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2.4 Gli indicatori composti

2.4.2 Considerazioni sugli indicatori composti

2.4.2.1 Introduzione93

Gli indicatori sono pezzi d’informazione che sintetizzano le caratteristiche di un sistema o sottolineano cosa in esso si sta verificando. Spesso si configurano come un compromesso tra accuratezza scientifica e disponibilità di informazioni ad un costo ragionevole.

In termini generali, un indicatore è una misura quantitativa o qualitativa che deriva da una serie di “stati” osservati che possono rivelare la situazioni di una determinata area. Quando valutato ad intervalli temporali regolari, un indicatore può segnalare la direzione del cambiamento per le diverse unità d’analisi e nel tempo. Nel contesto dell’analisi politica, gli indicatori sono utilizzati per identificare tendenze di sviluppo ed allo scopo di focalizzare l’attenzione su particolari problemi; possono inoltre essere utili nello stabilire le priorità politiche e nel confronto e monitoraggio delle performance delle unità studiate.

Un indicatore composto si ottiene attraverso un’opportuna combinazione matematica, o aggregazione, di indicatori elementari che rappresentano diverse dimensioni di un concetto la cui descrizione è l’obiettivo dell’analisi.

L’utilizzo degli indicatori composti è ampiamente diffuso per fornire ad esperti e decisori politici indicazioni in merito ai seguenti elementi:

- la direzione dello sviluppo;

- il confronto tra unità di analisi, quali aree geografiche o singoli contesti;

- la valutazione dello status e del trend di variazione in relazione ad obiettivi prefissati;

93 Per la stesura di questo paragrafo sono stati utilizzati i due seguenti documenti:

- Nardo, M. et al. (2005), Handbook on constructing composite indicators: methodology and user guide, OECD Statistics Working Papers, 2005/3, OECD Publishing. doi:10.1787/533411815016.

- Nardo M., Saisana M., Saltelli A., Tarantola S. (2005), Tools for composite indicators building, Report EUR 21682 EN. European Commission-Joint Research Centre, Ispra (Italy).

- Saisana M., Tarantola S. (2002), State-of-the-art report on current methodologies and practices for composite indicator development, Report EUR 20408 EN, European Commission-Joint Research Centre, Ispra (Italy).

- rapidi segnali di allarme;

- l’identificazione di aree di azione;

- l’anticipazione attraverso previsioni dello sviluppo futuro del fenomeno in esame; - un canale di comunicazione per ogni individuo e per i decisori.

Gli indicatori composti sono basati su indicatori elementari che non hanno unità di misura semantica comune: questo implica la necessità di scegliere le tecniche di analisi che più sono adatte ai dati a disposizione. Così il ricercatore, nelle diverse fasi del processo di costruzione di un indicatore composto, effettua alcune valutazioni che inducono a scelte non sempre caratterizzate dall’oggettività (ad esempio nella selezione degli indicatori, nella scelta del sistema di pesi e della tecnica di aggregazione). Qualora le scelte siano soggettive, esse diventano potenziali giustificazioni alla manipolazione dei risultati: è perciò importante individuare la fonte delle valutazioni soggettive o imprecise attraverso l’utilizzo di analisi di sensibilità e d’incertezza ma anche attraverso una trasparente dichiarazione delle motivazioni che hanno portato all’utilizzo delle metodologie scelte.

Gli indicatori composti tesi a comparare la performance di diversi Paesi trovano crescente riconoscimento come strumenti di analisi politica e di comunicazione pubblica. Essi sono più facilmente interpretabili rispetto al tentativo di definire un quadro generale a partire da una pluralità di indicatori semplici. Nonostante però sia necessario un elevato livello di aggregazione delle informazioni di base, allo scopo di accrescere la consapevolezza dell’esistenza di situazioni problematiche, l’esistenza di valori disaggregati è essenziale per tratteggiare conclusioni pertinenti sul possibile sviluppo del fenomeno analizzato.94

Infine ci pare utile sottolineare come l’indicatore composto non sia di per sé solo l’esito di un accurato processo di valutazione: esso può infatti rappresentare il punto di partenza per l’avvio di discussioni d’interesse politico attorno al fenomeno analizzato.

