Platone a ritmo di rock. Con i Giovani pensatori. Ieri il meeting di oltre duecento studenti di liceo tra dialoghi di filosofia e nuovi media. Con questo titolo il quotidiano «La Prealpina» di Varese, il 6 maggio 2010, dava notizia
dell’evento del giorno, il Festival della filosofia, svoltosi presso l’aula magna dell’Università dell’Insubria, Varese. Si trattava della giornata che concludeva il progetto Giovani Pensatori, coordinato dal prof. Fabio Minazzi (Professore Ordinario di Filosofia teoretica USI), iniziato il precedente mese di ottobre. Nel corso di quella mattinata il filosofo Carlo Sini, intervistato dal giornalista Marco Croci de “La Prealpina” ebbe a dire: “Credo facessero così anche gli antichi greci”, alludendo all’unione tra pensiero filosofico ed esperienze contemporanee. Il progetto culturale che ha coinvolto l’Università dell’Insubria e i Licei della zona dell’Insubria (Varese, Como) si è articolato in tre fasi: una prima fase preparatoria è consistita in incontri tra docenti liceali e il Dipartimento di Informatica e Comunicazione che hanno proceduto all’individuazione delle tematiche filosofiche oggetto di trattazione comune, nella seconda fase, precisati i temi (ristretti a quelli dell’amore, del tempo e della giustizia), si è snodata la serie degli interventi degli esperti universitari alla presenza degli studenti, la terza fase è consistita nell’incontro finale tra docenti liceali, alunni e professori universitari nel corso del Festival della Filosofia (5 maggio 2010). Ripercorriamo le singole fasi.
Le premesse teoriche. Presentazione del progetto dei “Giovani Pensatori” di Fabio Minazzi
Il progetto “Giovani Pensatori”2 coordinato dal prof. Minazzi, nasce da molteplici constatazioni ed esperienze.
Innanzitutto dalla precedente esperienze di un progetto analogo attuato in provincia di Lecce (Salento) in collaborazione con le Scuole Superiori del Salento, con l’Università del Salento, Dipartimento di Filologia Classica e
Scienze Filosofiche, con il Liceo “Capace” di Maglie e con il Comune di Copertino3. Ma l’istanza più profonda è
sicuramente lo stato attuale dell’insegnamento della filosofia nei Licei ridotto a studio asfittico, esangue, secondo un’impostazione rigida storicistica che si ripete sempre uguale arrestandosi generalmente a fine Ottocento senza mai accedere a problematiche attuali; secondo un modo di far filosofia lontano da ciò che dovrebbe esser ritenuto più proficuo, vale a dire: a) l’accostarsi ai testi degli autori e b) il tener conto, il coinvolgere gli interessi e il mondo affettivo esistenziale dei giovani liceali. La reazione all’eccesso di scolasticità dell’insegnamento della filosofia era da tempo visibile, basti pensare a manifestazioni come Filosofarti che ha luogo a Gallarate e che è
giunto alla sua V edizione, con lezioni magistrali ma anche con i dialoghi di Platone ridotti per il teatro4. Gli stessi
Programmi Brocca per le scuole superiori datati 1990 sono un efficace strumento per poter programmare un insegnamento della filosofia sottratto al rigido schema storicistico dato che consentono letture di testi, percorsi
tematici con ampia libertà per il docente. Ora si è inserita la cosiddetta Riforma Gelmini5. Ma le buone intenzioni
dei Programmi Brocca o lo studio di metodi nuovi appresi nei vari corsi di aggiornamento per insegnanti non hanno sortito l’effetto sperato: “Molto spesso l’immagine di una filosofia esangue, priva di idee e di mordente
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Articolo in corso di pubblicazione sulla rivista: “Protagora”, 2010, anno XXXVII, n. 14, luglio-dicembre.
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“Un progetto didattico e di ricerca promosso dall’Università degli Studi dell’Insubria, Dipartimento di Informatica e comunicazione, insegnamenti di Filosofia teoretica, di Logica e filosofia della scienza e Informatica”.
