• Non ci sono risultati.

Costo delle misure di conservazione

Nel documento PIANO D'AZIONE UE PER GLI HABITAT (pagine 109-112)

7. COSTI, FINANZIAMENTI E STRUMENTI DI SOSTEGNO

7.1 Costo delle misure di conservazione

I costi di gestione e ripristino sono piuttosto variabili e dipendono dalle condizioni ambientali (ad esempio, topografia) e dallo stato dell'habitat (ad esempio, invasione di arbusti, grado di deterioramento). La valutazione dei costi è una delle fasi più importanti della preparazione dei piani di gestione delle praterie e dovrebbe seguire alcuni principi fondamentali.

7.1.1. Valutazione dei costi

La valutazione dei costi è una delle fasi più importanti nella preparazione dei piani di gestione delle praterie. I costi variano col tempo e raramente possono essere generalizzati per tipi specifici di interventi o per una serie di azioni necessarie per migliorare le condizioni dell'habitat. I costi di interventi analoghi possono variare notevolmente, a seconda dell'ubicazione geografica, della complessità degli interventi, della disponibilità di manodopera e di attrezzature speciali, nonché di altri fattori. Poiché i presenti orientamenti sono destinati ad essere utilizzati per un periodo di tempo prolungato, non vengono indicati costi esatti.

I costi devono essere valutati separatamente per ciascuna azione o per l'intero intervento in un luogo e in un momento particolari.

I responsabili dei piani di conservazione della natura e di grandi progetti (ad esempio LIFE) dovrebbero utilizzare i principi indicati di seguito per stimare il costo delle attività di gestione e ripristino degli habitat per un periodo di 2-5 anni, in un sito grande o in più siti Natura 2000.

Nelle zone di piccole dimensioni (fino a 1 ha), nonché nei casi in cui la gestione è regolare o sono noti alcuni parametri (ad esempio, sfalcio annuale, pascolamento, scavo o riempimento di fossi di determinate dimensioni), il costo può essere generalmente assimilato a lavori eseguiti altrove, oppure definito negoziando con i potenziali responsabili dei lavori e concordando il costo totale di tutti gli interventi.

Principi fondamentali per la determinazione di costi ragionevoli delle azioni previste (Jātnieks & Priede, 2017).

 Dopo aver valutato un sito di cui è prevista la gestione, scegliere le azioni, i metodi e i mezzi tecnici più appropriati. È opportuno consultare un esperto in materia di conservazione delle specie e degli habitat per garantire che le azioni di gestione e ripristino degli habitat siano scelte correttamente.

 Si consiglia di suddividere gli interventi in parti, per tempi e tipi di lavori, determinando, ad esempio, separatamente il prezzo di ciascun lavoro (compreso il lavoro manuale e l'uso di attrezzature particolari) e sommando i prezzi per ottenere una valutazione più obiettiva. Spesso i costi e l'efficienza degli interventi dipendono dalla stagione; ad esempio, la riumidificazione delle zone umide dovrebbe essere effettuata nella stagione secca, altrimenti i costi possono lievitare in modo imprevedibile, ma l'obiettivo può non essere raggiunto o la qualità può essere scarsa.

 Calcolare i costi diretti in unità appropriate: ore/persona, giorni/persona, costo orario delle attrezzature, costo del materiale per area o volume a seconda dei lavori (m3, km, kg, tonnellate). Si dovrebbero valutare e sommare le unità necessarie per ti lavori.

L'esperienza dimostra che gli errori in questi calcoli sono comuni, perciò è sempre consigliabile utilizzare sia le informazioni disponibili su interventi simili già realizzati (ad esempio, relazioni su progetti, lavori specifici) sia l'esperienza delle istituzioni (enti per la conservazione della natura, servizio di sostegno rurale, organizzazioni municipali e non governative). Se l'insieme delle attività pianificate consiste di vari interventi non eseguiti prima o per i quali non sono disponibili i relativi prezzi, è possibile esaminare almeno tre potenziali contraenti. In questo caso, si può raggiungere il risultato più velocemente, ma aumenta il rischio che nel corso dei lavori l'insorgere di costi imprevisti possa complicare il raggiungimento dell'obiettivo.

 Valutare i costi indiretti di preparazione degli interventi di gestione e ripristino degli habitat: rilevamenti dei siti, perizie, regolamentazioni tecniche, permessi e accordi previsti dagli atti normativi. Sono compresi l'orario di lavoro, i costi di trasporto e i costi amministrativi, che spesso non sono valutati adeguatamente. I tempi e i mezzi per informare il pubblico e spiegare le misure necessarie devono essere pianificati in progetti di lavoro complessi.

