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La popolazione straniera: origini storiche ed evidenze quantitative della presenza immigrata a Mazara del Vallo

culturale: un percorso attraverso il capitale sociale

III. L’analisi del contesto territoriale di riferimento

III.3 La popolazione straniera: origini storiche ed evidenze quantitative della presenza immigrata a Mazara del Vallo

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La prosecuzione logica del nostro lavoro, nell’osservazione ragionata della realtà di Mazara del Vallo, non può certamente prescindere dalla disamina della principali coordinate di sviluppo diacronico che ricostruiscono la presenza della comunità immigrata in città. Su questo versante infatti si gioca la comprensione di un fenomeno che ha informato la realtà stessa e la composizione della popolazione che risulta ormai fortemente caratterizzata, anche da un punto di vista meramente quantitativo, dalla presenza della componente immigrata a tal punto da essere stata definita, trascendendo enfaticamente molti dei problemi che investono la comunità, «la città più araba d’Europa» [Girola 2000]. Le origini storiche del flusso migratorio verso Mazara del Vallo, caratterizzato inizialmente dal solo flusso proveniente dalla vicina Tunisia, risalgono, secondo la documentazione disponibile, già alla fine degli anni Sessanta. Le motivazioni ascritte al fenomeno sono risultate, come già segnalato nei primi anni Ottanta da Cusumano, «diverse ed a volte contrastanti» [1983: 142]. Più specificamente, secondo l’autore, le spiegazioni dei nessi causali si sono mosse, immaginando di porle su un ideale continuum, da quelle ricollegabili ad un tipico modello migratorio di tipo

push-pull – che investì la Repubblica tunisina alla fine degli anni Sessanta dando

origine ad un flusso sostanzialmente “spontaneo” (anche se secondo l’autore questa sarebbe una spiegazione troppo semplicistica) – fino a spiegazioni come quella proposta dal sociologo maghrebino Mohamed Grabal che «fa risalire l’inizio del fenomeno migratorio alla forza di influenza esercitata da questi siciliani [i migranti siciliani in Tunisia che avevano stretto proficui rapporti economici e di amicizia con la popolazione del luogo NDR] che, una volta rientrati nell’isola, hanno finito con lo spingere molti amici tunisini a seguirli» [Cusumano 1983: 143]. Appare quindi centrale per l’autore la ricostruzione di una fenomenologia migratoria complessa e sfaccettata che ha interessato la città di Mazara del Vallo, e che prescinde dalla considerazione esclusiva di elementi storici o geografici ma che sia bensì capace di compendiare una serie di interazioni specifiche su piani fenomenologici differenziati. Attraverso il suo ragionamento «non possiamo infatti sottovalutare il ruolo assunto in questa vicenda [la migrazione da lavoro tunisina NDR] dalla classe armatoriale ed agraria del trapanese. Se non si vuole ammettere l’esistenza, segnalata e

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denunciata, del resto, dalla stampa quotidiana e periodica, di un vero e proprio

racket della manodopera tunisina, organizzato e foraggiato dal patronato, non si

può tuttavia negare che il fenomeno d’immigrazione clandestina sia stato, in qualche modo, se non promosso, almeno protetto e controllato dagli imprenditori siciliani, e che comunque da esso abbia avuto un’attiva e determinante spinta» [ivi:144]. In questo senso l’incipit e lo svilupparsi del flusso migratorio nordafricano che ha interessato Mazara del Vallo, e più in generale la Sicilia sud-occidentale, è riconducibile anche ad un’acquiescenza silenziosa da parte dei soggetti preposti al controllo della regolarità dei flussi. Infatti, continua Cusumano, i datori di lavoro, ed in modo peculiare gli armatori, hanno progressivamente richiesto manodopera immigrata a basso costo ma che garantisse comunque una professionalità specifica per quanto riguarda il duro lavoro dei marittimi. Tali considerazioni sarebbero inoltre inquadrabili osservando le città di provenienza degli immigrati tunisini: Mahdia, Chebba, Sfax, Sousse. Queste ultime sono state infatti le città che più spesso sono state indicate dagli intervistati come città d’origine: alcune delle città marinare più importanti del litorale tunisino.

