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A partire dal 1777 l‟incidenza di Marcolini sulle dinamiche produttive di Meißen pare restringere la propria entità. Tracciati nel primo biennio gli indirizzi generali che avrebbero guidato l‟impresa per i successivi quarant‟anni, il Conte avrebbe demandato la direzione effettiva della produzione a Pörner, ritagliando per sé il ruolo di cerniera tra la fabbrica e le istituzioni politiche che prima di lui avevano occupato Brühl e Nimpsch. Tale posizione può essere meglio compresa prendendo in esame la sequela di atti che si ripete ciclicamente per ogni procedimento amministrativo, conservati nei faldoni della sezione Porzellanmanufaktur dell‟Archivio di Stato di Dresda: sulla base di un rapporto di Marcolini, che rileva le necessità della fabbrica, nella maggior parte dei casi con lo scopo di creare nuovi posti o di rivedere i piani economici, viene redatto un‟istanza a firma del consigliere Lindermann, divenuto personalità preminente all‟interno del Consiglio di Camera e della Deputazione Economica, che viene quindi inoltrata al Collegio Segreto di Finanza (Geheime Finanz-Collegium) e, ottenutone il parere vincolante, Federico Augusto avrebbe emanato il suo decreto finale, controfirmato da Lindermann e dal ministro di Gabinetto Johann Adolph von Loss.

Un differente carattere acquistano invece i rapporti annuali, che vengono firmati da Marcolini e consegnati al Gabinetto Segreto soltanto a partire dal 1787 (ben dodici anni dopo la risoluzione iniziale del Conte, che ne aveva garantito una sistematica redazione annuale di decorso immediato!) e restano articolati in diciassette sezioni riassute in tabelle,

172

Walcha, Meißner… pp. 167-181; Idem, Die Marcolini-Zeit der Meissner Manufaktur, in “Keramos”, 40 (1968), pp. 13-38; Peter-Christian Wegner, Literatur auf Porzellan: Ovids "Metamorphosen" auf Meißner

Porzellan der Marcolini-Zeit, in “Keramos”, 207 (2010), 61-68. Idem, Die Große Belagerung Gibraltars 1779-1783 auf Meißner Porzellan der Marcolini-Zeit, in “Keramos”, 214 (2011), pp. 17-26; Idem, Jean- Jacques Rousseau (28. Juni 1712–2. Juli 1778) auf Meißner Gefäßporzellan der Marcolini-Zeit, in

“Keramos”, 217 (2012), pp. 17-24; Liebe, Moral und Sentiment – Das Meißner Porzellan mit dem Stern, catalogo della mostra a cura di Anette Loesch (Dresda, Porzellansammlung 2005), Dresda 2005.

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riguardanti: le modalità di vendita (al dettaglio, in saldo, Fiera di Lipsia, aste); l‟entità degli stipendi dei lavoratori; il debito per la porcellana venduta; il contenuto dei depositi (suddiviso tra porcellana colorata e Blaumalerei, dorata, smaltata e altre tecniche di pittura); il numero delle cotture eseguite; il conteggio del personale; gli apprendisti e il loro trattamento economico; il numero delle vendite; le entrate e le uscite; i debiti; investitori e acquirenti; il conteggio delle provviste nei magazzini; le cotture divise per mese; i pezzi prodotti suddivisi per tipologia; la variazione annua del numero dei lavoranti (morti-dimessi-pensionati-assunti-cambio di trattamento economico); il dispendio per la legna; le spese per il Feierabendarbeit.

La successione di guadagni e di perdite, già analizzata da Alessandro Monti, mostra un andamento parecchio altalenante, che alterna ad altissimi guadagni (+22539 talleri nel 1777; +24521th. nel1791) perdite sostanziose (-25395th. nel 1786; -29242th. nel 1799), rese più frequenti a partire dalle guerre del primo Ottocento (-81087th. nel 1807; - 109304th. nel 1810).

