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comunità, ma anche nei confronti di quei 32 Consiglieri e quei 12 di opposizione che ti alzano la mano anche quando non gli si conviene. Ho concluso.
PRESIDENTE:
Grazie, consigliere Basile. Consigliera Carone, lei interviene per dichiarazione di voto?
CONSIGLIERA CARONE:
No, volevo solo chiedere...
PRESIDENTE:
Abbiamo già chiarito tutto.
CONSIGLIERA CARONE:
No, mi scusi, sugli emendamenti non abbiamo fatto nessuna discussione. Volevo solo chiedere al Sindaco di motivare l'emendamento. Non le sembra più incluso lasciare il testo così com'è?
PRESIDENTE:
Prego Sindaco.
SINDACO CANNITO:
Noi l'abbiamo discusso questo emendamento e abbiamo ritenuto, per essere chiari, netti, definiti, dire che è ferma intenzione di questa amministrazione comunale non consentire l'ampliamento della cava in questione perché stiamo parlando della cava in questione, quindi questo è il nostro orientamento politico. Quando diciamo di non consentire l'ampliamento della cava in questione parliamo di tutte le cave della nostra città.
PRESIDENTE:
Consigliera Carone, vuole intervenire per dichiarazione di voto?
CONSIGLIERA CARONE:
Ho già detto prima che se questa delibera, che si configura come un atto di indirizzo politico, ci darà anche una minima possibilità di sperare che la situazione cambi la voteremo positivamente.
PRESIDENTE:
Grazie, consigliera Carone. Il consigliere Dicorato vuole chiedere un chiarimento. Prego consigliere Dicorato.
CONSIGLIERE DICORATO:
Grazie, Presidente. In realtà mi ha appena anticipato la collega Carone perché non riuscivo a capire la ratio di questo cambiamento, o meglio, provavo ad interpretare quello che poi ha detto il Sindaco, cioè mi è parso di capire che questo cambiamento derivi dal voler specificatamente dare un orientamento su questa cava, però secondo me sarebbe stato il caso, visto che oggi il Consiglio comunale è stato praticamente unanime su questa questione così importante, aggiungere sia l'una che l'altra cosa, cioè parlare specificatamente della cava Pozzelle e poi ribadire, assieme allo specificato, il concetto generale, non della sola fattispecie di Pozzelle, e quindi di non consentire qualsiasi altra cava, perché se da una parte, ripeto, comprendo la ratio di voler incentrare e focalizzare l'attenzione su questa cava, dall'altro punto di vista non vorrei che qualcuno dicesse: ma perché, perché magari domani volete farne un'altra in un altro territorio, in un altro ambito? Secondo me si poteva specificare l'ambito particolare ma allo
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stesso tempo saldare quello generale. Aspetto una risposta del Sindaco su questo, premesso che naturalmente a prescindere saremo concordi e voteremo questa delibera. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie, consigliere Dicorato. Sindaco, prego.
SINDACO CANNITO:
È da me fatto apposta perché noi dobbiamo incentrare la nostra attenzione su quella cava.
Quello è il paradigma sul quale poi ci dobbiamo orientare rispetto a tutte le altre cave perché allargare la sfera sarebbe una perdita ulteriore di tempo. Noi dobbiamo agire sulla cava in questione e quello è il modello rispetto al quale poi dobbiamo lavorare su tutte. Non ci sono possibilità di altre cave nella nostra città, su questa dobbiamo agire, quindi questo è fatto apposta perché dobbiamo incentrare la nostra attenzione su questa e poi questa diventa il modello di riferimento per le altre.
PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco. Il consigliere Mennea per dichiarazione di voto. Prego consigliere Mennea.
CONSIGLIERE MENNEA:
Grazie. Io penso che questo dibattito abbia fatto emergere tutte le contraddizioni che ci hanno portato a questo provvedimento e sono contraddizioni che evidenziano dei vuoti che ci sono stati. Ci sono state anche ammissioni di colpe ben precise, politiche in particolare. Credo, quindi, che pur rimanendo il mio convincimento che la strada procedurale da percorrere non era quella della correzione di un errore cartografico ma di una variante, occorra però puntualizzare alcuni aspetti che sono emersi dal dibattito. Qualcuno parlava di responsabilità di tutti; no, non c'è una responsabilità di tutti se si è arrivati a questo punto, c'è una responsabilità ben precisa, ben individuata di chi non ha fatto determinati atti. Ma non voglio polemizzare, voglio soltanto puntualizzare perché non passi l'idea che dopo tutta questa discussione, tutto l'iter travagliato che c'è stato, alla fine si chiuda una discussione "a tarallucci e vino". Così non è perché quelle responsabilità restano incise nel percorso di chi ha amministrato fino a questo momento.
Non abbiamo cambiato idea sul fatto che questa delibera non produce effetti giuridici, come è stato confermato dal Commissario ad acta, anche se ha fatto un passo avanti dicendo che avrebbe preso in seria considerazione l'orientamento di questo Consiglio arrivato tardi alla definizione di un indirizzo, avrebbe tenuto in considerazione comunque quello che è emerso in questa discussione, che non può essere l'augurio o la speranza a cui faceva riferimento il collega Grimaldi, non possiamo fare una delibera dove ci auguriamo che non ci siano quegli effetti che tu puntualmente hai descritto facendo uno scenario, direi, apocalittico. Il nostro apporto costruttivo c'è sempre stato in questa amministrazione da quando è nata. Da quando è nata ed è andata avanti in maniera molto travagliata, noi siamo stati sui banchi dell'opposizione a dare contributi, a dare sostegno ad idee in cui abbiamo creduto e che molto spesso sono state anche accolte, però a volte si scivola in cadute di basso profilo rispetto alle quali è bene stendere un velo pietoso.
