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Criteri di selezione dei siti/delle zone di monitoraggio

Nel documento PIANO D'AZIONE UE PER GLI HABITAT (pagine 104-108)

6. CONOSCENZA E MONITORAGGIO

6.2 Criteri di selezione dei siti/delle zone di monitoraggio

I plot di monitoraggio dovrebbero rappresentare adeguatamente la distribuzione regionale dell'habitat e la sua variabilità. I campioni dovrebbero essere prelevati sia all'interno sia all'esterno dei siti Natura 2000.

Il numero di plot campionati dovrebbe coprire tutta la diversità degli habitat (tenendo conto di tutti i possibili sottotipi) ed essere sufficiente da ottenere risultati statisticamente validi.

I dati forniti dai siti di monitoraggio dovrebbero essere in grado di evidenziare tendenze statisticamente significative dello stato di conservazione nonché dei principali parametri biologici e strutturali. I plot campionati dovrebbero comprendere sia i popolamenti con uno stato di conservazione buono sia quelli con uno stato di conservazione scadente.

L'uso di fotogrammi aerei e di rilievi cartografici è certamente utile per fornire una prima panoramica delle aree che necessitano di un'indagine più approfondita. Sebbene il punto di partenza sia costituito da una rete di plot permanenti, in seguito potrebbero essere necessari ulteriori punti in base all'effettivo sviluppo dell'habitat.

Una percentuale minima della superficie nazionale occupata dall'habitat 6210 dovrebbe essere monitorata in ciascun periodo di riferimento. Parte di queste superfici potrebbe essere selezionata utilizzando un approccio stratificato casuale e parte potrebbe essere selezionata tra i siti "importanti a livello nazionale". Il monitoraggio può talvolta concentrarsi eccessivamente su grandi siti ben studiati, per cui potrebbe esserci un limite di 10 ha per i siti dell'habitat 6210 e, laddove le dimensioni dei siti selezionati per il monitoraggio superino i 10 ettari, si dovrebbe suddividere il sito in porzioni di circa 10 ettari e scegliere una superficie.

Il numero di plot campionati potrebbe essere dimensionato a livello regionale all'interno di un paese. Con questo metodo sarà possibile dare un'importanza adeguata all'elevata diversificazione dell'habitat di un paese e condividere la responsabilità di monitoraggio tra tutte le amministrazioni coinvolte.

Un modello di campionamento solido dovrebbe tenere conto di tutti questi aspetti, per questo è molto difficile definirlo su scala nazionale in paesi come l'Italia, con una superficie molto vasta e un'elevata diversità di questo tipo di habitat. In questi casi può essere

consigliabile fissare alcuni criteri a livello nazionale e poi applicarli a livello regionale a partire da una conoscenza dettagliata del territorio, sia all'interno che all'esterno dei siti Natura 2000.

In Lituania è stato istituito un sistema di monitoraggio basato sui risultati dell'inventario degli habitat (2014). I principali criteri per la selezione di zone di monitoraggio permanente comprendono:

 il monitoraggio degli habitat di importanza comunitaria (area di ripartizione e superficie) viene effettuato in 64 parcelle di monitoraggio, che rappresentano il 10,27 % del numero totale di parcelle nel paese;

 i campioni di ciascun tipo di habitat dovrebbero costituire almeno il 10 % di tutti i poligoni di habitat inventariati nel paese (per il tipo di habitat 6210 i poligoni di monitoraggio selezionati costituiscono il 15,43 % di tutti i poligoni inventariati); e

 la percentuale di quadrati di monitoraggio nelle zone protette e non protette ammonta rispettivamente al 27,26 % e al 72,74 %.

Si formulano osservazioni in ciascuna zona di monitoraggio quadrata/permanente almeno due volte nel corso del periodo di riferimento.

In Slovacchia, sono state selezionate zone di monitoraggio permanente (PML - Permanent Monitoring Localities) per gli habitat attraverso un processo di selezione stratificata in ambiente SIG (Sistema di informazione geografica), sulla base dei criteri indicati di seguito (Šefferová et al., 2015):

- dimensioni della superficie (0,5 – 70 ha)

- prevalenza dell'habitat bersaglio nell'area delle PML in caso di habitat complessi - proposta e valutazione indipendente delle PML in ciascuna bioregione biogeografica

(alpina, pannonica).

