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Conformità ai vincoli e prescrizioni di legge

Nel documento PUA dei comparti ANS_C1.3 - AUC4 (pagine 11-25)

2 INQUADRAMENTO DELL’AREA DI INTERVENTO

2.1 V ERIFICA DI CONFORMITÀ E COERENZA

2.1.1 Conformità ai vincoli e prescrizioni di legge

Img. 2.1.2 - Stralcio Tav. 2.1 PSC – Tutele e vincoli di natura storico culturale, paesaggistica e ambientale

AMBITI AUC4

ANS_C1.3 Sub comaprto A ANS_C1.3 Sub comparto E

Gli ambiti di interesse ricadono (ad eccezione dell’angolo nord ovest dell’ANS_C1.3) entro il

“Limite del sistema collinare” (art. 2.9 NTA PSC e art. 3.2, 7.41 e10.8 del PTCP): “il sistema di collina è definito dalla delimitazione delle Unità di paesaggio della Collina bolognese e della Collina imolese”; esso “connota il territorio dal punto di vista fisiografico e paesistico-ambientale. E’ finalità del PSC la tutela delle componenti peculiari, geologiche, morfologiche, ambientali, vegetazionali, che definiscono gli assetti territoriali di tali sistemi. A questa finalità

l’agricoltura, la silvicoltura, l’allevamento, esclusivamente in forma non intensiva se di nuovo impianto, il recupero e valorizzazione degli insediamenti esistenti, lo sviluppo di attività economiche compatibili.”

In particolare, il PSC definisce indirizzi:

 per la limitazione all’altezza e alle sagome dei manufatti, per assicurare la salvaguardia degli scenari d'insieme e la tutela delle particolarità geomorfologiche nelle loro caratteristiche sistemiche;

 per il reperimento delle superfici necessarie per le funzioni di servizio, pubblico o d'uso collettivo o privato, direzionali, commerciali, turistiche e residenziali, prioritariamente reperiti all'interno della perimetrazione del territorio urbanizzato, o comunque in sostanziale contiguità con il sistema insediativo esistente.

Si evidenzia l’ambito ANS risulta essere conferma di comparto d’espansione del PRG previgente, intercluso fra la nuova strada e il territorio già urbanizzato; mentre l’ambito AUC4, a sud della strada, è già considerato dal PSC come ambito consolidato in completamento (AUC_A). Entrambi sono contigui ad aree attualmente insediate.

In particolare il PSC individua lungo via Tolara in direzione est “Visuali di pregio su strutture dell'insediamento storico” (art. 2.15 NTA PSC) riferite all’assetto morfologico locale e degli edifici con le loro pertinenze presente nell’area agricola tra le due “strade storiche” (art. 2.16 NTA PSC) (via Tolara e via S. Pietro) e ulteriormente ad est di via S. Pietro (dove definisce anche un “Ambito di particolare persistenza delle relazioni morfologiche e percettive fra strutture dell'insediamento storico”) (art. 2.15 NTA PSC): il PSC individua infatti “particolari porzioni del territorio rurale ove permangono significative relazioni paesaggistiche e percettive al contorno di complessi edilizi storici o fra complessi storici ed altri elementi, quali strade storiche, filari alberati, singole alberature di rilievo paesaggistico e particolari punti di visuale dalla viabilità verso detti insediamenti storici”.

La stessa via Tolara, che delimita sul lato ovest gli ambiti di intervento, oltre gli edifici esistenti, è classificata come “Infrastrutturazioni storiche: viabilità storica principale” (art. 2.16 NTA PSC).

Inoltre, sul lato opposto di via Tolara, inizia il territorio di Pre-Parco del Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa.

La presenza di tali elementi di sensibilità paesaggistica e la necessità di tutelare le particolari relazioni percettive tra canali di fruizione ed elementi di interesse storico culturale e paesaggistico nel territorio rurale suggeriscono di prevedere elementi di mitigazione nelle trasformazioni del territorio: ai sensi dell’art. 2.15 i nuovi edifici in elevazione dovranno essere localizzati in posizione tale da non disturbare le relazioni percettive fra la viabilità e gli elementi più significativi del paesaggio rurale e collinare.

