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Ciò che serve a livello di cooperazione italiana è una piattaforma per l’accesso agli strumenti Software OAI, che sia di supporto alla costruzione di Archivi per la ricerca, ma anche per la didattica, Istituzionali o Disciplinari, alla creazione di servizi per la raccolta e il caching1 di metadati, harvester, per il reference linking entro gli Open Archives, per conversione di metadati da un formato all’altro, per l’esportazione e importazione di metadati, per la ricerca nel testo pieno dei documenti

[De Robbio, 2007, pp. p. 258-259].

In seguito saranno esposte informazioni, elencate fonti e forniti rimandi per approfondire il raggio del campo teorico e operativo relativo al nodo centrale di tutte le infrastrutture digitali – le piattaforme Software.

“Linee Guida per gli Archivi Istituzionali” (CRUI, Italia):

<http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=1781>

I Software Open Source più diffusi nel mondo che offrono le fondamenta architetturali e lo strato di orchestrazione dei processi negli Archivi aperti sono:

DSpace: <www.dspace.org>; EPrints: <www.eprints.org>;

Fedora (Flexible Extensible Digital Object Repository): <http://www.fedora.info/>; CDS Invenio (originariamente CDSware): <http://cdsware.cern.ch/invenio/index.html>. I Software Open Source possono essere scaricati e aggiornati gratuitamente, il codice sorgente può essere liberamente esaminato, personalizzato e migliorato, cosi come il controllo di sicurezza.

Per implementare un Archivio Istituzionale si potrebbe optare per l´installazione di: Software Open Source “in casa” (in house, locale);

Software esternalizzato (hosted, servizi in outsourcing); eventuali soluzioni ibride.

Spesso le soluzioni locali contrapposte a quelle “hosted” sembrano essere meno costose, ma occorre valutare quali siano le esigenze del servizio, che spesso solo un Data Center professionale può soddisfare.

Caratteristiche necessarie di un Software: affidabilità elevata e Business Continuity; connettività; sicurezza informatica; sicurezza logistica e fisica;

monitoraggio e gestione;

backup (salvataggi centralizzati automatizzati, salvaguardia Basi Dati); storage;

disaster recovery site.

Il Software scelto per l’installazione dell’Archivio Aperto Istituzionale deve supportare lo Standard di interoperabilità tecnica OAI-PMH (Open Archives Initiative – Protocol for Metadata Harvesting) 2.0: <http://www.openarchives.org/pmh/>,

la prima e principale caratteristica tecnica dell’applicazione scelta per gli Archivi aperti (Open Archives) che riguardano Datae Service Provider.

OAI-PMH permette:

l’interoperabilità minima tra i contenuti di Archivi aperti appoggiandosi sui metadati semplici Dublin Core [V. APPENDICE A].

Service Provider di attingere tramite i metadati raccolti i contenuti da Data Provider

1

115 opportunamente integrati: <http://www.openarchives.org/Register/BrowseSites>. In questo modo Service Provider creano i servizi centralizzati a valore aggiunto come è offerto dai diversi Portali e Directory;

la ricerca di contenuti di diversi Archivi aperti tramite i motori di ricerca generalisti e specialistici (Google, Yahoo, Google Scholar, Oaister, ecc.).

Software scelti per l’implementazione di Archivi aperti Istituzionali devono essere in grado di interagire tramite le interfacce Standard e Web Service con altri sistemi locali ed esterni dell’ente, per poter offrire servizi quali:

l’autenticazione (autorizzazione) centralizzata via LDAP, CAS, Shibboleth;

la cattura (raccolta) di informazioni da database dell’Ateneo (es. l’Anagrafica del personale, le descrizioni bibliografiche dal Portale di Biblioteca);

la fornitura di informazioni a database (es. la lista delle pubblicazioni per il rapporto annuale dell’ente, per il Sito Docente del Ministero).

Analisi comparativa di 11 Software (commerciali e Open). Progetto “Repositories

Support Project” (UK), 2010: <http://www.rsp.ac.uk/start/software-survey/results-2010> La comparazione di Software è stata eseguita in base ad un set di caratteristiche definite a monte. Per ogni Software sono stati forniti gli esempi di Repository implementati (Figura 26, a).

