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3.2.1 La targhetta attiva

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Lo scattering interno alla targhetta peggiora la conoscenza del momento e della direzione del

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fascio primario e amplia lo spettro della massa mancante. Infatti, la ricerca dei fattori cinematici

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nel settore invisibile non può essere conclusa senza la determinazione del vertice di decadimento

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e della direzione del fascio, mentre nella ricerca nel visibile la determinazione del vertice di

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decadimento aiuta a ripulire il segnale dal fondo. Per questa ragione si utilizza una targhetta

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di 50µm, per la quale la simulazione mostra che la relazione

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Eγ,brems+ Ee+ = EBeam (3.3)

sembra essere soddisfatta con una risoluzione migliore rispetto lo spread iniziale del fascio

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(1%). In più la probabilità di una sola annichilazione è del 5% per pacchetto, cioè per 104 e+

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[48]. Le misure per il posizionamento del fascio sono riportate in figura 3.10, dove si ha la

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3.2. I COMPONENTI DI PADME 31 risoluzione della massa mancante per un A0 di massa 15M eV , assumendo una determinazione

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della posizione perfetta del calorimetro, e una realistica, con risoluzione di 3mm del cluster

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position interno al calorimetro.

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Figura 3.10: Dipendenza della risoluzione di massa mancante al quadrato al variare della risoluzione sulla determinazione del vertice di interazione per A0 di massa 15M eV .

Per ottenere una massa mancante con risoluzione inferiore ai 30M eV2/c4 è necessario avere

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risoluzioni spaziali migliori dei 2mm per la determinazione della posizione dello spot del fascio

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nella targhetta, valore utilizzato nel calcolo dell’angolo con il quale il fotone viene emesso.

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Un solo pacchetto del BTF caratterizato da uno spot molto piccolo è difficile da ottenere con

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una stabilità di posizionamento duratura, a causa dell’instabilità della corrente nella curvatura

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causata dal magnete.

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La targhetta consiste in due piani ortogonali, ciascuno formato da 10 strip fatte in carbonio,

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le cui dimensioni sono 2cm × 2cm × 100µm, posizionate nel vuoto.

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Possono essere utilizzati sia il diamante che la grafite per la loro buona tolleranza alla

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radiazione e per la loro buona conducibilità del calore. Quest’ultima caratteristica è necessaria

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per evitare di utilizzare un sistema di raffreddamento che operi alle alte intensità del fascio.

757

Si hanno differenti prototipi di targhetta attiva, mostrati in figura 3.11. Sulla sinistra

ven-758

gono rappresentate le due targhette attive testate, entrambe metalliche e con contatti elettrici

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in nano-grafite. La nano-grafite è stata scelta da PADME dal momento che risulta essere

in-760

teramente una targhetta in carbonio. Il profilo del fascio ottenuto durante un test al BTF è

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rappresentato nella parte destra dell’immagine. La risoluzione ottenuta per il posizionamento

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del fascio è 200µm.

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La targhetta può anche agire come un monitor detector del fascio, fornendo la posizione del

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fascio, pacchetto per pacchetto. La lettura di questo valore è basata sulle misure dell’elettrone

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secondario emesso nella grafite o in quello della luce Cherenkov nel diamante.

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Attraverso la ricostruzione dello spot del fascio, l’incertezza sulla geometria dello stesso viene

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ridotta a quella del singolo pacchetto. Per ottimizzare i parametri del fascio e settarli in amniera

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Figura 3.11: A sinistra: una foto nella targhetta in diamante; a destra: profilo del fascio del BTF come misurato dal prototipo del rivelatore in diamante di PADME, con l’indice delle strip lungo l’asse X.

adeguata può essere utilizzata un’immagine online delle due dimensioni del fascio. In più è

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possibile misurare le particelle per pacchetto per intensità minori di 105 particelle/pacchetto,

770

limite per cui il metodo della corrente indotta inizia a divenire inefficace.

771

3.2.2 Il dipolo magnetico

772

Successivamente all’interazione con la targhetta, le particelle cariche rimanenti subiscono

l’a-773

zione di una campo magnetico. Considerando il piccolo spessore della targhetta, la maggior

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parte delle particelle rimangono nel fascio, perdendo una frazione minima di energia. Infatti

775

l’energia dopo l’attraversamento della targhetta rimane circa uguale a quella iniziale, in questo

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caso si può utilizzare un solo dipolo magnetico. Nell’esperimento viene utilizzato un magnete

777

a forma di H, di lunghezza pari a 1m con un campo magnetico massimo di 1.4T , raggiungibile

778

per correnti di 675 A, il cui peso totale è di 15 ton.

