Marco Dal Ri
Dirigente CIF
C
ON L’ANNO SCOLASTICO/FORMA-TIVO 2011/2012 hA PRESO AVVIO PRESSO IL CENTRO ISTRUZIONE E FORMA- ZIONE DELLA FEM il corso per “Operatore agroalimentare” (qualifica perseguibile al III anno) e per “tecnico agroalimen- tare” (diploma al IV anno). Già alla fine del 2008 si era cominciato a dibattere sulla necessità di formare tali figure per le quali non esisteva uno specifico per- corso di formazione in Trentino, ma di cui il mondo produttivo e della trasfor- mazione evidenziava la necessità. In un primo tempo si era ritenuto di attivare tale percorso formativo nell’Istruzione Professionale, parallelamente al corso per Esperto Ambientale Forestale, ma a seguito delle novità collegate al riordino dei piani di studio si è ritenuto opportu- no optare per i percorsi della formazione professionale.
CONSEGUENTEMENTE è STATO COSTITUITO UN GRUPPO DI LAVORO IN CUI ERANO PRESENTI SIA ESPERTI INTERNI ALLA FEM SIA ESTERNI provenienti dai principali settori trasformativi del Trentino: latte e derivati, carne, vino e altri prodotti vegetali derivanti da fermenta- zione, comunque da trasformazione. Gli esperti di settore sono quindi stati accompagnati nel lavoro di progettazione da personale del Dipartimento della Conoscenza della PAT, ed in particolare dal dott. Mauro Frisanco consulente della Provincia in materia di formazio- ne professionale. L’intenso lavoro di analisi del fabbisogno e poi di progettazione didatti- ca per competenze ha quindi portato alla predisposizione di un percorso di qualifica, e di diploma professionale per operatore e tecnico della trasformazione agroalimentare, che ha preso avvio, come già detto, con l’anno formativo 2011/2012.
Sulla base della strutturazione del percorso, dopo un primo biennio comune, gli studenti possono scegliere uno tra i seguenti indirizzi/settori:
▪ lattiero-caseario ▪ lavorazione della carne ▪ trasformazione vegetale.
Cantinieri, operatori della trasformazione vegetale, macellai, casari, addetti alla lavora- zione e valorizzazione della carne e del latte in industrie del settore e in catene distri- butive sono le figure in uscita da percorso. Con il conseguimento del diploma di tecnico
nella pagina a lato
1. Una delle aule speciali del corso ALI, frutto di un progetto e ristrutturazione della vecchia mensa dell'Istituto.
della trasformazione agroalimentare, al IV anno, allo studente in possesso di specifici requisiti può inoltre essere rilasciato anche il brevetto professionale di Imprenditore agricolo.
Poiché non era pensabile l’attivazione di un corso agroalimentare senza disporre di ade- guati laboratori di trasformazione e lavorazione degli alimenti, cogliendo la fortunata concomitanza della costruzione della nuova mensa, è stato inoltre attivato un progetto di ristrutturazione e adeguamento della vecchia struttura per la realizzazione delle sud- dette aule speciali.
Sono stati perciò realizzati quattro laboratori di trasformazione ed in particolare un caseificio didattico, una sala per la lavorazione, affumicatura, preparazione della carne, un laboratorio per la panificazione ed uno per le trasformazioni vegetali (produzione di birra, sciroppi, sidro, miele...). La tipologia costruttiva e di arredo tecnico dei laboratori è stata progettata in modo tale da consentire agli studenti di praticare delle operazioni analoghe a quelle che potrebbero essere fatte in una piccola azienda poco più che fami- gliare. La stessa programmazione didattica delle lavorazioni nei diversi ambiti è imposta- ta proprio sulla ricerca delle peculiarità locali e sulla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti, senza tuttavia trascurare anche l’innovazione e l’inventiva nel proporre qualche alternativa interessante alle lavorazioni tradizionali, partendo dalla fase ancora precedente alla lavorazione, e cioè dalla produzione agricola.
Uno dei punti di forza del corso agroalimentare è infatti proprio questo, e cioè l’impo- stazione di percorso di filiera che dalla produzione agricola arriva al prodotto trasfor- mato, tenendo sempre come punto di riferimento la regione di partenza e la sua valu- tazione/rivalutazione (se del caso). La materia prima soggetta a lavorazione, quando non è di produzione dell’Istituto, è comunque di produzione locale (la carne, a titolo d’esempio è fornita dalla Federazione Allevatori Trentini). Riteniamo che questa scelta sia estremamente importante per i nostri giovani allievi e futuri operatori o, in molti casi, imprenditori. Perché un punto di debolezza del settore agroalimentare nazionale ma anche provinciale è spesso proprio la mancanza di “continuità” tra materia prima e prodotto lavorato/trasformato con la conseguenza che, se da un lato è garantita la tipicità della lavorazione, non sempre lo si può dire del prodotto di partenza. Su tale aspetto i docenti operanti nell’ambito del corso stanno puntando particolarmente poiché si ritiene che i futuri tecnici e imprenditori agroalimentari dovranno avere la consapevolezza della territorialità della produzione e dei prodotti lavorati che ne rap- presentano l’esaltazione, la valorizzazione. Nelle pagine successive saranno illustrati più in dettaglio i laboratori con esempi di lavorazione e di prodotto ottenuto: si tratta, ritengo opportuno ribadirlo, di esempi in quanto l’attività didattica è in contino diveni- re ed in costante evoluzione.
AGLI ALUNNI CHE SCELGONO O SCEGLIE- RANNO TALE PERCORSO DI STUDI SONO RICHIESTE UNA GRANDE PASSIONE PER LO SPECIFICO SETTORE e una forte moti- vazione, presupposti non solo necessari per il successo scolastico ma, mi per- metto di aggiungere, anche per la cre- scita del settore agroalimentare trentino che sempre più dipenderà da operatori, tecnici e imprenditori motivati, prepa- rati e soprattutto appassionati del loro lavoro.
L’azienda agricola di montagna potrà sicuramente beneficiare di questa nuova offerta formativa, diversificando le sue produzioni e soprattutto proponendo un “artigianato alimentare di qualità”, pro- dotti locali, tipici, trasformati o lavorati secondo ricette e procedure tradiziona- li ma in un’ottica imprenditoriale e di marketing moderna. Agriturismo, B&B o altre formule in grado di creare siner- gia tra attività agricola, trasformazione agroalimentare, valorizzazione del ter- ritorio montano potranno rappresentare nel prossimo futuro una scelta vincente sul piano economico e di sviluppo di zone che altrimenti rischiano l’abbandono, con tutte le immaginabili conseguenze. L’obiettivo che il corso agro-alimentare dell’Istituto Agrario si è posto è certa- mente ambizioso in quanto non è solo formativo e scolastico ma anche socio- economico e crediamo che potrà contri- buire allo sviluppo dell’agricoltura e dei territori rurali di questa provincia.