Figura 26 (a). Analisi comparativa di 11 Software (commerciali e Open) eseguita entro il progetto “Repositories Support Project”

L’indagine del Progetto ha rilevato le seguenti piattaforme Software per l’implementazione di Archivi digitali aperti:

Software proprietario (commerciale). Per la sua implementazione si paga una tariffa e, opzionalmente, ogni ulteriore consulenza o abbonamento per ottenere hosting, backup offsite, supporto tecnico, aggiornamenti. Con una programmazione dell'interfaccia API (Application Programming Interface) è possibile personalizzare il Software, ma il codice sorgente rimane in possesso dal fornitore del Software;

Software Open Source/Free (download gratuito). Il codice sorgente può essere liberamente esaminato, personalizzato e migliorato;

i fornitori di Hosted services come “Open Repository” e “Digital Commons” si prestano a gestire i dati di acquirenti dei medesimi servizi, fornendo funzionalità aggiuntive, controllando e aggiornando il codice sorgente.

116 Il prospetto della mappatura di alcuni principali aspetti in base a cui è stata eseguita l’analisi comparativa è il seguente (Figura 26, b):

Figura 26 (b). Mappatura di alcuni principali aspetti in base a cui è stata eseguita l’analisi comparativa dei Software

Sotto vengono fornite le descrizioni succinte dell`analisi dei Software Open Source DSpace, EPrints, Islandora/Fedora.

Dpace EPrints Islandora/Fedora (basato su

Drupal 2e Fedora) <http://www.dspace.org>; <https://wiki.duraspace.org/ display/DSPACE/RoadMap > <http://www.eprints.org/soft ware/> <http://islandora.ca/>; <http://www.fedora- commons.org/about/examples/isl andora/>

Supporto multi-lingua Supporto multi-lingua Supporto multi-lingua Repositories (Archivi) implementati e indicizzati dalla Directory OpenDOAR

Dpace EPrints Islandora/Fedora

<http://www.opendoar.org/f ind.php?rSoftWareName=D <http://www.opendoar.org/fi nd.php?rSoftWareName=EPr <http://www.opendoar.org/find. php?rSoftWareName=Islandora 2

DRUPAL e’ un Content Management System (CMS) Open Source molto diffuso. Ha l’architettura modulare, flessibile e scalabile che permette diassemblare e personalizzare vere e proprie applicazioni web (es. visualizzazione di risorse e risultati di ricerca; gestione autorizzazioni, accessi a collezioni e risorse all’interno del Repository; monitoraggio dell’ingestion e transcoding; realizzazione di browsing selettivi su alcune porzioni di collazioni) integrate con servizi esterni.

117 Space&format=titles&step= 50> ints&format=titles&step=50 > %2F+Fedora&format=titles&ste p=50>

Repositories (Archivi) implementati e indicizzati dal servizio web Worldwide Google Map

Dpace EPrints Islandora/Fedora

<http://www.opendoar.org/f ind.php?rSoftWareName=D Space&amp;format=gmap> <http://www.opendoar.org/fi nd.php?rSoftWareName=EPr ints&amp;format=gmap> <http://www.opendoar.org/find. php?rSoftWareName=Islandora %2F+Fedora&amp;format=gma p>

Sistemi operativi per l`implementazione dei Software

Dpace EPrints Islandora/Fedora

LINUX, UNIX,SOLARIS, Windows, MacOS

LINUX, UNIX, SOLARIS, Windows, MacOS

LINUX, UNIX, SOLARIS, Windows, MacOS, Hosted service, Cloud Server

Interoperabilità con altri sistemi tramite protocolli:

OAI-PMH (Open Archives Initiative – Protocol for Metadata Harvesting); OAI-ORE (Open Archives Initiative Object Reuse and Exchange);

SWORD (Simple Web-service Offering Repository Deposit); WebDAV (Web Distributed Authoring and Versioning);

REST (Representational State Transfer).

Integrazione con modelli, sistemi, servizi:

SWAP (Scholary Work Application Profile), RDF Resource Description Framework),

SHERPA/RoMEO (Publisher copyright policies & self-archiving);

SRU/SRW (Search and Retrieve Web Service and Search and Retrieve URL Service).

