• Non ci sono risultati.

Figura 1.1: Andamento previsto (curva A) e misurato (curva B) della velocità di una stella all’interno di una galassia a diverse distanze rispetto al centro. Possiamo osseravare che nella curva prevista teoricamente abbiamo due diversi andamenti: una rapida salita in prossimità del centro della galassia dove la velocità della stella è v =pGM/r = p4/3Gρπr in cui G è la costante gravitazionale,r è il raggio e ρ la densità del nucleo dell’ammasso, infine M = 4/3ρπr3 è la massa; quanso si considera una stella presente nella nube galattica, quindi fuori dal nucleo, si ha un andamento decrescente data da v =pGρ4/3πr3/d, in cui d è la distanza della stella con il centro galattico. Si può osservare che mentre nel caso di stelle contenute nel gentro galattico la teoria approssima bene i dati sperimentaali, nel caso in cui la stella sia posta lungo il bordo del disco galattico questo non è più vero.

1.3 Possibili soluzioni teoriche

124

In letteratura sono comparse numerose teorie che spiegano la natura della cosiddetta “massa

125

mancante”, in termini di diversi nuovi ipotetici fenomeni. La materia oscura sarebbe localizzata

126

nel “buio” che circonda le stelle e in generale, può essere di natura barionica e non barionica.

127

Possibili costituenti della materia oscura barionica sono stati indicati nei MACHO (Massive

128

Compact Halo Objects), oggetti compatti di grande massa presenti nell’alone galattico. Questi

129

sono rivelabili attraverso il fenomeno delle lenti gravitazionali, figura 1.2.

130

Il fenomeno è una conseguenza della relatività generale di Einstein: la geomentria

dell’u-131

niverso è definita rispetto all’approssimazione euclidea nelle regioni prossime. Di conseguenza

132

quando tra una stella lontana e un osservatore si interpone un oggetto di grande massa che non

133

emette luce (come un MACHO) la traiettoria della luce della stella che segue le geodetiche è

134

curvata e l’osservatore vedrà un’immagine distante e di intensità variabile della stella durante

135

il transito dell’oggetto massivo sulla linea di osservazione della sorgente luminosa. Quello che

136

si vuole osservare è un incremento della luminosità della stella con una distribuzione

tempora-137

le della magnitudine perfettamente simmetrica, inoltre si richiede che questi fenomeni non si

138

ripetano, in questo caso infatti sarebbe giustificata l’esistenza un sistema binario [6].

139

Figura 1.2: Rappresentazione del fenomeno della lente gravitazionale, si può ossevare come anche i fotoni sono soggetti alla forza gravitazionale, in particolare la loro traiettoria veniva maggiormente deviata, quanto più intensa era la forza gravitazionale a cui erano soggetti.

Nel 2008, diversi ricercatori, francesi e canadesi coordinati dall’Istituto di Astrofisica di

140

Parigi, utilizzando questa procedura ottennero un importnte risultato con il telescopio

Canada-141

France-Hawaii Telescope (Cfht), posto sul monte Mauna Kea nelle Hawaii. Gli studiosi

osserva-142

rono migliaia di immagini del cielo in cui identificarono chiari pattern del fenomeno della lente

143

gravitazionale in assenza di masse luminose che potessero esserne la causa [7]. Le osservazioni

144

di questi effetti gravitazionali costituiscono una delle maggiori prove dell’esistenza di materia

145

oscura.

146

In funzione del numero di stelle tenute sotto osservazione, si è stimata la presenza di un

147

certo numero di MACHO, giustificando la presenza di materia oscura barionica.

148

Nella comprensione della questione riguardante la composizione dell’universo, molti studi

149

sono stati effettuati, e si è dato credito al modello del “Big-Bang”, secondo il quale l’universo

150

nasce da una singolarità spazio-temporale, ed è in continua espansione. Attraverso questo

151

modello, si può descrivere l’universo in funzione di un parametro Ω = ρρ

c, cioè il rapporto tra

152

la densità della materia e la densità critica1, e grazie alle osservazioni si è potuto dire che la

153

quantità di materia luminosa nell’universo rappresenta solo il [55]:

154

l= 0.005 (1.4)

mentre la materia oscura e l’energia oscura sono quelle prevalenti:

155

DM = 0.28 ΩDE = 0.715 (1.5)

con la caratteristica che:

156

l+ ΩDM + ΩDE = 1. (1.6)

Se si considera anche l’esistenza dei MACHO come materia non luminosa, ma barionica, le

157

percentuali descritte variano:

158

bar = 0.05 (1.7)

1La densità critica ρcè la densità che discrimina l’universo aperto da quello chiuso, vale a dire quello dominato dalla gravità (ρ > ρc), da quello dominato dall’espansione(ρ < ρc)

1.3. POSSIBILI SOLUZIONI TEORICHE 7

159

DM = 0.235 (1.8)

160

DE = 0.715 (1.9)

si ridimensiona il problema quindi, senza risolverlo.