In merito si specifica che il PUA proposto prevede un numero massimo di 4 piani fuori terra;

inoltre, come richiesto dalla Normativa di variante, prevede fasce verdi a confine con il territorio rurale (sia nella porzione nord – ANS_C1.3, sia nella porzione sud - AUC4), che avranno funzione di “ambientazione” dei nuovi edifici; si ricorda inoltre che il comparto ANS.C1a è delimitato ad est dalla Nuova Bretella stradale di collegamento con la via Emilia, lungo la quale è prevista la collocazione di un filare arboreo e arbustivo di “ambientazione”. Inoltre, è stata posta particolare attenzione alla creazione di ampie aree destinate al verde privato tali da offrire un adeguato filtro fra l’abitato e l’area agricola adiacente. Come riportato nella Relazione Tecnica

“L’elevazione degli edifici è volutamente e necessariamente contenuta (4 piani fuori terra) e la

collocazione degli stessi ha come obiettivo la permeabilità visiva come elemento caratterizzante dell’insieme edificato e la distanza fra gli immobili offre necessarie “visuali libere”; con esse la continuità fra verde privato e pubblico permette la condivisione di una maggiore superficie fruibile e contribuisce ad ampliare le aree disponibili.”

Si riporta di seguito una visualizzazione del progetto delle sistemazioni a verde del PUA, che evidenzia la previsione di fasce arboreo arbustive di mediazione verso i confini degli ambiti, lungo i lotti edificabili e attorno alle aree di parcheggio.

Img. 2.1.3 - Planimetria di progetto del PUA con sistemazione a verde (si rimanda per una visualizzazione di dettaglio, agli elaborati del PUA: Tav. 18)

Solo una piccola porzione dell’ANS_1.3, il Subambito E, ricade nelle “Aree di concentrazione dei materiali archeologici” (art. 2.12 lett. c NTA PSC): “c) aree di concentrazione di materiali archeologici o di segnalazione di rinvenimenti; aree di rispetto o integrazione per la salvaguardia di paleo-habitat, aree campione per la conservazione di particolari attestazioni di tipologie e di siti archeologici; aree a rilevante rischio archeologico;” che si estendono a nord fino alla via Emilia. Secondo la norma, nelle zone e negli elementi appartenenti alla categoria di cui alla lettera c) possono essere attuate le previsioni dei vigenti strumenti urbanistici comunali, fermo restando che ogni intervento è subordinato all'esecuzione di sondaggi preliminari, svolti in accordo con la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici, rivolti ad accertare l'esistenza di materiali archeologici e la compatibilità dei progetti di intervento con gli obiettivi di tutela, anche in considerazione della necessità di individuare aree di rispetto o di potenziale valorizzazione e/o fruizione.

Gli interventi in attuazione del POC devono dunque prevedere adeguati sondaggi preliminari in accordo con la competente soprintendenza: in merito si evidenzia che sono già stati eseguiti sondaggi preliminari come richiesto da Comunicazione MinBACT – Soprintendenza Archeologica belle arti paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna del 7/11/2017. La Relazione finale (redatta dallo Studio Phoenix Archeologia Srl in data 09/11/2017) ha evidenziato che nei sondaggi svolti non sono stati rinvenuti materiali archeologici: le conclusioni (pag. 6) infatti riportano che “In conclusione le indagini svolte per determinare il potenziale archeologico della particella catastale 830 rilevano che fino ad una quota di -2,2 m dal piano di campagna attuale sono presenti unicamente stratigrafie di natura alluvionale prive di tracce antropiche e di resti di interesse archeologico.” L’area vincolata è dunque stata ri-perimetrata di conseguenza (si veda in merito all’interno dell’Elaborato 2 del PUA “Documenti di corredo” lo “Svincolo archeologico”

ed il Nulla Osta della Sprintendenza. La trasformazione appare compatibile con la norma.

Non risultano interferite altre perimetrazioni della tavola.

Dal punto di vista degli elementi di valore naturalistico e della rete ecologica, l’ambito in oggetto non interferisce con alcun elemento.

Non si rilevano dalla Tav. 2.1 PSC elementi ostativi alla attuazione delle previsioni per l’area.