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Esperienze confluite in: Aa. Vv. , Sapere aude! Discutendo si impara a pensare. Gli studenti del Liceo “Capece” di Maglie discutono di
Amore, Morte, Libertà e Felicità con i filosofi Evandro Agazzi, Domenico Conci, Fabio Minazzi, Carlo Vinti, Atti del Festival dei Giovani
Pensatori (17 maggio 2004, Corigliano D’Otranto), a cura di Ada Fiore e Fabio Minazzi, Franco Angeli Editore, Milano, 2008.
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Davvero coinvolgenti con l’attore Carlo Rivolta che trasformava gli studenti in sala in discepoli di Socrate.
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La “Bozza Indicazioni Nazionali Licei – 12 marzo 2010” fornisce indicazioni sull’insegnamento della filosofia nei licei sulla base del nuovo assetto che prevede due bienni e un quinto anno; da notare che la trattazione di Hegel è prevista nel corso del secondo biennio.
critico deriva soprattutto da uno studio estrinseco, meramente mnemonico, della storia del pensiero filosofico”6. Il progetto dei “Giovani Pensatori” si propone di dare vitalità ai testi filosofici attraverso la lettura diretta mettendo al centro l’interesse dei giovani per attivare le loro capacità critiche. L’attuazione del progetto ha comportato una precisa organizzazione ed è sicuramente merito del prof. Minazzi aver articolato l’aspetto organizzativo con precisione ed efficacia; la cultura implica anche l’organizzazione della cultura.
Le fasi previste erano le seguenti: a) promozione e diffusione del progetto a livello territoriale (Varese, Como, inizialmente anche il Ticino); ricerca delle tematiche comuni agli studenti dei Licei e passaggio alla rosa delle tematiche necessariamente in numero ristretto; incontri preliminari con i partecipanti; inizio della trattazione delle tematiche in classe da parte dei docenti di filosofia all’interno delle loro programmazioni individuali; b) nella seconda fase incontri specifici tra docenti universitari e gli studenti che con i loro insegnanti hanno aderito al progetto; incontri e conferenze vertenti sulle tematiche emerse nella prima fase; c) la terza fase consiste nello svolgersi nell’arco di una intera giornata di un Festival della filosofia con la presenza e il coinvolgimento degli studenti e dei docenti universitari nonché degli studenti tra di loro per una riflessione generale e conclusiva sulle tematiche trattate.
Le premesse informatiche. La conferenza di Federico Gobbo. Il sito informatico Giovani Pensatori
Parte integrante del progetto è stato l’uso del sito informatico appositamente costituito per consentire ai giovani partecipanti di commentare i testi oggetto di studio e di esprimere le loro opinioni anche in relazione ai commenti degli altri studenti. L’evento informatico non ha mancato di attirare l’attenzione del Corriere della Sera (12 febbraio 210):
“La discussione è accesa da mesi. Una domanda sta agitando, più di altre, un gruppo di filosofi in erba: che cos’è l’amore? Rispondere non è per nulla facile, ma loro ci provano. Sono duecento studenti di Varese e Como. Ma non è solo un gioco, è anche scuola e cultura. Gli studenti possono intervenire in una pagine formato
Wikipedia messa a disposizione dell’Università dell’Insubria. Li seguono gli insegnanti in classe, poi scatta il
dibattito sul web, libero e senza censure. È il progetto “Giovani pensatori” patrocinato dall’Insubria, e si tratta di una sorta di palestra filosofica , destinata ai ragazzi tra i 16 e i 18 anni, che mette in contatto alunni di scuole diverse. Tutto parte dalle domande di Aristotele, Platone, Sant’Agostino, e di altri grandi filosofi che i liceali citano a piene mani, per definire, in questo caso, cosa sia l’innamoramento. Il livello del dibattito è alto. Erica scrive al
forum on line e spiega così la sua idea: “Un’attrazione fisica non basta a generare amore, perché come suggerisce
Platone nel Simposio, il fisico è temporaneo, fugge”.
