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A CQUE E POLITICHE AGRICOLE : UNA NECESSARIA INTEGRAZIONE

2.1 Aspetti caratterizzant

2.2.3 I consumi idrici a livello mondiale

I prelievi di acqua dolce superficiale e sotterranea per uso irriguo a livello mondiale sono raddoppiati dal 1960 in poi e costituiscono circa il 70% del prelievo totale (ONU 2005, UNEP 2005). L’incremento annuo dei prelievi dal 1940 in poi è stato di circa 2,5-3%.

Attualmente, a livello globale, una quota variabile tra il 15 e il 35% del prelievo di acqua per irrigazione è superiore alla capacità di offerta (ONU 2005). Quantità significative di acqua vengono infatti prelevate dai grandi fiumi (ad esempio Colorado River negli Usa, Nilo in Egitto, Fiume Giallo in Cina), che giungono al mare con scarsissimo o nullo apporto di acqua (UNEP 2005).

I dati relativi ai consumi idrici a livello globale sono significativi: dal 1900 al 1995 l’uso di acqua è aumentato di 6 volte. Le previsioni non sono migliori: a fronte di una crescente scarsità di risorsa a livello mondiale, si stima un aumento della domanda media a persona di circa un terzo dei consumi attuali.

L’agricoltura irrigata copre circa il 20% della superficie terrestre e contribuisce per il 40% alla produzione totale di cibo. La popolazione mondiale, triplicatasi nel corso dell’ultimo secolo ed ancora in aumento, richiederà circa il 50% di cibo in più nel 2030.

Negli ultimi 30 anni, la produzione di cibo è aumentata più del 100% e, nei prossimi anni, l’80% della produzione agricola nei Paesi in via di sviluppo dovrà derivare da colture intensive (FAO, Aquastat: Global Information System on Water

and Agriculture, 2003).

Allo stato attuale 1,7 miliardi di persone, pari a un terzo della popolazione mondiale, vivono in paesi che utilizzano più del 20% delle proprie risorse rinnovabili, e quindi in situazioni di stress idrico, ma si prevede che già nel 2025 saliranno a circa 5 miliardi (IPCC, 2001).

A livello globale, infatti, si prevede un aumento della popolazione nei prossimi anni, soprattutto nei paesi caratterizzati da economie emergenti (ad esempio Asia e America Latina), in cui già oggi è concentrata la maggior parte della popolazione mondiale. In Fig.2.1.1 è rappresentato il trend della popolazione previsto distinto tra paesi sviluppati, emergenti e in ritardo di sviluppo. Nei paesi sviluppati è attesa una leggera diminuzione della popolazione residente.

Fig.2.1.1 Trend della popolazione (

Per riuscire a far fronte all’aumento di popolazione che si verificherà nel mondo nei prossimi anni, esistono due strade: la prima è di espandere l’area coltivata alla stessa velocità di crescita della popolazione, la seconda è di aume

per ettaro. Al momento, infatti, la superficie destinata all’agricoltura nel mondo è di 16 milioni di km2. Volendo soddisfare la richiesta di cibo legata all’incremento annuo di popolazione, pari a

circa 45.000 km2 di suolo per agricoltura. E’ evidentemente meglio puntare sulla seconda via (Bos, 2007).

Circa il 12% della superficie totale del pianeta è coltivata e di questa solo il 18% è irrigata. Dall’agricoltura irrigua proviene tu

agricola e in agricoltura è impiegato circa il 30% della popolazione residente nelle aree rurali. L’agricoltura utilizza circa il 70% delle acque prelevate e di questo solo il 10% ritorna nei sistemi fluviali in buone c

Nel corso del Secondo World Water Forum, tenutosi nel 2000 in Olanda, il World Water Council (WWC)

and the Environment in the 21st Century’.

(‘Water for Food and Rural Development’, ‘Water for People’ and ‘Water and Nature’), aveva come obiettivo quello di disegnare lo scenario globale per i successivi 25 anni. In particolare, nella sezione “Water for Food and Rural Capitolo 2. Acque e politiche agricole: una necessaria integrazione

globale, infatti, si prevede un aumento della popolazione nei prossimi anni, soprattutto nei paesi caratterizzati da economie emergenti (ad esempio Asia e America Latina), in cui già oggi è concentrata la maggior parte della popolazione .1.1 è rappresentato il trend della popolazione previsto distinto tra paesi sviluppati, emergenti e in ritardo di sviluppo. Nei paesi sviluppati è attesa una leggera diminuzione della popolazione residente.

Trend della popolazione (van Hofwegen and Svendsen, 2000)

Per riuscire a far fronte all’aumento di popolazione che si verificherà nel mondo nei prossimi anni, esistono due strade: la prima è di espandere l’area coltivata alla stessa velocità di crescita della popolazione, la seconda è di aumentare la produzione per ettaro. Al momento, infatti, la superficie destinata all’agricoltura nel mondo è di . Volendo soddisfare la richiesta di cibo legata all’incremento , pari a circa il 2,8%, si dovrebbe verificare un incremento di di suolo per agricoltura. E’ evidentemente meglio puntare sulla seconda via (Bos, 2007).