Accantonando per il momento le considerazioni collaterali e restringendo il focus su un discorso prettamente stilistico, risulta fondamentale per rilevare le tendenze produttive dell‟Epoca Marcolini un esame della sezione più estesa dei rapporti annuali, le tabelle del conteggio tipologico dei prodotti, che elencano le singole specie di articoli raggruppate nelle tre macrocategorie degli oggetti da tavola, della scultura e delle arti applicate, ulteriormente ripartiti per risultato qualitativo.173

173 HStADD, Geheimes Kabinett, Loc. 1345/04, cc. 50-52v; cc. 192-194v; cc. 261-263; Loc. 1345/06, cc.

115-117v; cc. 157-159; cc. 187-189; cc. 218 Ŕ 220v; cc. 246-248; cc. 280-282; cc. 311-313; cc. 1345/07, cc. 125-127; cc. 234-236; Loc. 1346/04, cc. 85-86v; Loc. 1346/05, cc. 143-145; cc. 234-236; Loc. 1346/6, cc. 75-77; Loc. 1346/07, cc. 208-209v; Loc. 1346/08, cc. 81-83v; cc. 206-208; Loc. 1346/09, cc. 120-121v; Loc. 1346/10, cc. 52-55; cc. 120-121v.

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Anno STOVIGLIE

Gut - Mittelgut - Brac

SCULTURA Gut Ŕ Mittelgut - Brac ALTRO Gut Ŕ Mittelgut Ŕ Brac 1777 31954 / 30515 / 6459 6469 / 600 / 78 2699 / 1107 / 216 1778 31093 / 33199 / 7509 6556 / 634 / 112 3089 / 1863 / 453 1779 35047 / 30565 / 5122 3030 / 316 / 36 3872 / 2115 / 391 1780 35729 / 23510 / 3606 3601 / 324 / 43 7331 / 2735 / 527 1781 25352 / 21822 / 3564 2726 / 398 / 59 5073 / 2251 / 339 1782 23267 / 20272 / 3313 2522 / 488 / 51 3510 / 2291 / 200 1783 22622 / 17836 / 3767 3020 / 501 / 55 9351 / 3726 / 382 1784 22141 / 16910 / 2971 3505 / 616 / 59 8574 / 3210 / 423 1785 21796 / 18249 / 3155 3527 / 426 / 45 5538 / 3055 / 235 1786 19884 / 15887 / 2859 2224 / 230 / 19 6500 / 2543 / 124 1787 18642 / 18783 / 3231 3871 / 281 / 27 8362 / 3089 / 246 1788 15203 / 16504 / 2113 2765 / 236 / 16 8928 / 1757 / 267 1789 15946 / 19400 / 2992 3049 / 269 / 53 13301 / 2211 / 737 1790 18125 / 18963 / 2346 2674 / 205 / 30 11508 / 1749 / 573 1791 14046 / 17124 / 2075 3497 / 181 / 29 15644 / 2522 / 840 1792 16979 / 19858 / 2656 3014 / 401 / 42 10157 / 2431 / 850 1793 18045 / 20382 / 2241 3295 / 418 / 49 12047 / 3081 / 1051 1794 19694 / 23603 / 2422 1897 / 258 / 33 10357 / 1842 / 506 1795 14648 / 19457 / 1852 735 / 282 / 14 11946 / 1965 / 581 1796 14196 / 18570 / 1670 752 / 224 / 36 16144 / 2260 / 570 1797 15566 / 18388 / 1514 4218 / 167 / 27 14645 / 2103 / 618. 1798 11539 / 17770 / 2001 6719 / 233 / 41 13949 / 2481 / 659 1799 11973 / 19701 / 2372 11491 / 280 / 38 20553 / 4839 / 1413