Img. 2.1.4 - Stralcio Tav. 2.2 PSC – Tutele e vincoli relativi alla sicurezza e vulnerabilità del territorio

AMBITI AUC4

ANS_C1.3 Sub comaprto A ANS_C1.3 Sub comparto E

Gli ambiti di interesse ricadono nelle “Aree di ricarica della falda di tipo B” (Art. 2.6 NTA PSC:

Zone di protezione delle acque sotterranee: settori di ricarica): sono “aree caratterizzate da ricarica indiretta della falda, idrogeologicamente identificabile come sistema debolmente compartimentato in cui alla falda freatica superficiale segue una falda semiconfinata in collegamento con drenanza verticale”.

La Norma fa riferimento al PTA, che nel frattempo è stato recepito dal PTCP tramite specifica Variante (Variante al PTCP in recepimento del Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione, approvata con Delibera del Consiglio Provinciale n°15 del 04/04/2011). Nel PTCP, il riferimento è all’art. 5.2-5.3, che richiede per gli ambiti per i nuovi insediamenti (ANS_C1.3 Sub A e Sub E) indici e parametri urbanistici tali da garantire il mantenimento di una superficie permeabile pari almeno al 35% nel caso di aree a destinazione residenziale e terziaria. Una quota non superiore al 10% della superficie permeabile può essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi.

Per gli ambiti ricadenti all'interno del Territorio Urbanizzato, gli Ambiti da Riqualificare (AUC4)(…), non vale l’obbligo al raggiungimento delle percentuali suddette. Nel caso di interventi in tali ambiti si dovrà comunque perseguire l’obiettivo di miglioramento quantitativo

per i nuovi insediamenti. Ai fini del calcolo delle percentuali suddette, la superficie territoriale è considerata al netto delle eventuali aree cedute al di fuori dell’ambito interessato dalle nuove urbanizzazioni o dai nuovi interventi edilizi.

In merito alla collocazione del comparto nel settore B delle “zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio pedecollinare e di pianura”si evidenzia che la Variante POC2017 all’art.

5 prevede “un indice di permeabilità minimo del 35% della ST. Una quota non superiore al 10%

della superficie permeabile potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi.” Inoltre, sempre l’articolo 5 delle norme Variante POC 2017 vigente negli ambiti in esame consente un rapporto di copertura o indice di copertura Q=IC, così come definito dalle Definizioni Tecniche Uniformi di cui all’Allegato II alla DGR R.E.R. n. 922 del 28/06/2017, quale rapporto tra la superficie coperta e la superficie fondiaria, fino al 40%.

Per la rispondenza a tale parametro si rimanda all’Elaborato 20 del PUA “Norme urbanistiche ed edilizie1”, nel quale al Par. 1 punto 2 “Indici e parametri urbanistico edilizi” è specificato:

“Superficie permeabile SP min=35% della ST e almeno il 35% della Sf. Una quota non superiore al 10% della superficie permeabile potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi”.

Al Par. 11 “Spazi a verde” di tale elaborato normativo (Elaborato 20 cui si rianda) è esplicitata la rispondenza della proposta di PUA ai parametri suddetti di permeabilità e rapporto massimo di copertura.

Tab. 2.1 - Verifica della Superficie permeabile prevista nel PUA (El. 20 PUA)

Verifica superficie permeabile Richiesto Progetto Residuo

Superficie territoriale 39.048,25

Sp richietsa 35% ST 35% 13.792,89 14.725,042 932,154

Sempre all’interno delle zone di protezione delle acque sotterranee tipo B, non è consentita l'interruzione delle falde acquifere sotterranee: dovranno quindi evitarsi nel progetto attuativo i locali interrati. Rispetto a tale tematica si evidenzia, come meglio specificato negli elaborati di PUA e nel capitolo “Suolo sottosuolo” del presente studio, si è previsto di rialzare il piano di posa delle fondazioni ad una quota di sicurezza che non interferisca con la falda, e ri-interrare artificialmente con riporti di terreno il piano “interrato”, raccordando le quolte nelle aree verdi.