94"The aggregators believe there are two major reasons that there is value in combining indicators in some manner to

produce a bottom line. They believe that such a summary statistic can indeed capture reality and is meaningful, and that stressing the bottom line is extremely useful in garnering media interest and hence the attention of policy makers. The second school, the non-aggregators, believe one should stop once an appropriate set of indicators has been created and not go the further step of producing a composite index. Their key objection to aggregation is what they see as the arbitrary nature of the weighting process by which the variables are combined."

Sharpe A. (2004), Literature Review of Frameworks for Macro-indicators, Centre for the Study of Living Standards, Ottawa, CAN.

2.4.2.2 Pro e contro95

Come nella parte introduttiva di alcuni lavori sugli indicatori composti, anche in questo elaborato vogliamo riportare un elenco di aspetti favorevoli (pro) e sfavorevoli (contro) al loro utilizzo.

Pro

ƒ Possono essere usati per sintetizzare fenomeni complessi o multi-dimensionali nell’ottica di supportare i decisori politici.

ƒ Forniscono una “fotografia” ad ampio raggio del fenomeno; la loro interpretazione è più facile rispetto a quella necessaria nel caso in cui si voglia tentare di creare un quadro generale del fenomeno partendo da un insieme di indicatori semplici.

ƒ Facilitano la creazione di graduatorie relative a fenomeni complessi in esercizi di confronto.

ƒ Sono di supporto nell’attirare l’interesse pubblico fornendo un’immagine generale attraverso la quale è possibile comparare la performance delle diverse unità di analisi ed il loro progresso nel tempo per fenomeni complessi; i problemi esaminati entrano quindi al centro dell’arena politica.

ƒ Permettono di ridurre una lista di indicatori o aiutano ad includere maggiori informazioni entro i limiti esistenti96.

ƒ Facilitano la comunicazione dei risultati al pubblico (ai cittadini, ai mass media, etc.) e promuovono la responsabilità97.

Contro

ƒ Possono portare a messaggi politici fuorvianti e non robusti se sono poveramente costruiti o malinterpretati. L’analisi di sensibilità può essere utilizzata per testare la robustezza degli indicatori composti.

95 Per la stesura di questo paragrafo sono stati utilizzati i due seguenti documenti:

- Nardo M. et al. (2005), Handbook on constructing composite indicators: methodology and user guide, OECD Statistics Working Papers, 2005/3, OECD Publishing. doi:10.1787/533411815016.

- Nardo M., Saisana M., Saltelli A., Tarantola S. (2005), Tools for composite indicators building, Report EUR 21682 EN. European Commission-Joint Research Centre, Ispra (Italy).

- Saisana M., Tarantola S. (2002), State-of-the-art report on current methodologies and practices for composite indicator development, Report EUR 20408 EN, European Commission-Joint Research Centre, Ispra (Italy).

96 In altre parole si intende affermare come l’utilizzo degli indicatori composti aiuti a “contenere” una pluralità di informazioni riconducibili a più convincenti misure di concetti/fenomeni complessi.

97 L’utilizzo di indicatori composti evita la dispersione e la frammentazione, favorendo una più immediata comprensione da parte del profano e quindi la potenzialità di una diretto coinvolgimento.

ƒ Gli indicatori composti possono invitare coloro che si occupano delle scelte politiche a trarre conclusioni politiche semplicistiche: per questo motivo debbono essere utilizzati in combinazione con gli indicatori elementari che li compongono al fine di tracciare conclusioni politiche sofisticate.

ƒ Nei diversi passi previsti per la costruzione di un indicatore composto è prevista l’espressione di una scelta che può essere definibile come un “giudizio”: la selezione degli indicatori elementari, la scelta del modello, i pesi, il trattamento dei valori mancanti, etc. Tali scelte dovrebbero essere trasparenti e basate su principi statistici solidi per evitare che ne venga fatto un uso strumentale (ad esempio vengono costruiti per supportare politiche desiderate da determinati soggetti).

ƒ Gli indicatori composti incrementano la quantità di dati necessari alle elaborazioni perché occorre avere i dati sia per gli indicatori elementari sia per le analisi di significatività statistica.

ƒ Possono nascondere situazioni negative relative ad alcune dimensioni del fenomeno in esame ed incrementano, in tal modo, la difficoltà di identificare azioni risolutive appropriate.

ƒ Possono indurre a politiche sbagliate se alcune dimensioni difficili da misurare vengono ignorate.