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La costruzione degli indici: considerazioni preliminari e logiche contestuali

Nel documento (Settore scientifico-disciplinare: SPS/10) (pagine 151-157)

relazione: il caso Mazara del Vallo

IV.7 La costruzione degli indici: considerazioni preliminari e logiche contestuali

La fase che ha seguito l’analisi monovariata delle risultanze empiriche del questionario ha richiesto l’elaborazione di indici sintetici che, da un lato permettessero una migliore intepretazione delle informazioni raccolte e, dall’altro, consentissero di procedere all’analisi ragionata e analiticamente giustificata del questionario. Pertanto si ritiene necessaria qualche breve considerazione sulla logica e la ratio del processo di costruzione di questi ultimi che indichi esplicitamente i legami esistenti rispetto alle variabili corrispondenti.

Per molte delle proprietà più rilevanti nell'ambito della teoria sociologica è invece praticamente impossibile fornire una diretta definizione operativa. Si pensi alle credenze, agli atteggiamenti e alle rappresentazioni individuali e collettive, a diverse proprietà complesse definite da sociologi e politologi (anomia, integrazione sociale, devianza, democrazia, ecc.) e alle proprietà globali che sono attribuite a organizzazioni, comunità e istituzioni. Nell'ambito delle scienze umane, la precisazione del ruolo degli indicatori e degli indici è stata così

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La struttura del name interpreter che riprende direttamente quello proposto da Borgatti et alii [(1998) 2005] nell’elaborazione proposta da Salvini [2007] è disponibile in Appendice.

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sviluppata in riferimento allo studio di proprietà non rilevabili con le operazioni prescritte da una semplice definizione operativa [Marradi 1980: 33]. In ogni disegno di ricerca assume perciò sempre una grande importanza il problema della scelta degli indicatori e della costruzione di indici che permettono di attribuire ai casi studiati uno stato rispetto a una serie di proprietà.

L'uso di indicatori empirici e di rapporti di indicazione fa parte dei processi cognitivi abitualmente attivati nella vita quotidiana. Le procedure, i criteri e i problemi presenti a questo livello prefigurano e in parte condizionano i processi cognitivi adottati nell'ambito delle scienze sociali. Nell'uso corrente, riferirsi a qualcosa come segno – cioè come qualcosa che rinvia a qualcos'altro – equivale a considerarlo come un «accenno palese da cui si possono trarre deduzioni riguardo a qualcosa di latente» [Eco 1979: 630]. Nei processi cognitivi della vita di ogni giorno, la determinazione dei rapporti di indicazione si realizza così con un

doppio processo di interpretazione: elementi dell’esperienza sociale sono

interpretati come segni e si interpretano i segni stessi comprendendone il significato [Ortigues 1979: 874].Interpretando elementi dell'esperienza quotidiana come segni (indizi, sintomi, tracce) è possibile attribuire a individui, gruppi, istituzioni o eventi sociali una posizione rispetto a molteplici proprietà, secondo diverse dimensioni e livelli di astrazione. Il modo di vestire può ad esempio essere interpretato come indicatore dello status sociale di una persona. Il rapporto di indicazione si basa su diversi tipi di valutazioni soggettive. L'indicatore può essere ritenuto un effetto, oppure una delle condizioni, o ancora una componente parziale dello stato degli attori sociali rispetto a una specifica proprietà. Il rapporto di indicazione nella vita quotidiana si basa pertanto sulla conoscenza tacita del soggetto interpretante, fondata su credenze di senso comune e su personali esperienze e riflessioni [Corbetta 1999].

Nelle scienze sociali il problema della scelta degli indicatori e della costruzione degli indici si pone perciò in relazione all'utilizzo da parte del ricercatore di particolari costrutti concettuali che in alcuni casi derivano dalla rielaborazione di concetti utilizzati nella vita quotidiana, in altri casi dal tentativo di sintetizzare (o chiarire analiticamente) diversi aspetti dei fenomeni studiati.

