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Cos’è la creatività?

tà senza memoria? – 3.1. Il plagio involontario: la cryptomnesia – 4. Si può insegnare ad essere creativi? – 5. I giuristi sono creativi? – 6. Conclusioni.

1. Introduzione

Quando gli organizzatori di questo convegno mi hanno detto che alcuni dei relatori non avrebbero potuto raggiungere Trento perché le ceneri proiettate nell’atmosfera dal vulcano islandese dal nome im- pronunciabile hanno impedito il decollo anche del loro aereo ho pensa- to tra me1: «È proprio vero: la vita è quello che ti succede mentre cerchi

di fare qualcosa».

Mi ritrovo a ripetere spesso questa frase. Ma qual è la sua ori- gine? L’ho formulata io? O semplicemente la prendo in prestito (rubo?) a qualcuno che l’ha pronunciata o scritta prima di me? E in tal caso, fi- no a che punto sono libero di usarla (potrei, ad esempio, intitolare con essa un romanzo scritto da me? O renderla il filo conduttore del roman- zo stesso?).

Forse è una frase non mia di cui semplicemente non ricordo la fonte. Oppure è la rielaborazione di un pensiero che ho letto o ascoltato. Infine può essere davvero un pensiero mio magari nato da qualcosa che

1 Nell’aprile del 2010 il vulcano Eyjafjallajökull ha generato una nuvola di cenere che

ha portato alla chiusura del traffico aereo e alla conseguente sospensione di molti voli in quasi tutta Europa.

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sentito e visto ma che è stato rielaborato a tal punto da costituire un atto creativo originale: come se fosse stato pensato nel vuoto assoluto. Sen- za alcun riferimento, cioè, alle esperienze di ogni tipo che ogni giorno facciamo e che immagazziniamo nella nostra memoria.

Queste considerazioni introducono al tema di fondo di questo scritto: che relazione esiste tra memoria e creatività?

Senza memoria non avremmo nemmeno consapevolezza dell’e- sistenza di un plagio. Ma, per altro verso, senza memoria probabilmen- te non potrebbe esserci nemmeno creatività (per comporre un nuovo brano musicale dobbiamo almeno ricordare le 7 note2).

Pensiamo al plagio come ad un fenomeno che nega per defini- zione la creatività: il plagio ripropone in maniera più o meno pedisse- qua qualcosa che già esiste nella memoria individuale o collettiva3.

Ma può esistere un atto creativo totalmente indipendente dalla memoria di ciò che già sappiamo e delle emozioni che abbiamo già provato?

2 P.N. JOHNSON-LAIRD, un famoso scienziato cognitivo, ha scritto (La mente e il com-

puter. Introduzione alla scienza cognitiva, Bologna, 1997, 281): «Ciò che è comune

alla maggioranza delle forme di improvvisazione è la loro dipendenza da due distinte componenti: in primo luogo, una memoria a lungo termine per un insieme di strutture di base e in secondo luogo un insieme di principi che sono alla base della capacità di improvvisazione. Le strutture elementari sono accessibili alla coscienza e possono esse- re trascritte, insegnate esplicitamente e descritte in dettaglio. I principi di improvvisa- zione, invece, sono inaccessibili alla coscienza […] I musicisti imparano a improvvisa- re imitando i virtuosi e sperimentando: imparano a improvvisare improvvisando in un processo che richiede anni di esercizio».

3 R.A. POSNER, Il piccolo libro del plagio, Roma, 2007; R. GIGLIUCCI (a cura di), Furto

e plagio nella letteratura del Classicismo, Roma, 1998; Z. ALGARDI, La tutela del-

l’opera dell’ingegno e il plagio, Padova, 1978; L. LAMI, La scuola del plagio, Roma,

1977; G.M. FLICK, La tutela della personalità nel delitto di plagio, Milano, 1972; Z. ALGARDI, Il plagio letterario nella coscienza giuridica e nella legislazione, Milano, 1962; P. VERCELLONE, Plagio involontario di opera musicale e pubblicazione della

sentenza di condanna, in Riv. dir. comm., 1959; C. GIACHETTI, Il plagio dal punto di

IL PLAGIO TRA MEMORIA E CREATIVITÀ

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Il modo di funzionare della nostra memoria influisce sulla crea- tività al punto da poter ipotizzare il cosiddetto ‘plagio implicito’ o ‘pla- gio inconsapevole’?

La creatività non è anche mettere insieme pezzi di conoscenza già acquisita per produrre nuova conoscenza?

2. Cos’è la creatività?

Come è noto, la legge tutela le opere dell’ingegno in quanto abbiano carattere creativo4.

