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Il flusso di spin-off che ha lasciato il parco è bilanciato dai nuovi insediamenti e da questo grafico è possibile dedurre che il processo di sviluppo delle stesse sia piuttosto irregolare. Il primo periodo non può essere analizzato in profondità a causa della mancanza di dati, però si può osservare un’accelerazione nella creazione di spin-off alla fine del primo periodo, mentre nel secondo ha influito la situazione sociale verificatasi, che portò molte aziende a licenziare i propri dipendenti, che quindi diedero vita a nuove spin-off.

Infine l’ultimo ciclo iniziato nel 1995 ha avuto un particolare picco nel 2000 dovuto essenzialmente agli effetti della net-economy sull’economia del parco.

In sintesi l’evoluzione delle spin-off di Sophia Antipolis può essere così illustrata: 1981- 1990 1991- 1994 1995- 2001 Totale Accademiche 11 4 17 32 Aziendali 8 5 13 26 Totale 19 9 30 58

% creazioni del periodo 32,76 15,52 51,72 100

Creazioni annuali 2,11 3,00 5,00

Il numero di spin-off create annualmente è un indicatore interessante che conferma l’accelerazione del processo di evoluzione che nel terzo periodo è quasi il doppio rispetto a quello precedente. In questo modo si può individuare un trend di dinamica positiva relativamente allo sviluppo del parco.

In generale in Sophia Antipolis, nei primi anni c’era un minor accesso diretto alle società industriali dovuta alla debolezza del sistema di innovazione locale. Le politiche relative all’evoluzione delle spin-off con il supporto degli incubatori sono state sviluppate solo a partire dal terzo periodo.

Per quanto riguarda le spin-off aziendali, queste hanno permesso la riduzione della disoccupazione sviluppando, allo stesso tempo, nuovi business e nuove tecnologie; mentre il lento processo di sviluppo delle spin-off accademiche è dovuto alla mancanza iniziale di una precisa politica di sviluppo da parte dei centri di ricerca.

14. L’evoluzione delle aziende start-up high-tech di Sophia Antipolis

Ricercatori del management sono stati interessati nell’analisi dello sviluppo delle nuove imprese per molti anni. Le difficoltà inerenti la creazione di start-up high-tech rappresentano un onere per imprenditori, investitori e pubblici attori. Le ricerche dimostrano che il processo di sviluppo durante il primo anno è critico e molti progetti falliscono nonostante siano tecnologicamente competitivi, modelli di business rilevanti e derivanti da esperti imprenditori. Per capire l’evoluzione delle start-up high-tech di

Sophia Antipolis occorre prima di tutto dare una definizione delle stesse, che non si limita alla mera attività economica, bensì all’implementazione di un progetto innovativo, una visione quindi più dinamica. Infatti, sono aziende che hanno iniziato la loro attività originariamente in forma individuale ed hanno sviluppato un’innovazione incrementale o radicale, oltre che commerciale ed organizzativa, in termini di prodotti, servizi e processi. In sostanza l’evoluzione delle imprese dipende dall’interazione degli elementi: l’imprenditore, le attività, l’ambiente, le risorse finanziarie e l’organizzazione. L’approccio di sviluppo di questa tipologia di imprese come implementazione di un progetto di business presuppone una descrizione del progetto: gli obiettivi dei suoi ideatori, il rapporto tecnologia-prodotto-mercato ed eventuali impedimenti interni ed esterni. Queste tre caratteristiche sono elementi strategici che possono essere facilmente descritti ed osservati come:

1. Ambizione del progetto;

2. Strategia di collocazione sul mercato; 3. Implementazione.

Deve essere notato che nell’ottenere l’accesso sul mercato, le imprese non seguono un predeterminato piano per varie ragioni:

- L’ingresso nei mercati è estremamente difficile a causa della presenza di aziende maggiori, competitori e terze parti;

- Le applicazioni pianificate non sono esattamente la risposta alle domande dei clienti target;

- La velocità di accesso al mercato è sovrastimata.

La difficoltà nel raggiungimento del mercato porta i manager a divergere dalle loro reali aspirazioni e bisogni; ciò produce l’effetto, non solo di dover ridefinire l’offerta ma anche di modificare il progetto di business iniziale in termini di attività e modelli. L’ambizione reale del progetto è difficile da dedurre dal business plan o dalle interviste svolte, quindi necessita di conferme a posteriori. Come l’intenzione di realizzare un progetto fattibile è spesso piuttosto chiara, l’idea di un evoluzione di capitale da una prospettiva opportunistica è generalmente vaga. Questo mostra che sia le prospettive che la speranza di ottenere determinati risultati sono incerti fin dall’inizio.

