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4.4 Criteri di selezione degli eventi di segnale

4.4.1 Scelta della definizione di fotone

1267

Il primo metodo utilizzato nell’analisi consiste nel considerare tutti gli eventi con un unico

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cluster nel calorimetro. Questo perché si suppone che quando il pacchetto di positroni incide

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sulla targhetta, al più solo uno di essi produrrà un bosone A0 , quindi il segnale ricercato è quello

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di un solo fotone che, cadendo nell’accettanza del calorimetro, viene rivelato come un cluster.

1271

Questi eventi sono poi sottoposti alla successione di tagli di selezione riportata di seguito:

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• Eγ > 50M eV (dove Eγ e’ l’energia del cluster);

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• 94.5mm < Rγ < 262.5mm (taglio di volume fiduciale, Rγrappresenta la distanza dall’asse

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del baricentro del cluster);

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• Eγ compatibile entro la risoluzione del calorimetro con l’energia attesa per un fotone di

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segnale prodotto a Rγ

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• assenza di hit nel PVeto che soddisfino i criteri:

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– |tECALmeasured− tECALexpected(tP V etomeasured)| < 2.5ns

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– 500M eV < Eγ+ Ee+(P V etonumerodiscintillatore) < 650M eV

1280

Si noti che il terzo criterio di selezione descritto dipende dall’ipotesi di massa sul fotone

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oscuro. Un taglio di questo tipo puo’ aiutare l’ottimizzazione della selezione, in particolare

1282

quando ci sia nei dati un’indicazione del valore probabile del parametro della nuova fisica

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ricercata, ma toglie generalita’ alla strategia di analisi. In questa sezione si usera’ il riferimento

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del campione di segnale con MA0 = 10M eV . Tuttavia, i risultati relativi a ogni variante della

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selezione studiata saranno presentati con e senza l’applicazione di questo criterio di selezione.

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A titolo di riferimento in tabella 4.4 si riporta il numero degli eventi che superano il flusso

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dei tagli (cut-flow) per i diversi campioni: segnale per MA’=10 MeV, con e senza pileup,

1288

bremmstrahlung più due fotoni, e tre fotoni, con e senza pileup. Dal momento che gli eventi Tabella 4.4: Numero di eventi in cui si richede la presenza del calorimetro di un solo cluster

Numero di eventi Processi

degli eventi: Segnale Segnale con pileup e+γ, γγ γγγ γγγ con pileup dimensione del campione

Eγ > 50M eV 26395 23938 12131

Rmin < Rγ < Rmax 19592 17574 4632

Eγ = Eγsegnale(MA0, Rγ) 19168 17089 2367

bremmstrahlung-like(t) 0 8836 2288

bremmstrahlung-like(t,E) 0 5016 2141

bremmstrahlung veto 19168 12073 226

Mmiss2 = MA0(3sigma) 19083 12020 39

Mmiss2 = MA0(2sigma) 18368 11664 27

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di segnale non si addensano attorno a valori particolari della massa mancante al quadrato, al

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contrario degli eventi di segnale, coda alla selezione è stato anche stimato il numero di eventi

1291

che si trovano in prossimità (entro 3 e 2 sigma) del picco di massa mancante osservabile nel

1292

campione di segnale. La larghezza dell’intervallo è determinato dalla sigma di un fit gaussiano

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della distribuzione di segnale. Questa prima semplice definizione di fotone implica la scelta di

1294

sacrificare la frazione di eventi di segnale in cui l’algoritmo di clusterizzazione ha artificialmente

1295

4.4. CRITERI DI SELEZIONE DEGLI EVENTI DI SEGNALE 61 ricostruito più di un cluster con lo scopo di rimuovere quanto più background possibile. Inoltre,

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dal momento che gli eventi di segnale in PADME saranno prodotti assieme ad altre interazioni

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elettromagnetiche standard a causa della struttura del fascio, questo criterio di definizione del

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fotone sacrifica anche quella frazione degli eventi di segnale in cui il calorimetro registra attività

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di bassa energia relativa a fotoni soffici da pileup.

1300

Un’ altra strategia che si può seguire è quella di considerare una soglia energetica per il

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fotone di segnale (Eγ > 50M eV ) e accettare tutti quegli eventi che hanno nel calorimetro un

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solo cluster con ECl > Ethreshold, consentendo quindi che esistano altri depositi di energia piu’

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bassa. Allo stesso modo è possibile considerare gli effetti della selezione su eventi che contengano

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2 o 3 clusters sopra soglia e considerando come fotone di segnale il cluster più energetico.

