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Conclusioni I fattori catalizzanti il valore degli Archivi Istituzionali

Lo spazio di questo Capitolo è stato dedicato a descrivere un’indagine eseguita su 23 piattaforme (nazionali e internazionali) dei contenuti digitali a sostegno della comunicazione del sapere in rete e del Libero Accesso ai contenuti di ricerca. In questo studio è stato interessante osservare come le medesime piattaforme, volte inizialmente a realizzare qualche scopo ben preciso, siano diventate delle realtà concrete e abbastanza sviluppate, integrandosi nel tessuto nazionale ed internazionale degli strumenti e servizi digitali di ricerca.

Considerando i risultati della ricerca svolta, nelle presenti Conclusioni si cerca di riflettere sui maggiori fattori catalizzanti il valore e il successo degli Archivi Istituzionali dei materiali di ricerca (Tabella 11). I medesimi fattori possono essere presi in considerazione come alcuni degli elementi con cui allestire un eventuale check-list per valutare la qualità di programmazione dei contenuti negli Archivi Istituzionali.

Ogni Archivio Istituzionale deve essere allestito con schema/i di metadati e loro mappatura/e ampiamente riconosciuto/i e condiviso/i a livello nazionale/europeo/internazionale, per favorire una migliore comunicazione e integrazione tra i contenuti di diversi Archivi e sistemi online.

Per migliore integrazione, comunicazione e interrogazione dei contenuti digitali, è opportuno appoggiare questi ultimi sui meccanismi di Linked Data [V. APPENDICE I].

In questa direzione è opportuno imitare le esperienze di:

a)servizi Linked Data per le Tesi e Dissertazioni dell’Oregon Institutional Repository [Johnson, Boock, 2012];

b)Repository VOA3R e

c)Portali “The European Library” e “Europeana”

sui quali server vengono implementati i sistemi di organizzazione della conoscenza KOS (Classificazioni, Thesauri) pubblicati online in modalità Linked Data e adoperati per qualificare i valori di metadati a supporto descrittivo dei contenuti;

d)creazione da parte di ZBW Labs [V.sito] dei metadati in modalità Linked Data per Repository disciplinare Econstor [V.sito].

Ovviamente, ci sono tanti altri casi d’uso di piattaforme digitali i cui contenuti vengono affiancati dalla tecnologia Linked Data e per mezzo dei quali i medesimi contenuti entrano a fare la parte dello spazio dei dataset interconnessi del Web Semantico.

108 heterogeneity by standardization. The problem of semantic heterogeneity remains but is

eased in the Linked Data context as: Many Linked Data sources reuse terms from widely-used vocabularies (ontologies) to represent data about common types of entities such as people, products, reviews, publications, and other creative works. In addition, they use their own, proprietary terms for representing aspects that are not covered by the widely used vocabularies. [Bizer, 2013, p. 6].

È importante lo sviluppo di nuovi metodi per il linking al fine di esprimere le relazioni complesse tra gli oggetti entro un Repository e tra essi e i contenuti dello stesso campo semantico in altri Repository. Ad esempio, per poter facilmente leggere i contenuti correlati in un unico ambiente, possono essere linkati:

a) gli articoli ai dati di ricerca, al progetto di ricerca di riferimento;

b) gli articoli alle parti di un manoscritto e/o lettere di corrispondenza digitalizzate, contenute in vari Archivi digitali.

In questa direzione sarebbe utile impiegare la già citata tecnologia Linked Data, per mezzo della quale le unità informative connesse possono arricchire la loro “espressività” concettuale, semantica e quella di contesto.

Just as hyperlinks in the classic Web connect documents into a single global information space, Linked Data uses hyperlinks to connect disparate data into a single global data space. These links, in turn, enable applications to navigate the data space. For example, a Linked Data application that has looked up a URI and retrieved RDF data describing a scientific experiment may follow links from that data to data on different Web servers, describing related experiments [Bizer, 2013, pp. 2,4].

Prendendo come base i collegamenti creati tra diverse unità informative è possibile sviluppare la visualizzazione dei grafi rappresentanti le parti di uno stesso contenuto e delle relazioni attraverso le quali poter seguire lo sviluppo dell'intero ciclo del progetto di ricerca, della scrittura del manoscritto e cosi via.

