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80 DiMEILA Laboratorio 7: Ergonomia e fisiologia

Contributo al Programma:

□ 1.1 attività di certificazione e verifica

X 1.2 monitoraggio, consulenza e supporto tecnico-normativo

□ 1.3 amianto Ambiti di riferimento e finalità/obiettivi

Normativa nazionale

 Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 151 “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”.

 Legge 23 dicembre 2014, n. 190 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (legge di stabilità 2015), Art. 1, comma 166.

 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e successive modifiche e integrazioni – in particolare Titoli VI – Movimentazione manuale dei carichi – e VIII – Agenti fisici (microclima).

 Decreto del Presidente della Repubblica 4 dicembre 2002, n. 303, “Regolamento di organizzazione dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - ISPESL, a norma dell'articolo 9 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 419”.

 Decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 441 “Regolamento concernente l’organizzazione, il funzionamento e la disciplina delle attività dell’ISPESL”.

 Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 10 giugno 2014 “Approvazione dell'aggiornamento dell'elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 139 del Testo Unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 e successive modificazioni e integrazioni”.

 Decreto Interministeriale 9 aprile 2008 “Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura”.

 Intesa, ai sensi dell’art. 8 c. 6 della L. 5/6/2003 n. 131, sulla proposta del Ministero della salute concernente il “Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2014-2018” (Rep. Atti n. 156/CSR del 13/11/2014) - in particolare macro obiettivi 2.7 “Prevenire gli infortuni e le MP” e 2.8 “Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute.

Norme tecniche

 ISO 11228-3: 2007 - Compiti ripetitivi di movimentazione di piccoli carichi ad alta frequenza.

 ISO 11228-1: 2003 - Sollevamento e trasporto manuale di carichi.

 UNI EN ISO 11079: 2008 - Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione e interpretazione dello stress termico da freddo con l’utilizzo dell’isolamento termico dell’abbigliamento richiesto (IREQ) e degli effetti del raffreddamento locale. interpretazione dello stress termico da calore mediante il calcolo della sollecitazione termica prevedibile.

Altri documenti di interesse

 Coordinamento Tecnico Interregionale. Piano di lavoro PNP 2014-2018 – piano nazionale per l’emersione e la prevenzione delle patologie dell’apparato muscolo scheletrico. (2015)

 Coordinamento Tecnico Interregionale. Piano di lavoro PNP 2014-2018 – piano nazionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura. (2015)

 INAIL. Relazione annuale 2014. (2015)

 Commissione del Senato sul fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali. Relazione intermedia sull’attività svolta (2015)

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 Commissione Europea. Comunicazione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni relativa ad un Quadro strategico UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020. (COM 2014/0332).

 European Agency for Safety and Health at Work (EU-OSHA). Priorities for occupational safety and health research in Europe: 2013-2020. (2013).

Finalità / obiettivi

Il Laboratorio di Ergonomia e Fisiologia effettua studi e ricerche su postura e movimento e sui relativi parametri fisiologici per la prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche da movimenti ripetitivi e da movimentazione manuale dei carichi e su altre problematiche ergonomiche, al fine di mettere a punto e standardizzare metodologie di valutazione e gestione del rischio, anche nell’ottica di contribuire all’inserimento ed al reinserimento lavorativo di soggetti disabili. Il Laboratorio effettua studi e ricerche sull’influenza dell’ambiente termico sul lavoratore, attraverso lo studio della risposta fisiologica e del comportamento termico dell’abbigliamento, al fine dello sviluppo di buone prassi che garantiscano il comfort termico negli ambienti di lavoro. Il laboratorio partecipa all’elaborazione di proposte normative, di norme tecniche, di Linee Guida e di buone prassi sulle tematiche di competenza.

Obiettivi specifici per il triennio 2016-2018 sono:

 svolgere attività di monitoraggio, consulenza e supporto tecnico normativo con particolare riferimento alle norme tecniche ISO 11228-1 e ISO 11228-3 in materia di valutazione quantitativa del rischio biomeccanico, anche attraverso l’utilizzo di metodiche di analisi computerizzata multifattoriale del movimento (sistemi cinematici, cinetici ed elettromiografici di superficie);

 svolgere attività di monitoraggio, consulenza e supporto tecnico normativo alle norme tecniche per la valutazione del rischio da esposizione ad ambienti termici moderati e severi (microclima), con particolare riferimento alla norma ISO 8996 utilizzando strumentazione per rilievi in ambienti di lavoro (centralina microclimatica e ergospirometro portatile) e la camera climatica e il manichino termico per attività di laboratorio;

 promuovere l’utilizzo delle tecniche di analisi del movimento per definire gli interventi di adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro e le strategie per la riabilitazione del gesto lavorativo di infortunati e tecnopatici nonché gli outcome dei percorsi riabilitativi anche ai fini della valutazione del danno.