All‟inizio dell‟Era Marcolini, la stragrande maggioranza dei prodotti, ben l‟86%, era indirizzata all‟alimentazione, composta di stoviglie, saliere, alzate, manici di posate e servizi per bevande calde: questa categoria era destinata ad assottigliarsi progressivamente fino alla fine del secolo, quando tali servizi venivano a coprire circa il 47% di una produzione che nel suo complesso si era ridotta di un decimo nell‟arco di un ventennio. Per le stoviglie, la Marcolini-Zeit non si rivela un‟epoca di elevata innovazione: uno specchio della situazione può essere restituito nel Catalogo III H 115, un elenco figurato di novantatre modelli di piatti costituenti il ventaglio di scelta offerto dalla fabbrica, compilato nel 1790 e oggi conservato presso l‟Archivio della Manifattura.174

All‟interno di questo campionario di articoli brevettati a partire dagli Anni Quaranta, per i primi venticinque anni della direzione Marcolini risultano introdotti soltanto undici nuovi pattern, disponibili a essere realizzati a rilievo o a traforo secondo le esigenze dell‟utenza

174

Röntgen, The Book…cit., pp. 167-180. Il catalogo venne pubblicato all‟inizio del periodo di declino commerciale della fabbrica come metodo per incentivare le vendite, unito a un abbattimento dei prezzi che si sarebbe mantenuto costante per più di un ventennio.

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(FIGG.56-66). Rispetto ai decenni precedenti, le sinuose modanature radiali e i bordi frastagliati che avevano caratterizzato l‟epoca Brühl spariscono per dar luogo a formati poco mossi, movimentati da cesellature a trina soltanto nei tre modelli “a bordo forato”, “a rosette” e “a traforo minuto”. Minute incisioni parallele contraddistinguono invece i bordi nel “Motivo Mantteufel”, allungandosi attraverso il bordo nei due motivi “Schenau” e “Schenau-Principe Elettore”, sviluppando verso una misurata estetica neoclassica il semplice motivo sperimentato negli ultimi anni di Nimpsch per il servizio del Principe di Curlandia. Un motivo a nastro ritorto a coronamento del fondo è un ulteriore innovazione che contraddistingue lo“Schenau Ŕ Principe Elettore”, il modello che prende il nome dal servizio da dessert “con il Nastro Blu” (“mit dem Blauen Band”), l‟unico servizio di corte creato durante la direzione di Marcolini e destinato a Federico Augusto (1777) (FIGG. 67- 68); un nastro interno ritorna simile nel “Motivo à la grecque”, la creazione più originale dell‟epoca, decorata da un meandro che corre lungo il bordo, parallelo a una ghirlanda che circonda il fondo.

Rimane standardizzata la linea dei recipienti da bevanda e da zuppa, le cui forme morbide si acutizzano ai margini negli spigoli bianchi e dorati delle anse “alla greca” (FIG.72). Nella decorazione pittorica subiscono una sensibile diminuzione l‟iconografia stilizzata alla cinese che aveva caratterizzato così fortemente il primo cinquantennio di vita della fabbrica e le pitture a monocromo porpora tipiche degli Anni Cinquanta e della ripresa postbellica, un carattere che aveva ormai intrapreso una seconda vita in seguito all‟adozione da parte della Königliche Manufactur di Berlino, lasciando spazio a motivi delicati quali gli scherzi di putti e i Deutsche Blumen. L‟ultimo quarto del Settecento vide il prosieguo di quel processo di semplificazione formale che aveva contraddisitinto i servizi del dopoguerra e che aveva coinvolto anche le produzioni destinate alla corte, con un “Servizio a fiori colorati” (Bunte Blumen) che a partire dal 1771 andava a sostituire sulle tavole festive dei principi del sangue il “Servizio Verde” di Epoca Brühl,175 e con il già ricordato completo mit dem Blauen Band, i cui elementi sono decorati sul fondo con frutti naturali. Maggiore scelta di motivi viene riservata invece alle tazze e ai piattini da bevanda. Nell‟ultimo scorcio del Settecento, sui fondi bianchi o bleu du Roi, il blu

175 Fino agli Anni Settanta le tavole delle festività presso la corte sassone venivano allestiti con tre servizi di

Meißen con decori À la Chine editi entro l‟inizio degli Anni Trenta: alla tavola dei principi del sangue era riservato il Grünes Service con fagiani e draghi verdi, al tavolo dei dignitari di prima classe quello “dei Leoni” (Service der reichen alten Löwen) e ai cortigiani di secondo grado quello “dei Draghi Rossi” (Service

der Hofdrachen). HStADD, Oberhofmarschallamt, N I, Nr 37-40. Compleanni, onomastici, esequie e

