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Analisi delle problematiche e delle attuali modalità di raccolta e condivisione delle le conoscenze prodotte nell’ambito della Laguna di Venezia.

4.3.2 Gli attori coinvolti e le competenze

I soggetti chiamati a partecipare al processo di partecipazione/apprendimento sono stati i firmatari dell’Intesa del 2007 (v. cap. 2, paragrafo 2.2). Sono stati inoltre coinvolti altri portatori d’interesse locali, pubblici e privati, associazioni culturali ed ambientali, istituti di ricerca operanti nell’ambito dei temi su Venezia e laguna, le Università di Venezia, le autorità portuali ed aeroportuali, la società gestrice della rete ferroviaria nazionale, ecc Siamo in presenza di figure professionali esperte nelle proprie materie specialistiche. In genere, a livello comunale, provinciale e regionale, sono coinvolti dirigenti e funzionari che operano nell’ambito della pianificazione urbana e territoriale, della cultura, del turismo e dell’ambiente.

L’importanza del coinvolgimento del livello politico e della dirigenza apicale nel processo di consultazione ha permesso che le decisioni prese nell’ambito dei tavoli tematici fossero legate alla prassi operativa. Inoltre ha rappresentato un momento di condivisione alla pari con gli altri partecipanti con ruoli subordinati anche di altre istituzioni, un processo di apprendimento reciproco non gerarchizzato. Tale modalità di confronto, getta inoltre le basi per avviare una learning organization in quanto introduce nella prassi organizzativa le conoscenze e le competenze acquisite.

Per quanto riguarda le soprintendenze, in genere sono coinvolti dirigenti e funzionari che operano nel campo della conservazione e valorizzazione dei beni architettonici, storico- artistici, archeologici, archivistici, e librari.

4.3.3 I metodi utilizzati

Data la complessità delle tematiche (trasversali, integrate, strategiche, complesse, multiattore) e la numerosità degli attori rilevanti (a volte anche oltre 50 partecipanti), gli incontri sono stati oggetto di attenta programmazione e facilitazione.

Per il processo partecipativo è stata prevista una strategia strutturata su due giornate:

La prima giornata dedicata alla socializzazione, comunicazione e alla condivisione della conoscenza (in modalità semi-strutturata).

La seconda giornata dedicata alla co-costruzione di proposte operative in modalità strutturata. Tale organizzazione ha permesso ai partecipanti di acquisire una serie di informazioni e consocenze sui temi di discussione e ha facilitato processi di riflessività… Si è deciso dunque di integrare vari strumenti e metodi di progettazione partecipata e deliberativa: l’European Awareness Scenario Workshop (di seguito EASW), il Focus Group (di seguito FG) e la Consensus Conference (di seguito CC).

Nelle prime giornate dei tavoli tematici è stata utilizzato l’European Awareness Scenario

Workshop (EASW), un metodo ideato ed usato dal Danish Board of Technology a partire

dagli anni novanta e promosso dall’Unione Europea. L’EASW è un’assemblea formata da gruppi di attori finalizzata alla soluzione di situazioni problematiche attraverso valutazioni e costruzioni di visioni future e proposte condivise. Il workshop può durare una o più giornate e prevede la gestione ed il coordinamento da parte di una squadra di facilitatori esperti.

Questa particolare modalità assembleare fa leva soprattutto sulle differenti conoscenze, sui punti di vista e sulle esperienze, oltre che sulle risorse dei partecipanti. Il metodo, infatti, incoraggia il confronto e l’emersione dei vari punti di vista ed interessi in gioco, lo scambio di informazioni, conoscenze ed esperienze tra i partecipanti, la valutazione e la discussione delle alternative e possibili soluzioni ai problemi esistenti, anche sotto forma di proposte ed idee progettuali concrete, cioè comprensive dei modi di perseguimento degli obiettivi e delle soluzioni proposte.

Il secondo incontro è avvenuto tramite metodo della Consensus Conference (CC). Questo metodo introdotto per la prima volta in Danimarca negli anni ‘80 dal Danish Board of Technology (Commissione Danese sulla Tecnologia), prevede l’organizzazione di tavoli di lavoro per lo svolgimento di sessioni tematiche, nelle quali la discussione viene focalizzata per produrre raccomandazioni relative a diversi argomenti, con l’obiettivo di elaborare proposte e raccomandazioni.

