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2. MISURAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

4.5 Commento dei risultati ottenuti

4.5.5 Conclusioni

A conclusione del paragrafo, dai risultati ottenuti possono essere fatte diverse riflessioni. Innanzitutto si può evidenziare come, generalmente, entrambi i mercati sia caratterizzati da una predominanza dei bond sui CDS. Inoltre, dall’analisi emerge anche come il verificarsi di fenomeni, sia questi macroeconomici, finanziari o politici, generano reazioni sui mercati finanziari aumentando sia il livello dei valori assunti sia l’ampiezza della distanza tra le due curve.

Un appunto molto interessante riguarda il confronto delle reazioni dei due paesi al verificarsi di eventi similari. Emerge infatti che il fenomeno di genesi finanziaria ha avuto un impatto maggiore sulla percezione del rischio sovrano per l’Italia piuttosto che per l’Argentina. Con il verificarsi di una crisi finanziaria si nota come i CDS argentini sembrano non dare troppo peso all’evento, probabilmente a causa della continua instabilità che colpisce il paese, mantenendo livelli di valori sempre al di sotto del

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Spread (ARG)

135 livello di valori dei rendimenti. Al contrario, i mercati hanno evidenziato molti timori con il verificarsi della crisi del debito sovrano, ciò dimostrato dal fatto che i CDS sui titoli italiani hanno iniziato a toccare valori elevati rispetto ai rendimenti dei titoli, creando enormi divari tra le due curve. Gli investitori hanno ritenuto il pericolo di bancarotta italiano non più ipotetico ma reale, misurando il rischio paese con l’aumento dei CDS spread. Si potrebbe quindi affermare, in prima analisi, come in una situazione di crisi finanziaria i CDS ricoprono un ruolo dominante nel mercato italiano mentre sembrano essere poco preoccupati (e quindi dominati) nel mercato argentino.

Un’altra conclusione che emerge dallo studio sopra effettuato è relativo al fenomeno di genesi politica. In questo caso si nota come gli squilibri politici hanno portato ad un aumento del rischio di credito in Argentina piuttosto che in Italia. Per i mercati italiani, lo scenario politico è si fonte di preoccupazioni ma non rappresenta la fonte principale per cui prezzare il rischio sovrano a livelli elevati. La curva dei bond spread rimane comunque sopra la curva dei CDS manifestando la sua dominanza rispetto a quest’ultima. In Argentina, invece, uno squilibrio politico ha generato non pochi timori; maggiori rispetto a quelli generati da una crisi finanziaria. Sicuramente la storia ed il passato del paese aiutano ad alimentare i timori. Vero è che con le elezioni governative e la possibilità del ritorno di un governo peronista, il quale è stato protagonista degli ultimi due default argentini (2001 e 2014), il rischio sovrano è schizzato alle stelle arrivando con la curva dei CDS che supera la curva dei bond spread e si posiziona a livelli davvero molto elevati; arrivando a sotto intendere una probabilità di default argentina di quasi il 100%.

Quindi si può concludere come in due paesi differenti, con caratteristiche totalmente differenti, si differenziano anche i fenomeni che provocano la variazione della misura di rischio del credito l’aumento del rischio sovrano. Per l’Argentina il rischio maggiore proviene da fenomeni politici, mentre per l’Italia il rischio maggiore viene percepito da fenomeni finanziari.

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CONCLUSIONE

Con l’introduzione dei credit default swap nel mercato, la misurazione del rischio di credito si è affidata sempre più al valore assunto da questi. Livelli alti di CDS vengono interpretati come alto rischio di credito, sia sovrano che societario, e viceversa. Focalizzando l’attenzione nel particolare studio dei CDS sovrani, è dimostrabile come i CDS rappresentano, nel bene e nel male, le preoccupazioni ed i timori degli investitori e siano in grado di anticipare (come ampiamente trattato in letteratura) i fenomeni che si manifesteranno in futuro. Prendendo come riferimento il caso particolare analizzato in questa tesi, si è potuto evidenziare inoltre il diverso comportamento del mercato dei CDS rispetto a quello dei bond al verificarsi di diversi fenomeni di instabilità. Nel confronto tra Italia ed Argentina bisogna comunque tenere in considerazione la diversa natura dei due paesi. L’Italia è un paese sviluppato che appartiene ad un Unione. Sicuramente l’andamento dei CDS e la relativa rischiosità di credito attribuitagli dagli investitori è influenzata da questo. il far parte di un unione monetaria con un istituzione in grado di intervenire in caso di difficoltà certamente può far la differenza. Si veda il caso della Grecia che, come l’Argentina, è dovuta ricorrere alle ristrutturazione del debito con conseguenze però differenti. Sicuramente gli interventi promossi dalla Banca Centrale Europea hanno permesso, alla Grecia ma in generale ai paesi PIIGS, di evitare conseguenze disastrose e la sola presenza di un istituto di riferimento quale la BCE modifica la percezione del rischio di credito “rassicurando” maggiormente i mercati. Per quanto riguarda l’Argentina invece bisogna considerare che questo è un paese emergente ed in quanto tale ha un rischio intrinseco maggiore rispetto ai paesi sviluppati. La rischiosità dell’Argentina cosi come quella dei paesi emergenti tende ad essere percepita in maniera superiore e comunque più volatile. Inoltre l’Italia, aderendo all’Euro, ha cancellato il rischio derivante dalle fluttuazioni della valuta rendendo il mercato finanziario più stabile rispetto a quello argentino, dove le crisi finanziarie influenzano pesantemente la valuta di riferimento, la quale è ancorata al dollaro. Il verificarsi di uno stesso fenomeno di instabilità porta i mercati finanziari a reagire in maniera differente a seconda che il paese in questione sia sviluppato o emergente; a seconda della forza della valuta e a seconda del fatto che ci sia un istituzione pronta ad intervenire a sostegno del paese nel momento in cui questo fosse necessario. L’insieme

137 di questi elementi porta ad una diversa percezione del rischio di credito di un paese con conseguente diverso approccio al mercato dei CDS e dei bond.

A conclusione del lavoro svolto, una teoria che si può dedurre e sostenere dalle evidenze ottenute è che, nel caso di un paese sviluppato, quale l’Italia ed appartenente ad un Unione, il verificarsi di una crisi finanziaria ha un impatto significativo nella percezione del rischio di credito, forse proprio perché la crisi colpisce l’intera Unione, rendendola più fragile; mentre crisi governative hanno un impatto minore in quanto l’esecutivo di un paese deve comunque rendere conto all’istituzione centrale, la quale può quindi limitare eventuali abusi di potere. Nel caso di un paese emergente come l’Argentina invece, si evidenzia una maggiore suscettibilità alle crisi governative rispetto a quelle finanziarie. Questo forse perché, un governo lasciato libero di agire può risultare più pericoloso attraverso l’adozione di manovre e strategie mosse da sentimentalismi piuttosto che da esigenze concrete e necessarie.

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ALLEGATO 1

Transizione dei rating di Grecia, Italia, Spagna e Germania tra 2014 e 2019.

Tempo Grecia Italia Spagna Germania

2014 Nov B BBB- BBB AAAA 2015 Feb B BBB- BBB AAA Mag CCC+ Ago CCC- Nov BBB+ 2016 Feb B- BBB- BBB+ AAA Mag Ago Nov 2017 Feb B- BBB- BBB+ AAA Mag Ago Nov BBB 2018 Feb B BBB A- AAA Mag Ago B+ Nov 2019 Feb B+ BBB A- AAA Mag Ago A

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