Dpace EPrints Islandora/Fedora

OAI-PMH, OAI-ORE, SWORD, SWAP, WebDAV, REST, SRU/SRW OAI-PMH, OAI-ORE, SWORD, SWAP, RDF SHERPA/RoMEO Integration (attraverso componenti aggiuntivi da fornitori esterni)

OAI-PMH, OAI-ORE, SWAP (opzionale), SWORD

(attraverso componenti

aggiuntivi da fornitori esterni), RDF, RoMEO Integration, SRU/SRW

Software che supportano il data model RDF possono integrare la tecnologia del Web Semantico Linked Data, adatta per una programmazione consistente dei collegamenti tra dataset3 identificati con http_URI.

Con l’appoggio della tecnologia Linked Data i dataset del Repository saranno abilitati per la loro esposizione e l’eventuale integrazione (creazione di collegamenti in base all’affinità semantica e contesto) in un ecosistema di dataset e database interconnessi in rapida crescita dello spazio virtuale del Web Semantico - Linked Open Data (LOD) Cloud (<http://linkeddata.org/>).

Nel modello grafico del LOD Cloud vengono rappresentati diversi dataset, abilitati, pubblicati e interconnessi come Linked (Open) Data dai vari soggetti produttori (biblioteche, archivi, musei, pubbliche amministrazioni, aziende pubbliche e private ecc.), arrecando così un altissimo valore aggiunto ad una diversità di dataset pubblicati sul web.

Tipologie di contenuti e formati supportati

Dpace EPrints Islandora/Fedora

Documenti (pdf, doc, ppt,...).

Documenti (pdf, doc, ppt,...). Immagini (jpeg, gif, png,...).

Supporta l’installazione di tutte le tipologie.

3

“A dataset is a collection of data, published and maintained by a single Provider”, <https://wiki.duraspace.org/display/DSPACE/Linked+Open+Data+for+DSpace>

118 Immagini (jpeg, gif,

png,...).

Video (mpeg, avi,...). Audio (mp3, wav,...). Materiale didattico (scorm,...).

Video (mpeg, avi,...). Audio (mp3, wav,...). Materiale didattico (scorm,...).

Componenti aggiuntivi da fornitori esterni.

Conversione e anteprima dei formati

Dpace EPrints Islandora/Fedora

Per convertire file in PDF/ PDF-A, XML - installare componenti aggiuntivi da fornitori esterni.

Per l’anteprima di Image Files; Video Files, PDF & Texts - installare

componenti aggiuntivi da fornitori esterni.

È’ prevista la conversione in PDF (caratteristiche fanno parte del pacchetto, ma devono essere attivate). É’ possible l’anteprima di Image Files; Video Files, PDF & Texts.

È’ prevista la conversione in PDF, in PDF-A, in XML da: od*, ot*, sxw, doc, docx, txt, htm, pdb, xls, csv, xml, wpd, wb2, pp*, mml.

É possible l’anteprima di Image Files; Video Files, PDF & Texts.

Database supportati

Dpace EPrints Islandora/Fedora

Oracle,PostgreSQL MySQL, Oracle, PostgreSQL, Cloud Storage

MySQL, Oracle, PostgreSQL, Cloud Storage

Vocabolari controllati e Classificazioni per soggetto supportati

Dpace EPrints Islandora/Fedora

Supporto di qualsiasi vocabolario controllato definito dall'amministratore del sistema.

LoC (Library of Congress) Classification; altri

vocabolari controllati.

Supporto di qualsiasi vocabolario controllato.

Funzionalità di “Browsing” per le voci:

“Autore”, “Comunità”/”Unità istituzionale”, “Soggetto”, “Anno”, “Titolo”, “Collezioni”

Dpace EPrints Islandora/Fedora

“Autore”, “Soggetto”, “Anno”, “Titolo”, “Collezioni”.

Configurabile per ogni altro campo di navigazione.

“Autore”, “Unità

istituzionale”, “Soggetto”, “Anno”.

Configurabile per ogni altro campo di navigazione.

“Autore”, “Unità istituzionale”, “Soggetto”, “Anno”, “Titolo”, “Collezioni”.

Configurabile per ogni altro campo di navigazione.

Funzionalità di “Ricerca avanzata”

Dpace EPrints Islandora/Fedora

Specificazione dei campi. Logica Booleana.

Opzioni di ordinamento

Specificazione dei campi. Opzioni di ordinamento

Specificazione dei campi. Logica Booleana.

Opzioni di ordinamento

Funzionalità del Web 2.0

(tagging, commenti, valutazioni, revisioni, segnalibri, condivisione)

Dpace EPrints Islandora/Fedora

Condivisione: componenti aggiuntivi dai fornitori esterni.

