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di Marianna Filandri, Simona Ballabio

6. Considerazioni conclusive

In questo capitolo siamo partiti dalla considerazione che la casa come oggetto di attenzione sociologica può essere analizzata da una molteplicità di punti di vista. La nostra attenzione si è però principalmente focalizzata sulla dimensione abitativa all’interno del framework definito dalla stratificazione sociale.

Abbiamo sostanzialmente visto che, nonostante la forte diffusione della proprietà in tutte le classi sociali e nonostante un generale miglioramento delle condizioni abitative negli ultimi decenni, permangono comunque disparità tra i diversi strati che caratterizzano la società italiana. Tali disparità sono relative non solo alla probabilità di accesso alla proprietà, la quale è in genere legata a migliori standard abitativi, ma anche alle caratteristiche degli immobili in cui i soggetti vivono. Da questo punto di vista la modalità di soddisfazione del bisogno abitativo varia considerevolmente tra i soggetti – abbiamo visto – sia di differente appartenenza sociale, sia di differente origine sociale. Dunque, le classi che occupano le posizioni più elevate all’interno della stratificazione sociale più probabilmente sono proprietari della casa in cui vivono e generalmente esperiscono migliori condizioni abitative. Vivono cioè in abitazioni più spaziose, prive di problemi particolari e caratterizzate da un più elevato valore in termini economici. Interessante sarebbe capire se la ricchezza legata alla proprietà immobiliare si sovrappone o interagisce, e in che modo, con le risorse derivanti dal mercato del lavoro nella strutturazione delle disuguaglianze sociali. Ma, come messo in luce, mancano gli studi che approfondiscono questo aspetto.

Abbiamo anche visto che le chance di vivere in case che soddisfano pienamente le esigenze abitative dei soggetti non sono equamente distribuite tra le famiglie che provengono da differenti classi sociali. Infine sia per la casa attuale sia per la prima casa, dopo aver lasciato la famiglia di origine, troviamo sempre un ruolo fondamentale della famiglia e dei trasferimenti intergenerazionali

29 Nella tabella le donazioni si riferiscono sia alle eredità sia ai trasferimenti intervivos.

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per l’accesso alla proprietà.

Dato questo quadro, rimangono, tuttavia, ancora alcuni interrogativi aperti su stratificazione sociale e condizioni abitative in Italia, specialmente sui cambiamenti di lungo periodo. Ad esempio considerando il fatto che le disparità tra individui e gruppi non riguardano solo i punti di arrivo e quelli di partenza, bensì anche la configurazione e la durata delle traiettorie che connettono questi punti [Schizzerotto 2002], è ragionevole ipotizzare che anche le modalità e i tempi tipici del divenire proprietario non siano equamente distribuite tra i soggetti di differente appartenenza sociale31. Non è possibile, purtroppo, ad oggi effettuare analisi approfondite sulla transizione di accesso alla casa di proprietà in quando non vi sono dati longitudinali che lo consentano. Sarebbe allora auspicale approfondire la ricerca su questi temi in modo da ricostruire non solo la situazione abitativa attuale o quella sulla prima casa, ma possibilmente l’intera carriera abitativa dei soggetti, mantenendo l’attenzione sul ruolo della famiglia e dei trasferimenti intergenerazionali.

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