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oltremare intenso e brillante che da Sèvres si era espanso a colorare le campiture più ampie delle porcellane dell‟intera Europa (FIGG.114-115), i fondi dei piattini e dei vassoi, i coperchi e le parti bombate delle tazze e delle caffettiere si andavano riempendo di medaglioni figurativi incorniciati da ghirlande dorate, realizzati dai pittori di prim‟ordine tra cui si distinse il produttivo Johann Georg Loehnig.176 Racchiusi in essi, oltre ai fiori, ai monogrammi dorati e formati da sottili festoni floreali (FIG.116) e a scene mitologiche dalle asciutte forme classiche e di tenore sentimentale, che avrebbero conosciuto un maggior successo negli anni a cavallo dell‟Ottocento, compaiono in questo periodo i busti all‟antica a monocromo e i ritratti a silhouette (FIG.69), un motivo quest‟ultimo già utilizzato dalla Francia degli Anni Settanta, quindi passato ad oriente tra il 1775 e il 1780 attraverso la Turingia. Come esempio di questa decorazione è opportuno segnalare la coppia di tazzine da caffè del Hallwylskamuseet di Stoccolma con i profili di Camillo Marcolini e di Maria Anna O‟Kelly, divenuta moglie del Conte nel 1778 (FIG.70).177

Meno frequentate erano le rappresentazioni paesaggistiche (FIG.71), che avrebbero conosciuto una sistematica ripetizione soprattutto nella fabbrica di San Pietroburgo degli Anni Novanta, per fiorire e trovare il loro apogeo insieme ai ritratti storici, letterari e di personaggi viventi nelle manifatture dell‟intero Continente nel primo trentennio del secolo successivo.178 Seguendo l‟esempio dei servizi di Berlino, sui quali a partire dai primi Anni Settanta campeggiavano episodi della commedia Minna von Barnhelm di Gotthold

176 Rückert, Biographische… cit., p. 171; voce Loehnig, Johann Georg, in Allgemeines Lexicon der

Bildenden Künstler, vol. XXIII (1929), p. 319. Loehnig (Meißen 1743-1806), apprendista della

Porzellanmanufaktur dal 1761 e assunto nel 1763, fu attivo come pittore di figure umane a colori e a grisaille; si distinse per le proprie qualità fino ad occupare il primo posto nella lista dei pittori di prima classe dal 1786 fino al pensionamento avvenuto nel 1790. Come confronto stilistico con le miniature del Servizio di Savoia può valere la tazza firmata del Landesgewerbemuseum di Stoccarda, con il ritratto di un principe. Fu beneficiato da Marcolini, che gli concesse di assumere l‟assai remunerativo ufficio della gestione del monopolio del sale a Meißen senza comportarne l‟allontanamento dalla Manifattura, in cambio dell‟esecuzione a titolo gratuito di una quantità annua di pitture tassabile per 300 talleri.

177

Anette Loesch, scheda 484 in Triumph der blauen Schwerter: Meißner Porzellan für Adel und Bürgertum, catalogo della mostra a cura di Ulrich Pietsch (Dresda, Japanisches Palais 2010), Dresda 2010, p. 378. Maria Anna O‟Kelly (1749 Ŕ Dresda 1829) baronessa irlandese, fu educata a Vienna e divenne dama d‟onore di Maria Teresa: la sua fedeltà all‟Impero le guadagnò l‟ingresso nell‟Ordine della Croce Stellata, conferitole dalla Gran Maestra, la granduchessa Maria Luisa di Borbone, moglie di Pietro Leopoldo di Toscana, a Firenze nel 14 settembre 1781. A partire dalla missione diplomatica a Torino nel settembre 1781 effettuò molti viaggi in Italia con il marito, soprattutto nelle Marche; nel febbraio 1784 fu a Napoli in visita alla regina Maria Carolina. (Cinzia Recca, Sentimenti e politica. Il diario inedito della regina Maria Carolina