L’ambito ricade inoltre nelle ”Zone soggette a controllo degli apporti d'acqua” (art. 2.19 Gestione dell’acqua meteorica - Aree soggette a controllo degli apporti d'acqua - NTA PSC): “Al fine di non incrementare gli apporti d’acqua piovana al sistema di smaltimento e di favorire il riuso di tale acqua, per gli ambiti di nuovo insediamento e comunque per le aree non ancora urbanizzate, è prevista la realizzazione di sistemi di raccolta delle acque di tipo duale, ossia composte da un sistema minore costituito dalle reti fognarie per le acque nere e parte delle acque bianche (prima pioggia), e un sistema maggiore costituito da collettori, interrati o a cielo aperto, e da sistemi di accumulo per le acque bianche; il sistema maggiore deve prevedere sistemi di raccolta e accumulo delle acque, piovane per un volume complessivo di almeno 500 mc per ettaro

1 Norme urbanistiche ed edilizie per la buona esecuzione del piano per chiarire quali elementi del PUA siano vincolanti per i successivi interventi edilizi e quali elementi possono eventualmente essere variati e l'entità ammissibile di tali variazioni.

di superficie territoriale dell’intervento. Dalla superficie territoriale è possibile detrarre le superfici permeabili destinate a parco o a verde compatto.

Tali sistemi di raccolta, ad uso di una o più delle zone da urbanizzare, devono essere localizzati in modo tale da raccogliere le acque piovane prima della loro immissione nel corso d’acqua o collettore di bonifica ricevente individuato dall’Autorità idraulica competente. Le caratteristiche funzionali dei sistemi di raccolta sono stabilite dall’Autorità idraulica competente con la quale devono essere preventivamente concordati i criteri di gestione.”

In merito si evidenzia che anche la Variante 2017 del POC prescrive per il comparto ANS_C1.3 (art. 5 comma 6 lett. a) l’applicazione del requisito di invarianza idraulica, con la realizzazione di una vasca che lamini le acque meteoriche del comparto prima del loro ingresso in acque superficiali; tale vasca di laminazione dovrà avere volume di invaso sufficiente anche per la gestione delle portate del sub-comparto E (tale punto è evidenziato anche nel Rapporto ambientale allegato alla Variante POC2017 Scheda n. 3 Bis - Comparto per nuovi insediamenti urbani - Ambito ANS_C1.3 “via Tolara” – Sub Comparto E, al punto “Sicurezza geologica, sismica e idraulica”).

Si specifica che nel PUA proposto (Par. 5 Scolo acque meteoriche dell’Elaborato 20 “Norme urbanistiche ed edilizie” nonché Relazione Tecnica Generale Elaborato 1 del PUA Punto 7.

Verifica Sostenbilita’ Ambientale Norme POC 2017) è previsto che: “Lo scarico delle acque meteoriche provenienti dagli abiti residenziali ANS_C1.3 e AUC4 unitamente alle acque bianche stradali della nuova bretella di collegamento tra la Via Emilia e la Via Tolara di Sopra, verranno raccolte ed immesse nella vasca di laminazione prevista nella zona agricola posta a nord-est ad ovest della Via San Pietro ed a sud dell’area destinata alla realizzazione parcheggio IMA spa, di cui la De’ Toschi spa è proprietaria. Per ogni riferimento e dettaglio si rimanda al progetto della bretella stradale che contiene anche il progetto della vasca di laminazione a cielo aperto.”

Tale vasca avrà la funzione di laminare le acque meteoriche del comparto prima del loro ingresso in acque superficiali.

Infine l’area di intervento ricade nella perimetrazione delle “Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola” (art. 2.6 NTA PSC). Il riferimento normativo è nel PTA Cap. 2 – Misure di tutela per le zone vulnerabili da nitrati d’origine agricola – art. 29 – 30, che dettano norme sulla individuazione e delimitazione di tali aree e di gestione-utilizzazione degli effluenti zootecnici e non risultano pertinenti per l’intervento previsto.

Sono inoltre individuati nella tavola gli alvei di alcuni corpi idrici: il più vicino è il rio Gorgara, spostato a est dell’ambito di intervento, oltre la via S. Pietro.

Non si rilevano dalla Tav. 2.2 PSC elementi ostativi alla attuazione delle previsioni per l’area.