Venendo ai giorni nostri, l’analisi dei dati a livello comunale sulla presenza straniera riferita a Mazara del Vallo può essere sinteticamente riassunta nella seguente tabella:

Tabella 9 – Popolazione straniera residente nel comune di Mazara del Vallo distinta per cittadinanza dal 1997 al 2006

Demografia stranieri Comune di Mazara del Vallo

Stato estero/Anni 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Ceca (REP) 1 1 Austria 1 1 1 1 1 Belgio 1 1 1 1 1 Francia 10 10 10 10 9 3 4 5 6 7 Germania 13 13 14 16 19 9 14 14 14 14 Irlanda 1 1 1 1 1 Portogallo 2 2 2 2 2 1 1 1 Regno Unito 2 2 2 2 3 1 1 1 1 Spagna 2 2 2 2 2 3 3 3 3 Svezia 2 1 Albania 1 1 1 1 1 1 1 2 2 Bosnia 7 7 7 Bulgaria 1 2 2 2 2 1 1 1 Ungheria 1 1 1 1 1 1 2 Romania 2 2 1 3 3 5 7 12 Russia 3 3 3 8 5 7 7 8 Moldavia 1 1 1 Polonia 1 2 2 1 1 1 1 2 Ucraina 2 2 2 2 9 9 8

94 Croazia 10 10 12 12 12 4 5 5 5 5 Macedonia 1 1 1 2 Serbia Mont. 114 117 137 141 161 128 146 102 106 Slovacchia *138 Svizzera 1 1 1 1 1 1 1 1 Zaire Algeria 6 6 6 6 6 Congo 1 1 1 1 1 1 Costa d'avorio 1 1 1 Ghana 1 1 2 2 2 2 4 6 7 7 Egitto 1 1 1 1 Marocco 44 44 46 48 51 9 21 54 56 54 Senegal 2 2 3 3 4 Sudan 1 Liberia 1 2 2 2 Tunisia 2373 2415 2521 2569 2554 1914 1996 2186 2211 2087 Costarica 1 1 1 1 1 1 1 1 2 Rep.Domenicana 1 1 1 1 Cuba 1 1 1 1 Canada 1 1 1 1 1 1 USA 14 15 15 15 15 1 1 1 6 12 Colombia 1 1 1 1 1 2 Argentina 1 1 Georgia 1 1 1 Perù 1 1 1 1 1 1 Equador 1 Venezuela 3 3 5 5 4 1 1 1 Filippine 1 1 Australia Pakistan 1 Bangladesh 3 1 1 1 2 Cina 6 13 20 34 39 Giappone 1 1 1 Cile 1 Totale 2609 2658 2803 2867 2885 2079 2217 2481 2492 2395

Fonte: Comune di Mazara del Vallo (* vedi nota 7)

Osservando la serie storica disponibile49(graf. 6) riferita alla popolazione straniera di Mazara del Vallo nell’ultimo decennio si possono individuare due momenti fondamentali: una prima fase di espansione fino al 2001 che porta la popolazione straniera da 2609 a 2885 unità regolarmente residenti ed una seconda fase, anch’essa caratterizzata da un generale trend positivo, che dopo la forte

contrazione dell’anno 2002 (con un deciso -27,93% rispetto al valore 2001) porta il totale della popolazione straniera a 2079. Questo crollo nella presenza straniera