1781 - 1785, Milano 2014, p. 245)

178 È da ammettere d‟altronde una mancata pratica in questo genere, al punto da sollevare la riprovazione di

Marcolini stesso (“Die ordinäre Landschaftmahlerey ohne Perspective, ist überhaupt so schlecht, dass ich mich, In Vergleichung mit dem, was andere Manufacturen liefern, derselben schäme” “La pittura di paesaggio ordinaria senza prospettiva architettonica è così cattiva che, in paragone con quello che consegnano le altre manifatture, me ne vergogno”). StPMM, AA I Ac. 1, fol. 302, trascritto in Monti, Der

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Ephraim Lessing (1767) e di Höchst, che contemporaneamente diffondeva vassoi con scene dell‟opéra-comique Rose et Colas di Sedaine (1775), dagli Anni Ottanta Meißen promosse un‟evoluzione della ricettività nei confronti dei temi culturali alla moda. Destinati i modelli teatrali a modello della statuaria, come si è visto nel caso della Louise di Acier, la fabbrica sassone lanciò sul mercato tazze e piattini raffiguranti coppie romanzesche quali Abelardo ed Eloisa (dagli Anni Ottanta), personaggi riportati all‟attenzione del pubblico dei lettori grazie a La nouvelle Héloise di Rousseau (1761) e Werther e Lotte, protagonisti del romanzo epistolare di Johann Wolfgang von Goethe I dolori del giovane Werther, best-seller dalla sua prima apparizione al pubblico (1774) (FIG.107). La raffigurazione di questa coppia costituiva il primo esperimento intentato dopo il 1775 su modello delle stampe di Daniel Chodowiecki per una serie iconografica destinata a servizi da bevanda di particolare pregio e diffusione, raffigurante le scene dell‟intero racconto (FIGG.108-109) e sviluppata dopo il 1788 sui disegni acquerellati di Johann Daniel Schubert (FIGG.110-111).179

Nell‟ultimo decennio del Settecento un carattere di maggior rigore sarebbe stato impresso dall‟introduzione degli Arabesken, i motivi a grottesca e le esili ghirlande che raffrenano con la loro schematicità la libertà naturale fino allora osservata (FIGG. 141-142), influenzati dal servizio Arabesque di Sèvres, decorato su ispirazione delle Logge Vaticane e della Farnesina e realizzato nel 1784 per Maria Antonietta, e dalle successive innovazioni di Berlino e di Vienna. Pur nel cambiamento stilistico, Meißen mantenne una morbidezza formale che la distingueva dalla politezza cristallina della fabbrica che continuava a dettare i canoni della moda europea e delle due manifatture che le contendevano il primato in area tedesca. Allo scorcio del secolo le campiture figurative avrebbero ospitato sempre più sovente ritratti contemporanei, busti e scene dall‟antico, talora in biscuit bianco, mantenendo anche in questo caso un‟indipendenza stilistica rispetto al rigore della concorrenza. Esempio di tale svolta è la sostituzione dei giocosi putti di Schenau, che dal 1795 avrebbe ristretto la propria influenza sulla produzione ceramica in favore dell‟attività dell‟Accademia, con una pittura ispirata a opere di

179 Peter-Christian Wegner, Anmerkungen zu den Meißner Werther-Porzellanen der Marcolini-Zeit, in

“Keramos”, 217 (2012), pp. 25-34; Idem, Bemerkenswerte Motive auf Meißner Gefäßporzellan der

Marcolini-Zeit, Kiel 2016, pp. 71-78; Angelika Müller-Scherf, Wertherporzellan. Lotte und Werther auf

Meißener Porzellan im Zeitalter des Empfindsamkeit, Petersberg 2009. pp.17-18. Johann Daniel Schubert