Tagging, commenti: componenti aggiuntivi da fornitori esterni.

Tagging, commenti, valutazioni, revisioni, segnalibri,

condivisione.

Altre funzionalità via Drupal [ Corlosquet et al., 2011].

119

“Confronto fra Software per la gestione di Digital Repository”. Progetto Magazzini Digitali:<http://www.rinascimento-

digitale.it/documenti/confrontorepository/ConfrontoRepository2006.pdf>

Nel presente progetto sono stati esaminati i Software DSpace, Fedora (Figura 27), Digitool, aDORe, Greenstore, MyCoRe secondo i seguenti criteri di inclusione:

supporto per lo Standard OAIS (Open Archival Information System) per la conservazione degli oggetti digitali a lungo termine. Il modello internazionale a pacchetti OAIS definisce AIU (Archivial Information Unit) per quanto riguarda gli oggetti e AIC (Archivial Information Collection) per quanto riguarda le collezioni;

possibilità di autenticazione tramite LDAP (Lightweight Direct Access Protocol) o SSO (Single Sign On), fondamentali per l’integrazione dei Software con i sistemi di autenticazione locali;

supporto per gli identificatori persistenti URL, importanti nell’ottica della persistenza dell’accesso dei contenuti digitali a lungo termine;

capacità di gestire file di tipo più eterogeneo possibile;

possibilità di interazione con altri sistemi: integrazione con Portali, con gli ambienti VLE (Virtual Learning Environments), con i sistemi di gestione di biblioteche digitali;

supporto per il protocollo OAI-PMH, essenziale per rendere disponibili online i metadati alle ricerche dei contenuti;

content versioning;

supporto dello Standard ANSI Z39.50, essenziale per l’integrazione delle piattaforme con i servizi di Biblioteca digitale, e la sua evoluzione in SRU/SRW;

supporto per l’OpenURL, un protocollo per lo scambio di metadati finalizzato alla gestione di servizi di linking contestualizzato (context-sensitive) per l’integrazione con i servizi offerti dalla Biblioteca digitale.

120 Figura 27. Rappresentazione grafica dell’architettura dei Software DSpace e Fedora

Software Open Source Eprints. Versioni 3.2.0; 3.2.1: <http://wiki.eprints.org/w/New_Features_in_EPrints_3.2>;

<http://blogs.ukoln.ac.uk/ap-support/2010/03/23/linked-data-and-dublin-core-application- profiles-in-eprints-3-2-0/>

Le recenti versioni del Software EPrints prevedono le funzionalità avanzate come il supporto per profili applicativi4 di metadati sviluppati sul Dublin Core Application Profile (DCAP) appoggiato sui costrutti della c.d. “FRBR Family”:

FRBR (Functional Requirements for Bibliographic Records), FRAD (Functional Requirements for Authority Data),

FRSAD (Functional Requirements for Subject Authority Data).

Il primo ad usare esplicitamente il modello FRBR attraverso DCAP è stato il profilo applicativo SWAP (Scholarly Works Application Profile, DC-SWAP model):

<http://www.ukoln.ac.uk/repositories/digirep/index/Eprints_Application_Profile>

sviluppato per formalizzare gli elementi rappresentativi del materiale di ricerca e l’interazione dei medesimi espressa attraverso i collegamenti entro un modello.

Altri Software per l’implementazione di Archivi digitali

Archimede Open Source Software:<http://www1.bibl.ulaval.ca/archimede/index.en.html>; <http://sourceforge.net/projects/archimede>:

viene distribuito sotto la licenza generale pubblica GNU;

offre una prospettiva multilingue (lingue di base: Inglese, Francese, Spagnolo);

la sua interfaccia è indipendente e non è incorporata nel codice. Questo permette: di sviluppare ulteriori interfacce di lingue specifiche senza la re-codifica del Software

4 Un Profilo Applicativo è uno schema di metadati elaborato da uno o più namespace di metadati che, messi insieme secondo certe regole, possono ottimizzare una particolare applicazione locale del sistema informativo digitale, <http://files.eprints.org/471/>

121 stesso; agli utenti di passare da una lingua all'altra durante la ricerca e il recupero di contenuti;

l’esempio di installazione: Laval University Library: <http://www.bibl.ulaval.ca/>

