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Meißen attraversò gli Anni Novanta in condizioni instabili, iniziate con una crisi nelle vendite che portò all‟abbattimento dei prezzi per la merce corrente e a una sensibile diminuzione nella produzione dei generi più ricercati; le condizioni rimasero aggravate alla metà del decennio a causa della ricerca di nuovi assetti, dovuti alla morte di Pörner (1795) e dall‟abbandono di Schenau, andato nel 1796 a dirigere a tempo pieno l‟Accademia di Belle Arti. La situazione non venne risollevata nemmeno con la scelta del successore del commissario di Freiberg in Christian Wilhelm Steinauer, controllore finanziario della fabbrica dal 1764 e sovrintendente in materia economica dal 1780 che nel trentennio di servizio aveva dimostrato facoltà nel campo dell‟ispezione qualitativa,

232 HStADD, Geheimes Kabinett, Loc. 1346/5, cc. 64-67. Lettera di Rivière all‟Etranger-Département, senza

data [1790-1791]. Nel settembre 1781 il pittore Johann Gotthelf Thamm scoprì un brillante rosa porpora, assai usato nell‟ultimo ventennio del Settecento.

233 Joachim Kunze, Die Porzellanmanufaktur Meißen am Ende ihrer Marcoliniperiode in den Jahren 1800

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logistica e uno squisito gusto artistico, figurando come committente del disegno di un fregio speditogli nel 1788 dall‟insegnante di Ornato all‟Accademia di Brera Giocondo Albertolli (Bedano 1742 Ŕ Milano 1839) e destinato a essere tradotto in bassorilievo ceramico.234 Nei primi mesi della sua attività come direttore artistico, Steinauer appare già attivo nella committenza, ordinando nel febbraio del 1796 la realizzazione del gruppo “il mercato d‟Amore”, portato a termine da Jüchtzer insieme al suo allievo Johann Daniel Schöne (Miltitz 1767 Ŕ Breslavia 1836) su disegni autorizzati da Marcolini.235 Proprio tali posizioni rendono l‟idea del prestigio acquisito da questo personaggio, in misura inversa all‟autorità di un Marcolini che pare concludere il Diciottesimo Secolo e il proprio sesto decennio di vita in una fase di regressione.

Ereditato il posto di Primo Scudiero dopo la morte del predecessore Stefan Swinarsky (1799), il conte italiano fu costretto a rinunciare per incompatibilità alla carica di Gran Ciambellano; in questo frangente, gravato da un lustro dalla penuria di denaro e da uno stallo delle commissioni e delle vendite,236 egli pregò Federico Augusto di essere dispensato altrettanto della direzione della fabbrica di Meißen, che alla pari della gestione dell‟Accademia di Belle Arti non era strettamente vincolata alla funzione di corte mantenuta per ventun anni.237

In seguito al rifiuto della propria istanza da parte dell‟Elettore, come già osservato da Otto Walcha, Marcolini avrebbe opposto deboli tentativi per frenare la caduta di Meißen, giocati su un piano meramente amministrativo. Il protrarsi dell‟utilizzo di terre sporche

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Rückert, Biographische… cit., p. 46. Il bassorilievo per l‟ “ill.mo Sig. Cristiano Guglielmo Steinauer Direttore Primario della Fabbrica Elettorale delle Porcellane di Misnia in Sassonia” è rappresentato nella tavola XXIII degli Ornamenti diversi inventati disegnati ed eseguiti da Giocondo Albertolli Professore

d‟Ornati nella Reale Accademia di Belle Arti in Milano (Milano 1796).

235 Von Spee, Klassizistische…cit., p. 384. (“1. Grouppe als Modell in Thon zu poussiren angefangen,

vorstellend ein Gegenstück zur Grouppe, das Opffer der Venus, im Auftrag des Herrn Commissar Steinauer nach einer von Ihro des Herrn Grafen v. Marcolini Excellenz authorisirten Zeichnung.” “1. Gruppo iniziato a plasmare come modello in creta, rappresentante un pendant al gruppo “il Sacrificio a Venere” su committenza del Signor Commissario Steinauer da un disegno autorizzato da S.Eccellenza il Signor Conte Marcolini” StPMM, WA, I Ab 75, fol. 196a). Come un‟autorizzazione, anziché come una diretta commissione, è da intendere anche la firma a lato della serie degli Opferkinder, putti in abito all‟antica che portano offerte sacrificali, disegnati da Schenau nell‟estate del 1786 (FIG.122). Schöne, entrato sedicenne alla Scuola del Disegno, fu assunto dopo sei anni di studio come modellatore. Realizzò pezzi in autonomia già dal primo anno di lavoro sotto la guida personale di Jüchtzer.

