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PRESIDENTE:
Grazie, consigliere Doronzo. Consigliere Bufo, lei mi chiede mezzo minuto, io le do un minuto, l'importante è che finisca nel minuto. Prego consigliere Bufo.
CONSIGLIERE BUFO:
Una velocissima replica al Commissario, per quello che vale ovviamente, a titolo discorsivo. La sentenza n. 72/2017 del Consiglio di Stato che ha letto l'ingegnere fa riferimento ad una fattispecie concreta completamente diversa da quella oggetto della nostra analisi. Non è solo in quella sentenza che il Consiglio di Stato si è espresso per fare chiarezza sul discrimine tra rettifica cartografica e variante essenziale. Ma lascio stare i tecnicismi. Al netto di questi, al netto delle polemiche e al netto delle Cassandre, io registro con grandissimo favore – ciò smentisce gli interventi delle Cassandre – l'apertura del Commissario ad acta – sulla cui trasparenza non avevo e non ho alcun minimo dubbio ovviamente – ad un possibile emendamento. Nel suo ultimo intervento e al termine dello stesso ha fatto riferimento alla sua apertura mentale sulla possibile soluzione da adottare, quindi non è detto che farà questo o quest'altro, ma ci potrà essere anche un emendamento, quindi un tornare a riferirsi al TAR.
Grazie Presidente. Non parlo più.
PRESIDENTE:
Grazie, consigliere Bufo. Consigliere Filannino, prego.
CONSIGLIERE FILANNINO:
Grazie, Presidente. Io devo dire che ho una percezione un po' diversa del dibattito su questo tema dopo aver partecipato alle riunioni della Commissione Ambiente dove i toni e le valutazioni sull'argomento erano molto diversi e secondo me peggiori rispetto a quelli che sto sentendo nel Consiglio comunale.
Lo Studio Fuzio ha elaborato per il Piano regolatore di Barletta uno studio sulla storia urbanistica della città che più volte è stato segnalato per l'acutezza e la precisione con cui l'analisi è stata svolta. Quel documento dice una cosa molto semplice: Barletta nella sua storia urbanistica è sempre andata avanti in deroghe, cioè il Consiglio comunale non ha mai preso delle decisioni chiare e nette, ha sempre lasciato la porta aperta alle speculazioni che ci sono state e di cui la nostra città è uno specchio evidente dal punto di vista urbanistico ed edilizio.
Questo Consiglio comunale non è altro che la continuazione di quello che è stato per decenni, non è cambiato nulla al di là dei proclami o delle buone intenzioni, si sta continuando nella stessa maniera. Una persona che ascoltasse tutto questo lungo discorso complicato, in cui si parla di TAR eccetera, dovrebbe fare un'equazione: siccome in quella carta geografica quella zona non è identificata come superficie boscosa, automaticamente si può trasformare in una cava. Una persona che ascoltasse con innocenza e semplicità il ragionamento che è stato svolto dovrebbe arrivare a questa conclusione, che è una conclusione assurda e che appartiene solamente ad un dibattito molto discutibile.
Da quando siamo nel Consiglio comunale sono stati sollevati molti problemi di carattere ambientale. Se il Sindaco, anche in quanto Assessore all'urbanistica, vorrà trarre monito dall'esperienza di questa faccenda di cui ci siamo occupando, forse può essere utile raccontare alcuni di quei problemi che lo stesso Sindaco e lo stesso Consiglio comunale hanno sollevato e che sono tutti luoghi di negligenza e di ritardo. All'inizio della consilitura abbiamo parlato della mancanza, a Barletta, di un regolamento del sottosuolo e il Sindaco lamentava di essersi imbattuto in molte difficoltà perché manca questo regolamento. È stato sollevato più volte il problema dell'inquinamento dell'aria, del coincenerimento, della discarica di San Procopio. Io ho sollevato più volte il problema della dividente demaniale, anche lì c'è una negligenza oramai di tanti anni e la dividente non c'è, anche lì un domani ci potremmo trovare di fronte ad una
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situazione analoga a quella che stiamo discutendo stasera. Io ho sollevato più volte il problema dello stato di abbandono di alcuni siti monumentali, il Sindaco conosce bene la difficilissima situazione relativa alla Chiesa dei Greci e a tutta quella zona di piazza Sant'Antonio, dove anche lì c'è un vuoto di assunzione di ruolo e di responsabilità. Abbiamo parlato di concessioni edilizie più o meno salvate in extremis o molto problematiche e discutibili. Abbiamo cominciamo a parlare dei fuochi notturni, dell'inquinamento dell'aria e stiamo cercando di coprire un ritardo che dura da tantissimo tempo. Detto ciò, non mi sorprendo, quindi, della situazione in cui ci troviamo. Vorrei ricordare anche che l'amministrazione precedente, fra i suoi discutibili risultati, ci aveva anche presentato lo spettacolo di tutto quell'uliveto che era stato distrutto in via Trani. Lo scempio che viene fatto del territorio di Barletta, quindi, non è cosa nuova e questa amministrazione fino ad ora non ha dimostrato di incidere più di tanto.
