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La concorrenza e i suoi effetti: l’Inghilterra e la Manifattura di Hubertusburg, le fabbriche della Turingia.

Il malcontento generale aveva nel frattempo provocato nuove delazioni.150 Già l‟11 maggio 1776 il politore e restauratore ventitreenne Johann Gottlob Matthaei,151 attratto da un ingaggio scritto dell‟inviato della corte danese a Dresda Hennings, che gli prometteva alloggio e 300 talleri annui di stipendio, era fuggito verso la Manifattura di Kopenhagen, fondata un anno prima dal farmacista Franz Heinrich Müller sotto la protezione della regina vedova Giuliana di Brunswick Ŕ Lüneburg, un‟attività in cerca di nuovi lavoratori per consolidarsi.152 Il giovane venne seguito quattro giorni dopo dai tornitori Johann George Heinrich Kiehme e Johann Christian Wiemer, dallo stampatore Johann Gottfried Schmal e dal pittore di fiori all‟orientale Friedrich Abraham Schlegel. La Manifattura provvide per via diplomatica al recupero dei cinque fuggitivi, pretendendone il ritorno presso la corte danese e pagando ad essa un riscatto; in quanto ai nuovi tentativi di abbandono del lavoro, si tentò di prevenirne l‟evenienza emanando un ordine predittivo di severe sanzioni, eseguibili “con il carcere oppure, a seconda delle circostanze, anche più duramente”.153

La concorrenza non era diminuita, e in breve anche le misure protezionistiche degli Stati circostanti avrebbero operato per restringere gli interessi di Meißen. In Inghilterra, nazione che occupava un posto di medio rilievo tra le acquirenti del principale prodotto sassone, riservandosi più che altro l‟ingresso di beni di qualità mediocre e del gusto più corrente, riservati alla borghesia, nel settembre 1775 fu fissato l‟aumento delle imposte

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HStADD, Geheimes Kabinett, 1345/01, cc. 1-7v. Rapporto di Marcolini, 10 luglio 1777.

151 Matthäi (Meissen 1753 Ŕ Dresda 1832) fu allievo di Dietrich a Dresda per sei anni, quindi di Acier per

quattro, diventando modellatore per la fabbrica. Georg Kaspar Nagler, Neues Allgemeines Künstler-Lexicon, Monaco 1836, pp. 448-449; Rückert, Biographische… cit., p. 119. Nello stesso 1776 partì per Kopenhagen senza ricavarne successo anche il pittore di battaglie Christian Gottfried Grossmann, già fuggito senza permesso Ludwigsburg tra il 1768 e il 1774. Millantava una proposta di ingaggio a San Pietroburgo il politore Christian Gottlob Berger, già fuggito verso la Francia e tornato a Meissen nel 1771; benché smentito dal ministro residente russo in Sassonia Lisekowitz, dopo il 1776 ogni traccia di questo personaggio sparisce dai documenti della manifattura. (Rückert, Biographische… cit., p. 102). HStADD, Geheimes Kabinett, 1344/06, cc. 33v-34 (Memoriale del 31 agosto 1776); cc. 82-82v (Rapporto 30 settembre 1776).

152 Bodil Busk Laursen, Steen Nottelmann, Royal Copenhagen Porcelain, 1775-2000: 225 Years of Design,

Kopenhagen 2000.

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sull‟importazione delle ceramiche europee, salite al 65% del loro prezzo.154