Contenuti tecnico/scientifici

Le norme ISO 11228-1 e ISO 11228-3 presentano numerosi punti di debolezza quali la limitata accuratezza nella predizione dei livelli di rischio e numerose restrizioni nelle condizioni di utilizzo (ad esempio temperature comprese tra 19 e 26 °C, sollevamenti di carichi stabili, azioni di sollevamento effettuate su terreni non scivolosi, ecc.). Inoltre l’alta variabilità delle lavorazioni in cui si manifesta il rischio biomeccanico mal si raccorda con l’utilizzo dei metodi standardizzati.

Oltre a ciò, a fronte della limitatezza delle evidenze scientifiche a supporto degli standard ergonomici disponibili, si rende necessario lo sviluppo di nuove metodologie anche attraverso tecniche di obiettivazione strumentale dell’impegno biomeccanico.

La revisione delle norme ISO 11228-1 e ISO 11228-3 sopra citate, la disponibilità di specifici indirizzi applicativi e lo sviluppo di nuove metodologie potranno avere rilievo in termini prevenzionali permettendo la minimizzazione dei fattori di rischio consentendo l’adozione di adeguati interventi di ergonomia di concezione e correzione volti a ridurre gli infortuni e le malattie professionali che si riferiscono ai disturbi muscolo-scheletrici (e tra questi in particolare le patologie del rachide e dell’arto superiore). La principale ricaduta applicativa della revisione delle norme tecniche risiederebbe nella possibilità di effettuare valutazioni del rischio biomeccanico che allo stato attuale non sono possibili con gli attuali protocolli standardizzati di valutazione del rischio.

La valutazione del rischio microclima è obbligatoria ai sensi del D.Lgs. 81/08, ma in assenza di un Capo specifico, il valutatore deve far ricorso agli indici descritti nel sostanzioso corpus di norme ISO sull’ergonomia degli ambienti termici. I parametri soggettivi (dispendio energetico e isolamento termico dell’abbigliamento) e la risposta omeostatica alle sollecitazioni termiche sono di più difficile quantificazione rispetto ai parametri ambientali, con il risultato di un potenziale errore da parte del valutatore. Per quel che riguarda la ISO 8996, una corretta valutazione del dispendio energetico

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(ovvero una riduzione dell’errore nella valutazione di questo parametro) può contribuire ad ottenere risultati più affidabili nell’applicazione degli indici di valutazione.

Le tecniche di analisi multifattoriale del movimento rappresentano un fondamentale strumento per l’analisi del gesto lavorativo, lo studio della postazione di lavoro e la valutazione di efficacia degli interventi riabilitativi svolti a favore di infortunati e tecnopatici. La cosiddetta workplace rehabilitation e la riabilitazione al gesto lavorativo rappresentano il necessario presupposto per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità.

Collaborazioni interne (di Ricerca e/o altre strutture Inail) Elenco non esaustivo:

 Laboratori DiMEILA: In particolare Centro ricerca di Lamezia Terme.

 Centro Protesi - Filiale di Roma.

 Contarp centrale.

Collaborazioni esterne (nazionali e internazionali) Elenco non esaustivo:

 Università di Roma Sapienza - Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “V. Erspamer”.

 Università di Roma Sapienza - Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico Chirurgiche.

 Università degli Studi Roma 3, “Biolab3” Dipartimento di Ingegneria.

Inoltre nel corso del triennio sarà possibile l’attivazione di collaborazioni ulteriori con strutture esterne/soggetti sulla base degli sviluppi di ricerca.

Risorse umane N. Unità Mesi uomo/anno

Ricercatori/Tecnologi 4 35,20

CTER - -

Amministrativi/Operatori tecnici - -

Personale a contratto 3 26,40

TOTALE 7 61,60

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DiMEILA Laboratorio 8: Sorveglianza sanitaria e promozione della salute Contributo al Programma:

□ 1.1 attività di certificazione e verifica

X 1.2 monitoraggio, consulenza e supporto tecnico-normativo

□ 1.3 amianto Ambiti di riferimento e finalità/obiettivi

Normativa nazionale

 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” e successive modifiche e integrazioni; in particolare Titolo I – Principi comuni.

 Legge 16 gennaio 2003, n. 3 “Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione”, art. 51 – Tutela della salute dei non fumatori.

 Decreto Legislativo 9 luglio 2003, n. 216 “Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro”.

 Decreto Legislativo 9 luglio 2003, n. 215 “Attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica”.

 Decreto del Presidente della Repubblica 4 dicembre 2002, n. 303, “Regolamento di organizzazione dell'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - ISPESL, a norma dell'articolo 9 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 419”.

 Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300”.

 Legge 3 aprile 2001, n. 120 “Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero”.

 Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53”.

 Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 230 “Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti” e successive modifiche e integrazioni.

 Decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 441 “Regolamento concernente l’organizzazione, il funzionamento e la disciplina delle attività dell’ISPESL”.

 Decreto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 10 giugno 2014 “Approvazione dell'aggiornamento dell'elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 139 del Testo Unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 e successive modificazioni e integrazioni”.

 Decreto Interministeriale 24 aprile 2013 “Disciplina della certificazione dell'attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”.

 Decreto Interministeriale 18 marzo 2011 “Determinazione dei criteri e delle modalità di diffusione dei defibrillatori automatici esterni di cui all’articolo 2, comma 46, della legge n. 191/2009”.

 Decreto Interministeriale 9 aprile 2008 “Nuove tabelle delle malattie professionali nell'industria e nell'agricoltura”.

 Decreto Interministeriale 15 luglio 2003, n. 388 “Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell'articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni”.

 Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 4 maggio 2007 “Documento programmatico Guadagnare salute”.

 Circolare del Ministero della Salute 17 dicembre 2004 “Indicazioni interpretative e attuative dei divieti conseguenti all'entrata in vigore dell'articolo 51 della L. 16 gennaio 2003, n. 3 sulla tutela della salute dei non fumatori”.

 Intesa, ai sensi dell’art. 8 c. 6 della L. 5/6/2003 n. 131, sulla proposta del Ministero della salute concernente il “Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2014-2018” (Rep. Atti n. 156/CSR

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del 13/11/2014) - in particolare macro obiettivi 2.7 “Prevenire gli infortuni e le MP”.

 Accordo tra il Ministro della Salute, di concerto con i Ministri dell'Interno e della Giustizia, e le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, del 16 dicembre 2004 in materia di “tutela della salute dei non fumatori, in attuazione dell'articolo 51, comma 7, della legge 16 gennaio 2003, n. 3 (Rep. Atti 2153/2004).

 Accordo tra il Ministro della Salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano del 27 febbraio 2003 sul documento recante "Linee-guida per il rilascio dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori semiautomatici" (Rep. Atti 1626/2003).

Normativa europea

 Regolamento (CE) N. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE, art. 55, 56, 57.

Norme tecniche

 UNI-ISO 26000: 2010 -Linea Guida sulla Responsabilità Sociale delle. Organizzazioni Altri documenti di interesse

 INAIL. Relazione annuale 2014. (2015)

 Commissione del Senato sul fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali. Relazione intermedia sull’attività svolta (2015)

 Commissione Europea. Comunicazione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni relativa ad un Quadro strategico UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020 (COM 2014/0332)

 International Commission on Occupational Health (ICOH). International Code of ethics for occupational health professionals, 2014

 European Agency for Safety and Health at Work (EU-OSHA). Mainstreaming gender into occupational safety and health practice. (2014)

 European Agency for Safety and Health at Work (EU-OSHA). Priorities for occupational safety and health research in Europe: 2013-2020. (2013)

 World Health Organization (WHO). Global action plan for the prevention and control of noncommunicable diseases 2013-2020. (2013)

 World Health Organization (WHO). State of the science of Endocrine disrupting chemicals 2012.

(2013)

 Commissione Europea. Commission staff working paper - 4th Report on the implementation of the

"Community Strategy for Endocrine Disrupters" a range of substances suspected of interfering with the hormone systems of humans and wildlife COM(1999)706. (SEC(2011/1001)

 European Resuscitation Council (ERC). European Resuscitation Guidelines. (2010)

 Commissione Europea. Libro verde – Verso un’Europa senza fumo: opzioni per un’iniziativa dell’Unione europea. (COM 2007/27)

 Commissione Europea. Libro bianco “Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all'alimentazione, al sovrappeso e all'obesità. (COM 2007/279.

 European Network for Workplace Health Promotion (ENWHP). The Luxembourg Declaration on Workplace Health Promotion in the European Union. (2007)

 Coordinamento tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro. Primi indirizzi applicativi - Decreto Interministeriale 15 luglio 2003, n. 388. (2005)

 World Health Organization (WHO).Framework Convention on Tobacco Control. (2003)

 International Labour Office (ILO). Guidelines on occupational safety and health management systems, ILO OSH 2001. (2001)

 Commissione Europea. Comunicazione al Consiglio e al Parlamento Europeo, relativa ad una strategia comunitaria in materia di sostanze che alterano il sistema endocrino. (COM 1999/706)

 International Labour Office (ILO). Technical and ethical guidelines for workers’ health surveillance, Occupational Safety and Health. (1998)

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