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a) Allieva.

« Si può notare che l'Europa occidentale sia una regione estremamente ricca in confronto alle altre. Questo deriva sicuramente dalle grandi potenze che in passato gestivano i commerci oceanici, ed erano loro che decidevano come e quando i commerci venivano effettuati. Inoltre, anche la Cina era un paese già molto sviluppato ; in passato e l'Europa non è mai riuscita a « sottometterla » almeno per i primi secoli della protoglobalizzazione. (…)

Per quel che riguarda l'Africa invece i commerci oceanici del passato furono estremamente dannosi per questo continente, da un punto di vista economico, demografico e sociale. Infatti l'Africa perse più di 20 milioni di persone in circa quattro secoli. Un enorme calo demografico ».

b) Allieva.

« I dati africani non mi sorprendono perché, essendo stata interessata nella tratta schiavistica, il numero di individui deportati nelle americhe non ha potuto prendere parte allo sviluppo dell'economia locale (…) Guardando i dati giamaicani e indiani, si può osservare come queste due regioni, essendo state interessate dal colonialismo e dall'invasione europea, siano in condizioni critiche dopo che gli Europei hanno sfruttato più che potevano i territori ».

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c) Allievo.

« Sì. Dal grafico appare lampante di come l’europa sia la più ricca rispetto alle altre regioni del mondo. Prima di tutto lo sfruttamento dei territori colonizzati e degli schiavi da parte degli europei ha permesso loro di raggiungere questa situazione. Infatti inizialmente gli europei si immisero in circuiti commerciali preesistenti (quelli asiatici) ma poi acquisirono potere e arrivarono nei secoli dopo il 1700 a effettivamente sviluppare una superiorità commerciale bilanciando la bilancia commerciale prima deficitaria e andando incontro ad uno sviluppo fiorito poi con la rivoluzione industriale) che oscurerà l'oriente e il suo mino[r] sviluppo. Oggi tuttavia si comincia a parlare di una ripresa asiatica. Inoltre la tratta degli schiavi africani, nonostante la parte attiva dei capi locali, provocò un grande calo di « forza lavoro » nello stesso continente dove gli schiavi esportati avrebbero potuto contribuire allo sviluppo dell'economia del paese ».

d) Allieva.

« Dopo il percorso compiuto in classe è possibile affermare che parte di queste disparità risalgono al periodo analizzato in classe. Un esempio è quello dell'Africa subsahariana, territorio in cui la tratta degli schiavi apportò conseguenze negative. L'esportazione di milioni di schiavi causò un sensibile calo demografico, che diventò, di conseguenza, una delle ragioni del sottosviluppo africano (..) Inoltre, l'importazione di prodotti di origine europea o americana fu la causa principale di questo sottosviluppo in quanto essi non sentirono mai il bisogno di produrre da sé beni, ma si limitarono a dipendere da altri continenti. Per quel che riguarda la Cina, è possibile affermare che la sua ricchezza derivi da questo periodo essa era infatti la nazione dominante degli scambi commerciali asiatici e massima potenza mondiale economica, politica (…) per quel che concerne la situazione europea, solo parte della sua ricchezza tutt'oggi presente deriva dal dominio da essa esercitato sul territorio americano. Essa era infatti nettamente sovrasviluppata rispetto al continente americano e africano, ma con certezza affermiamo che rispetto al continente asiatico essa era posta ad un livello inferiore. Ciò che le permise di diventare la massima potenza mondiale fu la Rivoluzione industriale, che si verificò nei secoli successivi ».

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e) Allievo.

« Credo che le origini di questa disparità siano la conseguenza degli eventi che si sono presentati nel corso dei secoli XVI-XVIII in quel periodo l’Europa occidentale iniziò a risollevarsi da una bilancia commerciale in disequilibrio. Infatti l'Europa era in una posizione sfavorevole rispetto all'Asia che, all'epoca, era più ricca e lussuriosa (sic). Dapprima con il Portogallo, seppur in

maniera molto marginale, e in seguito con l'Olanda e l'Inghilterra la presenza degli Europei in Asia si fece più marcata. L'Olanda riuscì ad ottenere il monopolio delle spezie e a imporre il controllo della produzione sulle isole conquistate. Quindi dopo essersi stabiliti in Asia a differenza dei Portoghesi, gli Olandesi svilupparono il commercio intrasiatico. Ovvero, imponendo nelle isole conquistate una monocultura dovevano importare beni di prima necessità da altri luoghi. Quindi effettuavano dei commerci e degli scambi all’interno dell’Asia. Questo permise agli Olandesi di trarre profitto. Dopo il declino degli olandesi si fece sempre più marcata la presenza degli Inglesi, che svilupparono numerose colonie nel continente asiatico introducendosi con successo nel cerchio (sic) commerciale. Questi eventi portarono all'arricchimento dell'Europa e al travolgimento (sic) della bilancia commerciale »,

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f) Allieva.

