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Etica nel rispetto di contratti editoriali e proprietà intellettuale

Gli aspetti legati alla proprietà intellettuale sono di primaria importanza da considerare durante l’auto-archiviazione dei lavori in un Archivio Istituzionale, in quanto gli autori devono essere convinti del valore dei propri lavori al punto da poter controllare quali utilizzi ne vengono fatti. Nella maggior parte dei casi, pubblicando i propri lavori di ricerca sulle Riviste tradizionali, gli autori cedono il controllo esclusivo dei medesimi agli editori. Ciò causa una serie di limiti che riguardano:

la diffusione dell’informazione scientifica verso un grande pubblico dei lettori; l’impatto della medesima.

La mancanza di un accesso diffuso alla ricerca scientifica delinea infatti un freno per la ricerca stessa, e può comportare:

una ripetizione degli sforzi nella produzione delle stesse idee di ricerca; un’inutile dissipazione di tempo, di energie e di fondi pubblici.

Se l’autore può essere posto al centro del circuito della comunicazione scientifica, tre sono le tipologie di rapporti legati alla proprietà intellettuale:

1) Autore-Editore, 2) Autore-Istituzione, 3) Autore-Lettori.

Secondo la banca dati “Sherpa/RoMEO” (Publisher copyright policies & self-archiving) [V.sito: “Sherpa_Politiche”] - che indica quali sono le Politiche di una serie di Editori commerciali rispetto all’auto-archiviazione dei lavori di ricerca negli Archivi aperti da parte degli Autori, risulta che molti grandi editori (69%) permettono l'auto-archiviazione di file “.pdf”, nella versione finale da loro prodotta - in un Archivio aperto, nell’accezione della strategia “Green Road” dell’Open Access, o sul sito personale dell'Autore.

Quindi, nell’Archivio aperto Open Access, accanto al materiale pubblicato nelle Riviste Open Access, possono essere depositati anche i full-text dei lavori pubblicati sulle Riviste tradizionali, che permettono l’auto-archiviazione.

Nel 2012 la Confederation of Open Access Repositories (COAR) ha annunciato la formazione di una Task Force [V.sito: “Confederation of Open Access Repositories_ Task Force”] dedicata alle Licenze e agli Accordi con gli editori a favore dell’Accesso Aperto, proponendosi di rivedere e valutare gli accordi in atto tra editori ed enti di ricerca che prevedano Clausole sull’Open Access. Considerando, quindi, che le Politiche editoriali possono cambiarsi nel tempo [V. sito: “Blog di R. Poynder“], è importante che l’Archivio Istituzionale sia affiancato dal personale che si occupi della gestione delle problematiche relative al Copyright in relazione alle opere dei depositi e ne tenga traccia delle modifiche, per poter modificare le Policy del deposito che devono affincare gli Archivi Istituzionali.

Quanto alle Riviste "Open Access", i loro Editori non richiedono agli autori la cessione esclusiva dei diritti/del Copyright, proponendo un contratto sotto una Licenza non esclusiva che permette all'autore di mantenere alcuni dei diritti di sfruttamento economico fra cui quello di auto- archiviare il proprio lavoro in un Archivio aperto ad Accesso Aperto. Per gli autori che auto- archiviano i loro lavori nei medesimi Archivi, sarebbe utile specificare quali sono i diritti che essi concedono ai lettori e a quali condizioni. L'autore che non ha ceduto tutti i diritti ad un editore può decidere se elargire ai lettori tutti i diritti di utilizzazione economica o soltanto alcuni, tramite le Licenze Open Content (es. le Licenze Creative Commons/CC [V.sito], GNU General Public License/GPL) [De Robbio, 2012].

Le licenze CC sono dei contratti veri e propri medianti i quali il titolare dei diritti concede una serie più o meno ampia di diritti ai fruitori dell’opera. In contrasto con il Diritto d’autore tradizionale che si basa sulla formula Tutti i diritti riservati, CC si basa su una gestione più

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flessibile del Diritto d’autore, quella fondata sulla formula Alcuni diritti riservati. Principio ispiratore è senza dubbio quello delle licenze GPL, tuttavia le licenze CC non nascono per proteggere il Software ma altri tipi di opere dell’ingegno: musica, film, fotografie, testi ecc. [V. sito: “Diritto d’autore”].

Le licenze Creative Commons forniscono agli autori dei mezzi affinché possano specificare facilmente delle autorizzazioni o dei permessi agevolmente leggibili e comprensibili dagli umani e/o dalle macchine.