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Non esistono dati ufficiali sulle presenze di immigrati extracomunitari sul territorio comunale per il periodo antecedente i primi anni Novanta. Questa situazione di vacatio da parte dell’Istat, che in parte è giustificata dalla non emergenza del fenomeno immigratorio nel contesto italiano prima della fine degli anni Ottanta, non permette di ricostruire puntualmente la portata e le dinamiche del flusso in questione. Nel caso specifico, sono comunque utili le indicazioni riferite da precedenti esperienze di ricerca [Hannachi 1998; Guarrasi 1983] sull’area del mazarese anche se in questa sede è sembrato opportuno rifarsi soltanto ai dati ufficiali diffusi dall’ufficio statistica e toponomastica del comune di Mazara del Vallo. Si è osservata però una probabile anomalia di codificazione nell’inserimento del dato sulla presenza slovacca nel 2003 (tab.9) che con un valore di 138 unità riprende il trend della categoria precedente, quella serbo-montenegrina, che per l’anno in esame precipita a zero unità mentre l’anno successivo ritorna, sorprendentemente, a quota 146 unità e l’etnia slovacca torna a zero.

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nel 2002 è dovuta probabilmente all’entrata in vigore della legge

sull’immigrazione Bossi-Fini che ha “scoraggiato” l’ingresso di nuovi soggetti anche se come riportato da diversi osservatori «non è riuscita a risolvere questi problemi e non è riuscita a cogliere queste opportunità [quelle legate agli elementi propulsivi sul sistema socioeconomico NDR]. Le premesse irrealistiche su cui si fonda hanno fatto sì che essa fallisse anche rispetto ai propri stessi obiettivi, non riuscendo né a incanalare verso la legalità i flussi di immigrazione illegale, né a contrastare questi ultimi tout court» [Ministero dell’Interno 2007]. Questa sostanziale critica all’impianto generale del dispositivo legislativo vigente ha inoltre acceso il dibattito fra le diverse parti politiche che, da un lato riconoscono che una procedura di gestione “intelligente” dei flussi migratori sia da

considerarsi una risorsa per il sistema-Paese, ma dall’altra non possono tenere da parte le istanze di una cospicua fetta della popolazione che denuncia una generale insicurezza legata alla presenza comunità criminali che ormai in diverse parti d’Italia gestiscono i mercati dell’illegalità.

Grafico 6 – Serie storica popolazione straniera residente nel comune di Mazara del Vallo dal 1997 al 2006

Fonte:elaborazione su dati Comune di Mazara del Vallo

Più nel dettaglio, la composizione della popolazione immigrata al 31 dicembre 2006 riscontra come la stragrande maggioranza (87,13%) sia costituita dalla componente tunisina seguita da quella serbo-montenegrina (4,4%) e da quella marocchina (2,2%). Menzione a parte per la comunità cinese che, come ricordato poco sopra in relazione al quadro socioeconomico, evidenzia un tasso di crescita molto positivo con il totale della presenze che in soli quattro anni è passata da 6 a 39 unità. Tenuto conto del fatto che dai dati ufficiali (quelli raccolti dall’Istat e dalle Questure) sfuggono per intero i flussi irregolari si può certamente

concludere che in relazione alla popolazione straniera complessiva il dato ufficiale appare generalmente sottostimato. In generale la composizione etnica della

popolazione straniera di Mazara del Vallo non è mai variata profondamente nelle proporzioni anche se come individuato da Sbraccia e Saitta il peso “sociale” di alcune sue componenti è di gran lunga superiore a quello statistico [2003:7]. Ci si riferisce in questo caso ai soggetti provenienti dalla ex-Yugoslavia (o come indicato genericamente dai dati ufficiali “slavi”) la cui presenza, pur a dispetto del 6% sul totale degli stranieri, viene avvertita dalla popolazione come di Mazara come invasiva ed in continua crescita (cfr. oltre). Nelle parole degli autori «essi incarnano fobie ataviche, radicate nella cultura autoctona. Il loro affollamento all’interno di pochi scalcinati quartieri, la fama di mendicanti e ladri che li

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accompagna, l’inveterata abitudine ad esibire monili d’oro e macchine di grosse dimensioni (ancorché vecchie e acquistate di seconda mano) fanno sì che il “peso” sociale e simbolico assegnato loro dagli italiani e da tanti tunisini ecceda di molto quello delle statistiche» [ibidem].

