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Le conseguenze sociali della crescita economica

La crescita della domanda determinò un aumento dei prezzi, che colpì le fasce sociali a reddito fisso come ad esempio i salariati (operai e braccianti) portandoli ad un elevato costo della vita [non si « porta la gente ad un elevato costo della vita », semmai queste categorie sono « vittime di un elevato costo della vita »]. A causa dell'aumento dei prezzi si allargò anche [direi piuttosto « infatti »] il divario tra ricchi e poveri : le condizioni economiche dei ricchi miglioravano mentre quelle dei poveri peggioravano e ciò provocò la diffusione dei fenomeni di povertà e di miseria.

Il Cinquecento era il secolo dove il problema della povertà era davvero notevole, così notevole che in alcuni paesi d'Europa, un quinto della popolazione era formata da indigenti. Nonostante la miseria fosse sempre esistita, nel XVI la mendicità di massa e il vagabondaggio erano visti come una novità: i poveri si spostavano verso le città che si riempivano di disoccupati, dove oltre a deprimere i salari, si aggravavano i problemi sociali e le pessime condizioni di vita aumentavano la criminalità. I vagabondi, che spesso non venivano aiutati, erano ex soldati, reduci di guerra che vivevano senza fissa dimora in cerca di lavoro, di ricovero e di assistenza, infatti questi venivano considerati “diversi” perché erano oziosi [erano davvero « oziosi » o venivano « considerati oziosi » ? Cerca di essere più precisa su questi aspetti] ed erano una minaccia per l'ordine sociale. Questa categoria di persone si spostava anche attraverso i mari, vi erano migrazioni dalla Galizia a Valladolid e da Londra ad Exter, più in generale questi spostamenti avvenivano da nord a sud. La mentalità medievale sosteneva che i poveri erano temuti e disprezzati dai ricchi, ma erano indispensabili al loro benessere spirituale, perché soccorrerli era uno degli atti di carità più

importante inoltre li facevano intervenire ai loro funerali per sgravarsi la coscienza e garantirsi un posto in paradiso. Nei primi decenni del Cinquecento i problemi sociali diventavano [però] sempre più gravi: come diceva Carlo V nel 1531: “I poveri sono oggi molto più numerosi che in passato”, essi occupavano infatti le strade e le piazze chiedendo l'elemosina. Juan Luis Vives fu tra i primi ad aver assunto un atteggiamento più costruttivo nei confronti dei poveri che, secondo lui, avevano il diritto di essere aiutati e i ricchi avevano l'obbligo morale di aiutarli [l'argomentazione di Vives è un po' più fine.. prova a rileggere bene il testo, cosa prevede il teologo spagnolo?]. Tant'è che in varie città europee furono presi dei provvedimenti, vi erano tre principi nuovi: l'abolizione

dell'accattonaggio, l'accentramento dell'assistenza [nelle mani di chi?] me l'obbligo del lavoro per i non invalidi. Così era nata la nuova mentalità, che era comunque criticata, ma si distingueva da quella medievale. [però così non spieghi bene in che senso questa mentalità è diversa da quella medievale. Sii più precisa : il cambiamento è tra una visione, quella medievale, della povertà come un « male necessario » per la salvezza dei ricchi e una visione, quella « moderna », della povertà come un male che si può e si deve estirpare. Ma chi si deve occupare di questo lavoro ?].

Vi erano stati instaurati [sintassi] degli ospizi che garantivano alloggio e l'insegnamento di un mestiere, gestiti e finanziati dalle municipalità o dallo Stato, nonostante la Chiesa vi collaborasse

[metti maggiormente l'accento su questo punto ! Fino al Medioevo è la chiesa ad occuparsi dei poveri!]. Ad esempio a Londra nel 1544 era stato ristrutturato il grande ospizio di St. Bartholomew e nel 1554 in Francia le autorità avevano fondato il primo ospizio che prese il nome di Hôpital des Petites Maisons.

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fisicamente idonei erano mandati a lavorare nelle case di lavoro con condizioni di lavoro durissime, cosicché si trovassero un’occupazione al di fuori del ricovero di mendicità [avevano successo queste workhouses ? Perché no ? …] e in Francia [mentre prima di che paese parlavi ? Sii meno confusa] il sistema di assistenza mancava di organi direttivi centrali come il Consiglio privato e il parlamento. Successivamente nel 1662, con un editto, era stato ordinato che in ogni città della Francia vi fosse istituito un ospizio generale. Inoltre la beneficenza, praticata dalla borghesia, era fondamentale, poiché rappresentava la fonte più importante di aiuto ai poveri. Nonostante fosse un ruolo secondario, varie confraternite laiche si dedicarono a questo compito, provvedendo a nutrire, vestire educare e seppellire i poveri, avendo successo solo dopo il 1670.