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Figura 4.17: Distribuzione della variabile ∆R per il campione di puro segnale. Utile all’analisi per comprendere quanle sia il raggio entro il quale vengono generati i diversi cluster generati da un unico segnale.

Come si può osservare negli eventi di campione puro la distribuzione temporale dei cluster

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che si registrano nel calorimetro non supera mai i due nanosecondi,mentre il campione di segnale

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con pileup ha questa distribuzione è molto più ampia, come d’altronde ci si aspetta considerando

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che il primo campione è generato con un unico fotone che incide sul calorimetro, quindi la

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distanza temporale tra questi ci si aspetta sia molto piccola perché derivanti da un unica

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particella incidente (il fotone originato con il bosone oscuro). Nel caso del secondo campione

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invece la larghezza è maggiore in quanto vengono registrati nel calorimetro anche fotoni dovuti

1312

al bremsstrahlung del positrone del fascio iniziale. La Distribuzione della differenza radiale è

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più larga, ma si può osservare che gran parte degli eventi sono interni ad un raggio di 80mm.

1314

Queste considerazioni portano a definire il fotone candidato come il cluster più energetico

1315

dell’evento, con energia, posizione e tempo corretti come segue:

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- Eγ: l’energia del fotone è data dalla somma delle energie dei cluster che distano dal cluster

1317

più energetico meno di 2.5ns in tempo (|∆T | < 2.5ns) e meno di 10cm in posizione

1318

(∆R < 100mm);

1319

0 50 100 150 200 250 300

R(mm)

0 2 4 6 8 10 12

t(ns)∆ 14

Figura 4.18: Correlazione esistente per le variabili ∆t e ∆R per il campione di segnale con pileup.

E’ evidente che per |∆t| < 2.5ns e |∆R| < 100mm ci sia una forte correlazione.

- le coordinate spaziali (X, Y ) e il tempo (Tγ) vengono ridefiniti facendo una media pesata

1320

con l’energia delle corrispondenti variabili per tutti i cluster che contribuiscono al fotone

1321

candidato.

1322

Ridefinite così le coordinate spaziali e l’energia del fotone candidato (che sarà indicato nel

1323

seguito con γcandidate) nel calorimetro, si può determinare l’angolo formato dalla direzione di

1324

volo del fotone con ladirezione del fascio. Infine da Eγ e θγ con la formula 4.7 si può ricalcolare

1325

la massa mancante al quadrato M 2miss.

1326

A questo punto si e’ applicata la sequenza dei tagli di selezione a tutte le preselezioni di

1327

eventi elencate di seguito:

1328

• solo 1γcandidate: eventi con un Eγcandidate di energia > 50M eV e nessun altro cluster nel

1329

calorimetro;

1330

• 1γcandidate (+Cl. distanti E < 30M eV ): eventi con un Eγcandidate di energia > 50M eV ,

1331

in cui si permette la presenza di altri cluster di E < 30M eV se distanti in tempo da

1332

Eγcandidate piu’ di 2.5ns e in punto d’impatto sul calorimetro piu’ di 10cm;

1333

• 1γcandidate (+ ≥ 2Cl E > 50M eV ): eventi con un Eγcandidate di energia > 50M eV , in cui

1334

si permette la presenza di al massimo 2 altri cluster di E > 50M eV ;

1335

4.4. CRITERI DI SELEZIONE DEGLI EVENTI DI SEGNALE 63 Tabella 4.5: Efficienza di identificazione di eventi di segnale e reiezione del fondo e+γ + γγ per le varie ipotesi di definizione del fotone discusse nel testo. Selezioni etichettate con ? sono usuali a quelle dello stesso nome, ma non implementano il taglio sulla combinazione (Eγ, θγ) dipendente dall’ipotesi di massa.

Metodo  Puro  Pile-Up Reiezione del fondo

1 Cl 0.383 0.241 2183.12

1 Cl* 0.391 0.249 324.59

1Cl con E > Ethr 0.446 0.302 1607.11

1Cl con E > Ethr* 0.456 0.312 250.96

fino a 3Cl con E > Ethr 0.446 0.309 569.73

fino a 3Cl con E > Ethr* 0.456 0.322 134.11

solo 1γcandidate 0.447 0.301 1762.08

solo 1γcandidate* 0.457 0.331 254.58

candidate (+Cl. distanti E < 30M eV ) 0.434 0.290 1840.98

candidate (+Cl. distanti E < 30M eV )* 0.447 0.300 267.71

candidate (+ ≥ 2Cl E >

candidate (+ ≥ 2Cl distanti,E > 50M eV ) 0.434 0.297 1794.12 1γcandidate (+ ≥ 2Cl distanti,E > 50M eV )* 0.445 0.309 258.86

• 1γcandidate(+ ≥ 2Cl distanti,E > 50M eV ): eventi con un Eγcandidatedi energia > 50M eV ,

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in cui si permette la presenza di al massimo 2 altri cluster di E > 50M eV , tutti i cluster

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devono distare da Eγcandidate piu’ di 2.5ns in tempo e piu’ di 10cm in punto d’impatto sul

1338

calorimetro.

