Le dimensioni del benessere legate ai tempi di vita
4. TEMPO LIBERO E RELAZIONI SOCIALI TEMPI ESSENZIALI PER IL BENESSERE SOGGETTIVO1
4.5 Le relazioni sociali: la presenza degli altri nei tempi quotidiani
4.5.1 Il tempo trascorso da soli
Il tempo passato da soli non ha necessariamente un’accezione negativa: ritagliarsi spa-zi personali è un bisogno primario che ha l’effetto di aumentare la produttività e favorire relazioni sentimentali più forti (Buchholz, 1997; Marano, 2003). È ben diverso quindi dal concetto di solitudine o di isolamento, che sono legati a uno stato di sofferenza emotiva che può anche essere rischioso per la salute. Anche se non esiste una soglia che indichi la quota fisiologica di tempo da passare soli, è possibile individuare situazioni di eccessiva carenza o esposizione a tale condizione.
Grecia Regno Unito Italia Spagna Paesi Bassi Austria Romania Francia Belgio Finlandia Germania Polonia Lussemburgo Norvegia Serbia Estonia
Figura 4.13 - Tempo trascorso da soli in un giorno medio settimanale dalla popolazione di 20-74 anni in alcuni paesi europei (a) - vari anni (b) (durata media generica in ore e minuti)
Fonte: Eurostat, Indagine armonizzata europea Uso del tempo - Edizione 2018
(a) Rispetto ai paesi in genere riportati nei confronti nel grafico non è riportato il dato diffuso per l’Ungheria, giudicato non attendibile.
(b) Austria 2008-2009; Estonia, Spagna, Francia, Finlandia 2009-2010; Romania, Norvegia e Serbia 2010-2011; Paesi Bassi, Grecia 2011-2012; Belgio, Germania, Polonia 2012-2013; Regno Unito, Lussemburgo 2014-2015. Per l’Italia nel database Eurostat sono presenti i dati dell’edizione 2008-2009, qui aggiornati con i dati dell’ultima edizione 2013-2014.
5:16 4:24 4:28 5:29 6:23 9:14 9:59 10:14 9:16 7:33 8:32 8:38 8:17 8:10 9:20 0:58 0:58 1:01 1:05 0:45 0:58 0:58 1:01 1:05 0:45 0:58 0:58 1:01 1:05 0:45 Totale 15‐24 25‐44 45‐64 65 e più
Da solo Con altri A letto Non indicato
Figura 4.12 - Tempo trascorso da soli o con altre persone che si conoscono dalla popolazione di 15 anni e più per classe di età - Anni 2013-2014 (durata media generica in ore e minuti)
I dati disponibili per il confronto europeo mostrano che le persone tra 20 e 74 anni che risiedono in Italia sono al terzo posto tra quelle che trascorrono meno tempo da sole (5h11’) con valori molto prossimi agli spagnoli (5h19’), dopo i residenti in Grecia e Regno Unito. Sono invece Estonia, Serbia e Norvegia i paesi in cui si passa più tempo in solitudine (Figura 4.13). Il fattore climatico non sembra indifferente: i paesi mediterranei, il cui clima mite favorisce un tempo libero svolto all’aperto dove più facili sono i contatti con gli altri sono infatti tutti nella parte inferiore del grafico, mentre i paesi a clima continentale caratte-rizzati da lunghi inverni freddi, sono tutti collocati nella parte superiore della scala.
Tornando alla popolazione italiana di 15 anni e più, in media le donne trascorrono più tempo da sole rispetto agli uomini (5h32’ contro 4h58’), tuttavia tale differenza si evidenzia soprattutto nelle classi di età più avanzate, mentre le differenze sono minime tra i giovani. Nella classe di età tra i 25 e i 44 anni sono invece le donne che passano meno tempo da sole (4h20’), in particolare quando sono madri (3h31’) (Figura 4.14). Come si vedrà in se-guito analizzando le attività svolte con altri, per gli uomini lo scarso tempo da soli è dovuto al sommarsi dei rapporti familiari con le loro reti di relazioni esterne legate al lavoro e al tempo libero, per le madri tra i 25 e i 44 anni la carenza di solitudine è legata principalmente all’assidua presenza di figli piccoli nel proprio tempo quotidiano. Nelle fasi successive della vita il tempo trascorso da soli aumenta e con esso anche il divario tra i sessi: + 25’ nella fa-scia di età 45-64 anni (5h41’ contro le 5h16’), +1h42’ per le donne di 65 anni e più rispetto ai loro coetanei (7h07’ contro 5h25’).