Dopo l’instaurazione dell’infrastruttura OpenAIRE per l`aggregazione dei contenuti di ricerca degli Archivi di ricerca Open Access nell’Unione Europea vi è la necessità di sviluppare i meccanismi per connettere gli Archivi di ricerca a livello globale, al fine di sviluppare un “Global Scientific Data Space”:

The increasing global adoption of Linked Data technologies for sharing scientific data, library data and e-government data as well as the first generation of Linked Data discovery tools, such as Linked Data search engines, indicate the suitability of the Linked Data architecture for extending the Web with a Global Scientific Data Space […] The Web of Linked Data is a realization of the Data Space vision on global scale [Bizer, 2013, p.5]

Sarebbe opportuno che ogni Archivio di contenuti di ricerca sia allestito con i collegamenti/link tra gli oggetti depositati entro e fuori l’Archivio.

Il Portale NARCIS (National Academic Research and Collaborations Information System) [V. sito] fornisce un buon esempio per lo sviluppo delle funzionalità di ricerca diversificate che ritaglino uno spazio anche per la ricerca delle pubblicazioni potenziate, cioè “Enhanced Publication”: le pubblicazioni collegate ad una diversità di dataset prescelte (articoli, parti del libro, dati di ricerca ecc.) che appartengono allo stesso campo semantico.

L’implementazione di identificatori unici persistenti, formati a supporto della conservazione a lungo termine per ogni oggetto depositato - deve avere la priorità per rassicurare i futuri accessi e la possibilità di consultazione del materiale a medio e lungo termine: “long-lived digital data collections are powerful catalysts for progress and for democratization of science and education”

[V. sito: “Long-Lived Digital Data Collections”, p.5].

Ogni Università deve avere la consapevolezza di considerare il proprio Archivio Istituzionale come un utile strumento non solo per il deposito del materiale di ricerca,

109 ma anche per la gestione delle questioni amministrative legate all’Anagrafe della ricerca, contribuendo cosi al monitoraggio della produzione scientifica ai fini della sua valutazione.

In questa prospettiva gli Archivi Istituzionali possono diventare il fulcro di molte attività istituzionali e il loro uso deve entrare, perciò, nella pratica quotidiana di tutta la popolazione dei relativi Atenei:

Gli Archivi Istituzionali stanno diventando un valido supporto per la valutazione della ricerca mettendo a disposizione nuovi dati che vanno ad affiancarsi ai quelli elaborati degli indici tradizionali e nello stesso tempo si presentano come una vetrina della produzione scientifica accademica consentendo forme di comparazione e bechmarking

[V. sito: “Utilizzo degli Archivi Istituzionali per la valutazione della ricerca: esempi e opportunità”].

È importante lo sviluppo a monte di Archivi Istituzionali dei servizi a valore aggiunto come, ad esempio:

a) funzioni “Print on demand”;

b) moduli per “Commenti critici collaborativi”;

c) moduli per “Annotazioni” sui contenuti digitali e digitalizzati;

d) servizi per la comunicazione attiva con l’utenza come Forum, Blog ecc.

È opportuno implementare a monte degli Archivi delle piattaforme di pubblicazione come Open Journal Systems [V. sito] e di altri tipi di piattaforme Open Source per consentire ai Dipartimenti di impegnarsi in editoria Open Access e in altre attività innovative della “Digital Scholarship”.

Per ogni Archivio Istituzionale è importante seguire un piano nazionale/europeo/internazionale per il prossimo futuro organico di sviluppo e di gestione degli Archivi, come, ad esempio, proposto dalle Linee Guida CRUI, DRIVER, OpenAIRE [V.siti].

Dopo l’instaurazione dell’infrastruttura OpenAIRE per l`aggregazione dei contenuti di ricerca degli Archivi di ricerca Open Access nell’Unione Europea vi è la necessità di sviluppare i meccanismi per connettere gli Archivi di ricerca a livello globale, al fine di sviluppare un “Global Scientific Data Space”:

The increasing global adoption of Linked Data technologies for sharing scientific data, library data and e-government data as well as the first generation of Linked Data discovery tools, such as Linked Data search engines, indicate the suitability of the Linked Data architecture for extending the Web with a Global Scientific Data Space […] The Web of Linked Data is a realization of the Data Space vision on global scale [Bizer, 2013, p.5]

Tabella 11. Maggiori fattori che possono catalizzare il valore e il successo di Archivi Istituzionali

Per dare pieno avvio all’attuazione di indirizzi e criteri [V. sito: “Criteria for successful Repositories”] che possano catalizzare il valore di Archivi Istituzionali, è importante:

1) il supporto di Archivi Istituzionali da parte degli Organi di Governo delle Università; 2) la dotazione da parte delle Università di Politiche interne ben definite a favore della

promozione del materiale di ricerca tramite gli Archivi Istituzionali implementati;

3) il maggiore coinvolgimento degli autori nelle attività di deposito dei propri lavori di ricerca nei medesimi Archivi;

4) un’attiva promozione dell’iniziativa di Archivi Istituzionali, che è un motore per la continuità, la crescita e la cooperazione dei progetti iniziati.

