• Non ci sono risultati.

La parafrasi, che viene effettuata quando la metafora originale è tradotta con un‟espressione non metaforica.

TRADURRE IL LINGUAGGIO METAFORICO

3. La parafrasi, che viene effettuata quando la metafora originale è tradotta con un‟espressione non metaforica.

Più che di traduzione, in questo caso si dovrebbe parlare di commento.

Accanto alle modalità di traduzione della metafora, Van den Broeck commenta anche gli scogli che si possono incontrare per ogni tipo di metafora. Le metafore private sono sicuramente quelle che causano maggiori problemi in quanto, essendo creazioni sconosciute ed innovative, possono contenere peculiarità grammaticali, lessicali, culturali e anche estetiche che non sempre esistono nel sistema culturale e linguistico di arrivo. Le metafore convenzionali non prospettano invece grosse difficoltà in quanto, facendo parte della tradizione letteraria secolare, sono ormai entrate

127

nel bagaglio culturale condiviso dall‟umanità intera356, mentre le metafore lessicalizzate rappresentano, per Van den Broeck, «the main challenge for the translation of certain text»357. Infatti, se nel linguaggio denotativo esse sono facilmente riconoscibili e riconducibili, grazie al dizionario, ad un‟equivalente espressione idiomatica o non metaforica nella lingua di arrivo, nel linguaggio creativo la loro ambiguità costituisce una vera e propria sfida per il traduttore, il quale deve essere in grado di discernere gli elementi che in esse hanno valore letterale ed interpretare quelli che invece hanno valore figurativo.

Van den Broeck conclude il suo intervento affermando che, essendo la traduzione della metafora un caso specifico dell‟attività traduttiva, la regola generale della traducibilità, esposta dal famoso ricercatore e professore israeliano Itamar Even-Zohar nel 1971, può essere rivisitata e riadattata proprio in funzione della traduzione metaforica. Così, dalla «basic law»358 che sostiene che il grado di traducibilità di un testo aumenta se le informazioni contenute in esso provengono da un sistema culturale affine al sistema di arrivo, possiamo dedurre che la traducibilità di una metafora è

356 Cfr. Ivi, p. 81: «Despite their being deeply embedded in the spatial and

temporal surroundings in which they originated conventional metaphors turn out to be capable of adequate translation. This may be due to the fact that many of them, along lines varying from literal translation and paraphrase to imitation, have become part of the shared cultural inheritance of civilized mankind […]; they now belong to world literature. […] This is not to say that translation here involves no problems».

357 Ivi, p. 82. 358 Ivi, p. 84.

128

inversamente proporzionale alla quantità di informazioni espressa in essa359.

2.6.3 Newmark

Language itself is a metaphorical web.

P. Newmark360

Nel suo articolo del 1980 dedicato alla traduzione della metafora ed inserito, l‟anno seguente, nella più vasta opera intitolata

Approaches to Translation, Peter Newmark dà una sua personale

definizione della metafora: «Metaphor is in fact based on a scientific observable procedure: the perception of a resemblance between two phenomena, i.e. objects or process. Sometimes the image may be physical (e.g. a “battery” of cameras), but often it is chosen for its connotations rather than its physical characteristics

359 Cfr. Ibidem: «[…] the basic law for general translatability also applies to

metaphor translation. This law as it has been formulated by Itamar Even-Zohar (1971:IX) says that “the degree of translatability increases when the relational series which produce information and rhetoric in the SL and TL grow closer.” In the same way […] translatability is high when translation involves no more than a single kind of information. In other words, a text is more translatable if it displays information of a single type than if it is “complex” in that various types, and hence a greater quantity of information, are involved. […] It will therefore be reformulated as follows: translatability keeps an inverse

proportion with the quantity of information manifested by the metaphor and the degree to which this information is structured in a text. The less the quantity of

information conveyed by a metaphor and the less complex the structural relations into which it enters in a text, the more translatable this metaphor will be, and vice versa».

360 P. N

EWMARK, Approaches to translation, Oxford, New York; Toronto

129

(e.g. in “she is a cat”)»361. Newmark aggiunge che, ogniqualvolta nel processo metaforico due entità vengono sovrapposte, si esercita una sorta di “violenza” sulla realtà, la quale provoca al destinatario della metafora «a strong emotive effect»362. Questo effetto emotivo diventerà sempre più debole man mano che la metafora viene utilizzata ed inserita nel linguaggio comune: Newmark introduce così la nozione di «dead metaphors»363. Come Van den Broeck, anche Newmark sostiene che una metafora morta può risuscitare, se usata in un contesto che crea polisemia ed ambiguità, e, come il suo collega, sostiene che solo in questo caso esse diventano un problema nel processo di traduzione.

Prima di esporre il modello traduttivo, ormai tradizionale, proposto da Newmark, è bene chiarire i significati dei termini che il teorico, allontanandosi dalla precedente letteratura sulla metafora, ha coniato per riferirsi all‟immagine metaforica364:

Oggetto/Object: elemento descritto dalla metafora.

Immagine/Image: elemento a cui è assimilato l‟oggetto. Senso/Sense: punto di contatto che mostra l‟analogia tra

oggetto e immagine.

Metafora/Metaphor: termine derivante dall‟immagine.

361 Ivi, p. 85. 362 Ibidem.

363 Ibidem: «Gradually, when the metaphor is repeated in various contexts, the

emotive effect subsides, and a new term that describes reality more closely has been created, e.g. étonné which in a seventeenth-century text might be translated as „thunder-struck‟, but is now translated as „astonished‟».

130

Per esemplificare: nell‟espressione “sorriso solare”, l‟oggetto è il “sorriso”, l‟immagine è il “sole”, la metafora è “solare” e il senso è probabilmente “luminoso”, “caldo”365.

Servendosi di questa nuova terminologia, Newmark è il primo teorico ad aver elaborato un inventario di sette strategie366 specifiche di traduzione della metafora, definite come delle «“comode” ricette»367 destinate a fronteggiare le difficoltà tipiche del transfert culturale che è alla base proprio dell‟interpretazione metaforica:

1. Riproduzione della stessa immagine nella lingua di