La manovra era finalizzata a sbaragliare la concorrenza a favore della fabbricazione nazionale della porcellana, installata perlopiù nella parte occidentale dell‟isola in seguito alla scoperta del caolino in Cornovaglia (1746) e impostata sulla realizzazione di beni indirizzati alla media borghesia e alle aree rurali. Il panorama imprenditoriale che da un trentennio si era venuto a formare era dominato dalla manifattura di Bristol diretta da William Cookworthy in società con il mercante Richard Champion (1770), dalle due fabbriche di porcellana tenera dello Staffordshire fondate verso il 1750, quella di Derby, influenzata dai modelli di Sèvres ed elevata nel 1773 a Manifattura Reale, e quella di Worcester, che tendeva a riproporre, pur appesantendone gli stilemi, gli articoli di Meißen; il posto principale era occupato dalla fabbrica fondata da Josiah Wedgwood a Stoke-on-Trent nel 1759.155 Quest‟ultima, attiva in un primo momento sulla produzione di elementi d‟arredo in grès, stoviglie e galanteries di forme Rococo e a imitazione di elementi naturali, come foglie e conchiglie, e di ceramiche sotto smalto color crema (creamware,denominate a partire dal 1765 Queensware per il particolare apprezzamento riscosso presso la regina Carlotta), verso la metà del decennio attivò nuove creazioni sperimentali brevettando un biscuit nero e traslucido (Black Basaltes), ceramiche su modello della terracotta cinese e della terra sigillata (Rosso Antico, verso il 1770) e produzioni opache che imitavano l‟effetto del cammeo su diaspro (Jasperware), particolarmente apprezzate nella versione a figure bianche su fondo azzurro spento (Blue Wedgwood). L‟investimento nella rielaborazione dell‟Antico diede origine ad una gemmazione della Wedgwood, la fabbrica Etruria (1771), specializzata nella produzione dei caratteristici vasi neri a figure rosse e nei rilievi

all‟antica modellati dal 1775 dallo scultore John Flaxman.

Seguendo le rotte commerciali nazionali, il negozio delle porcellane dello Staffordshire si espandeva verso l‟Irlanda, il Continente e le colonie, trovando l‟unico sbarramento nelle alte tasse d‟importazione stabilite come misura protezionistica a partire dai tardi anni Sessanta dalla Francia, verso la quale partivano peraltro soltanto poche merci della qualità più alta, risultando i sudditi di Luigi XV scarsamente sensibili alla simplicity del gusto

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HStADD, Geheimes Kabinett, 1345/01, c. 26. Rapporto di Brühl, 15 settembre 1775. (“Dans la dernière session, le Parlement a mis 65 pour cent de droits sur l‟entrée de toute les Porcelaines Européennes. Avant cette epoque ces Porcelaines, quoique prohibées, entroient sous la dénomination de Potterie, et n‟étoient sujets en conséquence, qu‟à un léger impôt, qui le payant à raison de 10 Denier par livre de poids, n‟etoient rien moins qu‟onereux”).

155 Robin Reilly, Wedgwood, New York 1989; Sarah Richards, Eighteenth-century Ceramics: Products for a

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britannico. Un ulteriore colpo, questa volta generalizzato all‟intero mercato inglese, fu inferto dalle colonie americane che avevano iniziato dal 16 dicembre 1773 a boicottare i rapporti commerciali con la Madrepatria con il Boston Tea Party: perduta una cospicua fetta degli interessi, il Parlamento londinese prese la decisione di spostare gli interessi verso l‟Asia (1775) e di affrontare un‟incipiente crisi instaurando nuovi argini legislativi di consolidamento economico, tra cui rientrava l‟aumento della tassazione per le porcellane continentali (settembre 1775).

Furono vani i tentativi avanzati a partire dal maggio del 1776 dall‟ambasciatore sassone a Londra, Hans Moritz von Brühl,156 per convincere il primo ministro inglese Frederick North conte di Guilford a concedere un ribasso della pesante tassazione: la più rosea delle ipotesi, venuta peraltro alla conoscenza di Brühl per canali ufficiosi anziché per atti parlamentari, prevedeva una riduzione dal 65% al 36% nei confronti di tutte le porcellane continentali tranne le francesi. Una percentuale comunque ancora troppo alta per venire incontro alle esigenze di Meißen, che pur avendo abbassato la qualità, rimaneva dispensatrice di un bene di lusso, per il quale “une taxe si énorme” rimaneva equivalente a un divieto di importazione. Come rimedio ultimo alla situazione, l‟ambasciatore si sentì di suggerire nel settembre 1777 “l‟espediente più efficace per ottenerne la soppressione”, il divieto d‟ingresso in Sassonia della “maiolica di Staffordshire e della chincaglieria di Birmingham e Staffield” sull‟esempio delle risoluzioni contemporaneamente adottate dalla Prussia. Tale misura venne immediatamente applicata e inasprita nel 1783 con il divieto di passaggio sul territorio nazionale,157 una mossa nuovamente mutuata dal rigido sistema protezionistico di Berlino e suggerita a Federico Augusto da Marcolini stesso, che per

156 HStADD, Geheimes Kabinett, 1345/01, c. 26. Rapporto di Brühl, 15 settembre 1775; 1345/01, cc. 186-

187 (Rapporto di Brühl, 22 agosto 1777); cc. 188, 188v (Rapporto di Brühl, 5 settembre 1777). Hans Moritz von Brühl (Wiederau 1736 Ŕ Londra 1809), nipote dell‟ex primo ministro, fu ambasciatore di Sassonia in Inghilterra dal 1764.

