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Le coppie che nei tempi quotidiani hanno decostruito i ruoli di genere

Nel documento I TEMPI DELLA VITA QUOTIDIANA 2 (pagine 62-65)

QUANTO VALE PRENDERSI CURA DEGLI ALTRI?

2. IL DIFFICILE CAMMINO VERSO LA PARITÀ DI GENERE NEI TEMPI DI LAVORO 1

2.7 Le coppie che nei tempi quotidiani hanno decostruito i ruoli di genere

Le analisi svolte finora evidenziano come nel nostro paese sulla parità di genere nei tempi di vita ci sia ancora da investire, tuttavia ciò non esclude l’esistenza di una minoranza di coppie in cui questo traguardo non solo è stato raggiunto ma oggettivamente superato. Per concludere, quindi, si analizzano gli ultimi tre indicatori proposti dalle linee guida Unece relativi alla quota di coppie con comportamenti non conformi ai ruoli di genere tradizionali - come quelle in cui la donna svolge più ore di lavoro extradomestico rispetto al proprio partner o quelle in cui l’uomo svolge più ore di lavoro familiare - oppure anomale rispetto alla media per il carico di lavoro totale.

In genere, infatti, le donne in coppia svolgono più lavoro totale rispetto ai loro partner (dalla tavola A.2 l’indicatore 15 sui carichi di lavoro totale mostra una differenza di genere è di +1h48’ per le donne), tuttavia nel 21,0 per cento delle coppie la quantità di lavoro totale effettivamente svolto dagli uomini supera quello svolto dalle donne (Indicatore 23 - Tavola A.3): in queste coppie in un giorno medio della settimana gli uomini lavorano in complesso per 9h03’ contro le 6h34’ delle loro partner. Questa tipologia di coppia è più frequente tra le coppie tradizionali (32,2 per cento), in cui la donna svolge solo lavoro familiare, e nelle coppie in cui la donna lavora part time (31,7 per cento) (Figura 2.26). Sono tutte coppie caratterizzate da un uomo che dedica una media molto elevata di ore al lavoro retribuito, tanto da superare, nel caso delle coppie tradizionali, quanto lei dedica al lavoro familiare (8h29’ di lavoro retribuito cui si aggiungono 1h02’ di lavoro familiare per un totale di 9h32’ di lavoro totale per lui contro le 6h49’ di lavoro familiare svolte dalle loro partner casalin-ghe) o, nel caso delle lavoratrici part time, quanto lei dedica alla somma delle due tipologie di lavoro (8h11’ di lavoro retribuito e 1h39’ di lavoro familiare per lui, contro 2h54’ di lavoro retribuito e 4h52’ di lavoro familiare per lei, per un totale di ore di lavoro di 9h50’ per lui contro le 7h46’ di lei). A parità di condizione dei partner, queste coppie sono più frequenti quando non ci sono figli, quindi manca la parte di lavoro familiare relativa al lavoro di cura, nelle coppie residenti al Centro-nord, quando il partner ha un titolo di studio elevato ed ha tra i 25 e i 44 anni. Questa tipologia di coppie, pur rappresentando un’anomalia rispetto al sovraccarico femminile di lavoro totale, non è caratterizzata dal superamento dei ruoli di genere, rappresentato invece dalle due categorie rimanenti.

Le coppie in cui la donna dedica nel giorno medio settimanale più ore al lavoro retri-buito rispetto al suo partner sono 1 milione 218mila, pari a solo l’8,4 per cento del totale (Indicatore 24 - Tavola A.3). In queste coppie, che hanno nei fatti sovvertito i ruoli di genere tradizionali, lei dedica al lavoro retribuito 7h10’ contro le 2h57’ del suo partner, e ai tempi di lavoro familiare 2h59’ contro le 3h08’ del partner.

Ovviamente la quota massima di coppie con orari di lavoro retribuito effettivo maggiori per le donne rispetto ai loro partner si registra tra la tipologia delle female breadwinner6

6 Si consideri che mentre la tipologia di coppia è costruita sulla base delle dichiarazioni fatte nel questionario sul lavoro retribuito, le ore effettivamente lavorate nel giorno descritto nel diario di uso del tempo comprendono anche i giorni festivi, i giorni di ferie, malattia, riposo per turni o orario di lavoro ridotto per altre motivazioni.