(Dresda 1761-1823), formatosi presso l‟Accademia, fu assunto ventenne nella Manifattura; maestro di disegno dal 1794, in seguito all‟incarico a conferito a Schenau per la direzione dell‟Accademia di Belle Arti, sarebbe diventato responsabile del Mahler-Corps e della Scuola di Disegno a Meißen. Rückert,

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misurata leziosità conservate nella Gemäldegalerie della capitale, quali il rame Venere e due amorini di Domenico Maria Viani (FIG.163), il pastello su carta di Mengs Amore che appuntisce una freccia (FIG.162) e i due angioletti ai piedi della Madonna Sistina di Raffaello (FIG.164), che all‟inizio dell‟Ottocento avrebbero iniziato un processo di enucleazione dal contesto originario per essere assorbiti nella cultura popolare.180

Una progressiva diminuzione venne registrata anche dalla scultura: le piccole statue su zoccolo o appoggiate su altari o rocchi di colonne (Postamente), i completi da camino, che nel 1777 rappresentavano l‟8% del totale di fabbricazione, si ridussero fino a toccare il punto minimo del 2% nel 1795, per proseguire con un‟improvvisa rimonta nel 1799 che avrebbe fatto schizzare il settore al 16% del totale.

Anche nel caso della scultura si riscontra una riduzione dei generi più tradizionali, quali i personaggi della Commedia dell‟Arte, i gruppi etnologici (l‟unica presenza rilevante dell‟Era Marcolini è costituita dalla coppia dei Costumi nazionali svedesi del 1778) e gli animali, che andati incontro a uno sfavore in qualità di temi d‟arredo, avrebbero mantenuto una diffusa rappresentatività come componenti dei servizi da tavola, sotto forma di terrine e di contenitori per il burro. In questo campo avrebbero rappresentato la parte più elevata della produzione i gruppi disegnati da Schenau e modellati da Acier, raffiguranti putti con motti amorosi (Devisenkinder) (FIG.121), fanciulli occupati in spensierati lavori nei campi e in giochi, e scene di tema galante (La prova d‟Amore, 1774/1775; La Scuola d‟Amore, 1777) (FIG. 51) o velatamente erotico, in cui i due amanti si intrattengono scherzosamente o una fanciulla si dispera per la rottura di un oggetto fragile (gruppi a pendant: Il ponte spezzato e L‟uovo rotto, 1777) (FIG.117). A seguito del pensionamento di Acier, tale produzione venne portata avanti da Schönheit, che seguì parallelamente il filone inaugurato dallo scultore parigino con le scene di genere infantili (La vendemmia e La torchiatura dell‟uva, 1785/1786) (FIGG.119-120), familiari (Il buon padre, il pendant de La buona madre, 1785) (FIG.47) e sensuali (Il prezioso indugio, 1787) (FIG.118) e quello delle morbide e sensuali figure mitologiche iniziato dai primi anni della propria carriera: un genere, quest‟ultimo, che sarebbe ritornato alla ribalta del successo alla metà degli Anni Ottanta.

180

Steffi Röttgen, Anton Raphael Mengs, Monaco 1999, p. 151; Wegner, Bemerkenswerte… cit., pp. 177- 180; Andreas Henning, Das Leben der Engelchen, in Die Sixtinische Madonna. Raffaels Kultbild wird 500, catalogo della mostra a cura di Andreas Henning (Dresda, Gemäldegalerie 2012), Dresda 2012 , pp. 326-341.

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Una scelta causata dall‟aumento di interesse della clientela nei confronti del biscuit, il materiale di aspetto opaco e marmoreo ricavato dalla pasta di porcellana cotta soltanto due volte, priva della colorazione e della coperta che fino a quell‟epoca aveva contraddistinto la totalità della produzione sassone; una tipologia portata al successo dalla metà del scolo ancora una volta da Sèvres e da questa declinato soprattutto in artificiose sculture di carattere mitologico, ritrattistico o religioso. Certamente tale cambio di orientamenti non si rivelò una sorpresa, dal momento che esso era già stato pronosticato da Marcolini nel suo primo rapporto del dicembre 1774, nel settimo punto del suo programma che prevedeva misure di protezione dalla Hausmalerei dell‟originalità delle porcellane bianche, predilette dal “gusto contemporaneo”.