Bepress commercial Software: <http://www.bepress.com/repositories.html>:

è il partner di ProQuest Information&Learning (Digital Commons@) e le sue prestazioni vengono armonizzate con quelle della biblioteca digitale ProQuest per il deposito delle tesi e dissertazioni (ETDs);

l’esempio di installazione: University of California’s eScholarship Repository: <http://repositories.cdlib.org/escholarship/>

Greenstone: Software Libero multi-lingue Open source:

<http://www.greenstone.org/>; <http://www.greenstone.org/download>: è distribuito sotto la licenza pubblica generale GNU;

offre una prospettiva multilingue (lingue di base: Inglese, Francese, Spagnolo, Russo); l’esempio di installazione: Oxford Digital Library:

<http://www2.odl.ox.ac.uk/gsdl/cgi-bin/library/>

Rosetta (di Ex Libris) commercial Software:

<http://www.exlibrisgroup.com/category/RosettaOverview>

fornisce un sistema altamente scalabile, sicuro e facile per gestire e preservare contenuti digitali.

Software Selection Methodology for Library Discovery Layer Systems: <http://foss4lib.org/book/export/html/4779>

Software per navigare ed esplorare i contenuti FOSS Discovery Layer:

VuFind: <http://www.foss4lib.org/package/vufind>; Blacklight: <http://www.foss4lib.org/package/blacklight>

offrono una forte alternativa ai Software commerciali come Aquabrowser, Primo o Encore. Fedora Digital Object Model:

<https://wiki.duraspace.org/display/FEDORA34/Fedora+Digital+Object+Model>

L’architettura del Software Fedora definisce un modello di Oggetto Digitale generico che può essere utilizzato per fornire le caratteristiche essenziali per molti tipi di oggetti digitali, incluso documenti, immagini, libri elettronici, oggetti di apprendimento multimediali, set di dati, metadati e molti altri.

Questo modello è un elemento fondamentale per l´architettura di Content Model e per tutte le altre funzionalità previsti da Fedora, particolarmente per quanto riguarda rendere persistenti molteplici tipologie di oggetti digitali. Content Model è un modello formale che descrive le caratteristiche e i servizi dei contenuti digitali (es. “cModel:aggregation“; “cModel:genericVideo“; “cModel:videoSource“;“cModel:collection“). Riduce lo sforzo di cattura, acquisizione, archiviazione, gestione, preservazione, validazione, trasformazione e accesso dei contenuti digitali, fornendo anche un metodo di classificazione degli stessi.

Attraverso la Content Model Architecture i contenuti digitali non sono definiti in base al formato dei file o in base alla tecnologia e incorporano i servizi che agiscono sui contenuti stessi.

DSpace 2.0 Data Model:

<https://wiki.duraspace.org/display/DSPACE/DSpace+2.0+Expressing+DSpace+Domain+Mod el+In+RDF>

DSpace 2.0 Data Model esprime un modello di dati che include metadati e ogni relazione che potrebbe essere creata tra diversi oggetti del Repository, attraverso il linguaggio del Web Semantico RDF (Resorce Description Framework).

122 Open Archive

L’integrazione di tali servizi con l’Archivio Istituzionale rientrano nelle attività di supporto allo standard (protocollo) di interoperabilità OAI-PMH e offre la possibilità di realizzare Archivi aperti sul web facilitando la reperibilità e la fruibilità dei risultati di ricerca degli Atenei su motori di ricerca nazionali e internazionali.

U-GOV-Ricerca: <http://www.cineca.it/page/u-gov-e-ricerca>;

http://www.cineca.it/sites/default/files/Cineca_DigitalUniversity.pdf

È una suite informatizzata per la gestione e il monitoraggio delle attività di ricerca a livello di Ateneo;

offre le basi per razionalizzare l’utilizzo delle risorse, ottimizzare la gestione dei progetti, verificare il raggiungimento degli obiettivi, valutare i risultati e le competenze acquisite;

l’Archivio Istituzionale in collegamento (tramite OAI-PMH) con U-GOV-Ricerca raccoglie i metadati esposti da quest’ultimo, li memorizza e indicizza per la ricerca entro l’Archivio. L’Archivio sta a valle di un processo di validazione e autorizzazione dei metadati da U-GOV-Ricerca;

tramite le funzionalità di harvesting OAI-PMH è possibile anche definire una collezione dell’Archivio alimentata con i Prodotti della Ricerca di uno specifico dipartimento dell’Ateneo.

