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Sismicità

Nel documento PUA dei comparti ANS_C1.3 - AUC4 (pagine 110-116)

3 EFFETTI AMBIENTALI SULLE COMPONENTI

3.4 S UOLO , SOTTOSUOLO E AMBIENTE IDRICO

3.4.2 Sismicità

a) Pericolosità sismica di base

La pericolosità sismica di base è definita secondo una procedura basata sui risultati dello studio dell’INGV, disponibili sul sito web nella sezione “Mappe interattive della pericolosità sismica”. In tali mappe, la pericolosità si sgancia dalle divisioni amministrative e viene distribuita sui 10751 nodi, a distanza reciproca non superiore a 10 km, di un reticolo geografico regolare. Ogni nodo è caratterizzato da specifiche curve di pericolosità che definiscono la frequenza media annua di occorrenza di una serie di terremoti caratterizzati da diversi livelli di severità, espressa, ad esempio, in termini di ag.

Il Comune di Ozzano presenta un accelerazione al suolo di tipo A con una probabilità di superamento del 10% in 50 anni PGA = 0.175 ÷ 0.200 g (cfr. Img. 3.4.4).

Img. 3.4.4 - Mappa di pericolosità sismica (INGV). Valori di pericolosità sismica espressi in termini di accelerazione massima al suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita a suoli rigidi (Vs > 800 m/s; cat. A punto 3.2.1 D.M. 14.09.2005)

Anche la definizione di spettro elastico (attraverso 3 parametri di controllo) varia da punto a punto del reticolo e in funzione del periodo di ritorno dell’azione sismica.

Dal punto di vista temporale, la pericolosità non è più definita con riferimento ad un singolo valore del periodo di ritorno, TR = 475 anni, ma in corrispondenza di 9 valori, ovvero TR = 30, 50, 72, 101, 140, 201, 475, 975 e 2475 anni. Questo coerentemente con un approccio prestazionale alla progettazione, basato sull’assunzione che, a fronte di un’azione sismica di intensità variabile

e pertanto caratterizzata da un periodo di ritorno variabile, si richiedano alle strutture livelli di prestazione diversi.

b) Microzonazione di I livello – PTCP Provincia di Bologna

Facendo riferimento agli elaborati della Variante al PTCP di Bologna in materia di riduzione del rischio sismico, approvata con Del. C.P. del n°57 del 28/10/2013, ed in particolare alla Tav. T2C

“Rischio sismico: carta delle aree suscettibili di effetti locali” (Img. 3.4.5), l’area in esame viene classificata come “Area potenzialmente soggetta ad amplificazione per caratteristiche litologiche”; il PTCP demanda ai PSC comunali i successivi livelli di approfondimento.

Img. 3.4.5 - Estratto tav. 2C PTCP - Carta delle aree suscettibili di effetti locali (Analisi di I livello)

c) Microzonazione di I livello - PSC Comune di Ozzano

Ad integrazione delle analisi conoscitive eseguita nell’ambito del PSC in forma associata dell’associazione “Valle Idice”, il PSC del Comune di Ozzano dell’Emilia, ha prodotto uno studio preliminare di zonazione della pericolosità sismica e relativa cartografia Elaborati Oz.B.1.4 (a; b)

“Zonizzazione sismica”, che costituiscono un inquadramento territoriale delle caratteristiche sismiche equiparabile al primo livello richiesto dalla Del. 112/2007 della R.E.R.

Lo studio ha prodotto una zonazione del territorio dell’Associazione Comunale secondo la classificazione in “categorie di suolo di fondazione” (D.M. 159/2005) ed una zonazione della pericolosità che tiene conto dei possibili effetti di sito (aree con potenziale propensione alla liquefazione/densificazione). Sulla scorta della preliminare stima della pericolosità sismica ricavata con la prima fase di studio, e tenuto conto che il Comune di Ozzano dell’Emilia ricade in

“Zona 2” della nuova classificazione sismica (OPCM 3274/2003), la Delibera regionale dispone che l’approvazione del Piano Strutturale Comunale sia subordinata alla formazione di cartografie di secondo livello semplificato.

A tal fine è stato quindi successivamente eseguito uno studio di microzonazione sismica di I livello integrato, che ha prodotto gli elaborati cartografici OZ.B.1.6 (a; b) “Microzonazione sismica” in scala 1:5.000.

Img. 3.4.6 – Estratto Tav. OZ.B.1.6 PSC – Microzonazione sismica

Facendo riferimento a tali elaborati, nella Tav. “Microzonazione sismica” (Img. 3.3.6) la categoria di sottosuolo di fondazione riscontrata nell'intero territorio comunale risulterebbe "C" - Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fine mediamente consistenti, con spessori superiori a 30 m caratterizzati da graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e valori del VS30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 <

NSPT30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu30 < 250 kPa nei terreni a grana fina)”.

L’area rientra in ambito “Pianura 1” all’interno della classe C-II-1 = sottosuolo di fondazione “C”

(180<Vs30<360 m/s), sedimenti in cui è possibile che si verifichi liquefazione (spessore e tessitura da controllare).

I coefficienti di amplificazione relativi al profilo stratigrafico presente all’interno dell’area, relativamente all’ambito PIANURA 1, sono i seguenti:

Vs = 300 m/s,

F.A. PGA: 1.6

F.A. Intensità spettrale – 0.1s < T0 < 0.5s: 1.8 F.A. Intensità spettrale – 0.5s < T0 < 1s: 2.4

Nell’ambito della redazione del POC 2017 è stata redatta una nuova “Proposta di microzonazione sismica”, riportata nell’immagine seguente.