Comunque noi sottolineiamo in questa vicenda un comune denominatore che è quello dell'inerzia, un'inerzia che non possiamo più permetterci. Soprattutto in questo momento storico particolare, la nostra città non ha bisogno di consumare discussioni su errori del passato e del presente. Dobbiamo invece impegnare le nostre discussioni a parlare di quello che va fatto in positivo, in meglio, di ciò che dobbiamo realizzare per creare prospettive e opportunità ai nostri concittadini, quindi va bene la discussione sul PUG, dove deve essere chiaro – e stasera mi pare che sia emerso unanimemente – che la direttrice su cui ci dobbiamo confrontare è quella che viene fuori questa sera dal dibattito, cioè quella di non consentire più speculazioni, di non
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consentire più un modo di gestire il territorio in maniera selvaggia, a macchia di leopardo, e di non creare lo scempio che è stato creato, urbanisticamente parlando, negli anni passati.
Mi sarei aspettato, vista la fretta che c'era ieri di portare il provvedimento in Aula subito, una discussione delle Commissioni congiunte più approfondita, di conoscere prima quello che ha detto bene il collega Laforgia che ha fatto trasparire alcune possibilità di poter incidere sul provvedimento che il Commissario ad acta si accinge ad approvare citando alcuni riferimenti normativi, l'articolo 104 del PPTR è uno di questi. Sarebbe stato opportuno esaminarlo bene in Commissione e venire qui in maniera più strutturata, più sostenuta, per dare ancora più corpo a questa delibera.
Sulle sentenze del TAR il nostro avvocato ci dice che il TAR ha espresso dei giudizi fondandosi sulla giurisprudenza, su una serie di motivazioni che dal suo punto di vista erano fondate, corrette. Però diciamo anche che il TAR ha giocato una partita senza portiere, ha giocato a porta vuota, poteva dire qualunque cosa perché non c'era nessuno che tentava di fare un minimo di opposizione. Dal Commissario ad acta non è venuta fuori, come è giusto che sia, una sua determinazione, quindi noi usciamo questa sera da questo Consiglio comunale senza la convinzione o il convincimento che quell'atto produrrà quegli effetti e quindi c'è sempre il punto interrogativo dopo quello che abbiamo sentito.
Per senso di responsabilità e di rispetto nei confronti dei cittadini, che non meritano di essere amministrati così, dove in calcio d'angolo si vuole recuperare quello che non si è fatto nei tempi regolamentari, per senso di responsabilità e per rispetto dei cittadini, noi non possiamo non essere d'accordo su quello di cui siamo convinti ed eravamo convinti prima che si arrivasse in questa condizione, a fronteggiare un atto che oramai inesorabilmente metterà la palla in rete o per ignoranza o perché c'è stata una consapevolezza della perseveranza nell'errore. Ci sono conseguenze negative che sono da ascrivere a questa maggioranza e al capo di questa maggioranza perché noi non potevamo fare gli atti che andavano fatti a gennaio, a febbraio, a dicembre, quindi questo atto amministrativo che si vuole proporre oggi è un atto amministrativo rocambolesco, che mette una pezza su un obbrobrio amministrativo e politico, di tipo gattopardesco direi quasi. La nostra, quindi, è una posizione politica matura e responsabile, che non si tira indietro di fronte all'assunzione di responsabilità quando si tratta di tutelare gli interessi dei cittadini, esclusivamente gli interessi dei cittadini. Noi, quindi, voteremo a favore, anche se abbiamo vissuto questa serata in questo Consiglio comunale come in una favola dove c'è il "bell'addormentato nel bosco", a proposito di boschi. Speriamo che quello che è stato detto dal capo dell'amministrazione si traduca in un fatto reale perché si è assunto una responsabilità, direi, totalizzante. Su questo provvedimento ha detto che si gioca la faccia e quindi noi aspettiamo di vedere come andrà a finire questa partita perché se andrà a finire bene noi saremo contenti, ma se andrà a finire male si dovranno trarre le dovute conseguenze. Grazie.
PRESIDENTE:
Il consigliere Laforgia per dichiarazione di voto.
CONSIGLIERE LAFORGIA:
Appunto, si parlava di bosco, mi ha dato un assist il consigliere Mennea. L'allenatore Boskov diceva che "rigore è quando arbitro fischia". Noi probabilmente stasera assisteremo ad un calcio di rigore che sarà tirato nella nostra porta, però se avessimo un bravo portiere probabilmente lo sapremmo parere e sapremmo farne tesoro. È solo per fare una piccola battuta visto che si parlava anche di un Consiglio delle fiabe.
È luogo comune, si sente dire in giro che manca da troppo tempo una politica che sia all'altezza delle potenzialità del nostro paese. Non so se potremmo essere noi a farla, però sicuramente potremmo iniziare a fare politica nella consapevolezza delle scelte, come auspicavo prima.
Questa vicenda probabilmente potrebbe insegnarci e segnare una linea di crinale tra la politica
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che sceglie di scegliere e la politica che sceglie di non scegliere. La delibera di questa sera ha scelto di andare verso il bene comune, verso il bene che appartiene a tutti, verso quello che fondamentalmente è l'obiettivo principale di un'amministrazione, e quindi, anche parafrasando il Sindaco Cannito, non di un'amministrazione, ma di questa amministrazione, per cui in questo senso il nostro voto non potrà che essere positivo rispetto alla delibera proposta.
PRESIDENTE:
Grazie, consigliere Laforgia. Il Sindaco vuole intervenire. Prego Sindaco.
SINDACO CANNITO:
No, non ho chiesto di intervenire.
PRESIDENTE:
Allora passiamo al consigliere Damato per dichiarazione di voto.