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143 Contenuti tecnico/scientifici

L’attività di ricerca verterà su due principali aspetti legati al rischio di esposizione ad agenti biologici e chimici in ambienti di lavoro e di vita, con particolare riferimento ai siti produttivi attivi e/o a quelli contaminati:

 stima dell’esposizione ad agenti biologici tramite l’analisi delle emissioni e la dispersione del bioarerosol, effettuate con utilizzo di metodiche classiche di coltivazione e metodi di biologia molecolare. Ciò, al fine di caratterizzare le comunità microbiche aerodisperse e quantificare popolazioni specifiche di interesse. Quale risultato, ci si aspetta di ottenere la standardizzazione di tecniche biologiche innovative con finalità brevettuali e fornire un contributo per la stesura di linee guida che regolamentino le emissioni di bioaresol a livello Nazionale ed Europeo, non ancora normate.

 riduzione dell’esposizione a contaminanti ambientali tramite tecnologie biologiche di risanamento ambientale, quali sistemi BES (BioElettroChimici) per il trattamento in situ (con appositi consorzi microbici "elettro-attivi”), di acque sotterranee contaminate da cromo (VI)/idrocarburi e Fillobiorisanamento di contaminanti organici volatili, mediato da batteri. In questo caso, sfruttando il microbioma della fillosfera, ci si propone di mettere a punto una metodologia brevettabile, che costituisca una soluzione sostenibile, economica ed ecocompatibile per problemi di inquinamento dell'aria indoor/outdoor.

Si intende strutturare uno studio di Geologia Medica su materiali di vaste disponibilità largamente diffusi e applicazioni ma potenzialmente nocivi in forme chimico-fisiche diverse da quelle primarie.

Questo attraverso la mappatura e caratterizzazione con tecniche innovative, la stima del rischio globale, derivante anche da meccanismi di deposizione non noti che aumentano la biodisponibilità, valutandone reattività, bioattività, tossicità e valori soglia

Negli studi previsti gli estratti vegetali verranno valutati mediante opportune analisi chimiche, test tossicologici, prove agronomiche e tecniche per valutarne l’efficacia d’uso e garantire la sicurezza per il lavoratore (eventuale potenziale tossico degli estratti vegetali) attraverso: 1. Test mutagenesi (test di Ames) 2. Test citotossicità (test apoptosi, indice di tossicità con saggio MTTegati alla superficie specifica).

Attività formativa, informativa e progetti di rete in tema di biotecnologie e agroalimentare a) Formazione e aggiornamento riguardante la normativa sull’impiego confinato di MOGM (Micro-Organismi Geneticamente modificati) e il rilascio deliberato di OGM ((Micro-Organismi Geneticamente Modificati) presso le Università italiane b) Trasferimento dei risultati e contenuti scientifici aggiornati a docenti e studenti degli Istituti d’Istruzione Superiore nel campo delle biotecnologie e della sicurezza e salute sul lavoro al fine di orientare i giovani verso la ricerca e avvicinarli alle professioni scientifiche attraverso progetti innovativi con reti di scuole e tra PMI, scuole e ricerca. Attività Sperimentale Biotech, territorio e agricoltura sostenibile attraverso: tecniche di genomica ed epigenomica (analisi dei profili di microRNA) in sistemi modello in vitro e in vivo, analisi bioinformatica e epimutagenesi; analisi di rischio, vulnerabilità e resilienza del territorio; applicazione di tecniche alternative all’utilizzo di fitofarmaci in agricoltura (studio e sviluppo di nuovi formulati a base di oli essenziali, in laboratorio, in serra e in campo). Partecipazione alla elaborazione di proposte in sede normativa e di regolamentazione tecnica nazionale ed internazionale nel settore delle biotecnologie.

Valutazione dell’esposizione dei lavoratori ad agenti chimici pericolosi, soprattutto nel caso di agenti cancerogeni in ambienti di vita attraverso: determinazione in continuo dei diversi inquinanti gassosi tramite tecniche gas-cromatografiche ed ottiche. Stima degli andamenti stagionali in funzione dei dati meteorologici e correlazione con le varie sorgenti emissive. I risultati della linea P16L03 del precedente piano di attività hanno evidenziato che, per quanto riguarda la lettura dei vetrini contenenti fibre di crisotilo, la maggior parte dei laboratori partecipanti leggevano un numero di fibre inferiore al 50% del valore reale. Per verificare se la tecnica utilizzata per la preparazione del vetrino possa portare a verificare la presenza di fibre molto sottili, difficili da individuare e forse non presenti in situazioni reali si prevede di effettuare un ulteriore giro, utilizzando il copri oggetto riposizionabile, ma impiegando un filtro raccolto durante una fase di scoibentazione dell’amianto.