(40,8 per cento), ma raggiunge una quota ragguardevole anche tra le dual earner (19,2 per cento). Inoltre se invece di considerare il giorno medio settimanale si restringe l’analisi al giorno feriale si arriva al 71,4 per cento delle coppie female breadwinner e al 27,5 per cento delle dual earner. In un giorno medio feriale di una coppia female breadwinner lei lavora fuori casa per 6h46’ contro una media di 31’ del suo partner, che dal canto suo contribuisce al lavoro familiare per 4h06’ contro le 3h11’ di lei. Nemmeno in questi casi, però, il lavoro totale è distribuito equamente nella coppia, anche se, lavorando molto meno o non lavoran-do affatto, almeno questi uomini contribuiscono in casa più delle proprie partner. Entranlavoran-do invece nelle case delle coppie dual earner in un giorno feriale in cui lei ha lavorato più di lui (8h17’ contro e 6h01’), troviamo comunque ancora disparità nel lavoro familiare, che grava sulle donne per 2h28’ contro 1h58’ dei loro partner. Sebbene tale categoria di coppie sia più frequente nel Centro-nord, analizzando i dati per condizione dei partner emerge che nelle coppie dual earner del Sud la quota di coppie in cui lei lavora più di lui è molto elevata.

L’ultima tipologia individuata dalle linee guida Unece è proprio quella in cui nel giorno medio l’uomo fa più della sua partner nel lavoro familiare. Si tratta complessivamente di 1 milione 643mila coppie, pari all’11,3 per cento del totale (Indicatore 25 - Tavola A.3), in cui mediamente gli uomini svolgono 4h46’ di lavoro familiare contro le 2h39’ svolte dalle donne. Sebbene poco più di un terzo di queste coppie (621mila le coppie) siano le stesse già esaminate nella categoria precedente (vale a dire in cui contemporaneamente lui fa più lavoro familiare di lei e lei fa più lavoro retribuito di lui), tuttavia la maggioranza (circa 1milione e 21mila coppie) è composta da coppie in cui gli uomini dedicano più tempo al lavoro familiare delle loro partner, senza esservi necessariamente costretti per via del mag-giore impegno di lei nel lavoro retribuito. Come per la categoria precedente troviamo che le quote diventano massime tra le coppie female breadwinner (32,0 per cento) e tra le dual

earner (16,0 per cento), inoltre è interessante notare come nelle coppie female breadwin-ner gli uomini siano più impegnati delle donne soprattutto nei giorni feriali (in questo tipo

di giorno la quota di coppie sale al 49,8 per cento con lui impegnato per 5h15’ contro le

21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 11,3 16,0 12,9 3,1 32,0 9,6 11,3 16,0 12,9 3,1 32,0 9,6 11,3 16,0 12,9 3,1 32,0 9,6 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7 21,0 23,9 31,7 32,2 9,2 9,7

Totale Dual earner Male breadwinner/ female part time

earner

Male breadwinner/

female caregivers Female breadwinner Anziani 65 e più nonoccupati Lui svolge più lavoro totale di lei Lei svolge più lavoro retribuito di lui Lui svolge più lavoro familiare di lei

Figura 2.26 - Coppie con comportamenti quotidiani non conformi ai ruoli di genere tradizionali - Anni 2013-2014 (valori percentuali)

2h41’ di lei), mentre nelle coppie dual earner il maggiore impegno degli uomini si registra soprattutto di sabato (quota che sale al 18,8 per cento con lui impegnato per 4h57’ e lei 2h53’). Infine la domenica emerge anche una piccola quota di coppie di anziani in cui lui fa più lavoro familiare di lei (10,8 per cento di coppie in cui lui lavora per 4h09’ contro 1h26’ di lei).

2.8 Conclusioni

Il nostro Paese, a distanza di 10 anni dai primi dati diffusi da Eurostat sui confronti internazionali basati sull’indagine armonizzata europea sull’uso del tempo, si conferma uno dei più distanti dall’equilibrio nei tempi di lavoro tra uomini e donne. Le cause sono da ricer-care nei bassi tassi di occupazione femminile, nella scarsa condivisione dei carichi di lavoro domestico da parte degli uomini e nelle forti resistenze culturali al superamento dei ruoli di genere, che anzi continuano ancora ad essere trasmessi di generazione in generazione, soprattutto nelle regioni meridionali e negli strati meno istruiti della popolazione. Tuttavia segnali positivi si registrano non solo nella divisione del lavoro di cura, che vede i nuovi padri maggiormente coinvolti rispetto al passato, ma anche in una quota significativa di coppie che hanno superato le differenze di genere nei tempi di lavoro. Affinché si raggiunga un equilibrio basato sull’uguaglianza di genere dentro e fuori le mura domestiche, non è sufficiente una riallocazione dei compiti dentro le coppie ma servono spinte esogene che vadano nella direzione di favorire l’accesso delle donne al mercato del lavoro, aumentan-do così il loro potere negoziale e riducenaumentan-do al contempo il tempo che dedicano al lavoro domestico, e dall’altro rendere più accessibili i servizi di assistenza alle famiglie (Esping-Andersen, 2011).

Nel documento I TEMPI DELLA VITA QUOTIDIANA 2 (pagine 62-65)