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I corsi di formazione e la figura dell’accompagnatore interculturale

Partecipazione I poveri devono poter partecipare nel processo decisionale così da poter far sentire la propria voce e indicare le proprie

ETHNIC SLUMMING O TURISMO URBANO INTERCULTURALE?

IV.5. I corsi di formazione e la figura dell’accompagnatore interculturale

Come si sarà potuto intuire, la figura dell’accompagnatore interculturale è centrale ed indispensabile per la riuscita di Migrantour. Si tratta di persone dalle età, origini e percorsi di studi più diversi, che, oltre a parlare bene la lingua italiana, condividono un passato di migrazioni, vissuto direttamente o meno, il desiderio di conoscere la storia del territorio in cui vivono, trasmettendo agli altri la propria esperienza di migrazione ed infine il desiderio di sentirsi integrati all’interno della vita culturale, sociale ed economica della città. I candidati a partecipare al corso formativo sono stati individuati attraverso il coinvolgimento delle associazioni del territorio che operano nell’ambito dell’integrazione dei cittadini stranieri. I corsi formativi in ogni città hanno visto la partecipazione di esperti e figure professionali di diversi ambiti. A Torino, nell’arco di 60 ore di docenza, da un lato, le guide turistiche abilitate della città hanno contribuito alla formazione dei partecipanti, insegnando loro come gestire i gruppi utilizzando voce e movimenti; dall’altro, geografi, sociologi, antropologi, storici e altri specialisti hanno dato il loro contributo guidando ad uno studio più approfondito di tematiche quali la storia delle

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migrazioni e del territorio, il dialogo interreligioso e interculturale ed il patrimonio culturale e museale italiano. I formatori hanno inoltre fornito ai partecipanti strumenti utili quali tecniche narrative autobiografiche e di storytelling, la creazione di mappe concettuali e mentali per la sintetizzazione dei contenuti, tecniche di ricerca e documentazione ecc. Le ore di studio teorico sono state poi seguite da due moduli pratici: 80 ore di ricerca in cui i partecipanti erano chiamati ad individuare le principali attrazioni del territorio in linea con il progetto, ad entrare in contatto con responsabili istituzionali, delle varie associazioni e con gli operatori commerciali e a descrivere cibi e prodotti tipici delle comunità immigrate coinvolte; 80 ore di esperienza di guida pratica, durante le quali gli aspiranti accompagnatori interculturali si sono esercitati nelle pratiche di accompagnamento, mettendo in gioco ciò che avevano appreso durante il modulo teorico e di ricerca. In ogni città, il corso di formazione è stato, ed è tuttora, una tappa fondamentale dell’intero percorso di creazione del progetto, durante la quale i partecipanti hanno potuto, non solo approfondire aspetti storico-culturali, sociologici ed antropologici utili alla formazione professionale, ma anche vivere un’incredibile esperienza di scambio interculturale. L’ideazione delle passeggiate e del loro contenuto infatti avviene attraverso la condivisione da parte di ciascuno delle proprie conoscenze e dei propri saperi, nonché degli aspetti caratteristici della propria cultura, che diventano così parte, non solo degli itinerari, ma anche del patrimonio di conoscenze di ogni accompagnatore. Circa l’inquadramento della figura dell’accompagnatore interculturale è doverosa una precisazione: essi non sono accompagnatori turistici né tanto meno guide turistiche poiché non possiedono l’abilitazione professionale per svolgere né l’una né l’altra professione. La figura dell’accompagnatore interculturale rappresenta dunque una nuova figura professionale, non riconosciuta a livello normativo, che svolge un ruolo intermedio tra quello dell’accompagnatore negli itinerari turistici e quello del mediatore culturale che vuole favorire l’incontro tra culture diverse. Non essendo figure professionali abilitate ed in possesso di un patentino, come nel caso delle guide e degli accompagnatori turistici, ci si potrebbe chiedere se, a livello legale, le uscite cittadine in assenza di una figura abilitata costituiscano per l’organizzazione un problema. In realtà, da un colloquio personale avuto con la responsabile di Migrantour Torino, è emerso che gli accompagnatori interculturali non hanno mai avuto problemi con i controlli e quindi non hanno mai sentito la necessità di essere accompagnati, durante i percorsi, da guide o accompagnatori professionisti

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abilitati. La maggior parte delle attività di Migrantour, come sottolinea la responsabile, si rivolge alle scuole nel contesto di corsi di educazione alla cittadinanza globale. Per gli accompagnatori interculturali non è quindi necessario essere abilitati alla professione di guida turistica poiché, essendo il focus delle passeggiate sul fenomeno migratorio e non sul patrimonio storico, artistico e culturale della città, ad essere necessaria per loro è solo la presenza di un esperto in migrazioni. È ad ogni modo, è evidente che ci sia un elevato livello di cooperazione, collaborazione e apprezzamento reciproco tra Migrantour e le guide locali delle diverse città, che contribuiscono attivamente alla formazione degli accompagnatori interculturali. In Italia inoltre, essendo l’attività di Migrantour in alcune città gestita dal tour operator Viaggi Solidali, vi è una stretta sinergia tra accompagnatori interculturali e guide professioniste che collaborano spesso anche durante gli itinerari turistici tradizionali. Risulta però necessario sottolineare che le competenze delle due figure sono assai diverse e di questo tutti gli attori sono pienamente consapevoli. Da un lato infatti viene riconosciuta la professionalità, la competenza e le conoscenze delle guide abilitate. Dall’altro si riconosce che le conoscenze degli accompagnatori interculturali rappresentano un patrimonio intellettuale unico, frutto, non soltanto di un vissuto migratorio personale, ma anche di una formazione specifica sulle questioni antropologhe e sociologiche che stanno alla base del fenomeno delle migrazioni. Ne consegue dunque che le due figure danno alle visite delle città due tagli completamente diversi: le guide turistiche propongono un approccio tradizionale improntato sul patrimonio culturale, storico e artistico della città, mentre gli accompagnatori interculturali presentano luoghi meno conosciuti ma ciò nonostante ricchi di storia e cultura. Attualmente il gruppo degli accompagnatori interculturali di Torino è formato da 13 persone di cui 4 sono coloro che hanno partecipato al primo corso di formazione nel 2010. Il gruppo degli accompagnatori, quindi, è in continua evoluzione e perde e acquista membri in base alle esigenze e alle possibilità di ciascuno nel corso del tempo. Dal punto di vista contrattuale, gli accompagnatori interculturali svolgono per Migrantour un lavoro a chiamata mediante un contratto a prestazione occasionale. Per questo motivo tutti gli accompagnatori svolgono stabilmente anche un altro lavoro principale.

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