Campionamenti d’aria in ambienti di vita e di lavoro e analisi con metodi standardizzati e di ultima generazione.

Partecipazione in materia di SIN alle Conferenze dei Servizi Istruttorie del Ministero dell’ambiente con

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la finalità di valutare le esigenze di ricerca/proposta metodologica per le questioni relative alla salvaguardia dell’ambiente, della salute e sicurezza dei lavoratori. Nell’ambito dell’attività istituzionale saranno approfonditi gli studi sulle applicazioni delle tecniche biotecnologiche nella bonifica dei siti contaminati. Saranno inoltre studiati casi-studio di riconversione delle aree industriali post-bonifica per lo sviluppo di impianti industriali ecosostenibili. In materia di OGM sarà avviato lo studio di prodotti fitosanitari alternativi per la difesa delle colture di interesse agronomico e saranno studiati gli aspetti di salute e sicurezza dei lavoratori impegnati nelle attività di somministrazione di tali prodotti in agricoltura.

Nella valutazione dell’esposizione della popolazione ad agenti chimici e cancerogeni sia di origine naturale che derivanti da attività antropiche, l’interesse è rivolto allo sviluppo e validazione di tecniche di rilevazione affidabili, economiche e di facile utilizzo per matrici ambientali. Pertanto si prevede: lo sviluppo di nuovi biosensori in grado di operare in soluzione acquosa per la determinazione di contaminanti, la validazione della metodica analitica basata sull’utilizzo di tali biosensori, il confronto con tecniche analitiche tradizionali e l’applicazione della metodologia ottimizzata a casi studio.

Nell’ambito di esperienze pregresse e collaborazioni previste saranno effettuati studi su microorganismi d’interesse biotecnologico. Bioinformatica di dati molecolari (e.g. sequenze DNA e proteine).

Collaborazioni interne (di Ricerca e/o altre strutture Inail) Elenco non esaustivo:

 Laboratori/Sezioni DIT: Macchine e attrezzature di lavoro, valutazione e gestione del rischio per la sicurezza, attività di produzione e degli insediamenti antropici, segreteria tecnico scientifica e monitoraggio attività, supporto alla prevenzione.

 Laboratori/Sezioni DiMEILA: Rischio agenti chimici, rischio agenti mutageni e cancerogeni, interazioni sinergiche tra rischi, rischio agenti biologici, sezione tecnico scientifica supporto alla prevenzione.

 Direzione Centrale Prevenzione, Contarp centrale.

 Contarp Regionale Veneto.

 Direzione Regionale Veneto e UOT Venezia-Mestre.

 Direzione Regionale Campania: UOT Napoli.

Collaborazioni esterne (nazionali e internazionali) Elenco non esaustivo:

 Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra.

 Università degli Studi di Milano-Bicocca.

 Istituto Superiore di Sanità.

 Università degli Studi di Roma “Foro Italico”.

 Università di Roma “Sapienza”.

Nel corso del triennio sarà possibile attivare ulteriori collaborazioni esterne sulla base degli sviluppi di ricerca.

Risorse umane N. Unità Mesi uomo/anno

Ricercatori/Tecnologi 9 69,30

CTER 1 7,70

Amministrativi/Operatori tecnici - -

Personale a contratto 9 69,30

TOTALE 19 146,30

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DIT Laboratorio IX: Sicurezza delle attività di produzione e degli insediamenti antropici Contributo al Programma:

X 1.1 attività di certificazione e verifica

X 1.2 monitoraggio, consulenza e supporto tecnico-normativo X 1.3 amianto

Ambiti di riferimento e finalità/obiettivi Normativa nazionale

 Decreto legislativo 30 maggio 2008, n.117 “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE”

 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. e successive modifiche e integrazioni”; Titoli I, IV, VIII, IX, XI

 Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”

 Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 “Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti”

 Decreto del Presidente della Repubblica 4 dicembre 2002, n. 303, “Regolamento di organizzazione dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - ISPESL, a norma dell'articolo 9 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 419”

