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Definizione degli obiettivi e degli approcci di gestione in una determinata area

Nel documento PIANO D'AZIONE UE PER GLI HABITAT (pagine 65-68)

4. OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE E GESTIONE DEGLI HABITAT

4.4 Definizione degli obiettivi e degli approcci di gestione in una determinata area

A seconda delle condizioni della prateria, può essere necessario mantenerla, ripristinarla o ricostituirla (cfr. le definizioni di seguito).

Figura 16. Approcci di gestione nella conservazione delle formazioni erbose seminaturali [Rusina (ed.) 2017]

Il mantenimento delle praterie seminaturali consiste nel preservare e mantenere la composizione delle specie e la struttura caratteristica di queste formazioni erbose

Prateria seminaturale in

habitat MANTENIMENTO Mantenimento (gestione in senso stretto) delle condizioni ambientali, della struttura della vegetazione e della composizione delle specie caratteristiche di una prateria seminaturale fertilità, eliminazione dei nutrienti, inizio di una gestione appropriata)

Ripristino della struttura della vegetazione e della composizione delle specie caratteristiche di una prateria seminaturale (rimozione di alberi e arbusti, semina supplementare di semi di specie selvatiche, misure volte a facilitare la diffusione delle specie, controllo delle specie espansive) (creazione di condizioni di umidità adeguate, regolazione della fertilità del suolo)

Creazione della struttura della vegetazione e della composizione delle specie caratteristiche di una prateria seminaturale (semina di miscele di sementi di specie bersaglio, impianto, inizio di una gestione adeguata)

seminaturali nonché le condizioni e i processi ecologici necessari per il loro mantenimento in condizioni soddisfacenti. Solitamente ciò richiede l'attuazione di misure ricorrenti (pascolo, sfalcio, ecc.) spesso con cadenza annuale. Occorre prestare particolare attenzione anche alle esigenze di gestione delle comunità di invertebrati tipiche. Vi è un numero crescente di esempi in cui i siti di formazioni erbose secche gestiti raggiungono ottimi livelli di specie vegetali e vegetazione tipiche, ma restano praticamente privi di specie tipiche di invertebrati come ad esempio le farfalle. È stato dimostrato che il declino degli insetti nell'allegato I Habitat si verifica ampiamente almeno in alcune regioni della Germania in zone ben protette (Hallmann et al.,2017), ma anche in altri paesi, come ad esempio i Paesi Bassi (Hallmann et al., 2018), e si sospetta che si tratti di un problema europeo, se non mondiale. Tra i fattori importanti che si sospetta siano i principali motivi di tale declino vi sono i pesticidi, tra cui la copertura del tegumento, la gestione simultanea monotona e su vaste zone, come ad esempio lo sfalcio di presenze di habitat complete in un sito nel giro di un giorno o due e la frammentazione. Anche le componenti faunistiche necessitano quindi di una gestione efficace.

Il ripristino comporta il miglioramento delle condizioni delle formazioni erbose nelle quali sono ancora presenti alcuni processi o caratteristiche di questo tipo di habitat. Ad esempio, il ripristino delle praterie coperte di arbusti nelle quali sono ancora presenti condizioni e processi ecologici che sostengono l'habitat (ad esempio, composizione del suolo e proprietà chimiche). Solitamente il ripristino ecologico prevede misure una tantum, come il taglio di alberi e arbusti o la macinazione delle radici. Può anche comportare un pascolo e uno sfalcio più intensivi per un certo periodo di tempo, fino a quando la ricrescita arbustiva non è sotto controllo ed è possibile effettuare un pascolo o uno sfalcio manutentivi più estensivi e regolari (Rusina, 2017).

La ricostituzione delle praterie seminaturali comporta la creazione delle condizioni ambientali necessarie per l'habitat e l'introduzione di specie caratteristiche di quest'ultimo in un luogo in cui l'habitat è scomparso. La ricostituzione degli habitat può essere più pertinente nei paesi in cui l'attuale superficie dell'habitat è più piccola di quella in grado di garantire uno stato di conservazione soddisfacente per le sue specie e comunità, e in cui la superficie esistente sta diminuendo a causa dell'abbandono, dell'intensivazione o di altre cause che hanno portato alla scomparsa dell'habitat. La ricostituzione può compensare, almeno in parte, le conseguenze della distruzione dell'habitat e della riduzione della sua superficie.

Il principio guida è che è sempre meglio proteggere e mantenere gli ecosistemi naturali eliminando, ove possibile, gli effetti negativi e le forti pressioni, in quanto il ripristino degli ecosistemi degradati comporta sempre il rischio di fallimento e costi elevati. Molti valori naturali possono essere irrimediabilmente danneggiati e le risorse e gli investimenti necessari per ripristinare gli ecosistemi naturali superano di gran lunga le risorse necessarie per preservarli. I costi aumentano con l'aumento del livello di degrado. Una conservazione e un mantenimento corretti degli ecosistemi naturali sono quindi sempre una priorità e il ripristino o la gestione devono essere utilizzati solo come strumento per ripristinare ecosistemi già degradati. Gli habitat ricostituiti rimangono spesso meno ricchi di specie anche per lungo tempo in un paesaggio frammentato in cui la ricolonizzazione è più difficile o addirittura impossibile per alcune specie.

In generale, il ripristino della precedente situazione "ideale" (in termini di superficie dell'habitat, composizione delle specie e processi funzionali) è possibile solo se nell'area e

nelle vicinanze non vi sono condizioni irreversibili o significativamente degradate che renderebbero impossibile il ripristino dell'habitat e i suoi processi necessari (Rusina, 2017, o Priede e Rūsiņa, 2017). Talvolta è possibile soltanto migliorare lo stato di conservazione.

Il ripristino ecologico o la creazione di un habitat di formazioni erbose seminaturali è un processo che richiede molto tempo. Il ripristino può raggiungere i risultati auspicati in tempi brevi (ad esempio, entro 2 anni) soltanto se la maggior parte delle specie caratteristiche è ancora presente e sono in corso tutti i processi ecologici necessari.

Tuttavia nella maggior parte dei casi il processo di ripristino richiede almeno 5-10 anni (Rusina, 2017) e un ripristino più completo delle popolazioni di specie invertebrate richiederà diversi decenni.

Una volta ottenuti i risultati attesti con le attività di ripristino, sono necessarie misure di mantenimento per mantenere le formazioni erbose in buone condizioni. Inoltre le misure di ripristino e mantenimento spesso non sono nettamente separate, ma possono essere applicate contemporaneamente.

Nel documento PIANO D'AZIONE UE PER GLI HABITAT (pagine 65-68)