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Metodologia | I metodi utilizzati a cui i tirocinanti sono stati formati proprio nella

realizzazione della esperienza sono stati:

a. Lavoro di gruppo. L’intervento di azione sociale e formazione si è caratterizzato per avere suddiviso gli studenti in piccoli gruppi condotti da assegnisti e dottorandi, ognuno finalizzato all’intervento in un’area specifica. Momenti di plenaria sono stati, invece dedicati alla acquisizione di indicazioni relative alla ricerca-azione, alle interviste sull’uso dei luoghi, alla costruzione delle interviste con gli abitanti in relazione a specifici obiettivi.

b. Lavoro condiviso di definizione degli obiettivi. Il lavoro di ognuno dei sottogruppi, in collaborazione con referenti di associazioni locali ha permesso la focalizzazione degli obiettivi e la discussione in merito alle persone via via coinvolte e ai dati raccolti. c. Sviluppo di competenze di base secondo il modello TRIP (Trust, Reflexivitiy,

Intersectionality, Positionality). Occasioni di discussione in merito alla propria presenza nel quartiere e alla intera esperienza sono state prodotte lungo l’intero percorso evidenziando posizionalità e intersezionalità messe in atto nell’intervento. Particolare attenzione è statainoltre dedicata a esplicitare l’importanza di costruire fiducia nei partecipanti e capacità riflessiva in questi ultimi e nel gruppo dei ricercatori (cfr Arcidiacono, 2016, Arcidiacono, 2017 a, b).

d. Acquisizione di competenze di base per l’action research e la ricerca qualitativa. Memo, diari, osservazioni, uso del linguaggio visivo sono stati proposti quali strumenti di monitoraggio di un approccio psicologico critico alla ricerca sociale. e. Acquisizione di specifiche competenze psicologiche. Osservazione, profili di

comunità, interviste e focus group hanno costituito lo specifico bagaglio proposto. f. Restituzione dei dati a livello locale e in ambito cittadino. Momenti d’incontro con

le associazioni attive e la partecipazione a più ampi momenti di ridiscussione delle azioni intraprese sono state realizzate in accordo con i principi della ricerca azione (Mannarini, 2016; Procentese, 2017).

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Risultati |

L’esperienza ha avuto carattere formativo per gli studenti. L’esperienza si è caratterizzata come occasione per acquisire i principi della ricerca azione partecipata, apprendere a effettuare osservazioni sul campo costruire e effettuare interviste e mappe del territorio nella percezione dei city users, Tali competenze sono state sviluppate a partire da una specifica esigenza progettuale emersa in ognuno dei contesti di azione. In ognuno dei territori individuati sono state effettuate delle mappe di aree particolarmente significative e sono stati intervistati gli abitanti sull’uso della zona. In particolare nell’area di Piazza Mercato la collaborazione con il consorzio dei commercianti ha permesso di comprendere il flusso di presenze in una zona ad alta presenza di attività commerciali che negli anni hanno terminato e spostato l’attività in altre aree della Regione generando un degrado della zona, ma che vede la presenza potenziale di alcuni artigiani con i quali è possibile ridare visibilità e creare percorsi di riqualificazione della zona. Nell’area di Porta Capuana si è trattato di meglio finalizzare un intervento già svolto in zona (Arcidiacono, 2017; Arcidiacono, Tuozzi & Procentese, 2016; Arcidiacono, Grimaldi, Di Martino & Procentese, 2016) che si è concretizzato in una indagine sull’uso della zona da parte dei city user e in interviste a stakeholder. A Montesanto la collaborazione con la Scalzabanda, gruppo che gestisce una ensemble musicale di bambini del quartiere, ha permesso di costruire ed effettuare interviste finalizzate alla valutazione dell’impatto delle azioni della cooperativa sugli abitanti della zona. In un’altra area della stessa zona la collaborazione con Città intelligente ha voluto raccogliere la percezione da parte degli abitanti dell’intervento della cooperativa per il recupero della scala monumentale Filangieri. Nell’area del Molo San Vincenzo, in collaborazione con architetti dell’Iris Cnr, lo scopo è stato sviluppare la percezione delle potenzialità d’uso dei luoghi da parte degli stakeholder locali e dai city users (Arcidiacono, Clemente & Di Giovene 2015; Clemente, Arcidiacono, Di Giovane & Procentese, 2016)

Conclusioni

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Tensioni, conflitti, mediazioni, dinamiche di appropriazione e di spostamento dei confini certamente non mancano proprio laddove le diversità vengono a confronto. Quali siano le condizioni che consentono alle comunità di “chiudersi” o

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“aprirsi”, di apprendere o di reiterare coattivamente piani d’azione “consumati” costituisce una serie di domande di cui la Psicologia di Comunità si è da sempre occupata, trovando strategie e metodologie di gestione del lavoro di gruppo.

Nel nostro caso, la valutazione e gli esiti dei diversi interventi hanno portato indicazioni sull’interazione tra psicologi, attivisti e professionisti nel lavoro territoriale delineando in tale contesto uno specifico spazio per le competenze della psicologia di comunità. Miller, Ruda, Stark, e Meyer (2015) affermano che il service learning è uno strumento pedagogico per l’educazione superiore, attraverso il quale i professori e gli studenti possono verificare le proprie competenze e ampliarle. Tale approccio descrive interventi che in modo variegato contribuiscono alla socializzazione di conoscenze scientifiche, ma, nel nostro caso proprio gli strumenti del lavoro nei contesti della psicologia di comunità hanno assolto la funzione in diversi modi proposta dal service learning.

Riferimenti bibliografici

Arcidiacono, C. (2017). Psicologia di comunità per le città. Rigenerazione urbana a Portacapuana, Napoli: Liguori Editore.

Arcidiacono, C. (2017). The Community Psychologyst as reflective plumber, Global Journal of

Community Psychology. Practice (in press).

Arcidiacono, M., Clemente, M., Giovene di Girasole, E., Procentese, F. (2015). Identità marittima e dimensione collaborativa per la rigenerazione e valorizzazione della costa metropolitana di Napoli. In F. D., Moccia, M. Sepe (a cura di), Urbanistica Informazioni - IX Giornata Studio INU

Infrastrutture blu e verdi, reti virtuali, culturali e sociali, n. 263 Special Issue, ISSN 0392-5005,

INU Edizioni, Disponibile on-line: http://www.urbanisticainformazioni.it/-263-special-issue-.html

Arcidiacono, C., Grimaldi D., Di Martino, S., & Procentese, F., (2016). Participatory Visual Methods In The “Psychology Loves Porta Capuana” Project , Action research (online).

Arcidiacono, C., Tuozzi, T., Procentese, F. (2016). Community profiling in participatory research. In L. A. Jason & D. S. Glenwick (Eds). Handbook of methodological approaches to community-based

research: Qualitative, quantitative, and mixed methods. (pp. 355-364). New York, N.Y.: Oxford

University Press.

Clemente, M., Arcidiacono, M., Giovene di Girasole, E., Procentese, F. (2016). Trans-disciplinary approach to maritime-urban regeneration in the case study “Friends of Molo San Vincenzo”,

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