Io mi auguro che il Sindaco, come diceva giustamente Carmine Doronzo prima di me, prenda da questo episodio odierno molto increscioso uno stimolo ad un maggiore impegno a tutela dell'ambiente, che, vorrei ricordare, non è di proprietà della maggioranza consiliare ma è qualcosa che noi dobbiamo proteggere anche per le generazioni future, anzi, soprattutto per le generazioni future, e non mi pare che siamo sulla strada giusta, quindi invito il Sindaco a trarre le giuste deduzioni da questa triste vicenda a cui stiamo assistendo stasera. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie, consigliere Filannino. Consigliere Dileo, prego.
CONSIGLIERE DILEO:
Intervengo perché vedo che c'è un'aria funesta stasera. Vedo che questo Consiglio è molto tecnico. Stiamo parlando di una rettifica cartografica che doveva essere fatta e non è stata fatta perché l'amministrazione – che non è solo la politica, è anche la dirigenza, l'ufficio legale – non l'ha fatta in questi anni. Io non sono preoccupatissimo perché in questo Consiglio comunale non ho sentito nessuno che ha detto: no, quella cava si deve fare. Tutti stiamo dicendo che quella cava non si deve fare per cui io sono convinto che il peggio non sia arrivato, anzi, faremo in modo che quella cava non si faccia mai, andremo lì a sederci sopra, ma questo Consiglio comunale ha la forza per non far fare quello che si sta prefigurando, questo è lo spirito che voglio far passare. Sì, è vero, ci è di lezione questo Consiglio, ci è di lezione il fatto che ci è stato inviato un commissario ad acta, dobbiamo mettere mano velocemente – lo diciamo da un po' di tempo, però poi ognuno va dietro alle routine quotidiane di amministrazione – al PUG visto che abbiamo già fatto quel bel lavoro di approvazione del DPP. Io vedo che questo Consiglio ha tutta la forza di poter prendere questo problema, ribaltarlo e tutti insieme, opposizione e maggioranza, risolvere questi problemi perché interessi particolari vi giuro che non ne vedo. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie, consigliere Dileo. Non ci sono più iscritti, dichiaro chiusa la discussione.
Ora presentiamo il primo emendamento da parte del consigliere Grimaldi. Consigliere Grimaldi, vuole leggere il suo emendamento?
CONSIGLIERE GRIMALDI:
Grazie, Presidente. Io non leggerò l'emendamento, cercherò di sintetizzarlo anche per essere breve. Chiaramente farò anche qualche considerazione. Colgo l'occasione e il suggerimento del consigliere Doronzo, mi è piaciuta l'espressione che ha usato: la politica non si deve arrendere.
Hai ragione, Carmine, e parto proprio da questo perché onestamente ho la speranza che sia ancora possibile dare dei suggerimenti al Commissario ad acta perché possa approfondire ulteriormente la propria istruttoria, perché ha detto giustamente che con quella pronuncia –
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penso che sia la n. 620/2019 se non sbaglio – è stato detto "prendi il procedimento iniziato nel 2017 e completalo" ed è proprio questo che deve fare perché io sono convinto che non gli sia stato detto di prendere il procedimento e completarlo in un certo modo, quindi partendo da questo io ritengo che probabilmente il punctum pruriens sia tutto intorno a questo benedetto bosco. Ora, sempre per...