779

La simulazione con GEANT4 mostra che una campo magnetico di ∼ 0.4T esla è sufficiente

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per deflettere le particelle primarie del fascio di energia 550M eV facendo si che non finiscano

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nell’accettanza del calorimetro elettromagnetico, volto a rivelare i leptoni che provengono dal

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decadimento di A0. La deflessione varia in funzione del campo magnetico B applicato seguendo

783

l’andamento della funzione:

784

φ = arcsin(0.3 · L · B

p ). (3.4)

Il magnete è inserito nella regione di vuoto e contiene il tracciatore, che serve allo

spet-785

trometro magnetico. Tra le bobine e il campo uniforme di lunghezza 1m, c’è una gap di

786

50cm.

787

Grazie al magnete è inoltre possibile identificare particelle cariche prodotte da interazioni

788

con il bersaglio in diamante (positroni che hanno irraggiato, o particelle prodottenello stato

789

finale di collisioni inelastiche). Infatti queste particelle, di energia inferiore al fascio, vengono

790

deviate all’interno del magnete, lasciando un segnale sul veto di particelle cariche.

791

3.2. I COMPONENTI DI PADME 33

3.2.3 Lo spettrometro

792

Il ruolo dello spettrometro è sopprimere gli eventi di fondo da bremsstrahlung di un fattore

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100 attraverso gli eventi che hanno rivelato il positrone anche nello stato finale. Un rivelatore

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di tracciamento sul campo magnetico è utilizzato per rivelare particelle cariche e misurarne il

795

momento. Lo spettrometro può essere costituito da una camera cilindrica con raggio interno di

796

20cm e raggio esterno pari a 25cm, o può essere composto da due tracciatori planari, uno per i

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positroni e l’altro, parallelo al primo, per la deflessione degli elettroni. Le misure che si vogliono

798

fare sono le coordinate della traccia di interazione con una precisione di 300µm per piano. La

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dimensione dello spettrometro è definita dalle condizioni di rivelazione di particelle cariche con

800

momento da 50M eV a 500M eV che viaggiano lungo l’asse del fascio con un efficienza del 99%.

801

Per evitare la conversione dei fotoni emessi dal bremsstrahlung il tracciatore deve stare distante

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20cm dalla linea del fascio.

803

L’esperimento nella costruzione del veto per particelle a bassa energia, ha adottato

l’utiliz-804

zo di una serie di barre di scintillatori di dimensione 10 × 10mm3 , disposte in maniera tale

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da avere il lato maggiore in direzione del campo magnetico. Queste vengono posizionate

lun-806

go entrambe le pareti laterali del magnete, coprendone l’intera lunghezza. La traiettoria dei

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positroni altamente energetici è curvata solo minimamente dal magnete. In questa categoria

808

rientrano sia positroni del fascio che non interagiscono con il bersaglio, sia quelli che nel

proces-809

so di Bremmstrahlung emettono fotoni a bassa energia. I positroni che sfuggono all’accettanza

810

dello spettrometro posto all’interno della regione di vuoto, vengono rivelati da un veto presente

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all’esterno, coprendo la regione angolare scoperta tra il dipolo ed il calorimetro.

812

La configurazione prevista impone una lunghezza per il veto esterno pari a circa 70 cm. Con

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molta probabilità verranno utilizzate delle barre di scintillazione analoghe a quelle sfruttate per

814

il veto interno [48].

815

3.2.4 Camera a vuoto

816

A causa dell’alta intensità del fascio e l’estremo piccolo spessore della targhetta (0.04%X0), i

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positroni che interagiscono con l’aria possono produrre un forte contributo agli eventi di

fon-818

do. Infatti, dal momento che la lunghezza di radiazione dell’aria è 285m ad una pressione di

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1013mbar e la distanza del calorimetro è di circa 2m, lo spessore atmosferico è 0.7%X0, molto

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più grande rispetto allo spessore della targhetta stessa [51]. Una simulazione MC fatta ad una

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pressione di 1mbar mostra un significativo incremento del fondo rispetto ad un esperimento

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condotto nel vuoto. Quando si hanno interazioni con l’aria residua, non possono essere

rico-823

struiti i vincoli cinematici (ad esempio la massa mancante) dal momento che le informazioni

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sull’interazione dei positroni e sul momento iniziale sono falsate.

825

Viene scelto per l’esperimento un vuoto effettuato con una pressione di 10−1mbar, questo

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produce un numero di eventi di fondo dalle interazioni fascio-aria trascurabile.