Si è inoltre considerato l’art. 4.8 Prestazioni ambientali dei nuovi insediamenti del PSC, pertinenti al presente livello di PUA; le prestazioni richieste riguardano:

Efficienza energetica e contenimento dell’emissione di gas-serra (si rimanda allo specifico allegato: Valutazione energetica);

Acustica (si rimanda allo specifico allegato: Documentazione Previsionale di Clima Acustico (DPCA));

Inquinamento luminoso: in fase attuativa i progetti dovranno rispettare le disposizioni

rispettiva Direttiva Regionale di cui all’atto G.R. 2263/29/12/05 e successive modifica-zioni e integramodifica-zioni; in merito si evidenzia (come riportato nella Relazione Tecnica Generale del PUA) che “gli impianto di illuminazione del parcheggio pubblico dell’ambito ANS_C1.3 e AUC4 in progetto sono stati progettati dall’Ing. Luigi Pescerelli nel rispetto della normativa vigente in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico negli impianti di illuminazione esterna della Regione Emilia-Romagna. A tale fine al progetto è allegata la dichiarazione di conformità del progetto illuminotecnico alla LR19/2003 e Direttiva applicativa di cui all’Allegato H3.”

Sicurezza dal punto di vista geotecnico (si rimanda allo specifico allegato: Relazione geologica e al capitolo “Suolo sottosuolo”)

Smaltimento e depurazione dei reflui: nel PUA è prevista (El. 13 – “Fognature bianche e nere”) la separazione delle acque nere (che saranno allacciate alla fognatura nera pubblica esistente) dalle acque bianche; inoltre, come già evidenziato, al fine di non incrementare gli apporti d’acqua piovana al sistema di smaltimento e di favorire il riuso di tale acqua, lo scarico delle acque meteoriche provenienti dagli abiti residenziali ANS_C1.3 e AUC4 unitamente alle acque bianche stradali della nuova bretella di collegamento tra la Via Emilia e la Via Tolara di Sopra, verranno raccolte ed immesse nella vasca di laminazione prevista nella zona agricola posta a nord-est ad ovest della Via San Pietro ed a sud dell’area destinata alla realizzazione parcheggio IMA spa, di cui la De’ Toschi spa è proprietaria. Tale sistema è previsto prima della immissione in corpo idrico superficiale.

Si rimanda alla Relazione generale ed al progetto delle reti idriche e fognarie.

In sede di rilascio del permesso di costruire è fatto l’obbligo di prevedere la raccolta separata degli scarichi delle acque grigie da quella delle acque nere fino a piè dell’edificio.

Risparmio idrico: “Negli ambiti per nuovi insediamenti, i Piani Urbanistici Attuativi dovranno prevedere sistemi di raccolta e accumulo delle acque meteoriche provenienti dalla copertura degli edifici, la predisposizione di apposite reti di adduzione e distribuzione delle stesse acque all’esterno dell’edifico. Le acque meteoriche così raccolte dovranno essere utilizzate, in alternativa alla fonte acquedottistica, per usi compatibili e comunque non potabili, quali l’irrigazione delle aree verdi pertinenziali e pubbliche, per operazioni di pulizia dei cortili e spazi comuni, lavaggio di piazzali e lavaggi di auto e mezzi (nel caso di attività produttive). Come esplicitato nell’Elaborato 20 già citato, al Par. 6 “Risparmio idrico - recupero delle acque meteoriche provenienti dalle coperture degli edifici” negli edifici residenziali in progetto è prevista la installazione di cisterna per la raccolta delle acque meteoriche provenienti dalla copertura del fabbricato ai fini di un riutilizzo per l’irrigazione del verde pertinenziale, la pulizia dei cortili e dei passaggi. La cisterna sarà dotata di un sistema di filtratura per l’acqua in entrata, di uno sfioratore sifonato collegato alla fognatura per smaltire l’eventuale acqua in eccesso (troppo pieno) e di un adeguato sistema di pompaggio per fornire l’acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti.

Per il dimensionamento si rimanda all’elaborato citato.

