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1.2 Quadro Normativo

1.2.4 Confronto PAESC - LTRS

PAESC e LTRS hanno scopi differenti, processi specifici per la loro redazione ed implementazione, ma in definitiva entrambi sono strumenti concepiti per costruire una serie di azioni per ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera e contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Numerose città e amministrazioni locali stanno pianificando in modo ambizioso il proprio futuro, elaborando strategie di intervento che spesso sono più pioneristiche rispetto a quelle dei governi centrali. La cooperazione tra i vari livelli di governo, in particolare comuni e livello centrale, deve essere rafforzata per assicurare che le differenti iniziative siano complementari e perseguano il medesimo obiettivo, evitando inutili duplicazioni degli sforzi che possono ridurre l’efficienza delle iniziative.

Di seguito si analizzano i due strumenti PAESC e LTRS per identificare differenze e punti in comune, con un particolare interesse per quanto riguarda i provvedimenti rivolti agli edifici.

Caratteristiche principali

La differenza che risalta maggiormente tra i due piani è che mentre le LTRS fissano degli obiettivi nazionali, un PAESC ha efficacia a livello locale. Ciononostante, essendo che in molti paesi le principali città per numero di abitanti sono firmatarie del Patto dei Sindaci, l’implementazione delle azioni contenute nel PAESC ha un effetto molto importante anche

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per quanto riguarda i target nazionali, dato che le misure e le iniziative si rivolgono ad un numero così elevato di cittadini.

Una seconda differenza riguarda lo stato legale dei due documenti. Ogni Stato Membro dell’Unione Europea deve sviluppare una strategia di lungo termine per la riqualificazione dello stock immobiliare essendo che essa deve essere contenuta nel Piano Nazionale per l’Energia e il Clima. Al contrario, solo le amministrazioni comunali che scelgono volontariamente di sottoscrivere il Patto dei Sindaci hanno l’obbligo di sviluppare un PAESC. Tuttavia, nel momento in cui un comune entra a far parte del Patto, rischia di esserne sospeso o escluso, se non sviluppa e implementa il PAESC.

Il PAESC si focalizza principalmente sulle emissioni di gas serra in atmosfera, prevenendo misure di riduzione (mitigazione) in tutti i settori, compreso quello edilizio; inoltre contiene misure di adattamento ai cambiamenti climatici, che non sono per nulla trattate all’interno della LTRS. Quest’ultima, essendo parte della EPBD, ha lo scopo principale di incentivare la riduzione dei consumi nel settore edilizio, che come conseguenza ha, appunto, il contenimento delle emissioni. Pur non contenendo misure di adattamento, il rinnovo di un’abitazione aumenta il suo comfort termico e la resilienza degli occupanti a temperature estive più elevate.

Orizzonte temporale

In ogni piano governativo, disporre di una visione di lungo termine è di fondamentale importanza per aumentare l’efficacia delle azioni intraprese e la comprensione delle stesse da parte della cittadinanza: è necessario quindi fissare dei target chiari e la tempistica entro la quale si prevede siano raggiunti. Un piano come il LTRS fissa l’obiettivo di giungere ad uno stock edilizio altamente efficiente e decarbonizzato al 2050, con dei traguardi intermedi al 2030 e al 2040. Il PAESC fissa invece il traguardo delle proprie iniziative nell’anno 2030, anche se ogni amministrazione comunale è incentivata a prevedere degli obiettivi maggiormente ambiziosi, disegnando il futuro della città fino al 2050. Per favorire l’allineamento tra i due piani, identificare similarità e sovrapposizioni è un aspetto fondamentale per sostenere gli sforzi in modo più efficace.

L’obiettivo al 2050 contenuto nella LTRS deve essere conseguito principalmente attraverso misure di efficienza energetica: l’allineamento tra i due piani verso lo stesso orizzonte temporale del 2030 permette di dimostrare quanto le azioni a livello locale possano avere un forte risultato sulle performance globali di un’intera nazione.