236 HStADD, Geheimes Kabinett, Loc. 1346/23, cc. 139-140. Rapporto di Marcolini, 22 novembre 1794,

trascritto in Von Spee, Klassizistische… cit., pp. 200-201.

237 Il conte polacco Stefan Swinarskj (Smirsko 1741 Ŕ Dresda 1794) cattolico e cavaliere di Malta, seguì una

carriera parallela a quella di Marcolini, entrando a corte come Silberpage di Federico Cristiano (1761) e alla morte di questi venne nominato insieme al conte fanese Paggio di Camera di Federico Augusto. Favorito di Maria Antonia, dal 1772 divenne Gentiluomo di Camera (Kammerjunker) e venne quindi dislocato alla sezione di Scuderia in qualità di scudiero (Reisestallmeister), raggiungendone il vertice nel 1785 con la terza carica di corte, quella di Primo Scudiero (Oberstallmeister). O‟Byrn, Camillo… cit. p. 26.

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rendeva la pasta giallognola o grigiastra e la fossilizzazione in campo tecnologico rivelò l‟inadeguatezza di Meißen soprattutto nei confronti di Berlino, che negli Anni Novanta aveva iniziato a sfruttare la forza del vapore (1793) e brevettato un nuovo forno a livelli (1797), con uno slancio che la fabbrica sassone avrebbe ritrovato soltanto dopo la morte di Marcolini.

Lo sforzo usato nell‟abbattimento dei costi di produzione, individuati soprattutto nella corresponsione degli stipendi ai lavoratori, all‟inizio dell‟Ottocento aveva bloccato le nuove assunzioni, riducendo il personale a circa quattrocento unità, un numero talmente esiguo da non permettere alla manifattura di evadere adeguatamente le commissioni. Parallelamente alle spese, anche gli introiti avevano subito un abbattimento a causa della crisi economica generalizzata all‟intero continente: Meißen aveva iniziato a perdere i suoi massimi acquirenti in seguito al crollo politico della Polonia, le cui due spartizioni territoriali tra Austria, Russia e Prussia (1793 e 1795) avevano infranto le speranze di Federico Augusto di potersi reimpossessare del trono che fu del nonno e del bisnonno, accarezzate alla caduta di re Stanislao.

Il rapporto del dicembre 1800 redatto da Marcolini per la Deputazione nazionale di Commercio rivelava per le scarse porcellane di nuova produzione uno smercio limitato all‟interno al Paese.238

Una crescita inattesa era stata al contrario conseguita da Sèvres, che dopo il catastrofico periodo Direttorio, nel quale si raggiunse il punto qualitativamente e finanziariamente più basso della produzione, si era risollevata dal maggio 1800 sotto la direzione del chimico installato da Luciano Bonaparte, Alexandre Brogniart, giungendo in breve tempo a invadere il giro di affari di Meißen nella stessa Sassonia e nelle sue precedenti cerchie di smercio: lo scarso successo ottenuto dalle ceramiche francesi alla Fiera autunnale di Lipsia del 1804, dove non venne venduta in loco che la cinquantesima parte della quantità importatavi, venne infatti ammortizzato dalla continuazione del loro percorso verso Est e dalla vendita finale in Polonia, in Russia e in Turchia. La fabbrica che sotto l‟Impero sarebbe ritornata al suo livello iniziale di rappresentatività e che avrebbe riservato a Dresda uno dei set più strepitosi, conferito dallo stesso Bonaparte durante la visita di

238 HStADD, Landes-Ökonomie-Manufactur-Kommerz Deputation, 1238, c. 174. Rapporto di Marcolini alla

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Federico Augusto a Parigi (4 novembre 1809),239 riscuoteva invece uno scarso appeal per gli interessi e per le tasche della popolazione sassone, che rivolgeva i propri acquisti per massima parte a porcellane di uso comune e afferenti alle tipologie più correnti. Un campo che la fabbrica locale si trovava ancora a spartire con le concorrenti della Turingia, dominate nel primo scorcio dell‟Ottocento dalla sempreverde Volkstedt e da Gera, nata nel 1779 dalla libera iniziativa dell‟investitore Johann Gottlob Ehwald e del tornitore Johann Gottlieb Gottbrecht anziché dal mecenatismo di un principe.