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Due tradizioni di ricerca hanno sperimentato e precisato criteri metodologici e tecniche tuttora utilizzati nelle scienze sociali: la tradizione psicometrica, da una parte, e la tradizione sociologica dall'altra. Concentrando per brevità espostitiva e riconoscendo l’intreccio trai due approcci l’attenzione sarà concentrata, in questa fase, sull’approccio sociologico in quanto peculiare per il presente lavoro. L'impiego di indicatori empirici nell'ambito della tradizione sociologica si è sviluppato non tanto in relazione al problema della “misurazione” di proprietà empiricamente non osservabili, quanto per le esigenze emergenti da specifici programmi di ricerca . L'uso degli indicatori empirici praticato nell'ambito della tradizione sociologica è stato discusso, analizzato e codificato con precisione da Lazarsfeld e dalla sua scuola [Lazarsfeld e Rosemberg 1955; Boudon e Lazarsfeld 1965]. Si è così delineato in quattro fasi il percorso seguito (idealmente) dal ricercatore per passare dai concetti agli indici [Lazarsfeld 1958]:

1) la rappresentazione figurata del concetto;

2) la specificazione dello stesso concetto, articolato secondo diversi aspetti e dimensioni;

3) la scelta degli indicatori empirici per le dimensioni considerate;

4) la sintesi delle informazioni raccolte in un indice che trova posto nella matrice dei dati.

In questo passaggio si è utilizzato in parallelo, da un lato l’elaborazione concettuale delle conoscenze precedenti che nel caso specifico è stata attinta dall’analisi del contenuto delle interviste non direttive di cui si è riportato poco sopra [cfr. § IV.4], dall'altro le conoscenze pregresse del ricercatore e lo stato dell’arte della letteratura sociologica sul tema. La creatività del ricercatore si esercita fin dalla prima fase «nel momento in cui, dopo aver percepito fenomeni diversi, cerca di scoprirvi un aspetto caratteristo fondamentale, e tenta quindi di spiegare le eventuali regolarità che osserva» [1958: 42]. Nella sequenza delle operazioni possono essere più volte ripensate e riviste le opzioni relative alla concettualizzazione del fenomeno, alla scelta degli indicatori e alle modalità di costruzione degli indici. Nella pratica della ricerca sociale talvolta il passaggio dai concetti agli indici si realizza in senso inverso: partendo dall'analisi dei dati empirici, il ricercatore cerca di individuare «una concettualizzazione sottostante

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che permetta di organizzare questi dati in un quadro di riferimento più vasto» [Boudon e Lazarsfeld 1965: 35].

La validità di molti degli indicatori utilizzati nella vita quotidiana è spesso data per scontata. Molti dei rapporti di indicazione sono stabilizzati in specifici contesti sociali e vengono a far parte così del patrimonio di conoscenza di senso comune . La scelta di indicatori validi dipende dal contesto in cui gli attori sociali si trovano a operare, e dalle finalità pragmatiche per cui attivano il processo cognitivo. Nelle scienze umane il problema della validità degli indicatori può essere affrontato secondo diverse prospettive.

Se un indicatore empirico è un elemento dell'esperienza interpretato come segno (a cui il ricercatore connette un significato), il problema della validità degli indicatori può essere allora trattato secondo le tre prospettive utilzzate nello studio dei segni [Morris 1938]:

a) l'analisi semantica (i rapporti fra i segni e gli oggetti a cui si riferiscono); b) l'analisi sintattica (le relazioni fra i segni stessi);

c) l'analisi pragmatica (le relazioni fra i segni e gli attori sociali che li producono e li utilizzano).

La natura del rapporto di indicazione si basa sulla prima prospettiva: una proprietà A è pensata (interpretata) come indicatore della proprietà B se il legame fra i concetti relativi alle due proprietà è di rappresentanza semantica. E’ il ricercatore che stabilisce tale rapporto «in base all'idea che si fa dell'intensione e dell'estensione dei due concetti» [Marradi 1994: 188]. In ogni indicatore esiste però, accanto alla "parte indicante" che garantisce il corretto rapporto di rappresentanza semantica, una "parte estranea" a questo rapporto, che può influenzare sistematicamente i risultati dei processi di rilevazione empirica, ben al di là degli errori accidentali.

E’ possibile identificare la "parte estranea" di un indicatore sulla base del buon senso e della letteratura esistente sul tema (che viene a costituire una sorta di "senso comune della comunità scientifica"). Questi elementi però molto spesso non sono soddisfacenti e possono risultare talvolta parzialmente contraddittori.

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Un buon punto di partenza, seguendo lo stesso principio del senso comune, è quello di ricorrere a una pluralità di indicatori per ottenere informazioni rispetto a un costrutto concettuale complesso.

Prima di iniziare il proceso di costruzione dell'indice è però opportuno procedere a una serie di analisi delle variabili che si intendono impiegare, seguendo sia la prospettiva sintattica sia quella pragmatica [cfr. sopra].

Anche se non è possibile ovviamente 'misurare' il livello di rappresentanza semantica di un indicatore in relazione ad un concetto [Marradi 1980:37], il ricercatore può ricavare da questi tipi di analisi utili elementi per le proprie decisioni. Seguendo la prospettiva sintattica si possono studiare la congruenza dei diversi (possibili) indicatori della stessa proprietà o le relazioni degli indicatori con altre proprietà che si ritengono connesse con il fenomeno studiato [Ricolfi 1992].