Mobilità sostenibile: la proposta di PUA prevede una rete di percorsi ciclabili in sede propria e distinta dalle carreggiate stradali e dai percorsi pedonali, adeguatamente collegata con la rete dei percorsi esterni preesistenti e dei percorsi di cui il comune abbia programmato l’attuazione (si veda ad ad esempio con la pista prevista in affiancamento alla nuova bretella stradale); si rimanda al capitolo “Mobilità e traffico” del presente Studio).

Di seguito l’analisi svolta sugli elaborati del RUE.

Img. 2.1.5 - Stralcio Tav. 1.1 RUE Ambiti Urbani e Dotazioni Territoriali (Var. 06 - 02/05/2018)

AMBITI AUC4

ANS_C1.3 Sub comaprto A ANS_C1.3 Sub comparto E

La tavola riporta la presenza di una “Linea elettrica media tensione (art. 3.4.2), che è stata oggetto di recente interramento.

Sono inoltre riportate le “Fasce di rispetto stradale” relative a via Tolara e alla nuova bretella di collegamento tra via Nardi e la via Emilia: secondo l’art. 3.3.2 del RUE, “Le fasce di rispetto stradale relative alle strade pubbliche esterne al territorio urbanizzato sono indicate nelle planimetrie del RUE e la loro profondità deve in ogni caso intendersi non inferiore a quella stabilita dal Regolamento di esecuzione del Nuovo Codice della Strada, in relazione alla classificazione della rete stradale (si veda anche l’ALLEGATO C) eventualmente maggiorata secondo le direttive dell’art. 12.9 del PTCP.”

Tali fasce interessano parzialmente i subcomparti A ed E: nella realizzazione della trasformazione sarà necessario rispettare la distanza di 30 m dalla Nuova bretella (entrambi) e

Le aree ricadono:

ANS_C1.3 Sub comparto A: Ambiti potenziali per i nuovi insediamenti prevalentemente residenziali e/o di servizio (art. 4.5.1 NTA RUE)

ANS_C1.3 Sub comparto E: entro l’Ambito ad alta vocazione produttiva agricola” ed è reso urbanizzabile dalla Variante POC;

AUC4: Ambiti urbani consolidati per funzioni residenziali e miste (interno al terrritorio urbanizzato).

La superficie minima per aree per attrezzature e spazi collettivi (parcheggi e verde pubblico), calcolate secondo quanto previsto dall’articolo 3.1.6 punto 5 del R.U.E. vigente, risulta essere così suddivisa:

 parcheggi pubblici P1= 15 mq. ogni 100 mq di Su

 verde pubblico V= 100 mq. ogni 100 mq. di Su.

Per la verifica di tale adempimento si rimanda alla tavola 21 “Aree da cedere – suddivisione in lotti” del PUA in progetto ed alle tabelle riportate al Par. 3 “Superficie per standards pubblici”

dell’Elaborato 20 del PUA, già più volte citato; si evidenzia che il PUA soddisfa ampiamente i requisiti minimi richiesti da R.U.E. vigente.

Gli articoli 3.1.4. e 3.1.5 del RUE vigente definiscono i requisiti tipologici dei parcheggi pubblici e pertinenziali e le relative quantità minime parcheggi pertinenziali P3, di tipo privato a servizio dei fabbricati residenziali, pari a:

 n. 2 posti auto per ogni alloggio con Su > 50 mq.;

 almeno 1 posto auto P3 per ogni alloggio deve essere autorimessa;

 1/4 dei parcheggi P3 prescritti deve essere di uso comune P3c.

Per la dimostrazione del rispetto di tali parametri si rimanda alle tabelle riportate al Par. 4

“Parcheggi pertinenziali privati P3 e condominiali P3c” dell’Elaborato 20 del PUA, che soddisfa il requisito richiesto.

Quanto al Verde pubblico, si specifica che, come evidenziato al Par. 11 “Spazi a verde”

dell’Elaborato 20 del PUA (oltre che nelloa specifica Tav. 18 “Progetto di impianto del verde

dell’Elaborato 20 del PUA (oltre che nelloa specifica Tav. 18 “Progetto di impianto del verde

Nel documento PUA dei comparti ANS_C1.3 - AUC4 (pagine 11-25)