Le ultime relazioni di Marcolini al Principe e al Gabinetto Segreto redatte nel primo decennio dell‟Ottocento puntavano a contenere la rovina della fabbrica reiterando le metodologie organizzative frequentate per l‟ultimo quarto del secolo precedente. Il suggerimento inoltrato nel 1804 e nel 1811 riguardo a nuovi rialzi delle tasse sui beni esteri venne rifiutato dalla Deputazione Economica, che preferì allargare il mercato di tale settore e moltiplicare gli introiti derivati da una tassazione alleggerita inducendo Federico Augusto a eliminare i divieti d‟importazione sui grès britannici e sulle porcellane estere. Anche la richiesta della corresponsione di sovvenzioni statali, che a partire dagli Anni Novanta si erano gradualmente ristrette, e che più volte Marcolini propose al Sovrano nel valore di 5000 talleri da elargirsi tre volte l‟anno, faceva da contraltare negativo l‟impossibilità di contenere le spese, risultando ormai impossibili ulteriori risparmi nel materiale, nel combustibile e nei tagli degli stipendi, ormai ridotti all‟osso. Nel 1806 la perdita dei commerci verso Oriente, causati dallo scoppio della guerra Russo- Turca, l‟incertezza dei trasporti sul territorio tedesco, dovuta all‟avanzata napoleonica nell‟Europa Centrale con le Battaglie di Ulma, Austerlitz e Jena e i blocchi commerciali imposti tra la Francia e il Regno Unito tra il novembre 1806 e il gennaio 1807, che originarono un impoverimento esteso in tutta Europa, fecero precipitare gli affari di Meißen di metà della loro entità. Alla fine del primo anno delle Guerre Napoleoniche la fabbrica non registrava alcuna nuova ordinazione.

In questa situazione disastrosa la manifattura giunse al centenario di attività, celebrato con una festa di giubileo tenuta il 6 giugno 1810 nella valle ai piedi dell‟Albrechtsburg, aperta

239 I doni comprendevano un busto di Napoleone su piedestallo con una corona d‟alloro in bronzo dorato

(perduto), un servizio da tè “Cabaret littérateurs français” comprendente dodici tazze con piattino, coppa, lattiera, teiera e zuccheriera, ventidue piatti con bordo dorato e decorato a palmette all‟etrusca (“Marly

d‟or”), due vasi a fondo verde con scene di battaglie napoleoniche, due vasi a fondo tartaruga con episodi

dell‟Odissea a monocromo tratti dai disegni di John Flaxmann, due vasi ad anfora slanciata con largo collo (tipologia Cordelier) di colore blu Sèvres con bassorilievi in oro e dodici figure in biscuit della serie “Les Hommes illustres de la France”. Die Napoleonische Schenkung 1809. Französisches Porzellan in Dresden, catalogo della mostra a cura di Anette Loesch (Dresda, Porzellansammlung), Dresda 1992.

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alla popolazione alla presenza del direttore e di Federico Augusto, che aderendo quattro anni prima alla Confederazione del Reno era stato elevato dall‟Imperatore al titolo di re di Sassonia e di governatore del Ducato di Varsavia, riacquistando in unione personale il controllo su parte dei domìni aviti: la festa fu l‟ultimo episodio di committenza rappresentativa della Marcolini-Zeit, in cui vennero portati in trionfo i busti in porcellana di Augusto il Forte e di Böttger a ricordo del passato glorioso, e quelli di Federico Augusto e di Marcolini nell‟illusione di un presente roseo (FIG.106). 240