Alla luce di quanto descritto nelle pagine precedenti la ratio che ha orientato la costruzione degli indici di cui riportiamo è stata garantire l’adesione al contesto semantico delle variabili oltreché una coerenza con la suddivisione per assi tematici effettuata secondo le teorie e le ricerche già effettuate considerate nella sezione teorica di questo lavoro.

In particolare, si rimanda alla tabella sintetica riportata di seguito:

Tab. 18 - Griglia sintetica degli indici costruiti sulle informazioni rilevate nel questionario

(tra parentesi il numero progressivo delle domande relative nel questionario)

INDICE SEZIONE VARIABILE

 Fiducia verso compagni di lavoro e vicini di casa

(2A,2B)

 Fiducia nelle istituzioni

(2E,2F,2L,2M)

La fiducia nella vita quotidiana

Fiducia vicini di casa; Fiducia Compagni di lavoro; Fiducia giornali locali; Fiducia polizia della città; Fiducia Governo nazionale; Fiducia Amministrazione comunale;

 Marginalità

(11A,11B,11C) Problemi individuali e

intergruppali

Rilevanza ostacoli linguistici; Rilevanza ostacoli informativi; Rilevanza ostacoli di tempo;

 Integrazione nel contesto urbano (3,4,5,6,7,17,19) Il gruppo di appartenenza e la relazione con il contesto

Opinione su autopercezione disonestà; Opinione su cooperazione popolazione città di Mazara in caso di emergenza;

Pensa di vivere a MdV fra 5 anni; Soddisfazione rispetto a vita in MDV; Opinione importanza gruppo di appartenenza; Frequenza partecipazione a festa locale di MdV; Frequenza partecipazione ad incontri pubblici;

156  Partecipazione sfera privata (18,20) La partecipazione nella vita privata

Frequenza visite amici diversa etnia; Frequenza visite o incontri con i vicini di casa;

 Inserimento socio-professionale (11D,11E,11F,11H)  Partecipazione sfera pubblica (17,19) La partecipazione nella vita pubblica

Fiducia persone che lavorano nei luoghi in cui fa abitualmente la spesa;

Rilevanza ostacoli condizione legale; Rilevanza ostacoli ricerca della casa; Rilevanza ostacoli conoscenza delle leggi; Rilevanza ostacoli sul lavoro;

 Estensione delle reti di relazione

 Relazioni elettive ascrittive

 Estensione reti di relazione ego centrate

 Omofilia/eterofilia reti di relazioni

(21;22;23;24;25;26 Matrice Network)

Sostegno salute Se dovessi avere problemi di tipo salute quali sono le tre persone a cui ti rivolgeresti; Sostegno economic Se dovessi avere problemi di tipo economico quali sono le tre persone a cui ti rivolgeresti;

Sostegno personale

Se dovessi avere problemi di tipo personale quali sono le tre persone a cui ti rivolgeresti;

Relazioni amicali Quali sono le tre persone con cui parla più spesso di problemi che reputa importanti;

Quali sono le tre persone che considera "amici";

Strutturali sulle reti

Sesso soggetti menzionati; Età soggetti menzionati;

Durata della conoscenza soggetti menzionati; Titolo di studio soggetti menzionati; Relazione soggetti menzionati;

Quanto si sente emotivamente vicino a soggetti menzionati;

Quanto spesso parla con soggetti menzionati;

Un ultimo elemento metodologico-procedurale sulla costruzione degli indici è la modalità con cui sono stati materialmente calcolati. Tutti gli indici proposti nella tabella precedente sono stati calcolati da SPSS attravero la somma dei valori delle variabili di tipo Likert che compongono le rispettive scale (fiducia verso i compagni di lavoro; fiducia nelle istituzioni; marginalità; inserimento professionale) mentre per i rimanenti (partecipazione alla vita pubblica; partecipazione alla vita privata; integrazione nel contesto urbano) si sono calcolate le somme dei valori delle rispettive modalità. Questa operazione è stata eseguita tenendo conto da un lato della proprietà logico-matematiche delle variabili nonché attirbuendo in valori alle modalità in base alla direzione semantica delle stesse [Corbetta 1999; Marradi 1988; Di Franco 2002].

Per gli indici relativi alle reti di relazione (sezione celeste della tabella) questi ultimi sono stati calcolati attraverso gli strumenti analitici indicati e sintetizzati in nelle tabelle di analisi dettagliata a seguire.

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IV.8 Le relazioni di tipo civile e professionale

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