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67composto da molteplici strumenti volti a rilevare i costrutti indagati nella ricerca ( per un

approfondimento si veda Ambrosini, 2016).

Per il presente lavoro sono stati utilizzati i seguenti strumenti: • domande socio-demografiche;

Volunteer Function Inventory (VFI) di Clary et al. (1995) nella versione italiana di Barbaranelli et al. (2003). La scala, composta da 30 item, misura le sei funzioni motivazionali proposte dagli autori. La modalità di risposta è una scala Likert a 5 passi (da “Per niente” a “Moltissimo”). L’affidabilità delle sottoscale di funzioni motivazionali è piuttosto elevata: Valoriale α =.731, Conoscitiva α =.782, Sociale α =.812, Carriera α =.883, Protezione dell’Io α =.844, Accrescimento dell’Io α =.803; • una domanda sulle esperienze pregresse di volontariato;

• una domanda sull’intenzione futura a svolgere volontariato e , in caso positivo, sul tipo di volontariato.

I primi due strumenti sono stati posti nel questionario pre-esperienza (t1), la terza domanda nel questionario post- esperienza (t2).

Risultati |

Quali sono le caratteristiche socio-demografiche dei volontari a Expo Milano 2015? Nel 66% dei casi si tratta di donne con un’età media pari a 25,89 (d.s.=10,84; range: 17-83), nel restante 34% sono uomini con un’età media pari a 30,79 (d.s.=16,31; range: 18-86). La stragrande maggioranza dei volontari è nata in Italia (85%; N=2025) e risiede nel Nord Italia (72,6%; N=1570; Sud Italia 12.8% (N=276); Centro 8.8% (N=191); Isole 5.8% (N=125)). La maggior parte (87,5%, N=2080) sono nubili/celibi, una minoranza coniugati (10,1% , N=241) e ancor meno separati o vedovi o risposati (complessivamente 2,4%; N=55). Il livello di istruzione dei volontari è medio-alto: la percentuale dei diplomati e laureati è pari al 91.5% (N=2175). Per quanto riguarda la professione il 64.6% (N=1534) afferma di essere studente; seguito dal 7.2% (N=170) di “pensionati o ritirati dal lavoro”; dal 6.3% (N=149) di “disoccupati”; dal 5.4% (N=129) di persone “in cerca di prima occupazione” e 5.3% (N=125) di “lavoratori dipendenti nel settore privato”. In merito ad esperienze pregresse di volontariato, l’85.4% dei

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partecipanti (N=2029) afferma che è la prima volta che svolge un’attività di volontariato per un evento; dei restanti, il 5,5% (N=132) afferma di aver già prestato servizio come volontario per eventi “Una volta” e il 3,4% (N=81) “Più di quattro volte” ( i restanti non hanno risposto). Inoltre, il 45% (N=1067) dei partecipanti dichiara di non avere mai prestato un servizio di volontariato nella forma continuativa e il restante 55% (N=1309) si suddivide tra chi al momento della compilazione del questionario pre-esperienza stava svolgendo volontariato nella forma continuativa (45.5%; N=595) e chi l’aveva svolta in passato ma poi l’aveva abbandonata (54.5%; N=714).

Sulla base delle esperienze pregresse nel volontariato, sia esso continuativo o episodico, i volontari sono stati divisi in due gruppi: “Experienced”, ossia coloro che avevano già avuto esperienze di volontariato episodico o continuativo (59%) e “New entry”, ossia coloro che si sono avvicinati al volontariato per la prima volta grazie ad Expo Milano 2015 (45%).

Quali sono le motivazioni che hanno indotto queste persone a impegnarsi come volontari a Expo Milano 2015?

In generale, emerge che la motivazione che caratterizza maggiormente i volontari di EXPO Milano 2015 è quella conoscitiva (media: 4.06; d.s.=.67), seguita da quella valoriale (media: 3.67; d.s.=.71) e di accrescimento (media: 3.42; d.s.=.85).

In merito al confronto tra volontari “New entry” e “Experienced”, l’applicazione dell’analisi del t test per campioni indipendenti è risultata statisticamente significativa per le motivazioni : Valoriale: t (2374) = 5.338, p <.001;Sociale: t (2203.586) = 3.216, p =.001;Carriera: t (2209.095) = - 5.093, p <.001 e Protettiva: t (2374) = 1.985, p <.05, mentre non sono risultate statisticamente significative le differenze in merito alle motivazioni Accrescitiva: t (2374) = 1.839, p = .066 e Conoscitiva: t (2241.118) = - 1.270, p =.227.

Per quanto riguarda nel dettaglio le differenze statisticamente significative, dai dati emerge che i volontari “Experienced” hanno motivazione valoriale , sociale e di protezione dell’Io più elevata rispetto ai volontari “New entry” , mentre questi ultimi mostrano una motivazione carriera più elevata rispetto ai volontari “Experienced” (vedi tabella 1).

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Tabella 1. Medie e deviazioni standard per ogni motivazione per gruppo di volontari

Motivazione Experienced Media DS New entry Media DS Valoriale 3.74 .70 3.58 .72 Sociale 2.31 .85 2.20 .79 Protezione dell’Io 2.37 .93 2.29 .94 Carriera 3.11 1.07 3.33 .99 Conoscitiva 4.04 .87 4.08 .75 Accrescitiva del sè 3.44 .92 3.38 .91

Chi ha fatto questa esperienza, intende impegnarsi di nuovo in azioni di volontariato in futuro? E quali tipi di azioni predilige?

La stragrande maggioranza dei volontari dichiara l’intenzione di voler svolgere un’attività di volontariato anche in futuro (96,5%; N=1342) e di volerlo continuare, soprattutto, nella forma “episodica” (64%; N=803).

Conclusioni |

I dati qui presentati mostrano come per i volontari a Expo Milano 2015 la spinta motivazionale si collochi sia sul registro strumentale sia su quello valoriale/ prosociale. Si evince anche che i volontari “New entry”, rispetto ai volontari “Experienced”, hanno una motivazione più orientata alla carriera, finalizzata all’acquisizione di conoscenze e abilità per una futura attività remunerata o come esperienza da inserire nel Curriculum Vitae: questo risultato non stupisce se si considera il fatto che la maggior parte dei volontari a Expo Milano 2015 siano giovani, per lo più studenti o in cerca di occupazione (per un approfondimento si veda Ambrosini, 2016). Val la pena notare che molti di essi hanno espresso l’intenzione a continuare a svolgere volontariato, per lo più sotto forma episodica.

Possiamo quindi concludere che l’esperienza a Expo Milano 2015 è stata un’ importante opportunità, soprattutto per i giovani, per avvicinarsi al mondo del volontariato e come questa forma raccolga molti consensi tra questa generazione che sembra meno gradire

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il volontariato continuativo “classico” . Numerose sono le ricadute operative di questi risultati in termini di recruitment e mantenimento dei volontari, in particolare giovani.

Riferimenti bibliografici

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