In seguito agli anni della bolla speculativa di Internet e dell'altalena dei titoli, gli investimenti riappaiono, seppur con molta prudenza. La tipologia delle start-up presenti a Sophia Antipolis si è rivelata diversa dal passato, sono quasi scomparse le dot.com con progetti relativi a Internet (appena il 4%), sono in minoranza le start-up della microelettronica (15%), mentre in ascesa le giovani società del biotech, delle tecnologie della salute e dell'energia-ambiente. Invece nel settore informatico i nuovi progetti di punta in cerca di fondi hanno oggi come protagoniste software house specializzate nella sicurezza informatica in rete (22% dei dossier) e sulle applicazioni del wireless (13%). Il Parco rappresenta per la Francia un nuovo modo di fare università, in quanto si pone come struttura di supporto all'attività di ricerca, non solo per il settore high-tech, ma anche per il potenziamento delle relazioni con il mondo industriale, finanziario e della pubblica amministrazione. Le ricerche che si svolgeranno nel centro, riguardano prevalentemente le nuove tecnologie, la robotica, la bioingegneria, le biotecnologie, la microingegneria, gli ambienti virtuali e l'informatica. Il Centro dispone infine di un'area destinata alla formazione e alla consulenza nel campo dell'innovazione e della finanza, e di un'altra che nel 2002 ha già permesso la nascita di 12 imprese, in quanto capace di fornire un valido supporto alle start up e alle spin-off.

Sophia Antipolis punta su innovazione e imprese hi-tech. Obiettivo del parco scientifico è quello di creare nuovi legami tra imprese e centri di ricerca, puntano non solo sulla telematica, ma soprattutto sulla scienza della vita, sulla genomica, sulla bioinformatica e sulle nanotecnologie.

Il parco investe nella 'conoscenza', sviluppando le nuove tecnologie e stimolando la ricerca su vari settori, tra cui la tutela dell'ambiente, e la scienza della vita, settore che offre molte possibilità essendo ancora poco esplorato. E' proprio in questo campo, infatti, che si possono sperimentare tecnologie innovative.

E' sempre più importante il ruolo svolto dai centri di ricerca per l'innovazione e per lo sviluppo delle aziende e del territorio. Una crescita sistematica dell'azienda le permette, infatti, di affrontare in modo concorrenziale il mercato, ma allo stesso tempo ha ripercussioni positive anche sulle economie locali e nazionali.

I Parchi Scientifici Tecnologici rappresentano l'unica risorsa per il rilancio della ricerca, sempre più in crisi a causa della mancanza di fondi.

Le start-up innovative che non dispongono di attività patrimoniali, incontrano ancora troppe difficoltà nel reperire capitali. I troppi rischi e i costi generali elevati rendono, infatti, difficoltoso l'intervento di banche e di investitori in capitale di rischio, aprendo in molti casi la strada all'intervento del settore pubblico.

La funzione principale del settore pubblico è quella di garantire un contesto giuridico stabile e coerente, che permetta un efficace funzionamento dei mercati finanziari senza alterarlo e soprattutto senza estromettere gli investitori privati.

Programma pluriennale per le imprese e l'imprenditorialità fa da stimolo per attirare investitori privati verso le start-up, tanto che negli ultimi cinque anni sono stati stanziati 450 milioni di euro di finanziamenti privati a favore di imprese con un potenziale di crescita molto elevato.

15. Studio delle imprese di Sophia Antipolis dal 2000 ad oggi

L’obiettivo è quello di analizzare l’evoluzione dei cluster nel corso del tempo per analizzare l’aspetto tecnologico nelle Alpi Marittime e più precisamente nel parco scientifico tecnologico di Sophia Antipolis. Tale analisi ci permette di individuare il livello delle forze e la fattibilità di tale territorio tecnologico, nonché il Suo posizionamento nell’area francese ed europea.

Gli investimenti effettuati in quest’area permettono ad essa di posizionarsi al terzo posto, rispetto a tutto il resto della Francia, per quanto riguarda gli investimenti in generale ma andando nello specifico si vede come quelli relativi alla sola ricerca e sviluppo occupino il primo posto.

Nel parco tecnologico di Sophia antipolis è possibile individuare due particolari settori di maggiore rilievo che assorbono la maggior parte degli investimenti in R&S: quello dell’Information Technology e quello delle Scienze della vita. Il primo è composto da quattro principali cluster che sono: telecom valley, Sistemi elettronici, Micro elettronica e applicazioni informatiche. Invece all’interno delle scienze della vita assume particolare rilievo la sanità con la seguente distribuzione.

Ripartizione della tecnologia per cluster