Nella pagina web per Giovani Pensatori i seguenti materiali era possibile inserire: a) testi degli autori classici; b) testi elaborati da studenti; c) testi elaborati da gruppi di studenti; d) il forum degli studenti. Non è certo un caso che sia stato presente l’elemento informatico all’interno del progetto. Sarebbe troppo semplicistico osservare che questi sono i tempi e che non ci si può facilmente opporre ai nuovi media, in realtà l’uso di internet, ciò che ha spinto al costituirsi del sito, è, guardando a livello più profondo, funzionale ad una rivoluzione in atto, quella dell’avvento della flessibilità dei media. L’uso del sito informatico ha contribuito al raggiungimento del target educativo del progetto; i giovani hanno riflettuto sui problemi assegnati anche grazie alle nuove possibilità offerte di intervento diretto al dibattito in corso. Per questo risulta pertinente a questo punto indicare le premesse teoriche sottostanti all’uso (a determinati usi) di internet. Da notare che il sito dei Giovani Pensatori ha per icona l’incredibile immagine (tratta dall’arte greca) che ritrae un giovane nell’atto di scrivere con lo stilo su una tavoletta aperta, ma la tavoletta aperta richiama alla mente un PC portatile aperto! Straordinaria connessione tra passato e presente, tra il medium del passato (la scrittura) e il presente (l’attuale rivoluzione informatica).
Il dr. Gobbo insegna Storia dell’informatica e della comunicazione digitale presso la sede varesina del Dipartimento di informatica e Comunicazione (USI). Al dr. Gobbo si deve l’allestimento del sito informatico dei
Giovani Pensatori. Mercoledì 11 novembre 2009 nei locali del Dipartimento il dr. Gobbo presentava gli elementi
teorici fondamentali della rivoluzione mediatica nel corso di 51 slides dal titolo: Video, scrittura e filosofia oggi:
una prospettiva alla presenza dei docenti liceali che avevano aderito al progetto. All’inizio una sequenza tratta da Farenheit 451 di Truffaut, girato nel 1966. Assistiamo ad una polizia ipotetica, si tratta dei Militi del fuoco, che dà
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Dal testo “Progetto dei ‘Giovani Pensatori’” del prof. Minazzi che sintetizza le premesse teoriche da cui trae sviluppo l’esperienza dei
la caccia a chi legge libri; in questo mondo il libro è proibito e ammessi sono solo il libri con figure; l’ordine tassativo è obbedire alla televisione e al consumismo. Lo strumento informatico, prosegue il dr. Gobbo, consente l’accumulo, l’arricchimento e soprattutto la critica della conoscenza. Il testo del libro o testo “classico” viene arricchito, commentato, “destrutturato” (volendo usare un termine all’intersezione tra studi informatici specialistici prevalentemente di lingua inglese e la tradizione filosofica a noi più nota). Il testo del libro, il testo dell’autore classico non è più concepito come autor-evole, autor-itario, imprigionato, il che si era verificato anche con l’avvento di un’invenzione particolare: la numerazione delle pagine! Ora è possibile per lo studente inserirsi, modificare, integrare il testo, compare l’ipertesto che meglio rispecchia il funzionamento delle reali operazioni del pensiero in atto. Il medium non è più rigido, oppressivo ma rende partecipi gli utenti; diviene strumento di una “tecnologia democratica”. Si pone l’insolita convergenza tra uso flessibile del medium, possibilità di intervenire da parte dell’utente, funzionamento stesso della mente umana che procede per associazioni e non per categorizzazioni statiche. La rete internet consente la crescita esponenziale delle conoscenze ma presenta come tutte le cose anche lo svantaggio di venire a determinare la volatilità dei testi diffusi in rete. Il risultato è che il testo informatico sembra perdere di autorevolezza, diventare privo di memoria. S’indebolisce l’autorità del testo scritto, il testo si desacralizza, parallelamente all’aumentare del ruolo del destinatario.