« Sì, se si analizza il fenomeno della protoglobalizzazione si può ossevare che ad un certo punto, quasi tutto il mondo era connesso, ma osservando meglio si può notare che c'erano dei centri di potere ben distinti. Potrebbe sembrare che chi traeva maggior vantaggio da questo circolo commerciale fosse l'Asia, perché essa riceveva tutto l'argento dagli europei ed era molto sviluppata. Ma il vero motore di questo circolo commerciale era l'Europa, che sebbene non fosse molto sviluppata, lo fu e si arricchì in seguito fino ad arrivare alla situazione attuale. Mentre l'Asia si interessava solamente a ciò che riguardava se stessa, l'Europa cominciò pian piano a conquistare sempre più reti commerciali, collegando tutto il mondo : prendeva gli schiavi in Africa, per farli lavorare in America, da dove portava le merci ricavate in Asia, nelle cui reti commerciali si stava a mano a mano infiltrando. Ottenne sempre più potere e rese gli altri dipendenti da lei, diventando sempre più ricca ».

e) Allievo.

« Certamente ritengo che i dati riportati all'interno del grafico soprastante siano una conseguenza di un lungo processo, durato addirittura tre secoli, nato con l'avvento della cosiddetta « proto- globalizzazione »e culminato con la « rivoluzione industriale » britannica. Si può chiaramente notare come l'Europa occidentale regni indiscussa su tutti gli altri paesi inseriti, definiti « in via di sviluppo ». All'inizio dell'espansione europea nelle prime fasi del Cinquecento, però, non era così : l'Asia era a tutti gli effetti la maggiore potenza mondiale, avente un sistema economico solido e stabile. L'Europa riuscì a prevalere soltanto in seguito, verso il Settecento, attraverso la « grande divergenza » provocata appunto dall'industrializzazione britannica, resa possibile, a sua volta, dal sostegno ecologico fornito dallo sfruttamento coloniale operato tramite coercizione dagli europei. Questa è una delle motivazioni alla base delle retrocessioni di paesi come la Giamaica e l'Africa (…) Dunque le protoglobalizzazione fu la spinta che collegò il mondo e gli europei, essendo i principali vettori di tali flussi globali, riuscirono man mano attraverso vari processi secolari ad ascendere ».

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f) Allieva.

« Credo che le disparità che si possono vedere sull'istogramma risalgono in parte ai secoli XVI- XVIII. In quell'epoca infatti es.lAfrica era uno stato che non era sottomesso pienamente alla potenza europea ma riusciva a contrastarla, tuttavia era sfavorita e non veniva toccato dall'ingente flusso di argento proveniente dall'America perché nessuno era interessato dalle loro merci ; commerciavano quindi schiavi, ma in cambio di tessuti e spezie, in questo modo persero quindi anche molta popolazione. Invece se guardiamo i paesi asiatici come Cina o India vediamo che nell'istogramma hanno un pil procapite inferiore rispetto l'Europa, tra il XVI e XVIII secolo l'Asia era però ancora una delle più grandi potenze e superava l'Europa in quanto a ricchezze perché aveva delle continue entrate di metalli preziosi mentre l'Europa delle continue uscite (…) Ma sappiamo anche che verso il Settecento l'Inghilterra cominciò a impadronirsi, a colonizzate l'India, Ceylon e latri paesi asiatici e anche l'Olanda fece la stessa cosa precedentemente. Quindi ad un certo punto l'Europa « prevale » sull'Asia e riesce ad arricchirsi anch'essa, arrivando ai giorni nostri a essere più potente e ricca dell'Asia ».

g) Allieva.

