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La conoscenza della condizione di senza dimora tra povert`a ed esclusione sociale

La condizione di senza dimora nelle rappresentazioni social

3.3 La conoscenza della condizione di senza dimora tra povert`a ed esclusione sociale

Analogamente al sentire comune, anche l’impiego di metodologie e stru- menti di indagine statistici contribuisce ad indirizzare una certa emersione e definizione del fenomeno. Le scelte e le selezioni operate attraverso le modalit`a di approccio alle condizioni di esclusione sociale non riguarda- no esclusivamente questioni concettuali e adesioni teoriche, ma si legano ad una certa produzione di conoscenza, cos`ı come all’impianto operati- vo in termini di interventi e politiche da attuare. Assumere come punto di partenza una particolare accezione del fenomeno, selezionare unit`a di analisi, criteri, indicatori, soglie, non rappresentano operazioni meramen- te tecniche, ma sottendono rilevanti scelte concettuali e pragmatiche, che intrecciandosi concorrono a proporre una certa lettura e risoluzione delle problematiche, dando forma a profili che giustificano e legittimano deter- minate misure di intervento (Tosi, 2003).

In linea generale, gli studi sulla povert`a in Italia, come meglio si osserver`a in seguito, si sono in gran parte orientati su un complesso metodologico di tipo quantitativo, volto essenzialmente alla identificazione numerica dei soggetti da considerarsi poveri. Sovente, la realizzazione di tale obiettivo ha visto l’impiego di soglie che permettono di tracciare linee di confine, nel tentativo di circoscrivere in maniera quanto pi `u “oggettiva” il fenomeno - come ad esempio in riferimento ai concetti di povert`a assolta e relativa, di cui l’Istat si avvale annualmente per la stima del fenomeno (Baldini e Toso, 2004).

Indiscutibilmente la condizione di senza dimora ingloba anche forme di povert`a da intendersi come deprivazione economica e materiale, anche se ci `o non rappresenta una spiegazione esaustiva del fenomeno, rischiando anzi di comprimere una questione complessa e multifattoriale su un’unica dimensione.

L’analisi della povert`a attraverso un approccio e una metodologia econo- micistica, incentrati sull’impiego di soglie di reddito pu `o permettere di

circoscrivere diversi insiemi di popolazione caratterizzati, in un conte-

sto spazio-temporale definito, da problemi di deprivazione nel sottosiste- ma delle risorse economiche, ma evidentemente nulla dice sul processo che ha favorito l’insorgenza di tali situazioni, sulla loro percezione e sugli eventuali “handicap” che segnano la biografia del soggetto(Bergamaschi,

1999: 4) e che sono frutto appunto del del rapporto tra persona e contesto. A criticit`a relative all’offuscamento dei processi e delle dinamiche che han- no condotto a una certa situazione di disagio, si aggiunge la tendenza ad una omogeneizzazione di condizioni molto diversificate - ad esempio a parit`a di livelli di reddito o di consumo - senza perci `o sottolineare le pecu- liarit`a e le sfumature delle condizioni di vita delle persone senza dimora. Le criticit`a sollevate non implicano la negazione della rilevanza della mera componente economica e materiale che, seppur non trascurabile, date le evidenti forme di deprivazione, `e per `o da contestualizzarsi all’interno di pi `u ampi processi di esclusione che possono condurre alla vita in strada. L’indispensabile esistenza di punti di contatto e intersezione tra povert`a, disuguaglianza e esclusione sociale solleva la questione della reciprocit`a dei loro rapporti, cio`e se siano da intendersi come fenomeno unico e per- fettamente sovrapponibile oppure come fenomeni distinti, da considerarsi nella rispettiva articolazione dei rapporti, anche ai fini delle strategie di intervento da parte dei servizi, come meglio si vedr`a nel prossimo capito- lo. Si tratta di concetti i cui confini di definizione sono porosi e possono sconfinare l’uno nell’altro, integrandosi vicendevolmente, anche ai fini di una loro migliore comprensione. Il concetto di povert`a evoca una condi- zione di deprivazione monetaria e materiale, tale da impedire alla per- sona di raggiungere uno standard di vita in grado di soddisfare almeno i suoi bisogni essenziali, legandosi al concetto di disuguaglianza in ter- mini di distribuzione delle risorse. `E possibile per `o cogliere sfaccettature diversificate del fenomeno della povert`a, che talvolta hanno dato vita ad approcci differenti sulla scorta dei molteplici tratti sui quali `e stato posto l’accento, distinguendo cos`ı ad esempio povert`a strutturali, congiuntura- li, permanenti, temporanee, di posizione, soggettive, silenziose, materiali, simbolico-esistenziale, vecchie, nuove, povert`a come incapacitazioni. L’articolazione del reciproco rapporto tra povert`a ed esclusione sociale

non si esaurirebbe in una sovrapposizione dei fenomeni, esprimendo una complessit`a tale per cui

se `e vero che la povert`a nel nostro paese aumenta la probabilit`a di esclusione sociale, `e anche vero che gran parte delle famiglie povere del nostro paese non associa alla carenza delle risorse materiali un isolamento sociale grave, n´e una specifica vulnerabilit`a relazionale (Ranci, 2002: 309).

Le due sfere possono cos`ı toccarsi e compenetrarsi pur individuando una certa propriet`a di confini e specificit`a dell’esclusione economica accanto ad altre tipologie di esclusione, da relativizzare e inquadrare in un panora- ma pi `u ampio nella figura d’insieme dell’esclusione sociale (Kronauer,

2002: 55).