157 HStADD, Landes-Ökonomie-Manufaktur-Kommerz Deputation, 1238, c. 57. Decreto di Federico

Augusto alla Landes-Ökonomie-Manufaktur-Kommerz Deputation, 10 aprile 1783. La decisione dell‟Elettore era basata sull‟accordo preso con Marcolini (“So ist bey Uns von dem Directore besagter Manufactur dahin Antrag geschehen, daß alle fernere Einbringung Englischen Steinguths und anderer ausländischen Fayencen, sie geschehe zum Consumo oder zum Transito, gänzlich verbothen” “Quindi, a seguito della proposta del Direttore della detta Manifattura, decretiamo che tutte le importazioni di grès inglese e di altre maioliche straniere, sia per consumo sia per transito, siano del tutto vietate”). Il Collegio di Finanza acconsentì al divieto benché di diverso avviso, non reputando “il surrogato locale della stessa qualità e raffinatezza dei beni inglesi” ma giudicando il privilegio a Meißen favorevole all‟avanzamento dell‟economia locale. (HStADD, Landes-Ökonomie-Manufaktur-Kommerz Deputation, 1238, cc. 71-73. Parere del Finanz Collegium alla Deputazione, 22 novembre 1783).

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ostacolare significativamente il mercato inglese trovò più conveniente porre ad esso ostacoli al commercio verso l‟Europa dell‟Est piuttosto che imporre di una tassa commisurata alle quote rivali vigente nella sola Sassonia.

La nazione avrebbe potuto comunque vantare un‟alternativa alle ceramiche britanniche.158

Dal 1768 il ceramista Johann Samuel Tännich, ex direttore della Fabbrica Ducale di Maioliche di Kiel, aveva richiesto al Principe Saverio la disponibilità di aprire una fabbrica di maioliche e grès alle dipendenze della Manifattura di Meißen richiedendo come capitale iniziale la sovvenzione di 12500 talleri: una cifra insostenibile per un‟impresa in fase di riassesto quale era la fabbrica di porcellane a un lustro dalla guerra. Avviata l‟attività a proprie spese, Tännich tornò a chiedere il patronato elettorale al successore dell‟Administrator di Sassonia, un Federico Augusto entrato nel suo secondo anno di governo, che il 31 maggio 1770 concesse all‟artigiano lo stipendio annuale di 400 talleri e l‟utilizzo di alcuni ambienti del castello di Hubertusburg, reso inadatto ai soggiorni della corte a causa dei danni bellici, ma facilmente riparabile e conveniente per l‟installazione di un‟officina poiché prossimo a boschi ricchi di legna e a giacimenti di argilla.

Il repertorio accordato dall‟Elettore a Tännich comprendeva “stufe, bidet, vasi da comoda, vasi da giardino, catini da barbiere, brocche da tavola, tegami, piastrelle di tutte le sorte, camini, statue da nicchia, animali e uccelli, e vasi alti anche più di un cubito, lavatoi per bicchieri (Schwankkessel) e bacinelle, anche di più di un cubito di diametro, senza limitazione di colori che si possano dare alla maiolica […] vasi da notte […] catini da bagno con brocche […] servizi da tavola, scrittoi e ciotole da brodo e da zuppa, soltanto con il colore della prima cottura ad alta temperatura” di qualità economica, riservando alla realizzazione da parte di Meißen degli omologhi di qualità più ricercata e delle “galanteries e stoviglie da caffè”.159

In poco più di un anno la fabbrica poteva vantare un deposito sufficiente per entrare in affari e per presentare i suoi primi prodotti alla Fiera di Lipsia, ed entro il 1773 la fabbrica venne incentivata da Federico Augusto con detassazioni e con l‟esenzione dai pedaggi di viaggio. Della situazione fiorente cercò di approfittare il Primo Scudiero e Consigliere Segreto Heinrich von Lindenau, presentando

158 Karl Berling, Die Fayence- und Steingutfabrik Hubertusburg, Dresda 1891; John Manfred, Die Fayence-

und Steingut- Manufaktur Hubertusburg, Wermsdorf 2010.