Fase preparatoria e scelta dei temi. Prima fase
La prima fase si è articolata in un momento preliminare, preparatorio, caratterizzato da incontri informali con i docenti liceali riuniti, per decidere quali fossero le tematiche che sarebbero state oggetto di trattazione. Nel corso di questi incontri si precisavano anche le giustificazioni teoriche del progetto come la situazione attuale dell’insegnamento della filosofia. Successivamente venivano precisati i temi (23 ottobre) che sarebbero stati oggetto di trattazione comune: il problema del tempo, il problema dell’amore, il problema dei diritti o della giustizia. Escluse altre tematiche come la trattazione della filosofia greca come ispiratrice della razionalità (scientifica) occidentale. Non compariva la morte che invece faceva parte del progetto analogo già attuato nel Salento. Il progetto andava inserito nelle programmazioni individuali di ciascun docente liceale partecipante. Fa parte della fase preliminare la conferenza del dr. Gobbo dell’11 novembre che abbiamo considerato a parte dato che giustifica teoricamente l’uso di quello strumento informatico (sito Giovani Pensatori) parte integrante del progetto. La prima fase pertanto si snodava dagli incontri di ottobre fino alla prima conferenza della seconda fase avvenuta il 26 febbraio (prof. Roberto Maiocchi). Va evidenziato anche un aspetto negativo. Non tutte le scuole hanno aderito al progetto e all’interno di una scuola non tutti i docenti. Si tratta con tutta probabilità di almeno due ordini di difficoltà; la prima dovuta alla dispersione territoriale nel senso che se si prevede un evento a Como possono insorgere difficoltà per studenti e docenti di Varese poter essere presenti (e l’inverso se l’evento è a Varese); la seconda si può ascrivere ad una certa diffidenza del docente abituato ad un lavoro basato su un programma standard codificato nel senso di far filosofia come storia della filosofia. Accettare il nuovo vale a dire il programmare per tematiche implica studio, iniziativa, uscir fuori dal canone che finisce con l’esser meno costoso e più comodo. Prendiamo come campione il Liceo Scientifico G. Ferraris di Varese; su 8 colleghi di filosofia hanno aderito in 5 poi passati a 3. Certa prassi consolidata nelle scuole fa ritenere estranea la ricerca e le novità introdotte da Giovani Pensatori soprattutto nella prima fase così fluida. Il docente si chiede: cosa devo fare con
precisione? Sarebbe utile preparando progetti del tipo Giovani Pensatori un’articolazione più precisa (e quindi
rassicurante) nella prima fase.
La seconda fase: incontri con filosofi e studiosi. Cogito ergo sum? I giovani e la filosofia
La seconda fase, precisati i temi filosofici oggetto di analisi e discussione (tempo, amore, giustizia), si è articolata dal mese di febbraio fino ad aprile, nell’arco di cinque incontri tra docenti universitari e gli studenti partecipanti, svoltisi presso l’Aula magna della Facoltà di Scienze di Varese o nell’Aula magna del Chiostro di S.Abbondio, Como. Si è trattato dell’aspetto specifico del progetto: i docenti universitari a contatto con gli studenti sui temi oggetto di analisi. All’intervento dei docenti seguiva il dibattito con gli studenti. Sono intervenuti Roberto Maiocchi (Università Cattolica di Milano) sul tema: Il tempo e la scienza. Dalla fisica classica alla fisica