PRESIDENTE:
Consigliere Grimaldi, le chiedo scusa, sta chiedendo di intervenire il Sindaco; se vuole dargli la parola... oppure vuole proseguire?
CONSIGLIERE GRIMALDI:
No, prego.
PRESIDENTE:
Okay, facciamo parlare il Sindaco.
SINDACO CANNITO:
Pierpaolo, scusami se ti ho interrotto, ma desidero intervenire per dare delle risposte.
Intanto devo dire che sono stati eccellenti gli interventi di Grimaldi, Laforgia, Bufo, Doronzo.
Sono stati eccellenti davvero e io voglio partire proprio da Doronzo per rispondergli. Carmine, in tema di urbanistica – lo dico a me e a te, non al Consiglio – siamo molto più vicini di quanto possiamo apparire distanti e lo dimostra tutto un percorso politico e mi fermo qua. Noi non abbiamo approvato nessuna variante in questi due anni a differenza di quanto poteva accadere nelle precedenti amministrazioni. Anche l'amministrazione Cascella non ha prodotto varianti.
Questo vuol dire che chi in Consiglio comunale prima era in maggioranza e anche adesso sta in maggioranza non ha un'indole alla pervasione, alla vandalizzazione del territorio. Detto questo, ti voglio rassicurare, non esiste nessuna forza oscura che mi abbia ostacolato.
Sul tema del dibattito pubblico sono perfettamente d'accordo. Il dibattito pubblico lo facciamo quando vogliamo perché forse in tema di urbanistica questa città non ha mai fatto un dibattito pubblico e tutti quanti noi abbiamo subito la politica che faceva dell'urbanistica il suo riferimento principale. Questa amministrazione, non Cannito, è favorevolissima ad un dibattito pubblico sul tema urbanistica, dove si è pronti anche a recepire tutte le istanze che portano al bene della città. Questo non lo dico perché faccio parte di una maggioranza, ma perché in questa maggioranza vedo che tutti tengono al territorio, così come sull'ambiente ci stiamo spendendo a non finire e sono i fatti che parlano, siamo pionieri rispetto ad altre situazioni politiche che ci circondano.
Per quanto riguarda la politica abbiamo sbagliato non adesso, perché è dal 2007 che questa questione va avanti. Non l'abbiamo mai presa in seria considerazione per un motivo molto semplice secondo me: perché non pensiamo mai che possa accadere una cosa del genere, io per primo ho detto "non succederà mai una cosa del genere". Però voglio farvi notare una cosa, lo dico a te perché tu eri in Consiglio comunale l'altra volta: se oggi stiamo a discutere di questa delibera è perché c'è stato quel fesso di Grimaldi, quel fesso di Cannito, quel fesso di Losappio e quella fessacchiotta di Campese che in quella circostanza hanno portato ad un risultato che è quello di oggi.
Sui ritardi, sui silenzi ci sono delle responsabilità e di natura tecnica e di natura dirigenziale tecnica e anche giuridica. Ci sono dei silenzi, ma io non vedo situazioni di malafede. Così come non vedo una malafede in questa amministrazione comunale quando il giorno 3 è venuto meno il numero legale perché ho visto, se non ho sbagliato – mi rivolgo proprio a Carmine – che tu ci tenevi a questa delibera, forse mi sbaglio.
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La politica non si arrende e non si deve arrendere perché non possiamo consentire una cosa del genere, non la possiamo minimamente consentire. Ce ne dovremmo andare dall'Italia se facessimo fare uno scempio del genere. Come diceva Grimaldi, uno sventramento del genere ci condannerebbe per tutta la vita e per tutta la nostra esistenza mortale fino a quando i nostri resti non saranno distrutti. Grimaldi ha centrato il problema, così come Laforgia ha centrato il problema. Io credo nella buonafede di quel Consiglio comunale dopo otto ore di stanchezza e di sottovalutazione, perché devo fare ammenda anche sulla sottovalutazione, tenendo presente anche le date: il 17 maggio io non ero Sindaco, mi insedio il 10 giugno, passa l'estate, a settembre 2019 si perdono i fili di questo argomento. Potevamo fare meglio, è vero, ma nessuno di noi ha mai creduto che un simile scempio potesse accadere.