Raccolta dati

Fissare dei precisi target energetici e ambientali richiede un corposo lavoro di raccolta dati sia per individuare le aree di intervento che per monitorare i progressi. Da un lato gli Stati Membri devono produrre un documento in cui viene riportata una panoramica del proprio stock edilizio necessario per impostare la LTRS; dall’altro le autorità locali devono sviluppare la baseline delle emissioni che include anche dati sugli edifici, necessaria per elaborare le azioni da riportare nel PAESC. Per questo compito, il Patto dei Sindaci fornisce un modello alla municipalità per la raccolta e l’allocazione del relativo valore di consumo di energia finale in tre categorie (municipalità, settore terziario e edifici residenziali), indicandone anche il vettore energetico utilizzato: elettricità o calore, fonti fossili o rinnovabili. Prevedendo una modalità di raccolta dati comune tra governo nazionale e locale viene facilitato il procedimento e dà la

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possibilità di inserire quanto ricavato in un unico database nazionale, evitando le duplicazioni. In tal modo gli Stati possono utilizzare i dati locali per costruire la propria LTRS.

Politiche

Sia PAESC che LTRS chiamano municipalità e governi a sviluppare e implementare misure che riducano il consumo energetico e le emissioni nel settore edilizio. Sebbene le misure della LTRS sono di fatto implementate nei comuni, la legislazione europea non incoraggia in modo specifico un approccio bottom-up attraverso cui l’apporto delle comunità locali ai target nazionali ed europei è direttamente visibile. Ma è chiaro che la conoscenza specifica che ha un’amministrazione comunale delle esigenze del territorio e dello stato delle infrastrutture è indispensabile nel momento in cui occorre scegliere quali che sono le misure più opportune per aumentare l’efficienza energetica complessiva degli edifici.

In particolare, sia PAESC che LTRS riconoscono l’elevato potenziale di risparmio energetico associato alla riqualificazione delle abitazioni europee, considerato uno stock piuttosto vecchio con prestazioni energetiche modeste. Una delle barriere principali all’aumento del tasso di riqualificazione è la frammentazione e la piccola dimensione dei progetti di rinnovamento. Favorendo l’aggregazione dei progetti, le autorità comunali possono facilitare i propri cittadini nel processo di riqualificazione, rendendolo anche più economico. A ciò sarebbe opportuno affiancare degli strumenti di sostegno finanziario, con l’istituzione di fondi o incentivi locali, per promuovere e incoraggiare le ristrutturazioni.

Coerentemente con la normativa nazionale, occorre vigilare affinché una volta che si siano intrapresi degli interventi di manutenzione, la ristrutturazione sia “profonda”, tale cioè da permettere ad un edificio esistente di veder migliorata la propria classe energetica. A livello locale una campagna di coinvolgimento e educazione dei cittadini verso la riqualificazione energetica delle abitazioni che deve mirare ad illustrare gli interventi possibili e i benefici associati.

Nel territorio europeo, 57 milioni di persone non riescono a mantenere la propria casa calda durante l’inverno e 104 milioni non sono in grado di mantenere un livello di comfort adeguato all’interno della propria abitazione in estate. [7] La povertà energetica è generalmente il risultato della combinazione di un costo per l’energia molto elevato, causato da edifici aventi prestazioni scadenti, e il basso reddito degli occupanti. Nel LTRS ogni Stato Membro è chiamato a prevedere una serie di misure specifiche per gli edifici energivori e per affrontare la povertà energetica degli occupanti.

