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La concezione di una joint venture.

Tra il momento in cui nasce l'idea di un progetto di joint venture e quello in cui se ne pongono le basi passa un tempo relativamente lungo dedicato all'analisi e la definizione del progetto stesso. I tre punti cardine per arrivare alla creazione di una joint venture sono lo studio di progetto, la scelta del procedimento e lo studio di redditività.

Nello studio di progetto di joint venture vengono analizzate attentamente tutte le funzioni di una impresa. Esso comprende una indagine dei prodotti e del mercato, ma anche del processo industriale, del personale, degli aspetti giuridici, fiscali e finanziari. Il soggetto che intraprende uno studio di progetto (l'imprenditore stesso o chi per lui) avrà sicuramente una certa esperienza in materia e un innegabile ventaglio di conoscenze. Lo studio di progetto deve basarsi sulla attenta analisi dei tre aspetti fondamentali di una impresa:

–il mercato e i prezzi

–il processo (industriale o altro)

35 Kathryn Rudie Harrigan, Joint venture, Columbia University, New York, 1987, versione italiana a cura di Fabio Corno, Cedam, Padova 1988; Brian Twiss, Managing technological innovation, Longman Group, Londra, 1974; Philip Friedman - S. Berg - J. Dincan, External vs. internal knowledge

acquisition, an alnalisys of research and development intensity and joint ventures, in “Journal of

economics and businnes”, 1979; Peter Killing, How to make a global joint venture work, in “Harvard Businnes Review”, 1982.

–la redditività finanziaria,

aspetti che verranno illustrati in un testo relativamente sintetico dal soggetto che ha compiuto questa analisi.

Lo studio del mercato costituisce senza dubbio la parte fondamentale dello studio di un progetto di joint venture: si devono esaminare le implicazioni commerciali e soprattutto l'incidenza del nuovo prodotto sul mercato, sui prezzi e sulla concorrenza. E' da tenere in considerazione che spesso la decisione di creazione della joint venture, che c'è alla base dello studio di progetto, non ha legami con la normale redditività finanziaria. Questa decisione può originare dalla volontà d'acquisire una parte del mercato per contrastare le iniziative della concorrenza: si tratta allora di strategia di gruppo o di società. La decisione può avere anche radici politiche: è il caso di accordi tra governi o tra società influenzate dai rispettivi governi: in questo caso la redditività può passare in secondo piano rispetto all'interesse di un miglioramento tecnologico, può trattarsi infatti del lancio di un nuovo prodotto o di un prodotto vecchio a cui sono stati apportati significativi miglioramenti. Lo studio di mercato è composto da varie operazioni: di definiscono gli obiettivi; si indicano quali sono le informazioni di base già possedute dal quale lo studio del mercato può prendere avvio (prodotti esistenti, prodotti consumati nella zona interessata; statistiche globali del prodotto, prezzi di mercato correnti per i prodotto, condizioni generali di vendita e di pagamento, prodotti concorrenti, area di mercato, prezzi praticati dalla

concorrenza); si fa un campionamento del prodotto per estrazione a sorte diretta o per quote; si raccolgono informazioni (interviste, indagine per via telefonica o per corrispondenza, indagine per strada); infine si fa uno spoglio e interpretazione dei risultati e se ne traggono le dovute conclusioni in un documento finale, che risulterà un documento altamente tecnico.

Si passa poi allo studio del procedimento industriale, identificando il prodotto e facendo una descrizione dettagliata delle caratteristiche tecniche del prodotto stesso; si effettua una presentazione analitica del procedimento industriale di fabbricazione sotto forma di schemi, diagrammi etc.; vengono presentate le referenze del costruttore licenziatario e spiegate se necessario le ragioni della scelta di questa licenza rispetto ad altre. Segue poi la descrizione dei mezzi di produzione: attrezzature, impianti, locali, volumi specifici del procedimento industriale (con particolare riguardo ad ambienti che devono rispondere a norme specifiche o conformi alle abitudini della zona geografica interessata), l'organizzazione dei magazzini, il metodo di gestione degli stock, il personale necessario, l'assistenza tecnica, le modalità di controllo, il piano di produzione, il piano di approvvigionamento, i servizi di manutenzione.

Inoltre è necessaria una analisi economico-finanziaria, che evidenzi gli effetti della introduzione del prodotto sul mercato, che esamini l'impatto sulla concorrenza ipotizzando se possibile anche le eventuali reazioni. Si stabilisce il prezzo di

attacco sul mercato e viene fissata la politica generale delle condizioni di vendita, ivi comprese le condizioni di pagamento dei clienti. Si analizzano i costi di gestione e si pianifica una prima ipotesi di conto economico del progetto di joint venture. Quindi si introducono le valutazioni circa il capitale necessario: capitali propri, prestiti a lungo termine e prestiti bancari correnti a breve termine. Lo studio di progetto dovrà contenere anche indicazioni analitiche riguardo ai tassi di interesse per l'uso del denaro derivante da mutui e prestiti, il tasso di capitalizzazione degli investimenti, il tasso di rischio di determinate operazioni, il tasso di inflazione (che si ripercuoterà sul prezzo del prodotto), il flusso di cassa ( cioè il movimento di fondi e di redditi), il tasso di redditività della produzione. Si dovranno indicare le condizioni di vendita, le quantità che si prevede di produrre e di vendere, le modalità di acquisto delle materie prime e dei macchinari, le condizioni di consegna, gli investimenti mobiliari e immobiliari, le spese per il personale, le spese di creazione (acquisizione di licenze, acquisto o trasferimento di tecnologia, acquisto de esercizio commerciale), nonché gli aspetti tributari che la joint venture dovrà sostenere. L'ultimo punto del documento finale di presentazione ha come obiettivo d'offrire una sintesi del progetto e l'impatto potenziale sull'economia dell'area geografica interessata.

A questo punto essendo terminato lo studio di progetto, la direzione della società che desidera investire in questo progetto da la sua approvazione se ritiene valido il progetto di

joint venture. La creazione di joint venture con imprese di altri Paesi si svolge necessariamente attraverso tappe e pratiche che si assomigliano molto nelle varie nazioni, pur con specifiche particolarità: innanzitutto si l'impresa deve raccogliere informazioni indispensabili sul Paese nel quale si pensa di operare tramite soprattutto un consulente legale locale. La regola più comunemente utilizzata è una ricerca presso l'ufficio commerciale della propria ambasciata, che consiglierà il miglior studio legale e fiscale dove si parli la lingua dell'investitore. Si possono anche contattare imprese già consolidate che hanno già legami da tempo con l'impresa che ha intenzione di creare la joint venture36.

8. La realizzazione di una joint venture: la scelta