La versione definitiva.

La crescita della domanda determinò un aumento dei prezzi, che colpì le fasce sociali a reddito fisso come ad esempio i salariati (operai e braccianti), queste categorie infatti, sono vittime di un elevato costo della vita.

A causa dell'aumento dei prezzi si allargò anche il divario tra ricchi e poveri, infatti le condizioni economiche dei ricchi miglioravano mentre quelle dei poveri peggioravano e ciò provocò la diffusione dei fenomeni di povertà e di miseria.

Il Cinquecento era il secolo dove il problema della povertà era davvero notevole, così notevole che in alcuni paesi d'Europa, un quinto della popolazione era formata da indigenti.

Nonostante la miseria fosse sempre esistita, nel XVI la mendicità di massa e il vagabondaggio erano visti come una novità: i poveri si spostavano verso le città che si riempivano di disoccupati, dove oltre a deprimere i salari, si aggravavano i problemi sociali e le pessime condizioni di vita aumentavano la criminalità.

I vagabondi, che spesso non venivano aiutati, erano ex soldati, reduci di guerra che vivevano senza fissa dimora in cerca di lavoro, di ricovero e di assistenza, ma non solo, anche contadini che erano alla ricerca di un salario decente si spostavano in città, infatti questi venivano considerati “diversi” perché erano considerati oziosi ed erano una minaccia per l'ordine sociale. Questa categoria di persone si spostava anche attraverso i mari, vi erano migrazioni dalla Galizia a Valladolid e da Londra ad Exter, più in generale questi spostamenti avvenivano da nord a sud.

La mentalità medievale affermava che i poveri erano temuti e disprezzati dai ricchi, ma erano indispensabili al loro benessere spirituale, perché soccorrerli era uno degli atti di carità più importante inoltre li facevano intervenire ai loro funerali per sgravarsi la coscienza e garantirsi un posto in paradiso.

Nei primi decenni del Cinquecento i problemi sociali diventavano però sempre più gravi: come diceva Carlo V nel 1531: “I poveri sono oggi molto più numerosi che in passato”, essi occupavano infatti le strade e le piazze chiedendo l'elemosina. Juan Luis Vives fu tra i primi ad aver assunto un atteggiamento più costruttivo nei confronti dei poveri, che secondo lui, avevano il diritto di essere aiutati e i ricchi avevano l'obbligo morale di aiutarli. Tant'è che in varie città europee furono presi dei provvedimenti, vi erano tre principi nuovi: l'abolizione dell'accattonaggio, l'accentramento dell'assistenza e l'obbligo del lavoro per i non invalidi. Così era nata la nuova mentalità, anche se criticata, vedeva la povertà come un male da estirpare e di cui lo Stato comincia obbligatoriamente a farsi carico, mentre nel medioevo di ciò si preoccupava la Chiesa.

Vi furono instaurati degli ospizi che garantivano alloggio e l'insegnamento di un mestiere, gestiti e finanziati dalle municipalità o dallo Stato, nonostante la Chiesa vi collaborasse. Ad esempio a Londra nel 1544 era stato ristrutturato il grande ospizio di St. Bartholomew e nel 1554 in Francia le autorità avevano fondato il primo ospizio che prese il nome di Hôpital des Petites Maisons.

fisicamente idonei erano mandati a lavorare nelle case di lavoro con condizioni di lavoro durissime, cosicché si trovassero un’occupazione al di fuori del ricovero di mendicità e in Francia il sistema di assistenza mancava di organi direttivi centrali come il Consiglio privato e il parlamento.

Successivamente nel 1662, con un editto, era stato ordinato che in ogni città della Francia vi fosse istituito un ospizio generale.

Inoltre la beneficenza, praticata dalla borghesia, era fondamentale, poiché rappresentava la fonte più importante di aiuto ai poveri. Nonostante fosse un ruolo secondario, varie confraternite laiche si dedicarono a questo compito, provvedendo a nutrire, vestire educare e seppellire i poveri, avendo successo solo dopo il 1670.