Allo stesso modo, al momento della firma del Patto dei Sindaci, i comuni si sono impegnati ad assicurare un accesso all’energia “sicuro, sostenibile ed economico” a tutti i cittadini. Considerare prioritari gli interventi di efficientamento energetico degli edifici nei quartieri caratterizzati da condizioni sociali difficili assicura sia la riduzione del consumo energetico in linea con gli obiettivi fissati da PAESC e LTRS che il miglioramento della condizione di vita dei cittadini. Le amministrazioni locali, che hanno conoscenza del territorio, possono elaborare soluzioni su misura per un contesto specifico che in definitiva sono utili anche per gli scopi della LTRS. Ad esempio, stabilendo degli obblighi minimi inerenti alle prestazioni energetiche degli edifici in affitto può assicurare che anche i soggetti maggiormente vulnerabili abbiano accesso ad abitazioni rispettabili.

27 Consultazione pubblica

Il coinvolgimento e la consultazione degli stakeholder a livello locale, governativo ed europeo sono raccomandati (se non obbligatori) per assicurare che le decisioni assunte siano ben accettate dalla cittadinanza. La direttiva europea EPBD all’articolo 2a stabilisce che ogni Stato Membro debba organizzare una consultazione pubblica prima di poter inviare il documento contenente la strategia di lungo termine per la riqualificazione degli edifici alla Commissione Europea. Allo stesso modo le autorità comunali, al momento dell’elaborazione del PAESC, sono incoraggiate a raccogliere i pareri di stakeholders e cittadini. Essendo che i target contenuti nella strategia comunale sono come minimo allineati a quanto richiesto dalla normativa europea e complessivamente contribuiscono con la LTRS, l’incontro con i cittadini può costituire una buona occasione per rendere loro consapevoli delle iniziative in ambito nazionale o comunitario. Inoltre, le autorità locali dovrebbero partecipare attivamente alla consultazione per la LTRS per fornire input basati sull’esperienza e sulla conoscenza del territorio.

Finanziamenti

La mobilitazione degli investimenti è un fattore chiave per il successo della strategia di riqualificazione sia a livello locale che nazionale. Ogni Stato Membro, nell’elaborazione della propria strategia finanziaria, può adottare un insieme di strategie quali l’aggregazione dei progetti, la riduzione del rischio percepito, lo sfruttamento di fondi privati, il finanziamento diretto di progetti su edifici pubblici o la messa in piedi di sportelli di supporto e consulenza. La ricerca di finanziamenti è imprescindibile anche per il raggiungimento degli obiettivi contenuti nel PAESC elaborato dalle autorità comunali.

Tra i benefici della sottoscrizione al Patto dei Sindaci vi è la possibilità di aver accesso ad uno strumento che mappa tutti le varie forme di finanziamento offerte dall’Unione Europea, dagli stati e da istituti finanziari come la Banca Europea per gli Investimenti. Un altro strumento degno di nota è l’European Regional Developement Fund, il cui scopo specifico è quello di supportare le autorità locali nello sviluppare e implementare il PAESC. In generale, tanto più gli organi governativi centrali e periferici sapranno lavorare assieme per elaborare e comunicare le esigenze degli stakeholder, tanto più le opzioni finanziari saranno efficienti ed efficaci.

Monitoraggio

Il monitoraggio è fondamentale per comprendere se si è sulla strada giusta per raggiungere i target prefissati: se così non dovesse essere, la raccolta dati aiuta a comprendere in quale settore occorre intervenire per apportare aggiustamenti, anche significativi. Per quanto riguarda la LTRS, dalla data del 15 marzo 2023 ogni stato membro deve riferire alla Commissione Europea ogni due anni lo stato dell’implementazione del proprio piano integrato per l’energia e il clima. In modo simile, ogni comune firmatario del Patto dei Sindaci deve procedere all’invio di una relazione contenete i valori che possano illustrare il progresso nelle azioni intraprese ogni biennio successivo all’invio del PAESC definitivo. Nonostante le date del rapporto biennale sui progressi del PAESC non necessariamente debbono essere allineate con quelle di invio del report contenente i progressi delle LTRS, le informazioni contenute nel primo possono essere utili per la compilazione del secondo.