Considerando un continuo progresso nel campo ICT (Information Technology and Information) e una progressiva globalizzazione dell'informazione, ogni Archivio Istituzionale deve aggiornare e potenziare in continuazione le proprie funzionalità relativamente alla presentazione, ricerca e

110 disseminazione della conoscenza sul materiale di ricerca. Quest’ultimo, a sua volta, deve rafforzare il proprio profilo verso l’apertura alla comunicazione della conoscenza scientifica, ancora di più se la produzione di tale conoscenza è supportata dai fondi pubblici. Ciò deve avvenire tramite la più ampia adozione delle strategie e politiche che si stanno promuovendo tramite il movimento internazionale Open Access, cui scopo è quello di aumentare la disseminazione dei contenuti di ricerca su larga scala tramite la rete. Consolidando la cooperazione tra diverse istituzioni produttori dei contenuti digitali, una simile prospettiva per lo sviluppo di Archivi digitali di ricerca non farà l’altro che giovare al progresso della ricerca stessa a livello globale.

È opportuno che i fattori che possono catalizzare il valore di Archivi Istituzionali siano formalizzati entro le Politiche di Archivi Istituzionali. Inoltre, sarebbe auspicabile che ogni Repository sia allestito con un Toolkit che raggruppa sotto le opportune categorie le informazioni relative a risorse, aspetti teorici e Buone Pratiche ritenute importanti nel campo applicativo di sviluppo e di gestione degli Archivi Istituzionali, incluso la pianificazione delle funzionalità e degli strumenti a supporto dei contenuti depositati.

Nel prossimo Capitolo è presentato un Toolkit cui contenuto è strutturato in categorie contenenti brevi descrizioni e riferimenti per l’approfondimento delle informazioni relative a supporto dell’implementazione e della gestione di Archivi digitali di ricerca.

111

CAPITOLO 4

ToolKit basato sullo stato dell`arte di alcuni aspetti a supporto del “Profilo Tecnico” di

Archivi digitali di ricerca 4.0. Introduzione

Con l’avvento di Internet l’offerta di canali informativi per la disseminazione dei materiali digitali che possano presentare un interesse per la ricerca scientifica sta crescendo. Questi canali spaziano da quelli per la ricerca dell’informazione ad uso comune (es. Google; Yahoo; Bingo) a quelli opportunamente creati per disseminare il materiale intellettuale prodotto nell’ambito accademico (es. Google Scholar; portale web per la ricerca di Tesi di Dottorato, articoli, monografie, rapporti scientifici - Scholarius; Scirus), a quelli sviluppati e/o ospitati dalle Biblioteche accademiche come, ad esempio:

OPAC SBN (Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale),

JSTOR (Biblioteca digitale di riviste accademiche, libri e fonti scientifiche primarie), Scopus (database di riassunti e citazioni per articoli di pubblicazioni riguardanti la ricerca ad alto impact factor; consente di calcolare l'H-index),

DOAJ (Directory of Open Access Journals);

In aggiunta a ciò, ormai da decenni i ricercatori in tutto il mondo auto-archiviano e disseminano la conoscenza sui loro lavori di ricerca tramite gli Archivi aperti (Istituzionali e/o Disciplinari) Open Access indicizzabili e ricercabili tramite i canali web come:

DOAR (Directory of Open Access Repositories); ROAR (Registry of Open Access Repositories); Web Ranking of World Repositories;

OAISTER (Union Catalog of digital resources).

Inoltre, diversi contenuti di Archivi Open Access vengono aggregati e indicizzati per la ricerca da mega-piattaforme come:

NARCIS (National Academic Research and Collaborations Information System); Networked Digital Library of Theses and Dissertations (NDLTD);

DART-Europe E-theses Portal;

DRIVER (Digital Repository Infrastructure Vision for European Research); RePEc (Repository of Research Papers in Economics);

VOA3R (Virtual Open Access Agriculture & Aquaculture Repository); Europeana (una mega-biblioteca digitale europea);

WorldCat (un mega-catalogo online delle collezioni di biblioteche a livello mondiale); OpenAire (Open Access Infrastructure for Research in Europe) [V.siti].

Di buona norma e dal punto di vista tecnico-funzionale, la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture dedicate all'allestimento e alla diffusione delle risorse informativi digitali di valore scientifico-culturale devono:

1. ottemperare ai requisiti specifici di best practice, modelli, specifiche e standard internazionali e come obiettivi primari

2. garantire la massima interoperabilità con analoghi sistemi alla base di progetti nazionali ed internazionali e allo stesso tempo supportare tipologie di risorse digitali e metadati eterogenei, dai più “tradizionali” derivanti da progetti di digitalizzazione di collezioni bibliografiche ai dataset prodotti da simulazioni scientifiche e altre attività di ricerca.