Terminata questa breve parentesi lieta, per assicurare un minimo di guadagno all‟impresa in cui l‟attività era ridotta, Marcolini si trovò a proporre nel settembre 1811241

misure estreme quali il crollo dei prezzi della merce che giaceva invenduta nei magazzini, costituita per la maggior parte da porcellane blu e colorate fuori moda da più di un ventennio. Un provvedimento che trasformò la rivendita dell‟Albrechtsburg ne “la più spettacolare esposizione di tutto ciò che non piace più e che non può più piacere, e non soltanto in poche unità, ma in gran massa, a centinaia e a migliaia” che apparve a Goethe nella sua visita a Meißen del 20 aprile 1813.242 Oltre al rafforzamento delle vendite delle porcellane bianche e delle aste, Marcolini proponeva ancora una volta il blocco alle porcellane estere, questa volta riguardante non soltanto i già noti articoli di Turingia, ma estesi alle produzioni di Ansbach, Arnstadt e Rosenau, che fino allora non avevano interferito con gli affari di Meißen; lo scadimento delle arti sassoni aveva spinto il Conte ad estendere la proposta di bando addirittura alle maioliche di St. Georgen, il distretto industriale di Bayreuth, e al grès di Creußen, celebre dal Seicento per le caraffe e i boccali da birra di stampo popolare.

Si trattava ormai degli ultimi giorni di libertà per Meißen. Sulla Sassonia si concentrarono le operazioni militari delle ultime campagne napoleoniche, tra le battaglie di Lützen, Bautzen e Dresda. A seguito della sconfitta napoleonica nella battaglia di Lipsia (16-19 ottobre 1813), il Castello di Meißen venne trasformato in un riabilitatorio per invalidi di

240 Per l‟occasione venne pubblicato il libretto di M.C.B. Kenzelmann Historische Nachrichten über die

Königliche Manufactur zu Meißen (Lipsia, Jackowitz, 1810) incentrato sugli eventi che avevano portato alla

nascita della Manifattura, dedicato al direttore Camillo Marcolini.

241 HStADD, Geheimes Kabinett, Loc. 2439/39, pagine non numerate. Rapporto di Marcolini, 11 settembre

1811, trascritto in Von Spee, Klassizistische…cit., pp. 202-206. Federico Augusto, proseguendo sulla linea politica tracciata dalla Deputazione, avrebbe negato il blocco. (HstADD, Loc. 2439/39, pagine non numerate. Istruzione di Federico Augusto a Marcolini, 14 novembre 1811.

242

Johann Wolfgang von Goethe, Briefe 1813 - 1815, ed. Altenmünster 2012, p. 539 (riportato anche in Walcha, Meißner…cit., p. 180: “Es ist die tollste Ausstellung von allem was nicht mehr gefaellt und nicht mehr gefallen kann, und das nicht etwa eins, sondern in ganzen Massen zu Hunderten ja zu Tausenden”).

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guerra e subì un vero e proprio saccheggio di materie prime e di prodotti per il valore di 824 talleri. La più immediata conseguenza della Battaglia delle Nazioni fu la débacle degli alleati di Bonaparte, primo tra tutti Federico Augusto, che arresosi ai Prussiani venne condotto prigioniero a Berlino il 23 ottobre e trattenuto al castello di Friedrichsfelde fino alla fine del febbraio 1815. Alla sua partenza, la Sassonia entrava in una fase di protettorato prussiano affidato il 21 ottobre al governo del generale russo Nikolaj Repnin- Volkonsky, nipote del diplomatico destinatario del dono di Teschen. Poco dopo il sovrano, il 19 novembre partiva anche il settantaquattrenne e ammalato Marcolini per il suo esilio in Praga, città che gli venne destinata dall‟imperatore Francesco II e in cui egli morì il seguente 10 agosto.