Circa il 12% della superficie totale del pianeta è coltivata e di questa solo il 18% è irrigata. Dall’agricoltura irrigua proviene tuttavia circa il 40% della produzione agricola e in agricoltura è impiegato circa il 30% della popolazione residente nelle aree rurali. L’agricoltura utilizza circa il 70% delle acque prelevate e di questo solo il 10% ritorna nei sistemi fluviali in buone condizioni (Schultz, 2003).

Nel corso del Secondo World Water Forum, tenutosi nel 2000 in Olanda, il World Water Council (WWC) presentò il documento ‘Long Term Vision on Water, Life and the Environment in the 21st Century’. Il documento, costituito da tre s (‘Water for Food and Rural Development’, ‘Water for People’ and ‘Water and Nature’), aveva come obiettivo quello di disegnare lo scenario globale per i successivi 25 anni. In particolare, nella sezione “Water for Food and Rural Acque e politiche agricole: una necessaria integrazione

globale, infatti, si prevede un aumento della popolazione nei prossimi anni, soprattutto nei paesi caratterizzati da economie emergenti (ad esempio Asia e America Latina), in cui già oggi è concentrata la maggior parte della popolazione .1.1 è rappresentato il trend della popolazione previsto distinto tra paesi sviluppati, emergenti e in ritardo di sviluppo. Nei paesi sviluppati è attesa una

and Svendsen, 2000)

Per riuscire a far fronte all’aumento di popolazione che si verificherà nel mondo nei prossimi anni, esistono due strade: la prima è di espandere l’area coltivata alla ntare la produzione per ettaro. Al momento, infatti, la superficie destinata all’agricoltura nel mondo è di . Volendo soddisfare la richiesta di cibo legata all’incremento un incremento di di suolo per agricoltura. E’ evidentemente meglio puntare sulla

Circa il 12% della superficie totale del pianeta è coltivata e di questa solo il 18% è ttavia circa il 40% della produzione agricola e in agricoltura è impiegato circa il 30% della popolazione residente nelle aree rurali. L’agricoltura utilizza circa il 70% delle acque prelevate e di questo solo il

Nel corso del Secondo World Water Forum, tenutosi nel 2000 in Olanda, il World il documento ‘Long Term Vision on Water, Life Il documento, costituito da tre sezioni (‘Water for Food and Rural Development’, ‘Water for People’ and ‘Water and Nature’), aveva come obiettivo quello di disegnare lo scenario globale per i successivi 25 anni. In particolare, nella sezione “Water for Food and Rural

Capitolo 2. Acque e politiche agricole: una necessaria integrazione

Development”, segnalava un raddoppiamento della richiesta di cibo e forniva raccomandazioni generali su come poter soddisfare tali richieste (Schultz, 2003).

Gli obiettivi principali da soddisfare, evidenziati nel documento, sono i seguenti: 1. Disponibilità di acqua nello spazio e nel tempo;

2. Collegamenti tra sistemi di irrigazione, di drenaggio e di protezione delle inondazioni e sicurezza alimentare, protezione dell’ambiente e sviluppo rurale sostenibile;

3. Sviluppo rurale, infrastrutture irrigue, obiettivi socio economici ed etici, diminuzione della povertà, migrazione dalle aree rurali a quelle urbane; 4. Aumento dell’efficienza dei sistemi irrigui e diminuzione dei prelievi; 5. Necessità di aumentare le riserve idriche;

6. Pianificazione di bacino integrata per lo sviluppo e la gestione delle risorse idriche;

7. Governance, legalità, obiettivi istituzionali ed ambientali; 8. Coinvolgimento degli stakeholders, dei giovani e delle donne; 9. Investimenti economici in sviluppo e gestione delle risorse idriche; 10. Equità, efficienza ed economia.

In conclusione, il quadro che emerge dall’analisi dei dati è caratterizzato da alcuni aspetti:

a) L’agricoltura costituisce il campo in cui è impiegata più acqua a livello globale;

b) I volumi irrigui attualmente usati sono, già oggi, maggiori di quelli disponibili e superano le quantità rinnovabili;

c) La popolazione mondiale è in crescita e avrà quindi bisogno di più cibo; d) L’aumento della percentuale di popolazione che vive in ambienti urbani e il

diffondersi di abitudini e strutture igienico-sanitarie di qualità elevata, causerà un aumento del fabbisogno idrico procapite.

E’ necessario quindi attuare politiche per contrastare la scarsità di risorse idriche, sia dal punto di vista quantitativo, limitando gli sprechi e ottimizzando l’impiego con usi alternativi e concorrenti, sia qualitativo, incidendo sulle fonti di inquinamento puntuali e diffuse.

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