Seppurle risorse che una persona ha, o i beni primari che un individuo

possiede, possono essere indicatori molto imperfetti della libert`a di cui una persona effettivamente gode (Sen, 1992: 61), non si intende negare e

disconoscere cheil reddito pu `o essere una ragione primaria dell’incapa-

citazione di una persona (Sen, 2001: 92). Povert`a di reddito e povert`a di

capacitazioni, dunque,non possono non essere correlate, essendo il red-

dito un importante mezzo di capacitazione(Sen, 2001: 95), da connettersi

al conseguimento di un certo livello di benessere individuale.

Anche se il rapporto tra povert`a ed esclusione `e oggetto di differenti inter- pretazioni - alcune che esprimono una netta differenziazione tra la staticit`a della povert`a come stato di carenze e l’esclusione sociale come percorso e processo di impoverimento, fino ad allargare tale relazionalit`a tra po-

vert`a e cittadinanza, nella quale l’elemento che accomuna i due termini `e l’esclusione del soggetto dalla fruizione di un insieme di beni e possibilit`a ritenute socialmente rilevanti(Saraceno, 1999: 55) - sembra essersi diffusa

e condivisa la necessit`a di proporre approcci teorici e metodologici che in maniera globale siano in grado di abbracciare nell’analisi il contesto-socio economico, i soggetti e le istituzioni. Lo spostamento verso prospettive di- namiche e multifattoriali ha messo in evidenza un fenomeno molto pi `u complesso ed eterogeneo rispetto a rappresentazioni statiche e impostate sulla deprivazione materiale, rintracciando ragioni e dinamiche plurali di caduta nella povert`a, cos`ı come differenti possibilit`a e percorsi di uscita, di durata, ma anche peculiarit`a nelle caratteristiche socio-demografiche, nelle esperienze e nei significati vissuti.

Tali aperture di prospettive si son associate al concetto di esclusione so- ciale, introdotto in soccorso a nuove esigenze e riflessioni in un scenario socio-economico in continua evoluzione (Bergamaschi, 1999). Se nelle sue prime formulazioni tale concetto si riferiva ai poveri, gli individui e le

famiglie le cui risorse sono cos`ı deboli che essi sono esclusi dai modi di vita, dalle usanze e dalle attivit`a normali dello Stato nel quale essi vi- vono (Chicchi, 2001: 127), mantenendo un canale diretto e causale con

la povert`a tradizionalmente intesa, si avvier`a un processo di declinazio- ne strettamente connesso con la realt`a socio-economica. Se da una parte si rinvienel’esistenza di specifici processi sociali che conducono pi `u fre-

quentemente che in passato a situazione di disagio estremo: le rotture fa- miliari, la perdita del posto di lavoro, il mancato accesso alle provvidenze pubbliche, l’isolamento sociale, la perdita dell’abitazione, lo smarrimento di un’identit`a sociale riconosciuta (Ranci, 2002: 21), dall’altra la questio-

ne non dovrebbe schiacciarsi sulla dimensione individuale e scambiare

quella che dovrebbe essere l’analisi di un processo di approfondimen-

to della disuguaglianza nell’analisi della condizione di escluso(Procacci,

2002: 96).

Nel concetto di esclusione sociale devono considerarsi anche quelle for-

me di povert`a che diventano croniche anche perch´e coincidono con proces- si di discriminazione istituzionale, attiva o passiva (l’incapacit`a o la man- canza di volont`a politica da parte delle istituzioni di combattere contro queste forme di impoverimento)(Mingione, 1999: 7). Oltre al riferimento

non pi `u esclusivo alle frange pi `u marginali della societ`a, ma potenzial- mente estendibile a tutta la popolazione, la nozione di esclusione sociale si caratterizza per componenti dinamiche, multidimensionali, relazionali e va ad abbracciare al contempo la dimensione individuale, quella sociale e quella istituzionale, preoccupandosi del mantenimento dell’uguaglianza sostanziale e dell’accesso ai diritti, cos`ı come delle dinamiche di disgrega- zione sociale (Saraceno, 2002).

L’esclusione non `e dunque da intendersi come mera condizione statica,

descrittiva delle caratteristiche di uno o pi `u individui rispetto ad alcuni stati di deprivazione, bens`ı come esperienza sociale di deprivazione risul- tante dall’incontro/scontro tra i percorsi di vita soggettivi ed i vincoli posti dai sistemi di relazione in cui si `e inseriti, in una o pi `u dimensioni strategi- che e per un tempo variabile: dall’istantaneit`a dell’episodio momentaneo

alla drammatica permanenza per tutto il corso della vita (Tomei, 2011:

15). Tale visione favorisce al tema della povert`a la possibilit`a di poter fuo- riuscire dall’esclusivit`a della dimensione economica e statistica per esser condotta e contestualizzata - come precedentemente osservato - al cen-

tro del dibattito sociologico quale fenomenologia emblematica da un lato della crisi dei sistemi di produzione e riproduzione sociale elaborati dalla modernit`a avanzata e dall’altro della trasformazione profonda e radicale della capacit`a dei soggetti individuali e collettivi di reagire alle sfide che tale nuova condizione di crisi produce e diffonde (Ibidem.: 199).

Un tale approccio permetterebbe, inoltre,di mettere a tema non solo l’im-

patto drammatico delle dinamiche sistemiche sulle vite degli individui, ma anche (in modo complementare) le strategie trasformative messe in campo dagli attori sociali, e l’impatto che queste producono sugli assetti attuali del mercato del lavoro, del sistema di istruzione, della famiglia, del- le relazioni sociali, del sistema pubblico di welfare, del terzo e del quarto settore (Ibidem.:199).

3.4

La conoscenza della condizione di senza dimora