Sulla base di una Guida introduttiva degli incontri predisposta per i partecipanti dove venivano spiegati gli obiettivi del percorso, illustrati i temi, proposte le modalità di lavoro, i partecipanti sono stati chiamati a lavorare divisi in gruppi di discussione, con momenti di interventi frontali e momenti di esposizione in plenarie, assistiti da facilitatori esperti. Nel nostro caso è stato strutturato nel seguente modo. I partecipanti sono stati suddivisi in gruppi; all’interno di ogni gruppo i partecipanti si sono intervistati tra loro e hanno sviluppato scenari relativi ad un futuro possibile. In un secondo momento (condotto attraverso il metodo della Consensus Conference) è stato possibile discutere l’articolazione operativa delle proposte.

Un “primo report” dell’intera giornata è stato realizzato a conclusione dei lavori dallo staff organizzativo ed inviato tramite e-mail ai partecipanti, nei giorni successive all’incontro. Ciascun partecipante ha preso parte al secondo incontro con una conoscenza più articolata della problematica e delle possibili proposte.

All’inizio di ogni sessione di lavoro, è stato illustrato il tema di discussione e i gruppi si sono confrontati per arrivare a condividere alcune proposte e raccomandazioni, che sono state verbalizzate con l’aiuto del facilitatore. Generalmente per facilitare la discussione e raccogliere le indicazioni più consone alla redazione del Piano di gestione, i partecipanti sono stati invitati a ragionare su ogni tematica sulla base di alcuni input precedentemente definiti dal gruppo di lavoro. La verbalizzazione delle proposte e delle raccomandazioni è avvenuta seguendo delle matrici di lavoro (griglie di supporto per i partecipanti) che avevano la funzione di raccogliere e organizzare le indicazioni utili e di dettaglio per il Piano di gestione, a partire dalla descrizione delle proposte, dei target interessati, delle risorse necessarie e degli impatti previsti.

In una sola specifica situazione (Tavolo 5, seconda giornata di lavoro sul tema della “Pianificazione”), data la trasversalità del tema trattato, l’esiguo numero di partecipanti e le specifiche richieste di discutere ed elaborare la precedente fase di simulazione delle relazioni fra piani/programmi e problematiche rilevanti, si è proceduto con una modalità di discussione focalizzata con faciliatore del gruppo e verbalizzatore, secondo le logiche e le tecniche del Focus Group.

Il Focus Group è una modalità di lavoro utilizzata per raccogliere il parere di un piccolo gruppo di persone (da un minimo di 4 soggetti ad un massimo di 15) su un tema specifico. Tale metodo consente un’analisi in profondità disponendo di interazioni tra i soggetti del gruppo, soprattutto se questi sono portati di informazioni e conoscenze inerenti agli ambiti di indagine. È condizione indispensabile la parità dei soggetti ed un clima informale, oltre

che la presenza di un moderatore che gestisce la discussione e stimola l’interazione tra i partecipanti.

Il metodo consente di identificare e definire un problema, anche molto complesso; definire obiettivi di carattere operativo; impostare un lavoro di progettazione e di istruzione di una politica o di un intervento; verificare le reazioni dei soggetti rispetto ad un dato intervento o provvedimento.

Durante la mattina delle giornate 1, sono stati previsti alcuni interventi tematici frontali da parte di alcuni enti proprio per rendere comune tutto un insieme di conoscenze che spesso non sono disponibili.

Durante la prima giornata degli incontri, è stata utilizzata la tecnica EASW che prevedeva una fase istruttoria sulle problematiche specifiche del tema che veniva affrontato, dei soggetti e delle azioni per un’auto-analisi da parte dei partecipanti del contesto, tanto per la costruzione di scenari futuri quanto per una prima costruzione

del network degli attori presenti sul territorio, portatori di interessi e di conoscenze. La seconda giornata ha interessato un ritorno sui temi, per la co-costruzione nei gruppi di lavoro di un corpus di proposte condivise, utili alla costruzione di scenari e di obiettivi operativi a supporto del Piano di Gestione.

Gli incontri hanno, dunque, previsto presentazioni di tipo frontale tradizionale nella prima giornata, affiancate a metodi di tipo innovativo e partecipativo, soprattutto l’EASW e la CC.

Considerata la minore complesità dei temi da sviluppare, e la stretta tempistica prevista per la realizzazione di tutto il processo, due tavoli tematici si sono svolti in un unica giornata accorpando i due step in una sola giornata.

Il coordinamento del gruppo di lavoro è stato condotto in via sinergica dall’Ufficio Regionale dell’Unesco a Venezia e dal Comune di Venezia con il supporto di consulenti esperti appositamente coinvolti nel progetto per condurre le attività di facilitazione degli incontri.62

Copertina della Guida e Locandine degli incontri tematici

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La strutturazione del processo è avvenuta nelle seguent fasi: