IL PATRIMONIO IMMATERIALE E I MEDIATORI DI ESPERIENZE
4) Relate: Il relate contiene aspetti di tutte le altre categorie, ma non riguarda soltanto i sentimenti personali dei visitatori, piuttosto li mette in relazione con altri individui e altre culture.
Secondo Schmitt, inoltre, l’efficacia dell’esperienza consiste nel mettere insieme tali caratteristiche in offerte ibride che le aggregano tutte e cinque.85
Figura Tipi di esperienze secondo Schmitt
84 Inserire riferimento
165 3.2. Applicazione delle tipologie di esperienze ai casi di studio
Tabella Applicazione degli ambiti di esperienza Pine e Gilmore ai casi di studio
MEDIATORE DI ESPERIENZE PARTECIPAZIONE CONTESTO ESPERIENZA
Il risveglio della granduchessa
Museo dei Ragazzi, Firenze attiva immersione evasione
L’ultimo giorno di Giulio Polibio
Museo archeologico, Pompei passiva assorbimento di intrattenimento La luce intermittente
Bunkart 2, Tirana passiva immersione estetica
Teatro immersivo
Bunkart 2, Tirana attiva immersione
Lo sciabordio dell’esploratore
Museo di Storia naturale, Venezia passiva immersione Le voci dei carcerati
Ex carcere Le Murate, Firenze attiva assorbimento Le stanze del tempo sospeso
Museo della Arti Monastiche,
Serra De’Conti (AN) passiva assorbimento
Il maestro virtuale
Museo Martinitt e Stelline, Milano attiva assorbimento Museo Mater, Marmoiada (NU) passiva
Le ombre degli orfani
Museo Martinitt e Stelline, Milano attiva immersione La partenza
Museo dell’emigrazione, Recanati passiva I riti del giorno e della notte
Area archeologica, Brescia passiva immersione I cammellieri
Lamahiriya Museum, Tripoli passiva immersione Il passaggio di una carrozza
Museo della Carrozza, Macerata passiva immersione Le ombre degli amanti
Casanova Museum di Venezia passiva immersione Casanova Experience
Casanova Museum di Venezia passiva immersione Caro Saverio
Piccolo Museo del Diario,
Pieve Santo Stefano attiva
Il fruscio degli altri Piccolo Museo del Diario,
Pieve Santo Stefano attiva
La sala di Vincenzo Rabito Piccolo Museo del Diario , Pieve Santo Stefano
passiva
Il profilo social di un soldato Museo della Grande Guerra, Pays
166 Figura Applicazione degli ambiti di esperienza Pine e Gilmore ai casi di studio
Tabella Applicazione delle categorie esperinziali di Schmitt ai casi di studio
MEDIATORE DI ESPERIENZE FEEL THINK SENSE ACT RELATE
Il risveglio della granduchessa
Museo dei Ragazzi, Firenze X X X X
L’ultimo giorno di Giulio Polibio
Museo archeologico, Pompei X X
La luce intermittente
Bunkart 2, Tirana X X X
Teatro immersivo
Bunkart 2, Tirana X X X X X
Lo sciabordio dell’esploratore
Museo di Storia naturale, Venezia X X
Le voci dei carcerati
Ex carcere Le Murate, Firenze X X X
Le stanze del tempo sospeso Museo della Arti Monastiche,
167
Museo Martinitt e Stelline, Milano X X
Museo Mater, Marmoiada (NU) Le ombre degli orfani
Museo Martinitt e Stelline, Milano X X X
La partenza
Museo dell’emigrazione, Recanati I riti del giorno e della notte Area archeologica, Brescia I cammellieri
Lamahiriya Museum, Tripoli Il passaggio di una carrozza
Museo della Carrozza, Macerata X X
Le ombre degli amanti Casanova Museum di Venezia Casanova Experience Casanova Museum di Venezia Caro Saverio
Piccolo Museo del Diario,
Pieve Santo Stefano
Il fruscio degli altri Piccolo Museo del Diario,
Pieve Santo Stefano
La sala di Vincenzo Rabito Piccolo Museo del Diario , Pieve Santo Stefano
Il profilo social di un soldato Museo della Grande Guerra, Pays de Meaux
Al fine di progettare un’esperienza coinvolgente è necessario utilizzare la struttura rappresentata nella Figura 1 come un insieme di stimoli e di spunti che, mescolati creativamente, possano valorizzare l’esperienza da porre in essere. Occorre innanzitutto valutare attentamente come predisporre dei luoghi che meritino il tempo delle persone, che le stimolino a entrarvi e permanervi. Secondariamente occorre valutare se, una volta entrati nel luogo, è verosimile che le persone vogliano partecipare da protagonisti nelle attività offerte, vivendo la componente di evasione dell’esperienza, oppure preferiscano essere intrattenute, assistendo in maniera passiva all’esperienza proposta. Infine, occorre esaminare quale debba essere l’oggetto dell’apprendimento delle persone grazie all’esperienza. In particolare, occorre tener conto delle attività che, verosimilmente, concorreranno a coinvolgerli in maniera attiva nell’approccio alla conoscenza. Soltanto in tal modo infatti l’apprendimento può dirsi perfezionato con la completa partecipazione del discente. In quanto mediatori è possibile valutare la loro efficacia comunicativa utilizzando gli stessi paramentri che nel 1984 sono stati utilizzati a proposito di un’efficace strategia interpretativa applicata alla visita di siti di heritage e dei living museum, secondo la quale una strategia comunicativa è efficace se:
168 2. Le informazioni vengono presentate in maniera chiara
3. Insegna qualcosa di nuovo 4. Attira l’attenzione delle persone 5. Trasmette il messaggio con rapidità 6. Coinvolge il visitatore
7. I visitatori possono seguire il loro ritmo di visita 8. E’ un’esperienza memorabile
9. Rispetta l’intelligenza dei visitatori
10. Usa oggetti ed esperienze familiari per rendere l’idea 11. Sostengono e stimolano l’interazione sociale
12. Arricchiscono l’esplorazione e l’interpretazione del patrimonio culturale
3.3. Conclusione: il museo esperienziale e l’esperienza della memoria
Se gli spiriti sono mediatori di esperienze, il museo è il luogo dove l’esperienza avviene per diventare, quindi, “museo esperienziale”. Questa definizione mette l’accento sulla centralità del visitatore e della sua fruizione più che sugli oggetti in sé ed è espressione di un nuovo paradigma, rispetto a quello del museo modernista rappresentato in questo studio dalla Stasi Museum, che Eilean Hooper-Greenhill chiama museo “post-museo”, inteso come luogo di scambio (non più di autorità), di plurivocità (non più di una voce unica) e di “frantumazione dei significati”.
Nel museo post-moderno la fisionomia del visitatore si avvicina sempre di più a quella del consumatore perché ci si aspetta che esso sia interessato a partecipare attivamente e a voler essere coinvolto fisicamente. “E’ passato il tempo del visitatore passivo” osserva ancora Hooper-Greenhill “ ed è subentrata l’epoca del consumatore o cliente attivo e capace di sceglire”. I musei storici presentati in questo studio concretizzano pienamente questa tendenza grazie alle strategie espositive e di significazione adottate per la valorizzazione del loro patrimonio immateriale che attribuiscono un ruolo centrale alle storie e alla memorie dei singoli individui.
232 DIARI DI CLASSE