 Legge 31 luglio 2002, n. 179 “Disposizioni in materia ambientale”

 Legge 23 marzo 2001 “Disposizioni in campo ambientale”

 Legge 9 dicembre 1998, n. 426 “Nuovi interventi in campo ambientale”

 Decreto del Presidente della Repubblica 8 agosto 1994 "Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni ed alle province autonome di Trento e di Bolzano per l'adozione di piani di protezione, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell'ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto”

 Decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 441 “Regolamento concernente l’organizzazione, il funzionamento e la disciplina delle attività dell’ISPESL”

 Legge 27 marzo 1992, n. 257 “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”

 Decreto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare 24 aprile 2014, n. 126

“Disciplina delle modalità di applicazione a regime del SISTRI del trasporto intermodale nonché specificazione delle categorie di soggetti obbligati ad aderire, ex articolo 188-ter, comma 1 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006”

 Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare 11 gennaio 2013

“Approvazione dell'elenco dei siti che non soddisfano i requisiti di cui ai commi 2 e 2-bis dell'art.

252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e che non sono più ricompresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale”

 Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare 18 febbraio 2011, n. 52

“Regolamento recante istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’articolo 189 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e dell’articolo 14-bis del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2009, n. 102.

 Decreto Interministeriale del 27 settembre 2010 “Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, in sostituzione di quelli contenuti nel decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio 3 agosto 2005”

 Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare 28 novembre 2006, n.

308 concernente integrazioni l regolamento adottato con DM 18 settembre 2001, n. 468 recante Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati

 Decreto Interministeriale del 29 luglio 2004, n. 248 “Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto”

 Decreto Interministeriale del 18 marzo 2003, n. 101 “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della legge 23 marzo 2001, n. 93”

 Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare 18 settembre 2001, n.

468 recante “Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati”

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 Decreto Interministeriale del 20 agosto 1999, “Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992, n. 257, recante norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto”

 Decreto Interministeriale del 14 maggio 1996 “Normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992, n. 257, recante: "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto"

 Decreto Interministeriale del 26 ottobre 1995 “Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nei mezzi rotabili”

 Decreto Interministeriale del 6 settembre 1994 “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto”

 Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare 31 ottobre 2013, n. 1 per l'applicazione dell'articolo 11 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, concernente

"semplificazione e razionalizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI)"

convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125 Normativa europea

 Regolamento UE n. 1357/2014 della Commissione del 18 dicembre 2014 che sostituisce l'allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive

 Regolamento CE n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006

 Regolamento CE n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2006 relativo alle spedizioni dei rifiuti

 Regolamento CE n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 relativo agli inquinanti organici persistenti e che modifica la direttiva 79/117/CEE

Norme Tecniche

 Norma EN 15695-1 (Direttiva 2010/52/CE)

 Norma CEI 31-35, Norma CEI 31-87

 Documento Tecnico IAEA TRS 398/00 Altri documenti di interesse

 Consiglio dell’Unione Europea. Decisione 2006/507/CE del 14 ottobre 2004 relativa alla conclusione, a nome della Comunità europea, della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti.

 Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti oltre frontiera di rifiuti pericolosi e sulla loro eliminazione, 22 marzo 1989

Finalità / obiettivi

Il Laboratorio Sicurezza delle attività di produzione e degli insediamenti antropici:

- effettua studi e ricerche per lo sviluppo di metodiche e procedure di analisi e gestione del rischio in presenza di esposizione a fenomeni derivanti dalle attività di produzione e di processo, escluse quelle a rischio di incidente rilevante e nucleari, dalla presenza di installazioni e attività antropiche e dal funzionamento dei prodotti, ai fini della sicurezza e della tutela della salute;

- conduce valutazioni e caratterizzazioni d’area anche per mezzo di indagini sperimentali;

- sviluppa e valida modelli fisico-matematici per la stima dei possibili impatti sul territorio e sulla popolazione;

- partecipa alla elaborazione di proposte in sede normativa e di regolamentazione tecnica; in raccordo con la Direzione Centrale Ricerca partecipa all’elaborazione di profili tecnico-scientifici di proposte normative e regolamentari nelle materie di competenza del Laboratorio;

- supporta le attività di innovazione tecnologica di diretta gestione della Direzione del Dipartimento e le Sezioni tecnico-scientifiche per le materie di competenza.

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