La realizzazione di gruppi mitologici di piccole dimensioni, introdotta in una versione colorata e sotto coperta dalle velleità monumentali dell‟Era Brühl (si può citare a proposito la miniatura della Fontana del Nettuno del Palazzo Brühl-Marcolini di Friedrichstadt, realizzata da Kaendler nel 1746) e sollecitata da Algarotti nel suo “Progetto” del 1742,181 era supportata da stampe e da sculture di proprietà elettorale: è il caso della Bagnante realizzata da Schönheit nel 1766 a ispirazione della scultura presentata nove anni prima all‟Académie parigina da Etienne-Maurice Falconet (FIGG. 125-126), della Leda con il delfino realizzata nel 1784 da Schönheit a immagine di un bronzo di Corneille van Cleve oggi nella Skulpturensammlung di Dresda, dell‟Apollo e Dafne Borghese di Bernini, ispirato a un bronzetto acquistato a inizio Settecento da Raymond LePlat per Augusto il Forte e conservato presso il Grünes Gewölbe (FIGG.136-140), e dell‟Amore e Psiche modellato da una scultura conservata presso il Großer Garten (FIGG. 127-129).182 Queste statue rappresentavano archetipi insostituibili per gli artisti gravitanti attorno

181 Francesco Algarotti, Opere, vol. VIII, Venezia, Palese, 1792, pp. 373-374. (“Il buon gusto, che è figlio

delle arti del disegno, s‟insinuerebbe a poco a poco in ogni cosa, e trasparirebbe più che mai ne‟ begli e gentili lavori di Meissen; ne‟ quali, dopo aver così bene imitato, e in molte cose superato, l‟arte giapponese e cinese, dopo aver così finemente colla porcellana rappresentato le più gentili miniature, e dopo avere dimostrato in rilievo i gruppi dalle stampe di Watteau, si rivedrebbono le belle forme de‟ vasi antichi e di quelli di Polidoro, con bassirilievi ornati, o con pitture a chiaroscuro imitanti il bassorilievo cavate dall‟antico. Si potrebbono pure vedere in picciolo tutte le belle statue che adornano il cortile di Belvedere o la Galleria di Firenze, e medaglioni che potrebbono formar serie d‟illustri personaggi, come de‟ dodici Cesari o d‟altri, delle quali opere abbiam veduto ed ammirato insieme saggi nella Dafne e nell‟Apollo del Bernini, nel San Francesco di Sales del Mattielli eseguiti in porcellana, in una testa a bassorilievo della defunta imperadrice delle Russie nel coperchio di una tabacchiera ed in un‟altra di Alessandro Magno, che ho non ha guari veduta con somma delicatezza eseguita. Degne sono in vero di essere nella nobile materia di Meissen rinovellate le arti greche e italiane; al che gioverebbe infinitamente e l‟assistenza dell‟impareggiabile signor Mattielli che ne è restauratore, e il perfetto Museo di Sua Maestà che ne sarebbe conservatore”).

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all‟Albrechtsburg, dei quali nessuno ebbe mai occasione di attingere direttamente alla Romanitas in area mediterranea. Nell‟Era Marcolini una moltiplicazione esponenziale di modelli fu resa possibile dall‟acquisizione da parte dell‟Accademia delle Arti di Dresda dei 744 modelli in gesso appartenuti all‟atelier di Anton Raphael Mengs (1783: l‟argomento sarà diffusamente trattato nel capitolo relativo all‟Accademia). Tale afflusso, oltre a ispirare la produzione di nuovo materiale, promosse anche l‟aggiornamento stilistico di modelli già frequentati dalla Manifattura (FIGG.130-131). 183 Risultano raramente frequentate le fonti pittoriche, usate nel caso della Maddalena penitente e del Giovanni Battista creati a pendant nel 1783 sull‟esempio dei due dipinti di