Io devo ringraziare l'ingegner D'Onghia perché – l'ingegner D'Onghia me ne può dare atto – quando gli ho chiesto: "Ingegnere, a livello di cortesia può dire al giudice se si può avere un certo periodo di tempo per darci la possibilità di redimerci?" – uso questo termine – l'ingegnere mi ha detto: "Non ci sono motivi urgenti e contingibili perché io possa non procedere entro il 26". Secondo me, ingegnere, glielo ribadisco, per la situazione del coronavirus, che ha bloccato questa amministrazione come tutte le amministrazioni comunali d'Italia dal 22 febbraio ad oggi, questo mio invito poteva essere accolto, penso che il magistrato comunque sarebbe stato benevolo nei nostri confronti, fatta salva la condanna delle nostre responsabilità.
Però io apprezzo il suo intervento in due sensi: quando lei scrive nella delibera "considerato altresì che rimane ferma in ogni tempo" – quindi, sia chiaro, "in ogni tempo" – "la competenza del Consiglio comunale in ordine all'indirizzo politico in merito al recupero e alla riqualificazione ambientale dei siti estrattivi presenti sul territorio comunale, come auspicato" – e io la ringrazio per l'onestà intellettuale, noi non ci conoscevamo – "nella richiamata corrispondenza tra il Sindaco e il dirigente di settore" – e lei, ci aggiungo io – "a manifestarsi con propri atti di indirizzo" e poi stasera ci aggiunge altri elementi di tutela del territorio e ci ha dato un suggerimento dicendo che la storia non finisce qua, che ci sono altre tutele. E questa è la sfida del Consiglio comunale, su questa sfida si deve impegnare il Consiglio comunale, altrimenti vuol dire che è colluso con l'impresa. Se il Consiglio comunale non fa questo merita di andarsene in galera perché evidentemente c'è una collusione di interessi. Ma collusioni di interessi io non ne ho, come non ne ha l'intero Consiglio comunale secondo me, a dispetto di qualcuno che vuole paventare che esista questa possibilità, e il riferimento ovviamente non è a Carmine Doronzo.
Ci sono altri elementi di tutela sui quali noi possiamo giocarci la partita, ecco perché dico che la politica non si deve arrendere – se si arrende vuol dire che è collusa – e noi dobbiamo continuare a lottare e io la ringrazio, ingegnere, per la sua apertura.
Più tardi farò mia una raccomandazione che spero lei vorrà ricevere da persona delle istituzioni quale lei è e quale persona di grande preparazione come io la riconosco; non lo dico per piaggeria nei suoi confronti perché mi sono confrontato con lei e lei ha dimostrato di avere grande esperienza professionale.
Non ho altro da dire se non che stiamo approvando una delibera di indirizzo politico che obbliga anche il TAR a prenderla in considerazione. È una delibera che impegna ad imporre domani un vincolo su quella cava, che mai potrà essere sventrata fino a quando io siederò su questa sedia e anche dopo non sarà mai sventrata perché io mi opporrò anche incatenandomi perché è inimmaginabile un danno così grave al territorio, non esiste forse in Italia una cosa del genere. Nel 2018 dissi che le esperienze della città di Barletta ci insegnavano che quella cava non doveva mai essere autorizzata per un motivo molto semplice che ricordo a tutti: la cava del Petraro fu utilizzata come discarica pubblica, sulla cava di San Procopio ci siamo visti addosso la Daisy perché c'era una delibera della Provincia che noi non conoscevamo. Per evitare che accada un'altra beffa del genere questa delibera dovrà avere una conseguenza che è quella del
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Consiglio comunale e io ci metto la mano sul fuoco su tutti i Consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.
Non voglio fare polemiche perché io domani mattina starò già a lavorare su questa ipotesi e le devo dire grazie, ingegnere, perché lei ha accolto l'invito a rimandare l'approvazione con i suoi poteri di Consiglio comunale a dopo questo Consiglio comunale, che, tra l'altro, è stato molto utile. Non è vero che questo Consiglio comunale non è stato utile, è stato utilissimo perché lei ha potuto confrontarsi e ha potuto ascoltare la qualità superiore degli interventi dei Consiglieri comunali e la volontà politica e programmatica dell'intero Consiglio comunale perché io sono convinto che questa delibera la voteranno tutti perché non possiamo non votarla. Poi se ci sono dei tatticismi politici ognuno se ne assume la responsabilità.
