGIO METAFORICO

8. Compensazione: un‟espressione non idiomatica della lingua di partenza è resa da un idioma nella lingua di arrivo.

Queste otto strategie vertono su quattro diverse metodologie di traduzione384:

Aderenza: le prime tre strategie consistono nella traduzione metaforica dell‟idioma.

Resa letterale: le successive tre strategie (4, 5, 6) consistono nella traduzione letterale dell‟idioma.

384 Cfr. Ivi, p. 320: «These eight strategies fall into four distinct categories: Adherence (1, 2, and 3: idioms rendered metaphorically), Literalisation (4, 5,

and 6: idioms rendered non-metaphorically), Deletion (7: idioms being omitted), Idiomatisation (8: non-idioms rendered metaphorically)».

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Omissione: la settima strategia consiste nell‟eliminazione dell‟idioma.

Resa idiomatica: l‟ultima strategia consiste nel rendere metaforicamente un‟espressione non idiomatica.

Il traduttore, spinto dal contesto o da necessità linguistiche e culturali, è dunque spesso chiamato a riformulare la frase idiomatica, parafrasandola o sostituendola con un idioma o con un termine letterale equivalente.

Anche il transfert dei proverbi da una lingua ad un‟altra non può ridursi alla semplice resa letterale, anzi, la loro natura sociologica e il loro profondo attaccamento ad una cultura specifica aumenta notevolmente il livello di difficoltà della traduzione delle opere che ne sono ricche.

Come abbiamo già evidenziato, i proverbi sono stati da tempo rivalutati e posti al centro di importanti studi culturali, linguistici, stilistici e anche traduttologici. È perciò possibile fare riferimento a numerosi modelli traduttivi dedicati alle forme paremiologiche, elaborati negli ultimi anni da studiosi e ricercatori.

Il comune denominatore di tutte queste teorie è l‟idea di tradurre il proverbio non riproducendone la forma esatta ma cercando di trasmettere al lettore della lingua di arrivo la stessa idea veicolata nel testo originale e percepita dal lettore della lingua di partenza. Per far ciò è spesso necessario mettere da parte la traduzione parola per parola, la quale potrebbe condurre alla formulazione di enunciati corretti dal punto di vista grammaticale ma totalmente privi di senso, e cercare quella che Julia Sevilla

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Muñoz definisce «correspondance proverbiale»385, cioè individuare nella lingua di arrivo un proverbio che corrisponda il più possibile a quello della lingua di partenza, non solo da un punto di vista formale, ma soprattutto semantico e pragmatico. È possibile distinguere due tipi di corrispondenza: una corrispondenza letterale (CL) e una concettuale (CC)386. Nel primo caso, il proverbio della lingua di arrivo coincide a quello della lingua di partenza sia nella forma che nel contenuto: L‟habit ne fait pas le moine → L‟abito

non fa il monaco. Nel secondo caso il proverbio tradotto coincide

solo semanticamente con quello originale: Les petits ruisseaux font

les grandes rivières → A granello a granello s‟empie lo staio e si fa il monte. Nel caso in cui non si dovesse trovare una corrispondenza

proverbiale, né formale né semantica, è concesso parafrasare il proverbio, esplicitandolo letteralmente: À trompeur, trompeur et

demi387 → Chi inganna troverà sempre qualcuno che ingannerà lui.

Concludiamo affermando che la traduzione delle forme idiomatiche e dei proverbi va al di là della semplice ricerca di equivalenze semantiche e formali. Il lavoro del traduttore spesso comporta la necessità di colmare dei vuoti, delle lacune linguistiche e culturali, trovando escamotages per scampare all‟angoscia

385 Cit. in A. S

ARDELLI, Critères pour l‟application des techniques de

“traduction en parémiologie” aux énoncés sentencieux. Études contrastive italien-espagnol, op. cit., p. 187: «Traducir paremias populares como os refráns

ou as frases proverbiais non consiste, polo tanto, en procurar equivalencias formais senón en localizar na lingua terminal a paremia que presente máis coincidencias coa paremia dea lingua orixinal, non só formais senón tamén, e de xeito moi especial, semánticas e pragmáticas».

386 Cfr. Ibidem.

387 Le Nouveau Petit Robert, dictionnaire alphabétique et analogique de la langue française, op. cit.: «PROV. À trompeur, trompeur et demi: un trompeur

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dell‟intraducibilità. Questi «trous proverbiaux»388 e «lexicaux»389 sfidano la creatività del traduttore, il quale, intervenendo sulla lingua in modo talvolta inatteso e originale, ha come unico obiettivo quello di trasferire, attraverso l‟unione di forma e contenuto, l‟essenza e la funzione della forma idiomatica originale, suscitando nel lettore di arrivo lo stesso effetto che essa produceva sul lettore di partenza. «Si le traducteur y parvient, alors on peut dire que tout est bien qui finit bien»390.

Da questo excursus delle teorie sulla metafora e sulla traduzione del linguaggio metaforico abbiamo sicuramente compreso l‟enorme importanza che tale figura riveste non solo nelle discipline «qui ont trait de près ou de loin au langage»391, ma anche e soprattutto negli atti comunicativi più comuni e quotidiani. Troviamo metafore e forme idiomatiche in letteratura così come in televisione, nelle poesie, parimenti che nelle pubblicità.

Tuttavia, nonostante questa presenza massiccia della metafora sia ormai evidente, ancora oggi siamo alla ricerca della chiave per sua traduzione, non avendo a disposizione precetti assoluti che possano permetterci di chiarire ogni dubbio sulle innumerevoli sfaccettature di un elemento così profondamente intriso della cultura e della soggettività di chi ne fa uso.

388 M. B

ALLARD, Le proverbe: approche traductologique réaliste, in M.

QUITOT,J. SEVILLA MUÑOZ, Traductologie, proverbes et figements, op. cit., p.

51.

389 Ibidem.

390 C.W

ECKSTEEN, Traduction des proverbes anglais en français: la fin justifie

les moyens, in M. QUITOT, J. SEVILLA MUÑOZ, Traductologie, proverbes et

figements, op. cit., p. 51. 391 M. G

RESSET, De la traduction de la métaphore littéraire à la traduction

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Infatti, se da un lato la traduzione è stata definita come una forma di (ri)scrittura creativa e originale392, e la metafora, dall‟altro lato, come il più grande mezzo che ha a disposizione il linguaggio per esprimere la propria libertà393, il risultato della loro unione, la traduzione della metafora, sembra essere destinato a rimanere un terreno tanto incerto e pericoloso quanto schiuso ad innumerevoli possibilità di rinnovamento e sperimentazione.

392 Cfr. G.S

TEINER,After Babel, Aspects of language and translation, op. cit.,

p. 261 : «Every translation of a linguistic sign is, at some level, a “creative transposition”»

393 Cfr. I.A.R

ICHARDS, cit. in M.B.DAGUT, Can “Metaphor” Be Translated?,