- Copertura geografica: distribuzione delle PML nell'intera superficie degli habitat per evitare da una parte grandi spazi vuoti e, dall'altra, la concentrazione di PML in un'unica località.

- Copertura di diversi livelli di qualità al fine di acquisire un'ampia rappresentatività, includendo nella rete di PML zone con siti di alta qualità ma anche zone con siti degradati.

Nel 2015 sono state utilizzate 286 PML dell'habitat 6210. L'habitat è distribuito principalmente nella regione biogeografica alpina, sebbene diversi siti si trovino anche nel sud della Slovacchia nella regione pannonica. Vi erano 81 PML dell'habitat prioritario 6210*.

Valutazione dello stato di conservazione mediante indicatori semplici (esempio della Danimarca)

Lo stato di conservazione delle praterie dell'habitat 6210 e di altri tipi di habitat può essere valutato utilizzando i dati acquisiti nel corso di una procedura di mappatura standardizzata e riproducibile. Il metodo è utile per valutare lo stato di conservazione per singole presenze e a qualsiasi livello (livello dei siti Natura 2000, livello nazionale, biogeografico o di tutta l'UE), oltre che per registrare i cambiamenti di stato nel corso del tempo.

Lo stato di conservazione è valutato sulla base dei punteggi attribuiti agli indicatori ponderati per la struttura (indice strutturale) e dei punteggi ponderati delle specie

vegetali presenti in un cerchio di 5 m di raggio in un'area con vegetazione omogenea caratteristica del tipo di habitat (indice di specie).

Gli indicatori strutturali presi in considerazione per l'habitat 6210 sono: 1) struttura della vegetazione, 2) idrologia (non pertinente per l'habitat 6210), 3) gestione, 4)

minacce/pressioni e 5) strutture specifiche caratteristiche di ciascun tipo di habitat.

A ciascuna specie vegetale è stato assegnato un valore compreso tra -1 e 6. Il valore negativo è attribuito alle specie problematiche o invasive, alle specie avventizie/agricole viene attribuito 0 e alle altre piante un valore compreso tra 1 e 6, mentre i valori più alti sono assegnati alle specie vulnerabili/rare che si trovano soltanto nei migliori siti

floristici.

I numeri per ogni indicatore o specie vegetale sono inseriti in una formula che dà come risultato un valore compreso tra 0 e 1. I valori degli indicatori sono stati calibrati: 0-0,2 = stato di conservazione scadente, 0,2-0,4 = stato di conservazione inadeguato, 0,4-0,6 = stato di conservazione moderato, 0,6-0,8 = stato di conservazione buono e 0,8-1,0 = stato di conservazione elevato.

In Danimarca tutti i tipi di habitat presenti nei siti Natura 2000 sono mappati ogni 6 anni.

I piani di gestione di queste zone propongono che almeno il 75 % delle presenze mappate presenti uno stato di conservazione buono o eccellente. La gestione dei siti mira pertanto a garantire lo stato di conservazione delle presenze la cui qualità è buona o elevata e a migliorare lo stato delle presenze con qualità scadente, inadeguata o moderata, intervenendo opportunamente.

6.3 Conclusioni e raccomandazioni

Il miglioramento delle conoscenze e delle metodologie per valutare lo stato di conservazione, le minacce e le pressioni e l'applicazione di adeguati sistemi di

monitoraggio sono estremamente importanti per la pianificazione della conservazione di questo tipo di habitat.

Le definizioni generiche dei parametri utilizzati per la valutazione dello stato di conservazione (zona, struttura e funzione) lasciano a ciascun paese un ampio margine di interpretazione e rendono molto difficile un controllo serio delle tendenze e dei processi a livello di UE.

A livello di Unione europea si potrebbero concordare criteri e procedure standard armonizzati per il monitoraggio dell'habitat. Potrebbe essere istituito un gruppo di esperti incaricato di elaborare norme adeguate per il monitoraggio di questo tipo di habitat (variabili, parametri, criteri, valori soglia). È opportuno elaborare una metodologia comune basata su dati scientifici, adeguando le variabili, i parametri, i criteri e i valori soglia per regione biogeografica.

