• Non ci sono risultati.

Il Multitasking caratterizza la giornata delle donne occupate

Nel documento I TEMPI DELLA VITA QUOTIDIANA 2 (pagine 83-89)

Le dimensioni del benessere legate ai tempi di vita

3. LA CONCILIAZIONE TRA I TEMPI DI VITA 1

3.4 Lo stress, il multitasking e la soddisfazione .1 Difficoltà di conciliazione e stress

3.4.2 Il Multitasking caratterizza la giornata delle donne occupate

Sono molte le attività quotidiane tra cui le persone devono destreggiarsi ed essendo le ore a disposizione sempre 24 non resta che alternare le attività con una crescente rapidità e/o fare più cose contemporaneamente. La percezione di un ritmo accelerato di vita però è considerato uno dei fattori che incidono negativamente sulla salute degli individui e sulla qualità percepita della vita (Friedman et al., 1996; Gleick, 1999; Roxburgh, 2004).

Sono di nuovo gli occupati la categoria di popolazione più in affanno; per riuscire a conciliare tutte le attività quotidiane hanno la necessità di mettere in campo strategie che ri-escano ad incastrare nel poco tempo lasciato libero dal lavoro tutte le attività necessarie per il benessere proprio e della propria famiglia, ad esempio sfruttano la pausa pranzo per svol-gere piccole incombenze, come fosse una 25 esima ora (si veda paragrafo 3.3).Un buon indicatore di affaticamento è il numero di episodi14 descritti nel diario: quante più attività diverse una persona fa nel corso della giornata tanto più il suo ritmo di vita sarà frenetico.

Per gli occupati il ritmo è di circa 24 diversi episodi, intesi come insiemi di attività/luo-ghi vissuti nel corso della giornata15, con una differenza di genere che riflette quanto visto finora sui maggiori impegni delle donne legati al lavoro familiare: la loro giornata ha infatti mediamente 26,4 episodi contro i 22,2 degli occupati maschi.

Oltre al ritmo della giornata, possiamo analizzare anche la sovrapposizione delle attivi-tà, utilizzando come indicatore di multitasking il numero medio di episodi giornalieri in cui sono descritte anche attività svolte contemporaneamente alla principale; tale indicatore è una misura di densità del tempo a disposizione e, di conseguenza, una misura dello stress. Circa il 95 per cento della popolazione ha compilato almeno per un episodio la colonna nella quale si chiedeva “Che cos’altro sta facendo? Indichi l’attività contemporanea più importante” 16.

In media gli occupati hanno circa 5 episodi al giorno in cui dichiarano di svolgere più attività contemporaneamente. Come evidenziato in numerosi studi sul multitasking, sono maggiormente le donne a utilizzare tale strategia per fare di più in meno tempo: il 31,8 per cento degli episodi della loro giornata in cui potevano indicare più attività, sono effet-tivamente impegnate a fare più cose contemporaneamente, contro il 29,8 per cento degli episodi degli uomini (Figura 3.16).

Sia uomini che donne nell’ultimo decennio hanno aumentato la parte della giornata in cui agiscono in modalità multitasking di circa due punti percentuali, evidenziando come sia aumenta la densità delle giornate.

14 Per episodio si intende l’intervallo di tempo nel corso del quale si protrae un identico uso del tempo in termini di attività svolte (principale e contemporanea) nello stesso luogo. “Time interval where is no change in any of dimensions measured in the diary” (Rydenstam e Wadeskog, 1998).

15 Occorre considerare che il lavoro è considerato come un unico episodio, interrotto solo dalle eventuali pause, perché nel diario non sono registrate le specifiche attività di lavoro svolte.

16 Ai rispondenti è stato chiesto di non indicare le attività svolte contemporaneamente al lavoro, allo studio, al dormire o allo stare a letto.

Ogni episodio, a seconda dell’attività che si sta svolgendo, può avere una durata diver-sa, per comprendere bene il problema della densità della giornata occorre valutare anche quanta parte della giornata è sovraccarica, in termini di tempo e non solo di numero di episodi (Figura 3.17). Nel 2014 gli occupati trascorrono circa tre ore al giorno (2h59’) svolgendo contemporaneamente più di un’attività, tuttavia tale tempo si è ridotto di 20’ rispetto al 2002. La propensione a fare più cose contemporaneamente è collegata non solo alla condizione occupazionale, ma anche a fattori demografici e sociali tra cui l’età, il sesso, il livello di istruzione, la fase del ciclo di vita delle famiglie (Floro e Miles, 2003).