« Come possiamo notare ad esempio per la Giamaica (America) il pil pro capite è molto molto inferiore all'Europa e questo può essere dovuto alle grandi esportazioni di argento che gli Europei avevano a quel tempo attuato, impoverendo così il continente. Anche per l'Africa subsahariana il discorso rimane il medesimo : a quei tempi l'Africa fu deportata (sic) di molta forza lavoro (schiavi) un aspetto che sicuramente impoverì il paese (…) Nel caso dell'Europa invece il motivo penso sia ormai ben palese : l'Europa è sempre stata al centro dei commerci e proprio in quei secoli le quantità enormi di argento importato hanno sicuramente favorito lo sviluppo economico e l'accumulo di ricchezze. Per i paesi orientali come Cina e India invece sono un po' scettica sul come spiegarmi, perché pur non essendo mai state al centro del commercio mondiale, pure loro hanno sempre beneficiato di grandi ricchezze, dato che l'unica merce di scambio che essi

89 accettavano erano metalli preziosi come l'argento. Un altro fatto che però potrebbe coincidere sulla loro [incomprensibile] economica rispetto agli europei, può essere correlato al fatto che essi non si sono mai espansi non hanno ami cercato di scoprire nuove aree e nuove vie per commerciare ma sono sempre ''restate nel loro''. »

(Purtroppo una parte delle fotografie è andata perduta e non si è potuto allegarla. Erano per fortuna già stati trascritti gli estratti).

h) Allieva.

« L'Europa in questi secoli può essere considerata come il centro del mercato globale, dove si situano importante città commerciali. Questa affermazione non indica l'Europa occidentale come il luogo più ricco del globo ma piuttosto come base solida per il commercio globale di quei secoli. É interessante notare la forte differenza (nel grafico) tra Asia ed Europa occidentale ; questa potrebbe una contraddizione con la storia dei secoli XVI-XVIII, dove l'Asia pareva essere più forte economicamente dell'Europa ma, a mio parere, bisogna evidenziare come la ricchezza fosse divisa tra Cina e India, mentre in Europa questa si concentrava esclusivamente sull'area occidentale. Africa e Giamaica rispettano fedelmente la ricchezza dei secoli XVI-XVIII ».

(Purtroppo una parte delle fotografie è andata perduta e non si è potuto allegarla. Erano per fortuna già stati trascritti gli estratti).

i) Allievo.

« La caratteristica principale del grafico è evidente : l'Europa occidentale è la più ricca delle aree geografiche. É risaputo come gli europei furono i principali attori della protoglobalizzazione, tutto fu gestito da loro, i flussi di merci, animali, microbi, persone... Questo fu già un fattore importante ma la ricchezza dell'Europa era dovuta all'argento importato dagli Europei. Questo argento gli permise di commerciare con altre nazioni, come Cina e india, le principali acquirenti di argenti, grazie alle loro vaste produzioni di beni. Nel grafico è notevole l'inferiorità di Giamaica, a causa della colonizzazione sempre a causa degli Europei, che prelevavano argento dalle riserve americane. Inoltre è inferiore anche l'Africa, che con il suo commercio degli schiavi si penalizzò (a lungo termine) perché scambiavano l'unica risorsa per lavorare i grandi terreni presenti : l'uomo »,

l) Allievo.

« A mio parere prima di iniziare l'analisi dell'istogramma bisogna premettere che noi occidentali abbiamo sempre imparato che gli europei sono sempre stati i più ricchi e i più potenti, ma in verità non è sempre stato così. L'Europa occidentale in questo momento ha una ricchezza maggiore degli altri paesi perché, secondo me, gli effetti dovuti alla rivoluzione industriale del 1700 sono ancora presenti. L'Europa grazie alla RI ha avuto una spinta economica maggiore rispetto agli altri paesi. É di dovere quindi chiederci come mai gli Europei siano arrivati prima a queste innovazioni rispetto agli altri continenti. L'africa subsahariana, a causa delle grandi perdite di uomini che venivano commerciati con beni dalle elites locali, ha subito uno shock demografico che ha portato a una grande arretratezza nel continente. La Cina e l'India a partire dal 1600 hanno deciso di

91 chiudersi in se stesse senza aprirsi al nuovo mercato che si stava sviluppando e senza trattare con stranieri ».

(Purtroppo una parte delle fotografie è andata perduta e non si è potuto allegarla. Erano per fortuna già stati trascritti gli estratti).