161

Si pensa che almeno il 90% della materia oscura sia non barionica. Questa considerazione

162

nasce da studi legati alla densità del deuterio ed elio-4 nell’universo. Il deuterio, al contrario

163

dell’elio-4, è un elemento instabile e facile da separare, il quale è caratterizzato da una forte

164

tendenza da parte di due suoi nuclei di combinarsi per formare l’atomo elio-4. L’unica ragione

165

per cui la nucleosintesi non converte tutti gli atomi di deuterio dell’universo in elio è che

166

l’espansione dell’universo lo ha raffreddato ed ha inibito questa conversione, questo implica che

167

la densità di deuterio nell’universo è funzione delle condizioni iniziali: più denso è l’universo,

168

più deuterio si converte in elio-4 e meno nuclei di questo elemento dovremmo osservare. Ad

169

oggi non sono noti altri processi post-Big Bang che produrrebbero tale quantità di deuterio.

170

Per questo motivo le osservazioni dell’abbondanza di deuterio suggeriscono che l’universo non

171

sia infinitamente vecchio, come sostenuto anche dalla teoria del Big Bang.

172

Durante gli anni settanta furono compiuti grandi sforzi per trovare processi che potessero

173

produrre deuterio. Le misure effettuate dimostrano che la concentrazione di deuterio

nell’uni-174

verso è alta rispetto a quella prevista dal modello del Big Bang, quindi troppo alta per

giusti-175

ficare il modello che presume che la maggior parte dell’universo consista di protoni e neutroni.

176

Questa divergenza, tra le osservazioni del deuterio e dell’espansione dell’universo, ha richiesto

177

grandi sforzi per trovare processi che possano produrre tale isotopo. Dopo decenni di prove, si

178

raggiunse il consenso dicendo che questi processi erano improbabili e la spiegazione standard

179

ora usata per spiegare l’abbondanza di deuterio è che l’universo non consiste principalmente di

180

barioni e che la materia oscura costituisce la maggior parte della massa dell’universo. Risulta

181

molto difficile trovare un altro processo che possa produrre deuterio tramite una fusione

nu-182

cleare. Questo processo richiederebbe una temperatura alta abbastanza per produrre l’isotopo,

183

ma non così alta da produrre elio-4 [8].

184

Nello studio della materia oscura, una prima discriminazione riguardo alle ipotetiche

compo-185

nenti non barioniche viene fatta attraverso la distinzione tra materia oscura fredda,

rappresenta-186

ta essenzialmente dalle ipotetiche particelle lente WIMP, e materia oscura calda, rappresentata

187

dai neutrini. La materia oscura calda, a differenza di quella fredda, è caratterizzata da particelle

188

aventi piccola massa e caricamente neutre, che sono ancora nell’equilibrio termico dopo la più

189

recente fase di transizione nel primo universo caldo [45]. Attraverso programmi di simulazione,

190

si è osservato che se l’energia primordiale fosse stata maggiore di 1M eV , non si sarebbero

for-191

mate le galassie così come oggi le abbiamo. In questo modo viene scartata l’ipotesi di materia

192

oscura calda, anche se questo non esclude l’ipotesi che possa esistere in piccole percentuali.