1339

In tabella 4.5 sono riportati, per ogni metodo appena descritto, l’efficienza di selezione nel

1340

campione ideale senza pileup e nel campione di eventi con pileup e la reiezione (1/efficienza)

1341

per il campione di e++ γ + 2γ. Per ciascuno dei metodi è stimato il risultato della selezione

1342

con l’applicazione e senza l’applicazione del taglio dipendente dall’ipotesi di massa. Nel secondi

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caso il nome della selezione è accompagnata da un asterisco.

1344

Il grafico della reiezione del di fondo per i diversi metodi in funzione dell’ efficienza in assenza

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del pileup è ripotato in figura 4.19.

1346

Le stime di efficienza che davvero sono utili sono quelle che si ottengono per eventi di

1347

segnale sovrapposti alle interazioni elettromagnetiche attese dovute agli altri positroni nello

1348

stesso pacchetto del fascio. Queste sono riportate graficamente in fig. 4.20.

1349

Il metodo più adatto è quello che massimizza  ·√

reiezione. Questa variabile è illustrata

1350

in figura 4.21 in funzione del metodo di definizione del segnale. Si osserva che il metodo di

1351

selezione degli eventi che massimizza il prodotto tra reiezione ed efficienza è quello in cui il

1352

fotone è identificato come il cluster più energetico, corretto per eventuali depositi di energia

1353

200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000 2200Rej

ε

0.092 0.094 0.096 0.098 0.1 0.102 0.104 0.106 0.108 0.11

1 cl1 cl*

1 cl(E>Ethr) 1 cl(E>Ethr)*

3 cl(E>Ethr) 3 cl(E>Ethr)*

1 cl rec 1 cl rec*

1 cl rec +cl (E<Ethr&dist) 1 cl rec +cl (E<Ethr&dist)*

1 cl rec +cl (E>Ethr) 1 cl rec +cl (E>Ethr)*

1 cl rec +cl (E>Ethr&dist) 1 cl rec +cl (E>Ethr&dist)*

Figura 4.19: Grafico rappresentante per i diversi metodi l’efficienza del segnale e la radice della reiezione del fondo, per il campione di dati generato con l’ipotesi di massa di 10 MeV.

200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000 2200Rej

ε

0.06 0.065 0.07 0.075 0.08 0.085

1 cl1 cl*

1 cl(E>Ethr) 1 cl(E>Ethr)*

3 cl(E>Ethr) 3 cl(E>Ethr)*

1 cl rec 1 cl rec*

1 cl rec +cl (E<Ethr&dist) 1 cl rec +cl (E<Ethr&dist)*

1 cl rec +cl (E>Ethr) 1 cl rec +cl (E>Ethr)*

1 cl rec +cl (E>Ethr&dist) 1 cl rec +cl (E>Ethr&dist)*

Figura 4.20: Grafico rappresentante per i diversi metodi l’efficienza del segnale per il campione, generato con l’ipotesi di massa di 10 MeV, di pileup e la radice della reiezione del fondo.

4.4. CRITERI DI SELEZIONE DEGLI EVENTI DI SEGNALE 65 satelliti vicini spazialmente e temporalmente, e inoltre si permette che l’evento contenga altri

1354

cluster di bassa energia che non siano in tempo con quello più energetico. Questo criterio sara’

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quindi utilizzato nel seguito.

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1 cl rec +cl (E<Ethr&dist) 1 cl rec +cl (E<Ethr&dist)*

1 cl rec +cl (E>Ethr) 1 cl rec +cl (E>Ethr)*

1 cl rec +cl (E>Ethr&dist) 1 cl rec +cl (E>Ethr&dist)*

Figura 4.21: Per ognuno dei diversi metodi viene graficato il prodotto √

reiezione per l’analisi effettuata sul campione di segnale per l’ipotesi di massa di 10MeV con produzione di pileup.

Si fa inoltre la scelta di non applicare il taglio che richiede la correlazione Eγ, θγ che risulta

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ridondante rispetto alla richiesta di stimare gli eventi di fondo (e di segnale) solo nella regione

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del picco di massa mancante al quadrato.

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