159 HStADD, Geheimes Kabinett, Loc. 2349, c. 23. Concessione di Federico Augusto a Tännich, 31 maggio

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una supplica all‟Elettore il 28 gennaio 1774 per proporsi come direttore amministrativo sovraordinato a Tännich. Poco traspare dalle prospettive del funzionario, che con ogni evidenza tentò un‟invasione nel campo degli affari della più celebre manifattura sassone. Ai suoi progetti si sarebbe opposto Marcolini stesso, che sostenuto dal parere dei commissari di Meissen, il 6 aprile 1775 dichiarò davanti al Principe la propria contrarietà a tale eccesso produttivo, definendo l‟attività di Hubertusburg “necessariamente deleteria per la produzione ordinaria di Meißen”:

La maiolica deve essere una via di mezzo tra la porcellana e la terraglia, semplice nel decoro, nella pittura e nelle forme. La fabbrica di Hubertusburg è un passo oltre tutte le altre fabbriche, la situazione di Meissen influisce molto su di essa, e se la si volesse far lavorare senza limitazioni potrebbe influire ancora di più.160

Il 17 maggio 1775 Hubertusburg venne affidata a Lindenau, che dovette provvedere all‟installazione di un nuovo ispettore tecnico, Johann Gottfried Förster, per sostituire Tannich, nel frattempo assoldato dallo zio di Amalia Augusta, Carlo Teodoro del Palatinato, come ceramista presso una neonata fabbrica di maioliche a Mosbach (Baden Württenberg). Nuovi tentativi dello Scudiero di disattendere le clausole della concessione per iniziare nuove produzioni, tra cui era in programma anche il grès inglese, originarono con ogni evidenza nuovi dissapori con il potente favorito. Il 9 marzo 1776 il Gran Maestro della Guardaroba poteva comunicare all‟Elettore il ritiro di Lindenau dalle attività, vagamente motivato da uno “zelo patriottico e per la promozione dell‟interesse di Sua Altezza”; il direttore uscente chiedeva come buonuscita soltanto una pensione di 600 talleri per il fratello, scudiero presso il Castello di Torgau, e per sé un “servizio di porcellana blu di qualità Mittelguth”.161 Dopo un mese, la fabbrica venne spostata sotto la gestione di Marcolini, che si era candidato davanti al Principe come nuovo direttore, forte del successo organizzativo appena conseguito a Meißen, mostrandosi pronto a scommettere sul recupero di un‟attività perdente, “tanto per l‟attuale irrilevanza quanto per aver mano più libera nei confronti del personale assunto”.

La protezione di Marcolini permise a Förster di elaborare un‟imitazione del tanto ambito bene di matrice inglese, realizzato a livelli soddisfacenti nel giro di due anni e smerciato a partire dal settembre del 1778: per ottenere il consenso all‟immissione sul mercato, Förster

160 HStADD, Geheimes Kabinett, Loc. 2349, c. 101. Perizia di Marcolini, 6 aprile 1775. 161

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dovette presentare a Marcolini una relazione che dimostrasse le possibilità di guadagno sulla quantità di grès già prodotto.162 I servizi di stoviglie iniziarono ad arricchire il proprio semplice repertorio importando scanalature ondeggianti e trafori vagamente ispirati a Meißen (FIGG.158-159; 174-176), vasi e coppe coperti da uno smalto di color crema avvicinabile alla tinta caratteristica di Wedgwood (FIGG.154-155). La principale ditta inglese attiva nel campo della ceramica non veniva imitata da Hubertusburg soltanto nelle forme, che spaziano dai motivi vegetali dei leaf dish al fitto decoro a pizzo dei lace dish (FIGG.156-157), ma anche nel marchio stesso, con la realizzazione di copie falsificate.