Il periodo del viceregno imposto dalla Prussia iniziò con auspici di innovazione, mettendo alla guida della fabbrica ormai prostrata il consigliere di miniera Von Oppel, dal 1807 proprietario della fabbrica di terraglia di Döhlen presso Dresda, un‟impresa che si era specializzata, oltre che nella produzione ordinaria di stoviglie e di stufe, di un grès bruno paragonabile a quello realizzato cent‟anni prima presso l‟Albrechtsburg (Böttgersteinzug) e di imitazioni di grès inglese (“Wedgwoods Compositionen”), e che alla promozione del suo proprietario venne inglobata sotto l‟egida di Meißen. Al suo fianco venne associato Heinrich Gottlob Kühn (Dresda 1788 Ŕ Meißen 1870), forte di una duplice laurea in ingegneria estrattiva all‟Accademia di Freiberg e in chimica presso l‟Università recentemente fondata a Berlino da Wilhelm von Humboldt; nei primi anni collaborava alle ricerche dei due, pur rimanendo indipendente dall‟impresa, il chimico dell‟Accademia Mineraria Wilhelm August Lampadius (Hehlen 1772 Ŕ Freiberg 1842), pioniere dell‟illuminazione a gas. Si era formato un team tecnologicamente all‟avanguardia che diede nell‟immediato il suo primo risultato con una miglioria alla materia prima delle gazzette, fragili al punto di causare rotture durente l‟infornata e frequenti macchie fumose alle stoviglie. Poco dopo il ritorno del sovrano a Dresda accordato dal Congresso di Vienna (29 giugno 1815), il nuovo direttorio ottenne il consenso alla sostituzione dei forni antiquati con un forno a livelli di modello berlinese, che risolse l‟annosa difficoltà nel reperimento di combustibili economici e permise la cottura di una maggior quantità di prodotti a differenti stadi di finitura con l‟esecuzione contestuale dei tre fuochi suddivisi sui livelli sovrapposti.243 La fabbrica era nuovamente pronta a immettere sul mercato

243 Joachim Kunze, Die technischen Neuerungen bei der Porzellanmanufaktur Meißen ab 1814 bis 1860, in

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prodotti di pregio e ritornare all‟antica fama anche nel panorama diplomatico, con il servizio donato alla fine del Congresso di Vienna al duca di Wellington il servizio di centocinque piatti, otto compotes, due vasi e otto salsiere raffiguranti allegorie mitologiche e, assecondando la fortuna del genere, vedute della Sassonia, realizzato tra il giugno 1818 e l‟estate 1819.244

Una ben riposta fiducia nei confronti dei due ingegneri animava Federico Augusto e la commissione guidata dal consigliere di finanze von Nostitz e dal commissario minerario Freiesleben, che a partire dal 18 luglio venne incaricata dal Sovrano di un‟ispezione parallela tra le due fabbriche di Meißen e di Hubertusburg, al punto di pervenire alla decisione di affidare le due imprese statali alla cura di Oppel (1 aprile 1816). Allacciato il proprio destino a quello della manifattura di porcellana che stava riprendendo una prestigiosa esistenza, la fabbrica di grès era pronta a entrare nel suo periodo di fioritura massima durato fino agli Anni Trenta.245

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Il servizio, creato dal modellatore Schöne e dipinto dal nuovo responsabile dei pittori, Georg Friedrich Kersting, si trova a Apsley House dal 1820. Walcha, Meißner…cit., p. 184.

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FIG. 41: HStADD, Geh. Kabinett, Loc. 1344/5. Pianta allegata al progetto del magazzino in Palazzo Brühl. 1774/1775.

FIG.42: Marchio di Meißen 1763 Ŕ 1774 FIG. 43: Marchio di Meißen 1774 Ŕ 1814 (direzione di Karl von Nimptsch) (Marcolini- Zeit)

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FIG. 44: J.E- Zeissig, La buona madre, 1774. FIG.45: M.V. Acier, La buona madre, 1774. Meißen, Archivio StPMM. Dresda, Porzellansammlung (esemplare ottocentesco)

FIG.46: M.V. Acier, Le dolcezze dell‟infanzia, FIG.47: J.C. Schönheit, Il buon padre, 1785. 1774/1775. Dresda, Porzellansammlung (ottocentesco). Dresda, Porzellansammlung (es. ottocentesco)

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FIG. 48: Jacques Aliamet, da J.B. Greuze, FIG.49: M.V. Acier, da J.E. Zeissig (?) La filosofia addormentata, 1766. Louise svenuta, 1774 (esemplare tardo ottocentesco) Chicago, Art Institute. Dresda, Porzellansammlung.