193

L’ipotesi più ovvia riguardo alla composizione dell’universo conseguente alle varie

osserva-194

zioni sperimentali è che la materia non barionica sia costituita da un nuovo tipo di particelle,

195

denominate WIMP (Weakly Interacting Massive Particles), dotate di massa elevata che

risul-196

tano visibili in quanto debolmente interagenti con la materia ordinaria. Un quadro teorico di

197

per se molto interessante in cui l’ipotesi di particella WIMP può essere collocato è la

supersim-198

metria. Nei modelli SUSY alle particelle dello SM si aggiungono altrettante particelle ciascuna

199

partner di una particella ordinaria. Il partner SUSY di una particella ha gli stessi numeri

quan-200

tici, con eccezione dello spin s che cambia per ∆s = 12. Pertanto i fermioni diventano barioni

201

e viceversa. Nella maggior parte dei modelli SUSY si introduce un nuovo operatore: R-parity

202

definito con:

203

R = (−1)3(B−L)+2S (1.10)

in cui B è il numero barionico, L quello leptonico e infine S lo spin e si assume la conservazione

204

della R-parità. Da ciò segue che ogni catena di decadimenti di particelle SUSY deve terminare

205

con la produzione della particella supersimmetrica più leggera, la LSP (Lighter Supersimmetry

206

Particle). La LSP è neutra elettricamente e ha solo carica debole, quindi rappresenta un ottimo

207

candidato di oscuro matter non barionica WIMP.

208

A conferma di questa teoria si hanno i risultati dell’esperimento DAMA-LIBRA. Sappiamo

209

che il sole si muove nella galassia con una velocità di 232km/s, e la terra compie il suo moto di

210

rivoluzione con un angolo di 60 deg rispetto al piano galattico con una velocità di 30km/s [9].

211

Se effettivamente esistesse una nube di WIMPS nella nostra galassia, si dovrebbe osservare una

212

modulazione annuale del flusso di particelle. Se infatti sono presenti particelle oscure nell’alone

213

della Via Lattea allora il moto di rivoluzione della terra attorno al sole potrebbe causare

l’os-214

servazione di un flusso maggiore di particelle di materia oscura intorno al 2 Giugno, e minore

215

nel 2 Dicembre. L’esperimento ha osservato la modulazione del segnale che confermerebbe

l’e-216

sistenza di materia oscura. L’interpretazione di questi risultati, però, è controversa in quanto

217

si potrebbe avere la stessa modulazione se si compisse una misura sul flusso di raggi cosmici

218

nell’atmosfera; la misura effettuata, inoltre, è sensibile a parametri esterni come la pressione,

219

temperatura e potrebbe variare con le condizioni ambientali esterne all’esperimento (ad esempio

220

il passaggio di un treno, la variazione delle maree,..), è per questo che si cerca di riproporre la

221

medesima misura in un altro laboratorio.

222

Oltre a questo tipo di esperimenti, vengono condotte anche misure indirette, cioè si

po-223

trebbe avere che la particella oscura decade in due particelle dello SM, quindi rivelabili. Con

224

questo obiettivo nascono gli esperimenti ASM e PAMELA, quello che ricercano è un eccesso

225

di antimateria nello spazio. La distribuzione della frazione di positroni nello spazio (ee+e++) in

226

funzione dell’energia ha un andamento decrescente se si suppone che l’universo sia composto da

227

particelle standard, ma quello che si osserva è un incremento dello spettro energetico. L’eccesso

228

di positroni può provenire dall’interazione della materia oscura, ad esempio le WIMP, con la

229

materia ordinaria, un’altra spiegazione invece potrebbe essere che l’eccesso di e+ provenga da

230

una fonte più benigna, come possono essere le pulsar [10].

231

Per molti modelli di fisica delle particelle primarie, l’annichilazione delle WIMP e la

fre-232

quenza di cattura sono, o quasi, in equilibrio all’internoo del sole. Questo equilibrio si esplica

233

nel fatto che il flusso di neutrini emanati dal sole deve essere costante. Sulla base di

que-234

ste considerazioni, molti esperimenti rivolgono l’attenzione sul flusso di neutrini solari. In

235

funzione della massa e della composizione delle WIMP, il processo di annichilazione include

236

χχ → t¯t, b¯b, c¯c, ZZ, W+W e τ+τ che decadrà producendo anche i neutrini. Le WIMP con

237

grande massa si annichilano in bosoni di gauge e di Higgs, nei quark top e bottom, e nei muoni

238

che decadendo producono anche neutrini muonici. Appare, quindi, interessante lo scenario

ge-239

nerato dallo studio del flusso di neutrini. AMANDA-II è un rivelatore neutrinico posto ∼ 1800m

240

1.3. POSSIBILI SOLUZIONI TEORICHE 9 sotto terra dentro il ghiaccio del polo del sud dove la radiazione Cherenkov può viaggiare.