Rimase praticamente nullo l‟investimento su questa piccola impresa che continuò a essere guidata direttamente da Förster. Allo stesso modo, appare scarso l‟apprezzamento di Marcolini per quella che egli considerava “una grande fabbrica di pignatte (eine große Töpferei)”. Effettivamente lontano dalla raffinatezza cortigiana in cui il Conte italiano si muoveva, questo ramo produttivo era destinato a un ceto medio, alle “molte persone che non possono acquistare porcellana a motivo dell‟alto prezzo”, come il direttore stesso ammetteva. Gli interventi di Marcolini in questa attività si rivelano sporadici: questi si limitano a un sollecito rivolto al Principe nel maggio 1788 per ottenere il consenso per il ritorno alle condizioni produttive originarie, stornando le qualità formali di un grès ormai troppo prossimo ai modelli della porcellana, e all‟installazione nel 1795 accanto a Förster di Friedrich Wilhelm Douay (n. 1772), un apprendista istruito per due anni da Elsasser presso il laboratorio di Meißen nella sperimentazione della “Wedgwood-Masse”.163

All‟inizio del nuovo secolo la fabbrica di Hubertusburg si caratterizzata da una doppio filone produttivo, mantenendo pressoché inalterata la qualità degli articoli da arredo di ispirazione inglese e semplificando a livello estremo le stoviglie di uso comune, sconfinando nella banalità delle forme tondegginati decorate da fiori stilizzati degli esemplari conservati presso il Museo di Arti Popolari di Dresda (FIGG.160-161).

Seguì un percorso ben più travagliato il già accennato problema delle porcellane di Turingia. Le prime misure di sbarramento alle “cattive stoviglie” contraffatte sotto la protezione del Principe di Schwarzburg -Rudolstadt, che continuavano a essere vendute nelle fiere locali sotto il nome di “Porcellane di Sassonia”, vennero lanciate il 28 agosto

162 HStADD, Geheimes Kabinett, Loc. 2349, c. 137. Rapporto di Marcolini, 2 settembre 1778.

163 Rückert, Biographische…cit., p. 105. Alla morte di Förster (9 febbraio 1823), Douay ereditò il suo

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1775 da una perizia di Marcolini stesso: il Conte proponeva a Federico Augusto di praticare una tolleranza temporanea verso gli articoli di Volkstedt, che sarebbero stati smerciati come maiolica al mercato annuale di Neustadt, nell‟attesa di adottare misure più serie. Queste sarebbero state approvate pochi mesi dopo, il 3 ottobre, con il divieto di importazione e di vendita delle imitazioni nell‟ambito delle fiere di Naumburg e di Lipsia e nel commercio ordinario, a pena di sequestro, notificando il 4 maggio 1776 al Principe di Rudolstadt.164 Le repressioni non ebbero tuttavia l‟esito sperato, se ancora alla fiera pasquale del 30 aprile 1777 erano state requisite a Lipsia quattro casse di prodotti di Volkstedt e sette di Wallendorf, queste ultime comprate da un tal mercante ebreo Loebel Wolf e fatte passare a Lipsia per essere quindi trasportate in Polonia.165 La strategia proditoria delle manifatture della Turingia acquistava sempre più il carattere di un‟azione di disturbo, nella coscienza che “soprattutto in Polonia e in Russia nessun‟altra porcellana trova esito, se non quella contrassegnata dalle spade elettorali”. Un dato che viene ancora confermato in un rapporto presentato cinque anni dopo dalla Deputazione di Economia all‟Elettore, segnalando come destinazioni più fortunate per la porcellana locale la Polonia, la Russia e la Turchia: quest‟ultima, un Paese praticamente estraneo a una produzione di porcellana, tra i tardi Anni Venti e gli Anni Ottanta era stata la prima importatrice di fornelli di pipe (Tabakköpfe).166 Non comportavano minacce agli affari della Sassonia la Manifattura di San Pietroburgo, attiva fino agli anni Novanta pressoché esclusivamente per la Zarevna e per la sua Corte, e quella di Vienna, resa poco appetibile verso i Paesi slavi non tributari dell‟Impero a causa degli altissimi prezzi.167

La situazione veniva ancora peggiorata dal perdurare di comportamenti dissidenti all‟interno della Manifattura sassone, tesi a favorire il commercio non autorizzato: si situa in questo periodo l‟Hausmalereiaffär favorito dal colonnello russo Gillerski detto Rommer, che nel maggio

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HStADD, Geheimes Kabinett, 1344/05: cc. 494-495; Landes-Ökonomie-Manufaktur-Kommerz Deputation, 1238, c. 2. Lettera di Federico Augusto al Principe di Rudolstadt, 4 maggio 1776.