Grafico 6– Composizione della popolazione immigrata Mazara del Vallo (%) 2006

Fonte: Elaborazione nostra su dati ufficio statistica e toponomastica Comune di Mazara del Vallo

Le modificazioni nella struttura della popolazione però rappresentano il risultato di cancellazioni, iscrizioni e modificazioni anagrafiche, a loro volta dovute a due ordini di cause: naturali, quali nascite e morti; sociali, quali matrimoni, divorzi, vedovanze e spostamenti di residenza della popolazione. E’ proprio dall’analisi di queste variabili, e più precisamente dall’integrazione dei due tipi di rilevazioni che studiano nel complesso la struttura e l’andamento della popolazione straniera residente, che si può trarre una completa visione della realtà demografica

immigrata. In particolare, analizzando il saldo demografico nel periodo 1990-2006 (tab. 10) si nota come quest’ultimo sia sempre nettamente positivo (mai inferiore ai 30 residenti ma con punte anche di 73 nei primi anni Novanta)

corroborando quanto descritto in termini generali per la popolazione globalmente intesa (cfr. infra). Questo dato è ulteriormente confermato dai dati su scala nazionale i quali evidenziano il ruolo centrale e parzialmente bilanciante svolto dalla componente immigrata rispetto alla generale struttura della popolazione [Caritas-Migrantes 2005, 2006, 2007].

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Tabella 9 – Nascite e morti popolazione straniera residente nel comune di Mazara del Vallo dal 1990 al 2006

NASCITE CITTADINI STRANIERI MORTI CITTADINI STRANIERI Saldo

Demografico

ANNO MASCHI FEMMINE TOTALE

MASCHI

MASCHI FEMMINE TOTALE

FEMMINE 1990 33 32 65 2 0 2 +63 1991 36 31 67 2 0 2 +65 1992 43 26 69 3 0 3 +66 1993 43 35 78 5 0 5 +73 1994 24 38 62 3 0 3 +59 1995 33 25 58 2 0 2 +56 1996 27 23 50 1 0 1 +49 1997 22 22 44 4 0 4 +40 1998 21 26 47 1 0 1 +46 1999 22 19 41 1 0 1 +40 2000 19 24 43 0 0 0 +43 2001 27 23 50 0 2 2 +48 2002 25 22 47 1 0 1 +46 2003 15 19 34 0 2 2 +32 2004 21 17 38 3 1 4 +34 2005 14 18 32 1 1 2 +30 2006 19 22 41 1 0 1 +40

Fonte: Ufficio statistica e toponomastica Comune di Mazara del Vallo

Per quanto riguarda la distribuzione spaziale dei gruppi immigrati si osserva come la popolazione straniera si sia progressivamente collocata nell’area urbana e periurbana ricordando i meccanismi di insediamento descritti nel noto The City di Park e Burgess [trad. it. 1967] a proposito della Chicago degli anni Trenta.

Secondo il diagramma a cerchi concentrici elaborato da Burgess, la

diversificazione etnica della città e la corrispettiva evoluzione del tessuto urbano è indotta dall’arrivo sul territorio di vere e proprie “tribù” che lottano per il

predominio spaziale, simbolico e funzionale determinando una corrispettiva “migrazione” dei ceti più abbienti verso le zone periferiche. Si verifica perciò una dinamica di successione «cioè la tendenza di ogni zona interna ad estendere la propria superficie invadendo la zona esterna immediatamente successiva» [ibidem: 64]. Secondo questo modello, quando un’area occupata dalle famiglie delle classi più agiate comincia a deteriorarsi, le case vengono affittate e le

famiglie ricche si trasferiscono in una zona residenziale più lontana dalla città. Nel caso di Mazara questo meccanismo assume caratteristiche peculiari che in parte la assimilano alla dinamica di successione sopra descritta mentre per altro verso ne evidenziano specificità degne di attenzione per il nostro procedere.

Mappa 2 – Distribuzione territoriale della popolazione straniera sul