contemporanea (Varese, 26 febbraio); Giulio Chiodi (USI) sul tema: Il problema filosofico della giustizia (Como, 4
marzo); Luca Daris (USI) sul tema: La concezione della giustizia nella modernità (Como, 4 marzo); Carlo Sini (Università degli Studi di Milano) sul tema La giustizia come virtù e come bene (Varese, 16 marzo); Patrizia Pozzi
(Università degli Studi di Milano) sul tema “Eros, il più bello degli immortali” Esiodo. L’amore: tra l’umano e il
divino (Como, 23 marzo); Salvatore Natoli (Università degli Studi di Milano-Bicocca) sul tema: Progresso e catastrofi: dinamiche della modernità (Como, 26 aprile); Fabio Minazzi (USI) sul tema Il problema epistemologico del tempo (Como, 26 aprile). Si tratta di docenti e esperti di varia formazione e di percorsi culturali e intellettuali
peculiari; non è la sede per diffondersi analiticamente sui contenuti affrontati dato che il tratto da sottolineare è la curvatura delle conferenze in funzione degli argomenti e la partecipazione degli studenti secondari che hanno potuto dialogare con personalità eccezionali. Inaugurava la serie degli incontri un laureato in ingegneria elettronica e anche laureato in filosofia, il prof. Roberto Maiocchi, espressione di una filosofia, di una razionalità a base scientifica che già era stata di Geymonat. Non è certo un caso che il prof. Maiocchi si sia laureato in filosofia sotto la direzione di Geymonat. Ancora sull’argomento del tempo il prof. Natoli, di diversa formazione, che ha connesso la nozione di progresso alla visone cristiano-giudaica, fondamentale nel mondo occidentale. Utile sicuramente per lo studente liceale ormai cibernauta la descrizione di Natoli che troviamo in Wikipedia: “Salvatore Natoli è il propugnatore di un neopaganesimo, cioè di un’etica che, riprendendo elementi del pensiero greco (in particolare il senso del tragico), riesca a fondare una felicità terrena, nella consapevolezza dei limiti dell’uomo e del suo essere necessariamente un ente finito, in contrapposizione con la tradizione cristiana”. Sulla giustizia studiosi come Giulio Maria Chiodi autore di un recente La filosofia politica di Platone (2008), proveniente dalla giurisprudenza e Luca Daris, laureato in Scienze politiche a Trieste. Sul tema dell’eros Patrizia Pozzi, docente del pensiero ebraico dell’Università degli Studi Milano. La presenza, l’intervento a Varese di Carlo Sini costituisce un evento a se stante, dato lo spessore di questo studioso di fama internazionale, dalla lucidità impressionante (nacque nel 1933), il suo spontaneo dialogare, come è stato detto, è già esso stesso un autentico fare filosofia, egli si intrattenne affabilmente con gli studenti.
L’intervento del prof. Minazzi a Como concludeva la seconda fase del progetto. Il prof. Minazzi riformulava le principali tesi sul tempo muovendo da Aristotele fino ai filosofi dell’epoca nostra: Husserl, Heidegger, passando attraverso Agostino, Leibniz, Newton, Bergson, Einstein, opportunamente richiamandosi alla modernità del trascendentalismo di Kant e al triplice interrogativo che deriva dalla sua filosofia: cosa posso conoscere? cosa devo
fare? cosa posso sperare? L’esame epistemologico della nozione di tempo portava alla conclusione che non si può
pretendere di definire il tempo, ma si possono solo porre diverse definizioni, a seconda dei piani di discorso.