Questa prospettiva potrebbe rilevarsi molto importante per un miglioramento della posizione di un canale per la disseminazione dei contenuti digitali “tra i pari”. Ad esempio, analizzando periodicamente il servizio del Web Ranking of World Repositories si potrebbe osservare come diversi Archivi “guadagnano” diverse posizioni “tra i pari” a seconda dei criteri con cui viene

112 valutata la loro capacità nella gestione e disseminazione dei contenuti [V. sito: “Repositories webometrics”].

L’obiettivo del Toolkit fornito nel presente Capitolo è quello di allestire alcuni elementi del “Profilo Tecnico” [V. sito: “Linee Guida per gli Archivi Istituzionali” 2009, p. 12] di un Archivio digitale di ricerca, riportando sinteticamente lo stato dell’arte di una serie di componenti a supporto funzionale dei medesimi Archivi. Questi componenti - schematizzati nella Figura 24 - saranno descritti con le informazioni introduttive e affiancati da riferimenti di approfondimento (informazioni relative ad alcuni progetti, metodologie, attività, servizi e iniziative pratiche maturate nel campo a livello nazionale e internazionale). In questo modo il lettore sarà introdotto alla conoscenza di diversi elementi specifici e comuni che possono essere applicati nel contesto degli Archivi Istituzionali.

Sarebbe senz’altro proficuo che l´interfaccia di ogni Archivio Istituzionale sia allestita con una sezione dedicata alla descrizione di una serie di aspetti metodologici e tecnico- funzionali aggregati in un ToolKit, al fine di:

Figura 24. Alcuni componenti del “Profilo Tecnico” di un Archivio digitale di ricerca

favorire l’orientamento dell’utente “non esperto” e promuovere la conoscenza degli esperti relativamente allo stato dell’arte di alcuni modelli, strumenti e servizi a supporto dell`architettura orientata alla gestione, ricerca e rappresentazione dei contenuti digitali negli Archivi;

fornire un continuo attivo confronto tra il livello metodologico e quello applicativo nel campo di riferimento;

fornire un set di strumenti di valutazione oggettiva e misurabile, tale da consentire la creazione di una check-list durante una predisposizione di elementi di sintesi dello stato dell'arte degli aspetti per la cura della programmazione, gestione e manutenzione dell’Archivio;

poter passare all’applicazione pratica di alcuni aspetti ricavati dallo stato dell’arte al fine di maturare nuovi servizi operativi e un miglior modello dell’Archivio.

Per di più, sarebbe opportuno che un ToolKit integrato nella piattaforma di un Archivio sia potenziato dai canali digitali di comunicazione online attiva come Feed-back, Blog - attraverso cui gli utenti registrati possano continuamente fornire loro commenti e/o proposte per valutare, migliorare e ottimizzare le performance dell’Archivio in questione.

113 Un buon esempio di come una piattaforma

digitale può incorporare al proprio interno una sezione informativa dedicata alle questioni relative alla gestione dei contenuti digitali viene presentata dalla piattaforma online AIMS (Agricultural Information Management Standards) [V.sito], la pagina principale di cui ritaglia uno spazio per all’allestimento dei seguenti aspetti:

“Open Access”,

“Vocabolari controllati”, “Metadati”,

“Tools”,

“Linked Data” (Figura 25) .

Attraverso queste e altre sezioni la piattaforma AIMS connette la conoscenza di specialisti da tutto il mondo, che intervengono con propri inserzioni (banner)

per contribuire con le loro informazioni a una comunità di pratica interconnessa a livello globale.

Figura 22. Piattaforma online AIMS (Agricultural Information Management Standards)

Il Toolkit che verrà presentato nel presente Capitolo può essere considerato un "condensato" delle informazioni che descrivono good practice e le linee progettuali teoriche e pratiche (Figura 24) di un impianto tecnologico dell’Archivio digitale di ricerca, con una particolare attenzione agli aspetti di integrazione tra le medesime linee e l’ambiente di un Archivio aperto Istituzionale.

I contenuti con cui è stato allestito il Toolkit non hanno la pretesa di essere esaustivi. Possono essere piuttosto i punti da cui partire per elaborare un’ulteriore strategia per il potenziamento del “Profilo Tecnico” degli Archivi Istituzionali, attraverso i passi da eseguire, in maniera incrementale per il raggiungimento di livelli di sviluppo successivi o, in maniera di riadattamento alle esigenze di funzionalità aggiuntive ed identità funzionali richieste dal progetto dinamico di sviluppo delle funzionalità di un Archivio Istituzionale.

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