SURplus - Open Archive: <http://www.cilea.it/index.php?id=surplus> è un “Sistema Università Ricerca plus - Open Archive”.

I vantaggi offerti dall’integrazione dei servizi per la governance con gli Archivi Istituzionali: l’apertura controllata dei metadati verso sistemi esterni;

l’interazione dei contenuti degli Archivi con i dati dei sistemi interni amministrativi (es. Anagrafe, Banche Dati di dipartimenti ecc.) ed esterni ai relativi Atenei (es. banche dati di MIUR);

i ricercatori e quindi gli Atenei hanno la possibilita’ di valorizzare i Prodotti della Ricerca indicizzati dai servizi la governance, rendendoli ricercabili e maggiormente visibili tramite gli Archivi Istituzionali.

Ghent Declaration:

<http://www.openaire.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=223%3Aseizing- the-opportunity-for-open-access-to-european-research-ghent-declaration-

published&catid=76%3Ahighlights&lang=it>

Questa Dichiarazione - sollecitata dalla Commissione Europea - invita gli stati dell’Unione Europea a cogliere l'opportunità fornita dal Progetto OpenAIRE per migliorare e incentivare la circolazione online della conoscenza scientifica tramite le piattaforme compatibili con l`infrastruttura OpenAIRE [V. sito: “Compatibilità delle piattaforme DSpace, EPrints e quelle proprietarie con l’OpenAIRE”].

Dalla scelta del Software all’implementazione dell’Archivio Istituzionale

Una volta si è deciso di implementare un Archivio Istituzionale, è necessario eseguire un esame comparativo dei requisiti di Software a supporto di tale compito disponibili sul mercato [Fay, 2010].

In un secondo momento è opportuno restringere il campo della selezione secondo i criteri definiti per il soddisfacimento dei bisogni informativi locali del sistema e dell`utenza.

La scelta del Software dipenderà anche dalle risorse disponibili, considerando i costi complessivi per: Software, Hadware, Server, staff operativo, staff responsabile per

123 programmazione delle funzionalità aggiuntive, backup, disaster recovery5, recupero, preservazione a lungo termine dei contenuti digitali.

La scelta di una certa piattaforma Software richiedere la presenza di diverse competenze professionali aventi l’expertise di come un sistema deve operare.

Una volta fatta la scelta della piattaforma, si passa all’assemblaggio e alla configurazione di Software, Hardware, e Server necessari.

Dopo l’installazione di una versione demo e al test del sistema si passa alla realizzazione di un Repository Pilota.

V. RUBRIC Toolkit: “Establishing a Pilot Repository”; “Transition from the Pilot system to a production system”: <http://docsfiles.com/pdf_rubric_toolkit_pilot_to_production.html>

È opportuno programmare le funzionalità personalizzate del’Archivio (es. presentazione interfaccia; ricerca e navigazione tramite le voci controllate).

Formazione dello staff a supporto delle funzionalità e dei flussi dell’Archivio programmati. Indipendentemente dalla soluzione del Software per un Archivio Istituzionale (IR) scelta, è importante avere consapevolezza del fatto che limitarsi ad una installazione base Software può comportare una perdita di impatto dell’Archivio. Le personalizzazioni, ad esempio, delle funzionalità dell’interfaccia che possono essere applicate a livello di sistema per potenziare la ricerca e navigazione delle informazioni

su misura per i propri utenti è un punto chiave per il successo di un Archivio Istituzionale e può contribuire ad attrarre ulteriore considerazione e finanziamenti.

È pur vero d’altra parte che, nel disegno di personalizzazione, va accuratamente accertata la fattibilità: la personalizzazione “spinta” di un Archivio che utilizza un Software Open Source potrebbe comportare un eccessivo dispendio di risorse umane e finanziarie per l’allineamento del sistema e problemi nella migrazione da una versione all’altra […]

In caso di personalizzazioni delle funzionalità e/o dei processi, si raccomanda di documentare le modifiche e le ragioni per non perderne traccia nel tempo, in particolare in occasione delle migrazioni [V. sito: “Linee Guida per gli Archivi Istituzionali” , pp. 12, 26]

“È necessario che le installazioni esistenti siano sempre costantemente aggiornate, per poter