La giornata conclusiva. Festival della filosofia. Tempo, amore e giustizia: la parola ai Giovani Pensatori
Il progetto dei Giovani Pensatori si è concluso il 5 maggio 2010 con lo svolgimento del Festival della filosofia tenutosi presso l’aula magna, Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Nel corso della giornata (è stata davvero lunga essendo iniziata alle nove del mattino e terminata alle cinque del pomeriggio mettendo a dura prova il respiro scolastico degli studenti liceali generalmente abituati all’orario mattutino). Di notevole spessore culturale, educativo, didattico il Festival ha registrato la presenza simultanea di tutte le componenti del progetto: a) docenti universitari (USI Varese, USI Como, ma anche Univ. degli Studi di Milano; il direttore della rivista filosofica Diogene); b) insegnanti di Filosofia dei licei Scientifico e Classico di Varese, Como, Busto; c) circa 200 studenti. Operatori vari con telecamere, i giornalisti della “Prealpina”, dirigenti di Istituti scolastici cittadini, colleghi e amici hanno fatto da sfondo all’iniziativa. La giornata è stata organizzata dal coordinatore e ideatore del progetto, prof. Minazzi. Dopo la formula di apertura da parte del prof. Minazzi la parola è andata immediatamente ai giovani liceali che per tutta la mattina si sono avvicendati secondo diverse modalità mediatiche. Studenti di III anno del liceo scientifico (Varese) hanno illustrato con una serie di slides in power point la concezione del tempo in Aristotele puntualizzando quella concezione che ispirò il medioevo filosofico e che ancora oggi può suscitare spunti di riflessione sul tempo; di seguito (da una classe della I liceo classico di Varese) riflessioni e opinioni ispirate al Simposio e all’Etica Nicomachea con esecuzione di brani musicali ispirati a queste eterne tematiche dell’amore e dell’amicizia, si è trattato dell’esecuzione non dell’Etica Nicomachea in musica (come pur era stato progettato!) ma di Funeral of hearts degli Him. La prof.ssa liceale Marina Lazzari (classe IV liceo scientifico di Varese) invitò originalmente il suo gruppo di studenti a sedersi nel posto dove di solito siedono gli oratori: Riflessioni sul problema del tempo è stato l’argomento dibattuto dagli studenti. Un altro gruppo di studenti infine del liceo scientifico di Varese chiuse la serie di interventi riflettendo sul tempo nel senso di porre domande dirette a Carlo Sini.
La sezione Riflessioni e considerazioni in dialogo con gli studenti si può considerare la seconda parte della giornata del festival. Sono intervenuti quei docenti universitari che a vario e differente titolo hanno partecipato al
progetto, si tratta di: Federico Gobbo (USI Varese), Carlo Sini (emerito dell’Università degli Studi di Milano), Ubaldo Nicola (direttore rivista filosofica Diogene) Gaetano Aurelio Lanzarone (USI Varese), Rolando Bellini (storico dell’arte), Nicoletta Sabadini (USI Como), Brigida Bonghi, Fabio Minazzi (USI Varese), Patrizia Pozzi (Università degli Studi di Milano). Si è rivelato un dialogo fluido, “le opinioni, negli uomini buoni, non sono altro che conoscenza in formazione”, vien fatto di riflettere riprendendo la citazione di Milton che compare nel
depliant illustrativo del festival divulgato negli istituti della provincia. Si era detto di una giornata intensa, dopo gli
interventi appena menzionati è il momento delle riflessioni degli insegnanti liceali che hanno seguito e stimolato gli studenti a studiare gli argomenti e ad esprimersi in vario modo (sito internet, e direttamente al festival). I docenti liceali hanno puntualizzato in vario modo gli aspetti del progetto, sottolineando la valenza del ritorno ai classici (dato che la filosofia sta nei classici), la condivisione dell’idea che bisogna rivitalizzare lo studio scolastico della filosofia con esperienze come Giovani Pensatori proprio nel momento in cui sono in corso nella scuola statale riforme che investono anche l’insegnamento della filosofia. Si è rilevato che alcuni insegnanti hanno aderito con entusiasmo, altri invece sono rimasti indifferenti alla proposta, con tutta probabilità l’indifferenza verso Giovani Pensatori va attribuita all’assenza di un’abitudine a progettare. Tratti specifici del progetto, hanno rilevato gli insegnanti, sono stati l’aver posto la connessione tra Università e Liceo, lo sviluppo simultaneo degli stessi argomenti: tempo, amore, giustizia, il confronto tra studenti e docenti universitari, la giornata finale con la presenza di tutti i partecipanti al progetto.
La pausa musicale ovvero lo Spazio musical-filosofico autogestito dagli studenti ha segnato il passaggio al