Ma cos’è esattamente la creatività5? Si può parlare di creatività

solo con riferimento alle opere dell’ingegno6? Si deve ritenere che

4 Cfr. artt. 2575 del codice civile e 1 della legge 633/1941: «Sono protette ai sensi di

questa legge le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratu- ra, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qua- lunque ne sia il modo o la forma di espressione». Per alcuni riferimenti dottrinali vedi: V.M. DE SANCTIS, Ancora sulla creatività delle opere dell’ingegno, in Dir. autore, 2008, 443; A. ZINCONE e M. SANTOPADRE, La nozione di originalità del software alla

luce delle ultime pronunce della cassazione: come salvare la creatività?, in Dir. auto-

re, 2008, 69; G. CICCONE, Spunti sulla «creatività» nella disciplina del diritto d’autore

e sul relativo onere probatorio, in Dir. autore, 2007, 127; G. MARI, Plagio musicale e

requisiti di creatività dell’opera oggetto di plagio, in Dir. autore, 2006, 224; G. BO-

NELLI, Diritto d’autore, creatività e opere fotografiche, in Dir. ind., 2005, 237; A. FRI- GNANI e V. PIGNATA, La tutela della creatività nel modello ornamentale, con particola-

re riferimento ai pezzi di ricambio, in Riv. dir. ind., 2005, I, 89; O. FITTIPALDI, Edizioni

critiche di opere musicali e creatività nella disciplina del diritto d’autore, in Corriere

giur., 2001, 638; R. DE MEO, Pubblicità, creatività e tutela del diritto d’autore, in

Dir. informazione e informatica, 2000, 460.

5M. ALBERTI, La creatività matematica: come funzionano le menti straordinarie, Mi-

lano, 2011; A. CASADEI, Poetiche della creatività: letteratura e scienze della mente, Milano, 2011; S. ZEKI, Splendori e miserie del cervello: l’amore, la creatività e la ri-

cerca della felicità, Torino, 2010; S. NOSARI, Confini della creatività, Roma, 2010;

M. ANNARUMMA, La creatività tra pedagogia e didattica, Roma, 2010; L. DE BRABAN- DERE, Pensiero magico, pensiero logico: piccola filosofia della creatività, Roma, 2010; M. CESA-BIANCHI, La creatività scientifica: il processo che cambia il mondo, Roma,

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qualsiasi cosa abbia carattere creativo sia automaticamente un’opera dell’ingegno? La soluzione creativa di un problema (anche giuridico) merita tutela? Il concetto di creatività è rimasto immutato nel tempo7?

Gli scienziati cognitivi spiegano che la creatività è la capacità di fare qualcosa di nuovo e di imprevisto a partire da componenti già presenti nel proprio ambiente8. In particolare, Johnson-Laird chiarisce

che un processo creativo ha le seguenti caratteristiche:

A) Come tutti i processi mentali parte da elementi dati: non si

può creare dal nulla.

B) Non ha uno scopo preciso ma soltanto alcune restrizioni pre-

esistenti o criteri che deve soddisfare. Si crea all’interno di generi o pa- radigmi e anche la creazione di un nuovo genere deve soddisfare certi criteri.

C) Fornisce un risultato che è nuovo per l’individuo, non pura-

mente ricordato o percepito, e non costruito a memoria o per mezzo di una semplice procedura deterministica9.

Ne deriva che la creatività non può essere sganciata totalmente da quanto già esiste: a cominciare dal vissuto del soggetto che crea10.

2009; P. HAFFNER, Creazione e creatività scientifica, Leominster, 2009; O. ANDREANI

DENTICI, Intelligenza e creatività, Roma, 2009.

6 Cfr. art. 88 del d.lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, Codice della proprietà industriale: «Pos-

sono costituire oggetto di diritti esclusivi le topografie risultanti dallo sforzo intellettua- le creativo del loro autore che non siano comuni o familiari nell’ambito dell’industria dei prodotti a semiconduttori».

7 Sull’evoluzione del concetto di creatività a seguito della rivoluzione digitale v. G. PA- SCUZZI, Il diritto dell’era digitale, Bologna, 2010, 211 e ss.

8 L. ANOLLI e P. LEGRENZI, Psicologia generale, Bologna, 2006, 286.

9 JOHNSON-LAIRD, La mente e il computer. Introduzione alla scienza cognitiva, cit.,

276. Per ulteriori approfondimenti, con riferimento al carattere creativo del lavoro dei giuristi, v.: G. PASCUZZI, Giuristi si diventa, Bologna, 2008, 153 ss.

10 R.L. MARSH, T.B. WARD e J.D. LANDAU, The inadvertent use of prior knowledge in

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