165 HStADD, Geheimes Kabinett, 1345/02, c. 113, Rapporto di Marcolini, 15 giugno 1778. Per rimarcare i

problemi emersi nella Michaelismesse del 1777, Marcolini portava come ulteriore esempio il caso del mercante ebreo Michael Joachim di Prody (Ucraina), anch‟egli coinvolto in tale mercato non autorizzato

dopo aver abbandonato i magazzini di Meißen, da cui si era servito fedelmente per molti anni. 166

Rückert, Biographische… cit., p. 63. Meißen utilizzava come punto di riferimento in Turchia la casa commerciale di Johann David Ahrens di Amburgo, installata a Costantinopoli dal 1777. Hans Halm,

Habsburgischer Osthandel im 18. Jahrhundert: Österreich und Neurussland: Donauhandel und Schiffahrt 1781-1787, Monaco di Baviera 1954, p. 41

167 HStADD, Landes-Ökonomie-Manufaktur-Kommerz Deputation, 1238, cc. 18-20. Rapporto della

Deputazione a Federico Augusto, 27 giugno 1782. Galina Agarkowa, Natalija Petrowna, 250 Jahre

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1779 favorì l‟uscita di ventuno sculture, tredici tabacchiere, diciassette Tabackköpfe e diciotto paia di manici di coltello.168

Il bando sulla confisca delle contraffazioni del 1775 venne ripetuto ancora il 7 aprile 1779, ma l‟imperterrita continuazione della concorrenza sleale richiese misure drastiche che furono meditate per un decennio e che passarono attraverso un rapporto della Deputazione economica a Federico Augusto che ventilava una chiusura totale del territorio nazionale a tali merci, sull‟esempio delle drastiche misure prussiane (27 giugno 1782).169

Come partito estremo, Federico Augusto decise di scrivere ai principi di Hildburghausen, Meiningen, Coburgo e Schwarzburg170 e di far diffondere un Avertissement generale tramite i giornali di Lipsia: ammettendo la debolezza delle precedenti misure, l‟articolo denunciava la slealtà della “truffa a tutti gli amatori e acquirenti della vera porcellana di Meißen, del cui nome altre imprese si servono” e consigliando alla clientela il rifornimento soltanto presso le rivendite ufficiali, pubblicava la lettera inviata da Federico Augusto ai quattro principi. La chiusura dell‟avviso metteva in guardia i destinatari: “dovesse risultare anche ciò infruttuoso o insufficiente, come vi è già un esempio da parte della fabbrica di Rudolstadt, si agirebbe allo stesso modo, forza contro forza, e in caso di ingresso di tali merci [in Sassonia, N.d.R.]”, queste sarebbero state confiscate e i commercianti arrestati.

L'8 gennaio 1788 Gotthelf Greiner stesso, pur difendendo la scelta della doppia I e doppia L di Limbach, accettava di venire incontro alle esigenze del Principe Elettore, annunciandogli di aver cambiato in un quadrifoglio lo stemma delle sue tre fabbriche di Limbach, di Breitenbach e di Ilmenau.171 Sempre allo scadere del 1787 Wallendorf aveva mutato il marchio in una “W”, talvolta estesa nella scritta “Wallendorf” e Volkstedt aggiunse un segmento trasversale ai forconi incrociati. Nonostante l‟accordo del 1787, gli

168 HStADD, Geheimes Kabinett, Loc. 1345/02, cc. 254-259. L‟affare portò all‟arresto di undici lavoranti tra

fattorini e pittori.

169 HStADD, Landes-Ökonomie-Manufaktur-Kommerz Deputation, 1238, cc. 6-7; pp. 18-20v. L‟arrivo

presso Steinauer di un paio di tazze in porcellana colorata di una fabbrica russa di cui non era noto il nome,