In buona parte, le differenze di genere osservate sono riconducibili alla diversa struttu-razione della giornata di uomini e donne già osservata in precedenza: dal momento che le seconde risultano maggiormente impegnate nella gestione dell’abitazione è probabile che abbiano anche meno possibilità di trovarsi in presenza di altre persone durante lo svolgi-mento di tali attività, mentre un discorso opposto vale per gli uomini, prevalentemente de-diti ad attività di lavoro retribuito e ricreative, che li portano più spesso a contatto con colle-ghi di lavoro e amici. Sono infatti gli occupati, insieme agli studenti, quelli che trascorrono
5:16 4:24 4:28 5:29 6:23
5:16 4:24 4:28 5:29 6:23
Totale 15‐24 25‐44 45‐64 65 e più
Totale Maschi Femmine
Figura 4.14 - Tempo trascorso da soli dalla popolazione di 15 anni e più per classe di età e sesso - Anni 2013-2014 (durata media generica in ore e minuti)
meno tempo da soli (4h44’ contro le 5h32’ delle casalinghe). L’approfondirsi del divario di genere nelle classi d’età più elevate deve essere ricondotto, oltre alle differenze dei tempi dedicati al lavoro familiare e al tempo libero, anche alla diversa percentuale di uomini e donne che vivono da soli: a partire dai 65 anni, infatti, il 37,8 per cento delle donne è in tale condizione contro il 16,5 per cento degli uomini. Per le persone in questa fascia d’età che vivono separate dalla propria famiglia la carenza di relazioni con gli altri diventa spesso iso-lamento, arrivando a restare da sole per ben il 70,0 per cento del tempo di veglia (10h17’).
Se si analizza il dettaglio territoriale le persone residenti nel Sud del paese trascorrono mediamente meno tempo da sole (4h56’) mentre i più solitari sono i residenti nel Nord-est (5h41’), confermando come anche a livello interno del paese il fattore climatico, congiun-tamente a caratteristiche strutturali come tassi di occupazione, età media e ampiezza delle famiglie, sembra influire su tale indicatore (Istat, 2018d). Al di là della compagine familiare, anche la dimensione del comune di residenza può influenzare la possibilità di svolgere at-tività in presenza di altri: sebbene non si scorgano differenze particolarmente significative tra i comuni di maggiori dimensioni, al contrario nei centri più piccoli le persone mostrano una maggior tendenza a svolgere le attività quotidiane in solitudine (si passa dalle 5h06’ dei centri dell’area metropolitana alle 5h49’ dei comuni con meno di 2.000 abitanti).
La maggior parte del tempo trascorso da soli dalla popolazione di 15 anni e più viene impiegato nello svolgimento di attività di tempo libero (29,4 per cento) e di lavoro non re-tribuito (28,8 per cento), seguite dalle attività di cura personale (12,0 per cento); questo indicatore – sebbene risulti tra quelli richiesti dalle linee guida Unece – dipende ovviamente dalla durata complessiva del tempo dedicato alle varie attività dal complesso della popola-zione (Figura 4.15).
Valutando, invece, la quota di tempo dedicato alle varie attività in cui le persone hanno dichiarato di essere da sole, risulta chiaramente come l’attività maggiormente svolta in solitudine sia, come è logico attendersi, la cura personale (62,3 per cento), seguita dagli
3,5 6,3 9,2 10,8 12,0 28,8 29,4
Composizione del tempo per attività svolte da soli
16,7 20,3 31,7 37,9 44,6 44,7 62,3 Mangiare Lavoro retribuito Tempo libero Studio Lavoro non retribuito Spostamenti Altra cura personale
Persone che svolgono attività da soli
Studio Mangiare Lavoro retribuito Spostamenti Altra cura personale Lavoro non retribuito Tempo libero
Figura 4.15 - Tempo trascorso da soli per tipo di attività svolta dalla popolazione di 15 anni e più (indicatore Unece) - Anni 2013-2014 (valori percentuali)
spostamenti e dalle attività di lavoro non retribuito, attività per le quali quasi la metà del tempo che vi si dedica è passato in solitudine. Tra le attività quotidiane più socializzanti tro-viamo i pasti (solo il 16,7 per cento del tempo che vi si dedica è passato da soli) e il lavoro retribuito (20,3 per cento sul totale delle ore lavorate), seguite da tempo libero e studio. Per il tempo libero è evidente che l’ampia parte occupata da attività scarsamente socializzanti, come guardare la televisione o riposare (si veda paragrafo 4.3), influenzi molto la modalità di fruizione in solitudine, mentre per lo studio a fronte di una frequenza scolastica ovvia-mente condivisa con i compagni di classe ci sono poi le ore di studio fuori dalla scuola, che per la maggior parte degli studenti sono svolte in solitudine.
Riguardo alla serie storica, il tempo trascorso da soli è aumentato negli ultimi 5 anni di circa mezz’ora al giorno (+26’)8: sono gli uomini ad averlo incrementato maggiormente (+29’ contro +22 delle donne), per lo più a seguito della diminuzione delle ore di lavoro; sono infatti in particolare le persone in età attiva ad aver visto crescere maggiormente il tempo passato in solitudine rispetto all’aumento registrato per gli anziani (+14’).