IL PATRIMONIO IMMATERIALE E I MEDIATORI DI ESPERIENZE
2. Dare forma al passato: casi di studio
2.3. Sala “Giovanni Miani” del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia 59
insegnante di scuola, un ufficiale dei servizi segreti, il dittatore Enver Hoxha
Strumenti Immersive Museum Theatre
Obiettivo Far interagire il pubblico con gli attori negli spazi del bunker, senza
distinzione tra plateo e palco
Finalità Risvegliare gli animi, far riflettere sui problemi e conoscersi meglio
Riferimetni metodologici
2.3. Sala “Giovanni Miani” delMuseo Civico di Storia Naturale di Venezia59 60
Fondato con un decreto del comune di Venezia, il Museo di Storia Naturale è stato completamente ristrutturato nel 2011 grazie al progetto dell’architetto Lorenzo Greppi il quale lo ha suddiviso in tre grandi sezioni: la prima, intitolata “ Sulle tracce della vita”, è dedicata alla paleontologia ed ai fossilli, mentre “Le strategie della vita” indaga la complessità della vita sul pianeta e le capacità di adattamento dei suoi abitanti.
La terza sezione è quella intitolata “Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare” e occupa sei sale progettate con l’obiettivo di ripercorrere la storia del collezionismo, della museologia e degli studi legati alle scienze naturali
partendo innanzi tutto dall’atteggiamento di tre grandi “collezionisti” veneziani per raccontare di altrettante modalità e finalità dell’atto di “raccogliere”: dall’approccio etnomusicologico dell’“esploratore” Giovanni Miani alla ricerca delle sorgenti del Nilo, allo sguardo eccentrico del “cacciatore” Giuseppe De Reali, inteso come vera e propria razzia di esotici trofei, fino a quello più compiutamente multidisciplinare dello “scienziato” Giancarlo Ligabue, in grado di dedicarsi a ricerche integrate nei settori e nei continenti più diversi. Con un percorso allestitivo che passa così dall’impianto ormai storicizzato della sala Miani, riproposta nella sua veste originaria integrata da apparati scenografici ripresi dagli appunti di viaggio dello stesso esploratore; all’eccentrico arredamento delle sale De Reali, ingombre di esotici trofei ed arredi e di un’insolita paccottiglia kitsch; fino all’area di scavo interattiva della sala
59
Il museo è stato visitato dall’autrice il 19 Novembre 2018.
144 Ligabue, improntata invece all’uso delle nuove tecnologie applicate alla ricerca
scientifica.61
In particolare la mia attenzione si è concentrata su una delle sei sale dove è possibile incontrare lo spirito dell’esploratore Giovanni Miani, la cui collezione etnografica riportata dall’Africa è confluita nel patrimonio naturalistico del Museo e nel rinnovato allestimento museale allo scopo di rendere, appunto, il “sapore” della museografia ottocentesca.
La Sala Giovanni Miani62 è una grande stanza il cui allestimento è composto da varie vetrine con sfondo rosso poste alle pareti e piene di oggetti, e un pavimento decorato con l’illustrazione di una mappa dei luoghi visitati da Miani. Al centro della sala sono disposti gli oggetti più rilevanti. Al ritmo dello sciabordio di una barca a remi e dei canti tribali dell’Alto Nilo, gli occhi fluiscono lenti sui reperti, a volte rari e preziosi, a volte grotteschi e mostruosi, a volte invece soltanto bizzarri e insoliti, affollati a migliaglia in apparente disordine nelle nicchie, nella cupola e nelle armadiature vetrate.
Il genius loci è qui rivelato in tutto il suo esotismo perchè attraverso la colonna sonora63 che stimola i sensi e l’immaginazione, il visitatore - attivando un processo di immedisimazione - si fa posto sulla barca e fa vibrare la sua curiosità all’unisono con la sete di conoscenza degli esploratori e degli studiosi che nel corso degli anni hanno contribuito a raccogliere e costituire le collezioni del Museo.
Le colonne sonore del Museo di storia naturale di Venezia, create su misura da Nicola Cavina, Stefano Corsi e Lorenzo Greppi, rappresentano, nell’ottica concretamente multimediale che sottintende l’intero progetto, uno degli elementi cardine del nuovo allestimento, del quale compongono una delle modalità di visita e di percorrenza più importanti fino a contribuire in maniera determinante – al pari di altri elementi visivi e tattili come le luci e le ombre, le immagini fisse e in movimento, i colori, i materiali e le finiture – alla messa a punto dell’impianto immersivo fortemente perseguito nelle intenzioni fin dai primi passi progettuali.
61 http://www.lorenzogreppi.com/a-venezia-un-allestimento-multisensoriale/
62 https://www.architetti.com/il-nuovo-allestimento-del-museo-di-storia-naturale-di-venezia.html
http://www.lorenzogreppi.com/portfolio/museo-di-storia-naturale-venezia/
63
Le colonne sonore del Museo di storia naturale di Venezia, create su misura da Nicola Cavina, Stefano Corsi e Lorenzo Greppi, rappresentano, nell’ottica concretamente multimediale che sottintende l’intero progetto, uno degli elementi cardine del nuovo allestimento, del quale compongono una delle modalità di visita e di percorrenza più importanti fino a contribuire in maniera determinante – al pari di altri elementi visivi e tattili come le luci e le ombre, le immagini fisse e in movimento, i colori, i materiali e le finiture – alla messa a punto dell’impianto immersivo fortemente perseguito nelle intenzioni fin dai primi passi progettuali.
145
Tabella.7 – Carta d’identità della Museo civico di Storia Naturale di Venezia
Informazioni generali
Indirizzo Santa Croce, 1730 - Venezia
Anno di fondazione 1836 Ristrutturazione 2011
Categoria Museo di storia naturale
Caratteristiche giuridiche
Stato giuridico Museo civico
Gestione Comune di Venezia - Fondazione Musei civici Venezia
Direttore Luca Mizzan
Comunicazione
Contatti [email protected] T. 041.2750206
Sito web www.msn.visitmuve.it
Facebook www.facebook.com/pg/MSNve
Twitter twitter.com/MSNvenezia
Instagram -
You Tube -
Scheda tecnica.3 - Lo sciabordio dell’esploratore
Tipologia Installazione permanente
Risorsa culturale Collezione etnografica e etnomusicologia
Strumenti Sound design
Obiettivo Evocare la presenza dell’esploratore Giovanni Miani
Finalità il “sapore” della museografia ottocentesca
Riferimenti metodologici
L’incontro con le mirabilia è anche quello con la bellezza ed è testimoniato dai visitatori stessi che parlandone utilizzano una nuova categoria di aggettivi riferiti, appunto, all’estetica: essi sono bellissimo, elegante, stupendo ecc.
146 2.4. Museo dell’ex-carcere de “Le Murate” di Firenze
“Le Murate” di Firenze sono state – dal 1883 al 1985 - una delle strutture carcerarie più dure d’Italia. Oggi il recupero edilizio e funzionale dell’ex monastero quattrocentesco che le ha ospitate ha restituito ai fiorentini questa cittadella a lungo nascosta tra gli alti muri di cinta. Del complesso monumentale ci interessa in particolare il braccio delle dodici celle in cui sono stati rinchiusi semplici criminali, artisti, anarchici, antifascisti e sui cui muri sono ancora visibili i disegni, i messaggi e le grida silenziose di aiuto.
Nelle celle, attraverso un’installazione sonora realizzata dopo un’accurata e profonda ricerca di carattere storico, politico e sociale sulla detenzione e sulla storia delle Murate, l’artista sarda Valeria Muledda ha dato voce ai fantasmi del passato, oggi spiriti del museo. Nelle celle ci sono dei vecchi telefoni che, se presi in mano, permettono di ascoltare il racconto di ex carcerati, mentre delle radio d’epoca mandano rumori incomprensibili. Un’installazione leggera, eppure potente, che fa uso di una tecnologia “invisibile”: le voci che escono dai telefoni sono un intervento leggero e poco invadente, eppure emotivamente molto coinvolgente. La stessa forma del telefono, antiquato eppure funzionante, sembra collegare al passato, come in Matrix erano i vecchi telefoni che permettevano il passaggio tra dimensioni parallele.
Le interviste ai detenuti sono decisamente coinvolgenti. Con parole semplici, queste voci raccontano storie complesse e difficili in modo straordinariamente efficace, ricche della vivacità e ricchezza di sfumature del linguaggio popolare. Sono ore di interviste, e si lascia la cornetta a malincuore, sapendo che è fisicamente impossibile ascoltarle tutte. La frustrazione è voluta dai progettisti: nell’epoca della sintesi, della riduzione di tutto a slide e slogan, si vuole rimarcare che non abbiamo la possibilità di capire davvero la complessità della vita, ma solo averne un’idea, un assaggio.
[…] chi ha lavorato a questo progetto ha provato una forte empatia umana, con chi è stato in carcere, senza distinzioni tra partigiani, deportati ebrei o semplici
147 criminali. La partecipazione umana di chi progetta è condizione indispensabile,
secondo noi, per la realizzazione di progetti coinvolgenti e davvero emotivi64.
Tabella.8 – Carta d’identità dell’ ex-carcere de “Le Murate” di Firenze65
Informazioni generali
Indirizzo Via Ghibellina, Firenze
Anno di fondazione 2011
Categoria Complesso monumetale, centro culturale di arte contemporanea
Caratteristiche giuridiche
Stato giuridico Centro culturale civico del Comune di Firenze
Gestione Associazione Mus.e
Direttore Valentina Gensini
Comunicazione
Contatti [email protected] T.055 2476873
Sito web www.lemuratepac.it
Facebook www.facebook.com/LeMuratePAC
Twitter twitter.com/LeMuratePAC
Instagram Le Murate. Progetti Arte Contemporanea
You Tube -
Scheda tecnica.4 – Le vici dei carcerati
Tipologia Installazione permanente
Risorsa culturale completare
64http://www.musei-it.com/cosa-rende-un-museo-davvero-emotivo-il-caso-delle-murate-di-firenze/ 65http://1995-2015.undo.net/it/mostra/174615
148 Strumenti audiotestimonianze Obiettivo completare Finalità completare Riferimenti metodologici completare