 Prendere in considerazione le differenze regionali di costo e la disponibilità di contraenti a una distanza massima di 30 km dal sito di attività previsto. I costi possono aumentare notevolmente se gli esecutori e/o le attrezzature devono provenire da una distanza maggiore. Per questo motivo, le specifiche attività che richiedono attrezzature o competenze speciali (ad esempio, la rimozione del soprassuolo) saranno sempre più costose rispetto alle attività semplici (sfalcio, taglio arbustivo, triturazione del soprassuolo).

 Affidare la valutazione dei costi a dei professionisti: gestori esperti, professionisti, imprenditori, e programmare questo lavoro e un adeguato finanziamento.

 Includere nella pianificazione finanziaria il reddito potenziale associato al ripristino e alla gestione degli habitat: legno, graminacee falciate, soprassuolo rimosso e altro materiale. L'ideale sarebbe che questo materiale possa essere utilizzato, almeno in parte, in loco (ad esempio, per la costruzione di sbarramenti durante la riumidificazione) o rimosso dalla zona e utilizzato altrove (trucioli di legno o legno, canne per coperture, biomassa per mangimi, cogenerazione, o come materiale contenente semi di specie bersaglio per l'introduzione di specie altrove, torba per il compostaggio o il giardinaggio). Tuttavia nella pratica questo materiale raramente trova applicazione se i volumi sono bassi e i siti di estrazione sono dispersi su una superficie ampia e di difficile accesso. Si dovrebbe quindi considerare che l'uso di

"sottoprodotti" del ripristino degli habitat non sempre può essere economicamente vantaggioso.

Costi e pagamenti di sostegno nei diversi Stati membri

Sono disponibili i costi delle misure di gestione dell'habitat 6210 per diversi paesi, nei quali si evidenzia una variazione significativa a seconda delle condizioni del sito e del tipo di attività. Alcuni esempi sono forniti di seguito.

In Germania, 450 EUR/ha è il costo dichiarato dagli allevatori per il pascolo e la prevenzione della crescita di arbusti e alberi, ma il costo per il ripristino delle praterie può ammontare a 3000─8000 EUR/ha.

I costi per garantire un pascolo adeguato in Polonia variano da 300 a 3000 EUR/ha/anno.

La cifra più bassa corrisponde al costo del pagamento dell'incentivo se il proprietario del terreno dispone del bestiame necessario; il costo più elevato corrisponde al prezzo di mercato del contratto per l'intero servizio di pascolamento (compreso l'affitto di animali e di tutte le attrezzature necessarie).

In Lussemburgo, i contratti di gestione della biodiversità per lo sfalcio di questo habitat hanno un costo di 420 EUR per ettaro.

I costi di gestione sono stati valutati nel programma di sviluppo rurale 2014-2020 per la Lettonia ai fini del calcolo delle aliquote di sostegno per la misura agroambientale

"Gestione della biodiversità nelle praterie". Per il tipo di habitat 6210 i costi di gestione calcolati ammontavano a 86 EUR/ha (sfalcio una volta all'anno e raccolta di fieno, nessun'altra spesa inclusa). L'aliquota di sostegno calcolata era di 206 EUR/ha (il sostegno copre il mancato introito).

In Estonia, un regime di sostegno per lo sfalcio o il pascolo dell'habitat 6210 eroga 85-250 EUR/ha all'anno, a seconda del regime di gestione (applicato solo nelle zone protette).

In Ungheria, lo sfalcio (se fisicamente possibile e accettabile come metodo di gestione) costa circa 100 EUR/ha/anno.

Generalmente il ripristino delle praterie ha un costo più elevato rispetto all'attività di mantenimento.

Il costo della rimozione/eradicazione degli arbusti dichiarato in Polonia ammonta a 2000-3000 EUR/ha. Oltre a ciò, può essere necessario rimuovere i germogli nell'arco di 5 anni consecutivi, per un costo di circa 1000 EUR/ha/anno.

L'eradicazione di specie invasive in Ungheria può costare tra 800 e 2000 EUR/ha.

In Lettonia, il costo del ripristino di questo tipo di habitat, nei punti in cui è coperto di arbusti, in una topografia complicata che richiede un notevole lavoro manuale (cespi di erba, fitto strato di lettiera) è di circa 3200 EUR/ha nell'arco di 3 anni (Jātnieks, Priede, 2017).

Il sistema di sostegno estone per il ripristino dell'habitat 6210 paga fino a 590 EUR/ha a seconda della fittezza dello strato di arbusti e alberi ed è applicato solo nelle zone protette.

In Lituania, alcuni piani di gestione della natura dimostrano che il ripristino e il mantenimento di uno stato di conservazione buono possono costare tra 400 e 8500 EUR per ettaro di habitat 6210 nell'arco di 3-5 anni. Ciò dipende in larga misura dallo stato iniziale dell'habitat, dalle sue dimensioni e dalla sua ubicazione geografica.

Nel documento PIANO D'AZIONE UE PER GLI HABITAT (pagine 109-112)