2:50 3:11 2:39 3:04 2:55 2:36 2:59 0:00 0:28 0:57 1:26 1:55 2:24 2:52 3:21

Maschi Femmine 15-24 25-44 45-64 65 e più

Durata attività multitasking Totale

Figura 3.17 - Tempo dedicato a svolgere più attività contemporaneamente dagli occupati per sesso e classe di età - Anni 2013-2014 (durata media generica in ore e minuti)

Fonte: Indagine Uso del tempo

27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 28,028,028,028,0 29,829,8 29,8 30,230,230,230,2 31,831,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 27,0 29,8 20 25 30 35 Maschi Femmine 2002 2008 2014

Figura 3.16 - Parte della giornata in cui vengono svolte più attività contemporaneamente dagli occupati per sesso - Anni 2002-2003, 2008-2009, 2013-2014 (valori percentuali)

A trascorrere più tempo facendo più cose sono gli occupati tra 25-44 anni con 3h04’. A pa-rità di condizione occupazionale permangono le differenze di genere: le donne trascorrono 3h11’ in attività contemporanee -32’ rispetto al 2002, gli uomini trascorrono 2h50’ con una diminuzione di 14’. La giornata delle donne occupate si conferma più intensa ed eterogenea di quella degli uomini, anche se ciò impatta in minore misura in termini di durata rispetto a dieci anni prima.

In conclusione, dall’analisi congiunta di numero e durata degli episodi emerge come il ritmo della giornata sia cambiato dal 2002 al 2014: ora ci sono più episodi svolti in modalità multitasking ma la loro durata è minore.

Chi ha più episodi è anche chi fa più attività parallelamente: sono le stesse persone ad avere un ritmo più veloce e ad avere giornate più dense.

Per quanto riguarda gli effetti di questi comportamenti sulla qualità della vita alcuni studi hanno anche introdotto l’idea di una contaminazione positiva delle attività multiple (Floro e Miles, 2003, Ruuskanene, 2004), poiché spesso nell’attività contemporanea non ci sono solo attività di tempo vincolato come il lavoro domestico o di cura, ma anche attività di tempo libero che possono migliorare la qualità del tempo (si veda capitolo 4).

3.4.3 Soddisfazione

Se da una parte lo stress incide negativamente sulla qualità della vita e il multitasking può rappresentare un ulteriore fattore di rischio, dall’altra la soddisfazione per le diverse attività svolte può alzare l’asticella del proprio benessere complessivo.

È vero, infatti, che gli occupati pur avendo una vita più stressante e più densa sono anche i più soddisfatti della loro vita in generale (voto medio 7,1 su una scala da 0 a 10), superati solo dai giovani (7,4) che hanno un giudizio molto alto della loro vita (Figura 3.18). Se si analizza la piacevolezza della giornata espressa all’interno dei diari di uso del tem-po, essendo gli occupati coloro che hanno meno tempo libero e meno tempo per sé, sono

7,1 6,1 6,8 7,4 6,1 6,9 6,9 5,0 5,5 6,0 6,5 7,0 7,5 Occupato In cerca di

occupazione Casalinga Studente Altra condizione Ritirato dal lavoro

Voto soddisfazione (0-10) Totale

Figura 3.18 - Giudizio espresso dalle persone di 15 anni e più sulla soddisfazione per la vita e condizione - Anni 2013-2014 (punteggio medio su una scala da 0 a 10)

coerentemente coloro che danno il punteggio più basso alla propria giornata (in media 1,49 su una scala da -3 a +3), ma se si valuta la piacevolezza del solo tempo libero la situazione si capovolge e sono proprio gli occupati a sperimentare i momenti più gratificanti (2,10) dopo gli studenti (Figura 3.19). Forse proprio l’essere in contrapposizione al tempo vinco-lato dal lavoro o dallo studio, rende particolarmente preziosi i momenti di svago e induce ad apprezzarli di più rispetto a chi ha più tempo per sé.

Tra gli occupati le donne dichiarano più degli uomini di essere soddisfatte del tempo dedicato al lavoro (62,0 per cento contro 58,7 per cento). Anche la posizione lavorativa incide molto sulla soddisfazione per il tempo trascorso al lavoro: tra i lavoratori precari si dichiara soddisfatto solamente il 52,4 per cento contro il 61,5 per cento dei dipendenti. Infi-ne, tra i lavoratori della domenica solo il 49,0 per cento esprime soddisfazione per i tempi di lavoro, confermando con tale giudizio che lavorare mentre la gran parte della popolazione si dedica ad attività ludiche e ricreative rende meno soddisfatta tale categoria di occupati.

