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CONSIDERAZIONI E SVILUPPI FUTURI

2. MUSEI D’IMPRESA DI NOTI BRAND INTERNAZIONALI

3.2 LA FORNACE ORSONI

3.2.3 CONSIDERAZIONI E SVILUPPI FUTURI

Dal restauro degli spazi della fornace, tutte le attività messe in atto dall’azienda si sono svolte verso un’ottica di storytelling aziendale, o come lo ha definito Riccardo Bisazza durante l’intervista history-telling. Aprire le porte della fornace ha aiutato ad indirizzare in maniere giusta il brand Orsoni che prima era conosciuto solo agli esperti del mestiere. Ora con il lavoro di storytelling iniziato e che continuerà si è riusciti a raggiungere un numero sempre più grande di persone che conoscono i mosaici Orsoni. Lo scopo è quello di cambiare a mano a mano il target di visitatori passando da una maggioranza di turisti a una maggioranza di architetti, designer, interior designer e artisti. Orsoni si trova in un contesto attrattivo da questo punto di vista, infatti Venezia è la città della Biennale d’Arte e di Architettura, la quale attira entrambi i target di riferimento di Orsoni.

Con i progetti di Fondazione Ca’ Foscari, si è riusciti a valorizzare l’unicità del luogo e a comunicarla in emozioni ai visitatori. A partire da quanto fatto, si ha intenzione di terminare il Viaggio nel colore e nella materia, ripensando lo spazio espositivo del corridoio che si trova al piano terra vicino al quale sono collocati gli uffici. Attualmente questo spazio è pensato come una specie di galleria/museo nel quale sono esposti alcuni quadri di mosaici realizzati da Lucio Orsoni e ci sono delle teche nelle quali sono esposti i campioni di alcuni colori presenti nel Pavone della Basilica di San Vitale e ovviamente il campionario dei colori che diede inizio a tutto nel 1889. Secondo le idee di Bisazza si vorrebbe sviluppare un percorso che avrà la forma di ferro di cavallo: si entra dalla porta che dà accesso all’azienda, si passa per la zona di produzione, si entra poi nella Biblioteca del Colore dalla quale si uscirà attraverso una porta che si affaccia sul piccolo giardino interno, porta attualmente chiusa. Dal giardino si accede al corridoio che attualmente non è ancora stato ripensato e si conclude la visita. L’obiettivo è quello di valorizzare al meglio questo spazio, mantenendo lo stesso livello di emozione che viene suscitato dalla Biblioteca del Colore. Non è un compito facile, ma si sta pensando all’utilizzo delle nuove tecnologie come la realtà aumentata che possa garantire un alto grado di emozione e soprattutto che valorizzi al meglio la storia aziendale, si punterà anche per quest’ultimo spazio espositivo a raccontare attraverso suoni, immagini e soprattutto colori, mantenendo anche l’aspetto tattile che è sempre presente nella biblioteca, la quale invoglia il visitatore a toccare gli smalti. D'altronde Riccardo Bisazza ha capito, confrontandosi anche con i musei veneziani, che il futuro di queste istituzioni sta

guardando alle nuove tecnologie e pertanto per raccontare la sua azienda ed emozionare il visitatore dovrà puntare su di esse.

Tra le idee che potranno essere sviluppate ulteriormente a partire da quanto già realizzato con il progetto V_HERITAGE troviamo i cadeaux. Già ora l’azienda prevede la possibilità di omaggiare il proprio visitatore con un cadeau differenziato in base al target di riferimento. Se si tratta di visitatori-turisti si dona loro una brochure o una cartolina dell’azienda. Invece per architetti e designer viene regalato un pezzo della piastra di oro dalla quale si ricava l’oro Orsoni, oppure un quaderno con una copertina in pelle rivestita con mosaici Orsoni e questa copertina una volta terminato il quaderno può essere riutilizzata in un altro quaderno. Si tratta di doni, alcuni dei quali verranno disegnati da artisti o designer come già avvenuto con il progetto dell’Università Ca’ Foscari. Questi omaggi avranno lo scopo di stimolare il cliente a comprare mostrando loro cosa si può fare con i mosaici dell’azienda, a loro volta questi clienti, siano essi architetti o manager, spinti dall’unicità di quel prodotto, potrebbero richiedere ad Orsoni di realizzare tale omaggio come regalo di Natale per i propri dipendenti, o per altre occasioni. In questo modo si vuole evitare di creare all’interno dell’azienda uno spazio dedicato alla vendita di questi oggetti. Fare omaggio di questi cadeaux rappresenta un altro modo per l’azienda per comunicare la propria unicità. Si sta pensando, inoltre, alla possibilità di creare dei

cadeaux che possano essere realizzati dal visitatore in persona durante la visita, sempre

per poter garantire un’esperienza unica e l’occasione di portare a casa un pezzo della Fornace Orsoni avvalorato dall’emozione vissuta durante la propria visita.

Esiste l’idea di continuare con la collaborazione con artisti e designer per la realizzazione di pezzi unici da vendere in quei pochi negozi al mondo che vendono oggetti d’arte e di design come ad esempio “10 Corso Como” o “Rossana Orlandi” a Milano. Per il momento sono ancora in ottica di sperimentazione e di studio di mercato per capire quale sarà il canale di vendita migliore per questo genere di prodotto, che comunque non andrà ad intaccare il core business della produzione della Fornace Orsoni, la quale punterà ancora sulla realizzazione di opere/interventi architettonici.

Anche per la Fornace Orsoni le iniziative intraprese con i progetti ai quali ha partecipato, hanno garantito una maggiore coesione tra i dipendenti e soprattutto rafforzato, il già forte, senso di appartenenza all’azienda.