Img. 3.4.7 – Estratto POC 2017 – Proposta nuova microzonazione sismica

ottenuti delle altre prove limitrofe espletate per il POC e per il PSC, ha consentito di confermare l’appartenenza di tutta l’area alla categoria di sottosuolo “C”. Si sono quindi stimati i parametri di azione sismica ricavabili per sismi con nove differenti tempi di ritorno (TR) da adottare per le verifiche di risposta sismica (vedi tabella).

Non vengono stimati effetti di amplificazione topografica.

Con riferimento alla nuova microzonizzazione proposta, l’area in esame apparterrebbe sempre alla categoria di sottosuolo C; gli esiti di amplificazione ricavati con approccio semplificato sono desunti dalla tavola di Microzonazione sismica Oz. B.1.6bis_a e risultano:

- Contesto morfologico: “Pianura 1”

- 300 < Vs 30 < 350

- F.A. PGA: 1.6

- F.A. Intensità spettrale – 0.1 s < T0 < 0.5 s: 1.8 - F.A. Intensità spettrale – 0.5 s < T0 < 1.0 s: 2.1

Le acquisizioni tromografiche effettuate nel territorio di Ozzano dell'Emilia hanno consentito un confronto degli spettri di H/V del sottosuolo, per un primo controllo della possibilità di effetti di

“doppia risonanza” con strutture e manufatti in elevazione. Sebbene la limitrofa prova tromografica rilevi amplificazioni H/V per frequenze anche elevate (riflettore dovuto a paleosuoli?), per l'Ambito in questione, il contesto geologico impone riflettori simici (strati più rigidi) profondi, con possibilità di amplificazione per frequenze medio-basse ossia per edifici di altezza superiore a due piani.

Per quanto riguarda la possibilità di liquefazione, il contesto tessiturale non consente l'innesco di fenomeni liquefazione dei sedimenti attraversati almeno fino a 15 metri dal p.c., come d’altronde si attende per l’assenza di sedimenti granulari fino a queste quote.

Con riferimento infine alla Relazione Geologica prodotta dallo Studio Geotecnico Chili Giuliano nel Maggio 2018 e successiva integrazione del Novembre 2018, a supporto del PUA degli ambiti ANS_C1.3 sub comparto A e AUC4, l’elaborazione dei risultati del rilievo geofisico con tomografo digitale ed elaborazione tipo HVSR, ha permesso di verificare che i terreni ricadono entro la

“categoria C” in entrambi i comparti, con Vs di 306 m/s nel comparto AUC 4 e di 299 m/s nel comparto ANS C1.3 E.

Le frequenze caratteristiche del terreno nei due comparti sono rispettivamente 0,649 hz e 0,726 hz, mentre si rimanda alla specifica Relazione Geologica a cura dello Studio Chili per la consultazione dei dati registrati in campagna e le loro elaborazioni.

I fattori di amplificazione da utilizzare in questo caso per la costruzione degli spetti di risposta sismica del terreno, desunti dalla D.G.R. Emilia Romagna n.2193/15, relativi al tipo morfologico PIANURA 1 sono quelli riportati di seguito:

Di seguito si riportano per ciascun ambito, i parametri sismici e coefficienti sismici ottenuti per il sito in esame nello studio Geologico e Sismico dello Studio Chili, rimandando alla suddetta Relazione Geologica per la consultazione degli spettri di risposta sismica associati ai diversi stati limite e per quanto non specificatamente riportato nella presente.

COMPARTO AUC 4

Parametri Sismici

Coefficienti Sismici COMPARTO ANS C1.3

Parametri Sismici

Coefficienti Sismici

Dall’esame della successione indagata è stato valutato dallo Studio Chili che parte dell’area

terreni a comportamento pseudocoesivo). In corrispondenza delle prove CPT 3 e CPT 6 è invece emersa la presenza di terreni granulari sotto falda e pertanto, in base a quanto riportato nella medesima Delibera Regionale (n°2193/15) l’area in esame necessita, in corrispondenza di tali prove, del calcolo della suscettività alla liquefazione dei terreni. Sulla base delle elaborazioni eseguite, la suscettibilità alla liquefazione è risultata “bassa” in entrambe le aree, con valori dell’indice di suscettività alla liquefazione dei terreni granulari sotto falda pari a 0,21, per la prova CPT 3 e a 1,42 per la zona in cui è stata effettuata la CPT 6 (suscettività bassa).

Nel Novembre 2018 lo Studio Chili ha prodotto un’integrazione alla precedente Relazione Geologica, al fine di approfondire il calcolo della risposta sismica locale di III livello dei due comparti ANS C 13 ed AUC 4.

Il calcolo dello spettro di risposta in amplificazione di accelerazione per lo SLV ha fornito per l’area i seguenti coefficienti sismici.

Si rimanda alla specifica relazione per la consultazione completa dei dati.

Nella suddetta Relazione Geologica integrativa si raccomanda inoltre che “In sede esecutiva, per una migliore definizione delle caratteristiche meccaniche del terreno e per le indicazioni di Legge (NTC 2018), sarà necessaria una implementazione delle indagini geognostiche da eseguire ad hoc per ogni fabbricato così come il calcolo della risposta sismica locale.”

Nel documento PUA dei comparti ANS_C1.3 - AUC4 (pagine 110-116)