3.5 Conclusioni

Da diversi anni il tema della conciliazione tra i tempi di vita ha assunto una crescente centralità nell’agenda europea: promuovere un maggiore equilibrio tra vita professionale e vita familiare è considerato, infatti, una condizione necessaria per incrementare la par-tecipazione delle donne al mercato del lavoro, offrire pari opportunità a uomini e donne, generare crescita economica e apportare benefici alla società nel suo insieme (Parlamento Europeo, 2016). Sono essenzialmente due le direzioni suggerite per sostenere i lavoratori e favorire la conciliazione tra lavoro retribuito e responsabilità familiari: l’erogazione di servizi che sollevano, soprattutto le donne, dal lavoro di cura, e l’adozione di misure – come i

con-1,49 1,69 1,56 1,60 1,60 1,59 1,49 2,102,10 1,69 1,991,99 1,56 1,961,96 1,60 2,262,26 1,60 1,831,83 1,59 1,861,86 1,49 1,69 1,56 1,60 1,60 1,59 1,49 1,69 1,56 1,60 1,60 1,59 1,49 1,69 1,56 1,60 1,60 1,59 1,49 1,69 1,56 1,60 1,60 1,59 1,49 1,69 1,56 1,60 1,60 1,59 1,49 1,69 1,56 1,60 1,60 1,59 Occupato In cerca di

occupazione Casalinga Studente Altra condizione Ritirato dal lavoro Giudizio complessivo sulla giornata Gudizio sui momenti di tempo libero

Figura 3.19 - Giudizio espresso dalle persone di 15 anni e più per condizione - Anni 2013-2014 (punteggio medio su una scala da -3 a +3)

gedi o modalità di lavoro flessibili – che liberano tempo dal lavoro retribuito e consentono di dedicarsi alla cura della famiglia.

Il tema della conciliazione in questa accezione, la più diffusa, resta limitato alla pos-sibilità di trovare un equilibrio tra lavoro familiare e lavoro retribuito ed è per questo una necessità riferita il più delle volte soprattutto alle donne. Le analisi condotte nelle precedenti pagine hanno tuttavia mostrato che la possibilità di trovare un equilibrio tra vita professio-nale e vita familiare è una necessità non dei singoli lavoratori, ma delle famiglie poiché è nell’ambito familiare che avviene l’organizzazione e la negoziazione tra il tempo di lavoro e gli altri tempi della vita quotidiana.

Inoltre, per il benessere psico-fisico e una buona qualità della vita, è necessario che i lavoratori e le lavoratrici possano trovare un equilibrio tra tutte le diverse dimensioni della propria esistenza ed abbiano tempo a sufficienza da dedicare al proprio sviluppo personale e alla realizzazione di sé.

La conciliazione tra lavoro e vita privata è soprattutto una questione di equilibrio di tempi, quello lavorativo e quello extra-lavorativo; non è, dunque, soltanto la durata dell’ora-rio di lavoro che conta, ma anche l’organizzazione e la possibilità di lavorare negli orari più conciliabili con le proprie esigenze personali e familiari.

Il progressivo sopravvento di un’economia sempre più basata sull’immediatezza e sulla flessibilità dei processi produttivi ha progressivamente destrutturando i tempi e gli spazi tradizionalmente dedicati al lavoro; i mutamenti tecnologici hanno d’altro lato favorito la permeabilità tra vita professionale e vita privata. La maggiore flessibilità negli orari di lavo-ro, è potenzialmente un valido strumento di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavolavo-ro, ma non nel caso in cui sia una condizione subita, piuttosto che scelta dal lavoratore.

Il sovraccarico di impegni che caratterizza la vita quotidiana degli occupati, e delle donne in particolare, si traduce in una minore disponibilità di tempo libero e di tempo da dedicare a se stessi e ai propri cari ed espone a condizioni di stress che minano la qualità della vita ed il benessere psico-fisico dei lavoratori.

4. TEMPO LIBERO E RELAZIONI SOCIALI TEMPI ESSENZIALI

Nel documento I TEMPI DELLA VITA QUOTIDIANA 2 (pagine 83-89)