FIG.50: M.V. Acier, Le delizie del matrimonio, FIG.51: M.V. Acier, La Scuola d‟Amore, 1777 1775. Meißen, Museo della Manifattura. Dresda, Porzellansammlung.

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FIG.52: Michel Victor Acier, Johann Christian Neuber, Centrotavola per Federico Augusto III: Federico

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FIGG.53-54: Michel Victor Acier, Johann Christian Neuber, Centrotavola per Federico Augusto III:

L‟Industria e le Manifatture sassoni; Mercurio con il Commercio, l‟Agricoltura e l‟Estrazione mineraria.

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FIGG. 56-66: Piatti della Marcolini-Zeit nel Catalogo III H 115.

Motivo “a catena” Motivo a Bordo forato; Motivo “Schenau”

Motivo “Schubert” Motivo con bordo figurato a rilievo Motivo a rosette

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Motivo “Schenau-Principe Elettore” Motivo a traforo minuto

FIGG. 67-68: Manifattura di Meißen, su disegno di J.E. Zeissig, Servizio “con il bordo blu”, 1777. Terrina e piatto, Dresda, Porzellansammlung; tegame, Meißen, Museo della Manifattura.

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FIG. 69: Manifattura di Meißen, La famiglia elettorale, 1795 ca.

Londra, Christie‟s, asta 7483 European Ceramics and Glass, 10 luglio 2007

FIG. 70: Manifattura di Meißen, Camillo Marcolini e Maria Anna O‟Kelly,

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FIG. 71: Servizio da tè con Vedute di Dresda (1776) Mosca, Museo Nazionale della Ceramica

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FIG. 73: Daniel Chodowiecki, Federico II re di Prussia, 1778. Collezione privata.

FIG.74: E. Bardou, Statua equestre di Federico II FIG.75: M.V. Acier, J.C. Schönheit, 1778. Amsterdam, Rijksmuseum Statua di Federico II mod.1778.

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FIGG. 76-77: Michel-Victor Acier, Centrotavola del principe Nikolaj Vassilevic Repnin, 1779/1780. Gruppi della Storia e del Commercio. Dresda, Porzellansammlung.

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FIGG.80-81: J.E. Zeissig, Disegni per il centrotavola Repnin, 1778. Meißen, Archivio StPMM, VA 3247; 1258.

FIG.82: J.C. Neuber, Progetto di piedestallo per il Centrotavola Repnin. Meißen, Archivio StPMM, VA4631.

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FIG. 84: J.C. Neuber, Progetto per il piedestallo della Storia. Meißen, Archivio StPMM, VA4632.

FIG. 85: Johann Christian Neuber, Piedestallo per il gruppo della Storia. Collezione privata.

FIG. 86: J. C. Neuber, Progetto di piedestallo per il Centrotavola Repnin. Meißen, Archivio StPMM, VA4633.

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FIG.87: J.C. Neuber, Progetto di piedestallo per il Centrotavola Repnin. Meißen, Archivio StPMM,

VA4399.

FIG.88: J.E. Zeissig, Il Genio della Russia FIG. 89: J.E. Zeissig, Disegno di medaglione Meißen, Archivio StPMM, VA 3249. con Pietro il Grande, Anni Ottanta del Settecento. Meißen, Archivio StPMM, VA 3366.

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FIG.90: C.G. Jüchtzer, J.C. Schönheit, FIG. 91: C.G. Jüchtzer, J.C. Neuber,

La Russia e la Zarina conquistatrici della Crimea, Il Sacrificio di Venere e Amore, 1782 circa.

1785. Dresda, Porzellansammlung. Dresda, Porzellansammlung.

FIG.92: Fabbrica di Vincennes, Bouquet di fiori FIG.93: Real Fabbrica Ferdinandea (da F.Tagliolini) 1749. Dresda, Porzellansammlung. La famiglia di Ferdinando IV omaggia Carlo III 1784. Madrid, Museo Archeologico Nazionale.

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FIG.94: J.C. Neuber, J.E. Zeissig, Tavolo di Bréteuil, 1779. Parigi, Musée du Louvre

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FIG. 96: J.C. Neuber, J.E. Zeissig, Tavolo di Bréteuil, 1779. Parigi, Musée du Louvre