• Non ci sono risultati.

45enfatizzando il ruolo del gruppo in quanto risolutore dei problemi Inoltre sono previst

incontri a metà anno e a fine anno con insegnanti e genitori e un incontro finale con tutti i mentor, in cui si cerca di analizzare e valutare l’esperienza e cosa ognuno ha guadagnato da essa

Questi programmi hanno evidenziato una serie di benefici, quali una riduzione dei problemi di condotta a scuola (Converse & Lignugaris, 2008) e un incremento dell’autostima (Karcher, 2008). Un fattore chiave per il cambiamento dei mentee risulta essere la qualità della relazione, definita in termini di vicinanza emotiva, fiducia ed empatia (Meyer & Bouchey, 2010). Alcuni fattori che influiscono sulla qualità della relazione sono: supporto dello staff (DuBois et al, 2011) e discrepanze sulle aspettative dei mentor (Spencer, 2007).

Sebbene molta letteratura abbia analizzato quali siano i vantaggi del mentoring sui mentee, poca ricerca si è focalizzata sui mentor. In particolare poca letteratura ha analizzato il background, le motivazioni e i benefici per i mentor (Marta & Pozzi, 2008). Il mentoring si configura come un’esperienza volontaria (Clary et al., 1998) nella quale le motivazioni influiscono sul livello di engagement (Barbanelli et al., 2003).

Obiettivo del presente contributo è di fornire una prima analisi dell’impatto di questa esperienza sui mentor, valutando se vi è una relazione tra la qualità della relazione con la soddisfazione dell’esperienza (Suffrin et al., 2016).

Un secondo obiettivo è quello di capire se la qualità della relazione e la soddisfazione siano associate alle motivazioni iniziali, al supporto percepito dallo staff e alla discrepanza tra le aspettative degli studenti e le caratteristiche del mentee (Barbanelli et al., 2003; Marshall et al., 2016; Spencer, 2007).

Metodi |

I dati sono stati raccolti sul gruppo di studenti che hanno partecipato all’esperienza nell’anno accademico 2015-2016. Il gruppo finale è composto da 55 mentor, ottenuti escludendo coloro che hanno interrotto prematuramente la relazione (n=2) e chi non ha completato tutti i questionari in un numero sufficiente di item (n=2). Si tratta di 50 Femmine e 9 Maschi di età compresa tra i 19 e i 28 anni (M=22,16; DS=2,02),

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I soggetti provenivano principalmente dalla scuola di Psicologia (85%).

Per verificare gli obiettivi della ricerca sono stati somministrati i seguenti strumenti: All’inizio (ottobre):

Volunteer Function Index – VFI (Clary et al., 1998; Capanna et al., 2002): un questionario formato da 30 item su scala likert a 5 punti. Misura le motivazioni che spingono le persone a intraprendere un percorso di volontariato, definite in termini di Valori, Conoscenza, Sociali, Carriera, Protezione e Accrescimento dell’Io. Gli alpha sono risultati compresi tra 0,69 e 0,88.

Sia all’inizio che alla fine (fine maggio):

• si è ottenuto un indice di discrepanza tra le caratteristiche desiderate a inizio mentoring e quelle percepite al termine dello stesso attraverso la somministrazione di 11 domande a due polarità opposte.

Alla fine:

Mentor perceived program support scale – (Marshall et al., 2016): questionario a 11 item su scala likert 4 punti. Valuta la qualità del supporto ricevuto dallo staff. Il questionario è stato tradotto in italiano. Un’analisi fattoriale preliminare ha confermato la sua struttura monofattoriale ed è risultata un’alpha di Cronbach pari a 0,83. Mentoring Relationship Quality Scale - MSoR (Rhodes et al., 2014), formata da 14

item su scala likert a 5 punti. Misura la qualità generale della relazione tra mentor e mentee, alpha= 0,74.

• Sono state somministrate 4 domande su scala likert a 4 punti per valutare diversi aspetti legati alla soddisfazione rispetto al programma, al matching, all’essere mentor e una valutazione del senso di efficacia come mentor .

Sono state anzitutto effettuate una serie di correlazioni bivariate utilizzando il coefficiente di correlazione di Pearson, utilizzando il software statistico SPSS 23

Risultati |

In relazione al primo obiettivo è risultata una relazione significativa in cui all’aumentare della qualità della relazione percepita corrisponde un aumento generale della soddisfazione (vedi Tabella 1).