Per quanto riguarda gli Editori italiani, l’articolo 42 della Legge 22 aprile 1941, n. 633 sul “Diritto d'autore” stabilisce che l'autore di un articolo su rivista ha diritto a riprodurlo altrove, purché citi gli estremi della prima pubblicazione, a meno che non sia stato esplicitamente stabilito il contrario. Gli editori italiani non si sono ancora pronunciati rispetto all’auto- archiviazione negli Archivi Istituzionali.

Per essere del tutto certi di poter pubblicare un articolo in un Archivio aperto Open Access, vale comunque sempre la pena di rileggere il contratto o di chiedere direttamente all'editore. In assenza di clausole esplicite nel contratto o in assenza di contratto, l'autore può auto-archiviare il suo articolo in un Archivio aperto Open Access.

Nel caso in cui l'Editore rifiuti di concedere all'autore la Licenza di depositare il suo articolo in modalità ad Accesso Aperto, le soluzioni maggiormente adottate per aggirare questo problema sono le seguenti:

1)l’auto-archiviazione dell'articolo nella sua forma di “pre-print”, ossia nello stato dell'articolo precedente la revisione da parte del comitato editoriale. Dopo la pubblicazione dell’articolo si può depositare separatamente il file di corrigenda, connesso al “pre-print”.

Intanto è sempre opportuno chiedere all'eventuale futuro editore se l'auto- archiviazione può pregiudicare la pubblicazione dell'articolo.

2) Se l'editore impedisse esplicitamente anche l'auto-archiviazione del “pre-print”, l'autore potrebbe comunque depositarlo applicando - però - delle restrizioni all'accesso.

La cessione in forma esclusiva dei Diritti preclude una serie di riutilizzi delle proprie opere (sia a scopo didattico che scientifico), per cui deve essere richiesta l’autorizzazione agli Editori i quali possono concederlo o meno (a titolo oneroso o meno). L’autorizzazione per riutilizzi didattici o scientifici (a scopi non commerciali) da parte dell’Autore delle proprie opere può essere richiesta tramite la cosiddetta “Addenda” o l’ADDENDUM [V.sito] da includere nel contratto dell’Editore;

3)“embargo”: l'auto-archiviazione del full-text dell'articolo è consentita a partire da un determinato tempo, successivo alla pubblicazione sulla Rivista. Intanto viene depositata la descrizione dell’articolo attraverso i metadati.

Una ricca guida informativa per conoscere il quadro legale (Licencing Terms, Access Control, Ownership rights, Exploitation rights: Reproduction right; Comunication right, Distribution right, Transformation right) entro il quale possono compiersi diritti morali e patrimoniali e Politiche di Copyright in relazione al deposito dei lavori di ricerca negli Archivi Istituzionali è offerta dal Servizio online “Padova Digital University Archive” – “Politiche di Copyright” [V.sito].

Il quadro legale determina e regola i diritti individuali e questi ultimi regolano i permessi concessi dai titolari ad altri; infine, i permessi garantiti dai titolari possono determinare, caso per caso, il consenso al compimento di singole azioni da parte dell’utilizzatore (user).

Se l'autore ha già sottoscritto (o prevede di sottoscrivere) con un Editore un contratto di cessione dei propri diritti o ha trasferito all’Editore il Copyright, prima di procedere all'auto- archiviazione:

1. per i Contratti già firmati che non prevedono il consenso all'auto-archiviazione, l’autore dovrebbe richiedere all'Editore che il Contratto venga modificato in modo tale da consentire l'auto-archiviazione, inserendo questo Modello di clausola:

52 Delego a [l'editore o la rivista] tutti i Diritti di vendere o di cedere

il testo (su carta o online) del mio articolo [titolo dell'articolo]. Conservo solo il diritto di diffonderlo gratuitamente a fini scientifici o didattici, in particolare il diritto di auto-archiviarlo pubblicamente online sul Web

2. Per i Contratti che devono ancora essere sottoscritti, l’autore dovrebbe inserire una clausola che preveda il consenso all'auto-archiviazione.

È di vitale importanza per chi gestisce l’Archivio Istituzionale abbia una buona conoscenza delle tematiche legate al Diritto d’Autore. Tutte le informazioni utili a supporto dell’Autore e del Lettore devono essere approntare negli appositi FAQ dell’Archivio Istituzionale e anche nelle Guide informative [V. Linee guida per l’Autore] all’auto-archiviazione per spiegare agli autori come comportarsi nel caso dell’auto-archiviazione di un certo materiale di ricerca (Figura 14).

Figura 14. Le informazioni sul “Diritto d’Autore” sul sito dell’Archivio della Ricerca AIR dell’Università degli Studi di Milano [V.sito].