Pur-241

troppo l’ esperimento non ha rivelato un risultato statisticamente significante dalle rivelazioni

242

dirette del sole. Questo esperimento è stato sviluppato e migliorato con il progetto Icecube.

243

Super-Kamiokande è un altro esperimento per la rivelazione indiretta, situato nella miniera

244

Kamioka-Mozumi in Giappone. Questo rivelatore sfrutta la radiazione Cherenkov generata dai

245

muoni, ma ancora non ha rivelato alcun eccesso del rate di muoni sul fondo aspettato [11].

246

Un altro scenario nasce dalla scoperta che il neutrino ha massa, seppur estremamente bassa.

247

Questo lo rende candidato a rappresentare almeno una quota della materia oscura e potrebbe

248

in parte spiegare l’eccesso di massa degli ammassi e superammassi di galassie, ma non quello

249

delle singole galassie, perché esso si muove a velocità prossima a quella della luce, sfuggendo

250

prima o poi all’attrazione gravitazionale ed uscendo da esse.

251

Oltre a questi modelli ne esistono altri, un primo vede sostanzialmente l’identificarsi della

252

particella oscura nel neutrino fossile. Questi sono neutrini generati nei primi istanti di vita

253

dell’universo che oggi, ormai troppo poco energetici, non riescono a interagire con la

mate-254

ria ordinaria. Un secondo modello che prevede l’utilizzo dei neutrini per giustificare la massa

255

mancante è quello dei neutrini sterili, cioè i neutrini che sino ad ora non si sono osservati: il

256

neutrino destrogiro (spin e momento aventi lo stesso verso) e l’antineutrino sinistrogiro (spin

257

e momento aventi verso opposto). Quest’ipotesi è accreditata dalle osservazioni anomale

sul-258

l’oscillazione dei neutrini. LSND infatti ha osservato neutrini elettronici con un fascio iniziale

259

di νµ su piccole distanze, inoltre altre anomalie si presentano negli esperimento radio-chimici:

260

nella fase di calibrazione si osserva un rate neutrinico minore rispetto a quello aspettato.

261

Per poter rivelare queste particelle si possono seguire diverse tipologie di esperimenti,

pos-262

sono, infatti, essere prodotte in acceleratori di particelle; o se ne possono studiare gli effetti

263

attraverso una ricostruzione dell’energia che dovrebbero rilasciare quando urtano con la

mate-264

ria ordinaria; infine un’ultima strategia riguarda l’annichilazioni fra particelle di materia oscura

265

presenti attorno al centro della galassia o del sole, quest’effetto potrebbe produrre particelle

266

normali, quali neutrini, positroni, anti-protoni.

267

Fotone Oscuro: teoria ed esperimenti

269

2.1 Motivazioni per l’introduzione del settore oscuro

270

La verifica sperimentale del modello standard della fisica delle particelle si completa nel 2012

271

con la scoperta del bosone di Higgs, ciò nonostante non è considerato una teoria completa. Ad

272

esempio il suo spettro non contiene particelle candidate per la materia oscura, la cui scoperta

273

ad oggi è uno degli obiettivi principali della fisica delle particelle e dell’astrofisica.

274

Anche gli esperimenti ad LHC, nonostante l’energia più alta raggiunta in un acceleratore,

275

non hanno finora evidenze sull’esistenza di nuovi gradi di libertà. .... un nuovo gruppo di

276

gauge abeliano denominato fotone oscuro. Questa nuova forza potrebbe anche giustificare le

277

anomalie osservate in alcune misure, ad esempio gli eccessi di positroni nei raggi cosmici primari

278

misurati dall’esperimento PAMELA [12] nel 2008, confermate poi dalla misura recente del

279

satellite FERMI [13] e da ASM [14]. Inoltre la mancanza di un corrispondente eccesso nel flusso

280

di antiprotoni, sempre misurato da PAMELA[15], suggerisce che la massa del nuovo ipotetico

281

bosone deve essere inferiore al GeV , oppure che esso interagisca principalmente con leptoni.

282

Infine questo messaggero potrebbe spiegare la discrepanza di 3σ presente tra gli esperimenti

283

e la teoria riguardo la misura e il calcolo dell’anomalia del momento magnetico dei muoni

284

aµ = (gµ− 2)/2 fornendo proprio un contributo dell’ordine simile a quello mancante.

285