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Tab 1. Correlazione tra soddisfazione percepita e qualità della relazione

Qualità della relazione Soddisfazione rispetto al programma r=0,384***

Soddisfazione rispetto al matching r=0,583*** Valutazione esperienza come mentor r=0,642*** Valutazione efficacia come mentor r=0,684***

***p<0,001

Analizzando più in dettaglio la tabella, è risultato che la correlazione con la qualità della relazione sia risultata più forte per quanto riguarda il senso di efficacia come mentor e più debole per quanto riguarda la soddisfazione rispetto al programma in generale. Per il secondo obiettivo è risultata una correlazione positiva (Tabella 2) tra sostegno percepito dallo staff e soddisfazione rispetto al programma e tra la motivazione sociale e la valutazione di efficacia come mentor. Una correlazione negativa significativa è risultata invece tra soddisfazione rispetto al matching e discrepanza percepita sul mentee.

Tab 2. Correlazione tra soddisfazione e qualità della Relazione con discrepanza percepita, efficacia sociale percepita e motivazioni al volontariato

Discrepanza percepita Supporto percepito VFI Protezione VFI Valori VFI

Carriera VFI Sociali

VFI Comprensione VFI Crescita Soddisfazione programma n.s r=0,383** n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. Soddisfazione matching r=0,402** n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. Valutazione esperienza n.s n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. Valutazione efficacia n.s n.s. n.s. n.s. n.s. r=0,285* n.s. n.s. Qualità della relazione n.s n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s. n.s.

VFI=Volunteer Function Index; *p<0,05; **p<0,01

Conclusioni |

I nostri dati sembrano suggerire che l’aumento della qualità della relazione sia positivamente correlato a un aumento generale della soddisfazione. Questi

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dati sono in linea con un recente studio che ha trovato come la qualità della relazione predica la soddisfazione nei mentor (Suffrin et al., 2016).

Inoltre, il nostro studio per la prima volta cerca di capire in che modo la discrepanza percepita tra aspettative ed esperienza incida nella soddisfazione per l’accoppiamento. Il dato riscontrato sembra suggerire l’importanza delle aspettative all’inizio dell’esperienza e quindi fornire delle indicazione per chi gestisce questo tipo di progetti: lavorare sulle aspettative iniziali può rivelarsi critico per favorire una positiva esperienza tra gli studenti, soprattutto per esperienze come il mentoring (Spencer, 2007).

Altro elemento critico per la soddisfazione è il supporto percepito, il quale può influire negativamente sulla soddisfazione, aumentare la probabilità di rottura prematura della relazione e ridurre i benefici dei mentee (Dubois, 2011; Marshall et al., 2016).

Diversamente da quanto ipotizzato, solo una delle motivazioni è risultata significativamente correlata alla soddisfazione. Probabilmente il risultato è dovuto al fatto che essendo un tipo di esperienza con preponderante componente relazionale chi aveva più forti motivazioni di tipo sociale è risultato anche più soddisfatto.

I limiti di questo studio sono dovuti al suo carattere correlazionale, che non permette di trarre inferenze causali e è riferito solo ai mentor. In futuro occorrerà approfondire la direzione di queste relazioni mettendo a confronto le variabili indagate con gli outcome sia sui mentor che sui mentee.

Riferimenti bibliografici

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Karcher, M. J. (2008). The study of mentoring in the learning environment (SMILE): A randomized evaluation of the effectiveness of school-based mentoring. Prevention Science, 9(2), 99-113. Marshall, J. H., Davis, M. C., Lawrence, E. C., Peugh, J. L., & Toland, M. D. (2016). Mentors Perceived

Program Support Scale: Development and Initial Validation. Journal of Community Psychology, 44(3), 342-357.

Marta, E., & Pozzi, M. (2008). Young people and volunteerism: A model of sustained volunteerism during the transition to adulthood. Journal of Adult Development, 15(1), 35-46.

Marta, E., & Santinello, M. (2010). Il mentoring: una lettura in ottica di psicologia di comunità. UNICOPOLI, Milano.

Meyer, K. C., & Bouchey, H. A. (2010). Daring to DREAM: Results from a mentoring programme for at-risk youth. International Journal of Evidence Based Coaching and Mentoring, 8(1), 67-84. Rhodes, J. E., Schwartz, S. E., Willis, M. M., & Wu, M. B. (2014). Validating a Mentoring Relationship

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