Ringrazio il Presidente e lascio la parola al consigliere Grimaldi. Spero di aver rappresentato il mio pensiero e di aver convinto perché così saranno le cose. Chiedo scusa a Pierpaolo Grimaldi al quale ho tolto la parola.
PRESIDENTE:
Grazie, Sindaco. Consigliere Grimaldi, se vuole riprendere a leggere il suo emendamento, grazie.
CONSIGLIERE GRIMALDI:
Grazie, Presidente. Dicevo che lo sintetizzerò, anche perché alla fine le dirò che lo voglio tramutare in raccomandazione, ritirando, quindi, l'emendamento.
Dicevo che parto da quello che diceva il consigliere Doronzo, la politica non si deve arrendere, e il consigliere Dileo giustamente diceva: ci opporremo e avremo anche i mezzi. Io ritengo che abbiamo ancora la possibilità per farlo e l'intento del mio emendamento, che adesso diventa raccomandazione, è di suggerire al Commissario, quindi al Consiglio comunale che andrà ad adottare la delibera, alcuni spunti di riflessione che potrebbero essere motivo per un'istruttoria più approfondita.
Dicevo del bosco. Lei giustamente, Commissario, faceva riferimento ad eventuali elementi di tutela che potranno successivamente essere adottati. Io ritengo che quegli elementi di tutela siano già esistenti perché la circostanza che il bosco sia di fatto inesistente non esaurisce né conclude assolutamente la disamina di tutte le risorse naturalistiche che possono essere espresse da un territorio. Ho fatto uno specifico riferimento a studi che sono altamente specialistici in questi miei suggerimenti, ho fatto riferimento alla Carta della Natura dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - ISPRA, dove, tra l'altro, già nel 2014 era l'ARPA Puglia che collaborava con l'ISPRA per l'individuazione di questi tipi di aree particolarmente attenzionate per il loro habitat, e successivamente la Regione Puglia, nella delibera del dicembre 2018 a cui facevo riferimento nel mio precedente intervento, annota sulla collinetta la presenza di habitat di interesse comunitario, c'è il biotipo, i Med, i percorsi substeppici; non sto ad elencarli perché li troverà nella mia piccola relazione di suggerimento. Tra l'altro la Regione Puglia ha espresso l'intenzione di candidare questo sito, attualmente esterno a quelli di Rete Natura 2000, quale area di reperimento per l'istituzione di nuovi siti di importanza comunitaria ai sensi delle direttive Habitat e Uccelli, con la delibera di Giunta regionale n. 2442/2018.
Ritengo, quindi, che siano già esistenti quelle forme di tutela. Senza voler creare una forma di gerarchia, ritengo che questi studi, queste verifiche fatte che ho appena citato siano probabilmente leggermente superiori a quelle richiamate nell'istruttoria e in questa delibera da parte ora non ricordo se dei Vigili urbani o dei Carabinieri del settore forestale, perché si tratta di enti specializzati, della Regione Puglia, dell'ARPA, che hanno verificato l'esistenza di questo habitat. In virtù di questo ritengo che si possa fare un approfondimento, si possa addivenire anche a conclusioni differenti. Anch'io con quel tipo di istruttoria avrei adottato quel tipo di delibera che il Commissario ad acta ha proposto, però con ulteriori approfondimenti e
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completando l'istruttoria ritengo che si possa già sin d'ora, senza attendere eventuali ulteriori interventi da parte del Consiglio comunale, arrivare ad una soluzione differente.
Ho sintetizzato e, Presidente, lo rendo come raccomandazione, con la certezza che il Commissario ad acta potrà leggerlo con attenzione. Grazie.
PRESIDENTE:
Grazie, consigliere Grimaldi. Quindi ritira il suo emendamento trasformandolo in raccomandazione. Grazie, consigliere Grimaldi.
Passiamo al secondo emendamento proposto dal dirigente Lamacchia. Vorrei che leggesse anche questo emendamento.