I valori soglia, proprio come gli FRV, sono problematici perché non sempre vi sono riferimenti chiari per stabilire con certezza la combinazione ideale di caratteristiche che definiscono lo stato "soddisfacente". Le variabili e i processi coinvolti sono estremamente diversificati.

Poiché l'habitat 6210 è un habitat secondario, che può essere sostituito da altri tipi di habitat di cui all'allegato I ─ o che può sostituirli ─, una quantificazione ideale della sua

distribuzione ottimale è alquanto arbitraria e può dipendere principalmente da equilibri globali e da opportunità strategiche.

I protocolli metodologici basati su strumenti standard e sulla scienza della vegetazione (rilievi di vegetazione, lista delle specie e valori di copertura nonché mappatura della vegetazione) contribuirebbero a produrre una quantità significativa di dati georeferenziati e temporali che potrebbero essere opportunamente trattati a livello nazionale ed europeo.

L'esistenza di strumenti già sviluppati per la memorizzazione, il recupero e l'elaborazione di grandi set di dati dimostra che ciò è possibile e auspicabile22.

Si propongono gli obiettivi indicati di seguito.

 Migliorare i sistemi di monitoraggio degli habitat per questo tipo di habitat.

Si ritiene necessario istituire metodologie armonizzate quanto meno a livello biogeografico per monitorare lo stato di conservazione dell'habitat 6210 e l'evoluzione nel tempo. I sistemi di monitoraggio dovrebbero riguardare l'elevata variabilità del tipo di habitat 6210.

 Definire e preparare metodi armonizzati per la valutazione dello stato di conservazione.

I metodi per valutare i diversi parametri (area di ripartizione, superficie, struttura e funzione, tendenze e prospettive future) dovrebbero consentire di confrontare le valutazioni dello stato di conservazione, almeno tra paesi appartenenti alla stessa regione biogeografica. L'armonizzazione può richiedere la collaborazione internazionale e il confronto dei metodi utilizzati nei diversi paesi. I metodi dovrebbero inoltre tenere conto delle diverse condizioni e caratteristiche esistenti per l'habitat.

L'individuazione di siti di riferimento per l'habitat in ciascuno Stato membro/regione biogeografica potrebbe contribuire ad armonizzare la valutazione dello stato di conservazione e il monitoraggio degli habitat. La selezione di questi siti dovrebbe tener conto della variabilità ecologica dell'habitat in tutta la sua area di ripartizione naturale. Per ogni regione biogeografica sarebbe preferibile che le zone di riferimento fossero quelle con l'habitat in condizioni ecologiche ottimali.

 Elaborare metodologie adeguate per definire valori di riferimento per lo stato di conservazione soddisfacente.

Alcuni paesi stanno attualmente studiando delle metodologie per definire gli FRV per i tipi di habitat dell'UE, comprese le praterie. Tali metodi dovrebbero essere confrontati e armonizzati in modo che tutti i paesi possano utilizzare approcci analoghi per definire gli FRV per questo tipo di habitat.

 Elaborare metodologie standard per individuare e quantificare minacce e pressioni In generale, non esistono procedure e metodologie standard a livello nazionale per determinare e valutare le principali minacce e pressioni sull'habitat 6210. Alcuni paesi stanno attualmente mettendo a punto metodologie standard per valutare le minacce e le pressioni sugli habitat e sulle specie di interesse comunitario (ad esempio, la Spagna). Si dovrebbero confrontare e analizzare i metodi disponibili al fine di concordare norme comuni per valutare le minacce e le pressioni su questo tipo di habitat.

22 Cfr., ad esempio, EVA - http://euroveg.org/eva-database-obtaining-data, o VegItaly - http://www.vegitaly.it/

 Migliorare le conoscenze sulla frammentazione degli habitat

Non vi è una conoscenza adeguata della frammentazione di questo tipo di habitat.

Questa lacuna dovrebbe essere colmata al fine di consentire l'ideazione e l'attuazione di misure adeguate per migliorare, ove necessario, la connettività degli habitat.

 Sarebbe opportuno integrare il monitoraggio orientato alla vegetazione con il monitoraggio anche della biodiversità della fauna (in particolare invertebrati tipici delle praterie).

6.4 Monitoraggio dell'efficacia del piano d'azione e delle misure di

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