827

3.2.5 Il calorimetro elettromagnetico

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Il calorimetro elettromagnetico ricopre un ruolo fondamentale in questo esperimento, è

respon-829

sabile della ricostruzione del quadrimomento del fotone, quindi della massa mancante del nuovo

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bosone vettore. La richiesta è che l’energia del fotone ricostruito sia misurata con una buona

831

risoluzione, così come lo deve essere ma misura dell’angolo del γreco, un buon calorimetro,

inol-832

tre, deve necessariamente avere caratteristiche che riducano il pile-up degli eventi. La scelta

833

del materiale che verrà utilizzato determinerà il raggio di Molier che a sua volta imporrà dei

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limiti sulla granularità del calorimetro. Quest’ultima richiesta, aggiunta alla buona risoluzione

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angolare ne determinerà la distanza che deve avere il rivelatore con la targhetta.

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La risoluzione energetica misurata è migliore del ∼ 5% per i fotoni con energia inferiore ai

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100M eV ; ed è, inoltre, necessaria una risoluzione della posizione dei cluster di 3mm se si vuole

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ottenere il quadrato della massa mancante dell’ordine dei 30M eV2/c4.

839

Per raggiungere queste performance viene scelta un alta segmentazione, un calorimetro

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inorganico cristallino fatto di BGO (germanato di bismuto). Questo materiale è caratterizzato

841

da un’alta densità (= 7.13g/cm3), un piccolo X0 (= 1.12cm), piccolo raggio di Moliere (=

842

2.23cm) e un tempo di vita medio di 300ns.

843

Il calorimetro, come si può osservare in figura 3.12 è approssimativamente un cilindro dal

Energy (MeV) 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100

(E)/Eσ

Figura 3.12: Nella parte sinistra viene rappresentato il design del calorimetro di PADME; in quel-la destra quel-la misura delquel-la risoluzione energetica in funzione del deposito di energia nel prototipo del calorimetro.

844

diametro di ∼ 600mm e una profondità di ∼ 230mm riempito con 616 cristalli di dimensioni

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21x21x230mm3 [51], al centro una sezione di 105mm di vuoto. La risoluzione, figura 3.12,

846

3.3. IL SEGNALE E I PROCESSI DI FONDO IN PADME 35

è stata ottenuta nel R&D per il calorimetro del progetto SuperB testato con i cristalli BGO al

848

BTF.

849

L’alta segmentazione del calorimetro nel piano trasverso alla direzione del fascio assicura una

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risoluzione di 1/√

12 = 3mm, equivalente a una risoluzione angolare di 1.75m della targhetta

851

sotto i 2mrad. La risoluzione energetica e angolare ottenuta con una simulazione GEANT4 è

852

in accordo con le stime fatte precedentemente.

853

La copertura media del calorimetro varia dal 5% al 22% per pacchetti dell’ordine di 104−105

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positroni. La dipendenza non è lineare a causa del fatto che il cluster viene diviso nella regione

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interna del calorimetro. Questa è una caratteristica cruciale dal momento che questa dipende

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dall’efficienza e rende sicuro il veto degli eventi con più di un cluster ricostruito.

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3.2.6 Il calorimetro a piccolo angolo

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Il calorimetro a piccolo angolo, Small Angle Calorimeter (SAC), è posizionato lungo la direzione

859

del fascio, dietro il calorimetro elettromagnetico, coprendo dunque la regione del foro centrale.

860

E’ in grado di funzionare con un elevato rate di particelle ma non potendo fare misurazioni

861

precise di momento o energia, ha la funzione di controllo e di veto dei fotoni emessi a

pic-862

colo angolo che sfuggono alla rivelazione del calorimetro principale. Il calorimetro SAC sarà

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costituito da 49 scintillatori in vetro-piombo SF57 di dimensioni 2 × 2 × 20cm3 [51], con una

864

copertura angolare totale compresa tra 0-20 mrad.

865

3.3 Il segnale e i processi di fondo in PADME

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3.3.1 Simulazione MC e ricostruzione

867

Per capire l’attuale sensibilità dell’esperimento condotto per lo studio del bosone A0, è stata

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sviluppata una simulazione completa GEANT4. La simulazione descrive dettagliatamente la

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segmentazione del calorimetro e produce un deposito di energia per ogni cristallo. Il campo

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magnetico è considerato uniforme e trasverso alla direzione del fascio. Lo spettrometro è

mo-871

dellato come un volume attivo dal quale l’energia delle particelle incidenti è determinata senza

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alcuna ricostruzione. La ricostruzione non include alcun elemento passivo e non può essere

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simulato il dumping del fascio primario.

874

Per descrivere la struttura del pacchetto, viene simulata una “pistola” multi-positrone,

inol-875

tre, per ogni singolo pacchetto, viene controllata la dimensione dello spot del fascio e lo spread

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energetico. La simulazione utilizza le librerie elettromagnetiche per basse energie di GEANT4,

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lo scattering BhaBha e quello Moller, e produce raggi δ. Viene poi simulato un generatore

878

per la produzione di A0 e il suo eventuale decadimento in e+e, in quello invisibile e nella

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triannichilazione.

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